A turno su Nadia

di
genere
bondage

"saranno qui tra una ventina di minuti. Sei pronta piccola?"
"Si... Si si ci sono..."
"Sei sicura? Guarda che possiamo annullare anche all'ultimo secondo."
"Nono... Voglio farlo"
Alessandro infilò una mano negli slip di Nadia. Tastò la vulva bagnandosi le dita della sua eccitazione.
"Pare che tu sia davvero pronta. Sei una troietta."
Le mise le dita in bocca facendole assaggiare il suo stesso sapore.
"Sei la MIA troietta. Su. Andiamo a sistemarti."
Alessandro prese Nadia per mano e la accompagnò in camera da letto.
La ragazza iniziò a spogliarsi poggiando I vestiti sul letto. Alessandro, che stava aprendo la cassettiera, prese qualche istante per ammirarla. Era piccolina, non arrivava al metro e sessanta. Portava i capelli scalati poco sotto il collo, tinti di rosso, come le meretrici secentesche, o almeno così le piaceva dire. I seni erano modesti, con i capezzoli rosa scuro sporgenti. La sua pelle non era né chiara né scura, certamente era liscia, e il suo corpo tonico e magro, ma non troppo. Le coscette erano ben tornite, e le gambe dritte e prive di peli. Le natiche perfette, alte, sode, tonde e setose. Ma il pezzo forte era sua fighetta. Una stretta striscia di pelo nero indicava la via per la sua fessura del piacere. In cima il clitoride era grande e sempre voglioso di attenzioni. Le grandi labbra venivano parecchio in fuori facendo la classica forma a zoccoletto, mentre le piccole fuoriuscivano appena come i petali di un bocciolo in fioritura. La sua fighetta era piccola ma molto elastica, morbida e sempre bagnata.
Nadia, completamente nuda, iniziò a gattonare sul letto verso Alessandro, il quale aveva preso dalla cassettiera un paio di autoreggenti e una valigetta di legno dipinta di rosso, con un lucchetto in oro a combinazione. I due si guardavano negli occhi in silenzio. L'eccitazione era palpabile. Alessandro iniziò a baciarla e carezzarla, lui in piedi, lei in ginocchio sul letto. Le mani di lei sui pantaloni di lui a cercare tastando il suo uccello turgido.
"Ferma piccola, o altrimenti sarò io a cambiare idea. Su! Sdraiati"
Nadia aveva smesso da parecchio di parlare, era travolta da un turbine di eccitazione e follia. Così ubbidì. Si sdraiò in mezzo al letto a pancia in su. Alessandro le infilò le autoreggenti. Non si trattenne da darle un dolce bacio sulla caviglia, che portò ad altri baci su per la sua gamba, fino alla soglia del suo ingresso. I baci continuarono tutt'intorno alla fighetta di Nadia. La quale colma di voglia non domava i fianchi irrequieti. Un ultimo bacio, proprio sul clitoride gonfio, la fece sussultare un'ultima volta.
Alessandro sbloccò il lucchetto e aprì la valigetta. Per prima cosa prese un paio di manette, l'esterno era di pelle nera ricamata mentre l'interno aveva un'imbottitura spugnosa. Prese I polsi di Nadia e li infilò nei bracciali delle manette. Li portò poi al di sopra del suo capo fissandoli alla spalliera del letto.
"Prova a girarti."
Nadia rotolò sulla pancia senza difficoltà.
"A pecora."
Elegantemente si portò sulle ginocchia, il culo bello alto, il petto appoggiato al materasso e i polsi appesi sopra la testa.
"Brava piccola. Non ti muovere."
Una copiosa colata di lubrificante colò sul buchetto della ragazza facendola sussultare. Ma subito le dita di Alessandro iniziarono a massaggiare il suo culetto, scaldando il lubrificante e facendola rilassare. Dalla valigetta prese poi un plug in silicone, lungo 12 centimetri e largo 4 e mezzo. Lo ricoprì di lubrificante e premette il pulsantino alla base per farlo vibrare. Iniziò delicatamente a spingerlo nel culetto di Nadia, la quale respirava lentamente. Anche l'ano, come la figa, era sempre elastico e mai del tutto chiuso, normalmente un dito entrava liscio senza lubrificanti, e così in modo quasi naturale, il plug venne inghiottito senza troppa fatica.
Qualche carezza alla schiena incurvata e poi il comando di tornare a pancia in sù. Gambe aperte.
Alessandro aveva tra le mani un ovetto vibrante. Anche questo venne accesso subito e infilato nella figa calda e fradicia di Nadia.
Seguì un dolce bacio sulla fronte.
Sempre dalla valigetta Alessandro prese una campanellina nera attaccata ad un manico di legno, il quale alla base aveva un cordino. Lo infilò delicatamente intorno al polso di lei, che già roteava i fianchi portata su di giri dai due oggettini che vibravano nelle sue cavità.
"Tieni ben salda questa campanellina, mi raccomando, se per qualsiasi motivo vorrai interrompere, suonala forte, finché non sarò da te."
"Si amore."
Come tocco finale Alessandro la bendò con una mascherina di cuoio e le mise gli auricolari. Al massimo volume veniva riprodotto un rumore bianco all'infinito.
Ora Nadia era ammanettata, bendata, resa sorda e tenuta in caldo.
Alessandro si apprestò a lasciare la stanza, ammirando un'ultima volta la sua amata pronta per essere usata. Cambiò il colore della lampadina led a un rosso acceso e finalmente chiuse la porta dietro di sé. Lasciando Nadia sola sul letto. In attesa.
Continua...
scritto il
2024-03-25
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