In treno con la mia amica PT. 3
di
Momo Ortiz
genere
dominazione
... I liquidi salati di Maria mi scorrono in gola come nettare, affondo la lingua nella sua carne e la sento gemere come non mai.
"Hey guardone, fai delle foto mentre lei mi spoglia. Forse poi avrai il permesso di segarti su di me"
In un attimo sento il fiato caldo di Maria sul collo, le sue mani si chiudono a coppa sui miei seni bianchi coperti dal corsetto nero
"Non azzardare toccarti"
Mi rivolgo con tono tagliente al controllore che accenna a portare la mano verso l'erezione che sta per esplodere
"Scatta le foto e stai buono"
Maria ridacchia al mio orecchio ed inizia a succhiarmi il lobo, mentre lentamente slaccia il corsetto.
Appena rimango solo in calze, tacchi e mutandine, Maria afferra i miei seni da dietro ed inizia a giocarci avidamente.
"Inginocchiati qui davanti, guardone"
L'uomo si inginocchia in modo da avere il viso paonazzo a pochi centimetri dalla mia intimità. Dalla sua espressione intuisco che riesce a sentirne l'odore di sesso e la lussuria si impossessa del suo sguardo porcino.
"Spogliami, tesoro, mostrargli cosa non potrà avere fin quando non decido io"
Maria fa scorrere le mani dai miei seni lungo i miei fianchi sinuosi, infila le dita affusolate nel sottile elastico delle mie mutandine e con un colpo deciso le abbassa fino alle ginocchia
"Fotografala, guardone, non eri qui per questo?"
Socchiude la bocca è si inumisisce le labbra secche mentre scatta la foto, poi torna col viso vicino alla mia intimità, bagnata da questo gioco di potere inaspettato.
"Ora leccala"
Gli afferro i capelli e lo allontano da me prima che possa posare la lingua sul mio clitoride
"La foto. Lecca lo schermo, non me"
L'uomo inizia a leccare la foto della fighetta depilata e lucida di una sconosciuta in treno, come se non volesse altro che il permesso.
"Se me la lecchi dal vero così me la farai seccare"
Continua a leccare lo schermo con più foga, facendo colare la saliva su tutto il telefono
"Non così, smettila. Maria, mostra all'incapace come deve fare"
La mia amica si inginocchia tra le mie gambe e stringe le mie cosce velate dalle calze alte tra le sue mani. Inizia a giocare con la punta della lingua, stuzzicandomi il clitoride con rapidi movimenti seguiti da profonde ed avide leccate. La sentivo, bramava il mio piacere e io lasciavo che colasse direttamente sulla sua lingua di seta. Affondo le mani nei suoi lunghi capelli castani e le spingo la testa sempre più vicina a me
"Allora, guardone, non ti sembra una dea? È così che si fa"
Il controllore non sembra essere in sé: gli occhi sbarrati accecati dal desiderio, le mani tremano frenando l'istinto di affondare nelle nostre giovani carni e l'erezione violacea è lucida dei liquidi che non riesce più a trattenere.
Per un attimo provo pietà.
"Sdraiati, vediamo se sei in grado di fare qualcosa come si deve almeno"
Aspetto che Maria si sposti e poggio i piedi accanto alle orecchie del controllore, divaricando le gambe sopra al suo viso e sussurro maliziosa
"Segati per me..."
L'uomo emette un verso gutturale e afferra immediatamente il cazzo, iniziando a fare subito movimenti veloci e violenti
"ma c'è una cosa..."
Inizio a sfiorare il mio clitoride con la punta delle dita, accovacciandomi a pochi centimetri dalla sua bocca
"Non puoi venire finché una goccia del mio piacere non ti arriva in bocca"
Lo sento soffocare un gemito e rallenta subito il ritmo, io accelero e inizio a contocermi giocando col mio clitoride e tirandolo.
Noto che l'uomo sotto di me ha la lingua di fuori, pronto ad accogliere i miei liquidi mentre si sega lentamente.
Maria scatta delle foto col mio cellulare e mi sorride: sa cosa voglio, me lo legge nello sguardo. Infilo subito due dita dentro di me e spingo più a fondo possibile, sentendo il sudore colare lungo le mie cosce inzzuppandomi le calze e il fiato caldo e ansante del controllore sulla mia figa.
Le gambe iniziano a tremarmi ma nessuna goccia ha ancora bagnato le sue labbra.
Aggiungo un terzo dito e inizio a gemere senza controllo, mentre anche lui sembra non riuscire a trattenersi.
Infatti pochi istanti dopo sento fiotti caldi bagnarmi il culo e vedo il suo pene ancora duro completamente coperto di sperma
"Ti avevo detto di non venire fin che..."
Non mi fa finire la frase e mi afferra per le natiche, facendomi abbassare sulla sua faccia.
Sento la lingua calda e ruvida assaggiare il mio sapore, poco prima che me la infili dentro
"Momo..."
Maria sembra preoccupata quando lancio un gridolino ma si rilassa appena le sorrido
"Lascialo fare, tesoro, anzi vieni qui anche tu"
Il continuo a breve 🖤
per avere racconti personalizzati contattatemi su Instagram (_peachy_momo) o via email (momoortiz04@gmail.com)
"Hey guardone, fai delle foto mentre lei mi spoglia. Forse poi avrai il permesso di segarti su di me"
In un attimo sento il fiato caldo di Maria sul collo, le sue mani si chiudono a coppa sui miei seni bianchi coperti dal corsetto nero
"Non azzardare toccarti"
Mi rivolgo con tono tagliente al controllore che accenna a portare la mano verso l'erezione che sta per esplodere
"Scatta le foto e stai buono"
Maria ridacchia al mio orecchio ed inizia a succhiarmi il lobo, mentre lentamente slaccia il corsetto.
Appena rimango solo in calze, tacchi e mutandine, Maria afferra i miei seni da dietro ed inizia a giocarci avidamente.
"Inginocchiati qui davanti, guardone"
L'uomo si inginocchia in modo da avere il viso paonazzo a pochi centimetri dalla mia intimità. Dalla sua espressione intuisco che riesce a sentirne l'odore di sesso e la lussuria si impossessa del suo sguardo porcino.
"Spogliami, tesoro, mostrargli cosa non potrà avere fin quando non decido io"
Maria fa scorrere le mani dai miei seni lungo i miei fianchi sinuosi, infila le dita affusolate nel sottile elastico delle mie mutandine e con un colpo deciso le abbassa fino alle ginocchia
"Fotografala, guardone, non eri qui per questo?"
Socchiude la bocca è si inumisisce le labbra secche mentre scatta la foto, poi torna col viso vicino alla mia intimità, bagnata da questo gioco di potere inaspettato.
"Ora leccala"
Gli afferro i capelli e lo allontano da me prima che possa posare la lingua sul mio clitoride
"La foto. Lecca lo schermo, non me"
L'uomo inizia a leccare la foto della fighetta depilata e lucida di una sconosciuta in treno, come se non volesse altro che il permesso.
"Se me la lecchi dal vero così me la farai seccare"
Continua a leccare lo schermo con più foga, facendo colare la saliva su tutto il telefono
"Non così, smettila. Maria, mostra all'incapace come deve fare"
La mia amica si inginocchia tra le mie gambe e stringe le mie cosce velate dalle calze alte tra le sue mani. Inizia a giocare con la punta della lingua, stuzzicandomi il clitoride con rapidi movimenti seguiti da profonde ed avide leccate. La sentivo, bramava il mio piacere e io lasciavo che colasse direttamente sulla sua lingua di seta. Affondo le mani nei suoi lunghi capelli castani e le spingo la testa sempre più vicina a me
"Allora, guardone, non ti sembra una dea? È così che si fa"
Il controllore non sembra essere in sé: gli occhi sbarrati accecati dal desiderio, le mani tremano frenando l'istinto di affondare nelle nostre giovani carni e l'erezione violacea è lucida dei liquidi che non riesce più a trattenere.
Per un attimo provo pietà.
"Sdraiati, vediamo se sei in grado di fare qualcosa come si deve almeno"
Aspetto che Maria si sposti e poggio i piedi accanto alle orecchie del controllore, divaricando le gambe sopra al suo viso e sussurro maliziosa
"Segati per me..."
L'uomo emette un verso gutturale e afferra immediatamente il cazzo, iniziando a fare subito movimenti veloci e violenti
"ma c'è una cosa..."
Inizio a sfiorare il mio clitoride con la punta delle dita, accovacciandomi a pochi centimetri dalla sua bocca
"Non puoi venire finché una goccia del mio piacere non ti arriva in bocca"
Lo sento soffocare un gemito e rallenta subito il ritmo, io accelero e inizio a contocermi giocando col mio clitoride e tirandolo.
Noto che l'uomo sotto di me ha la lingua di fuori, pronto ad accogliere i miei liquidi mentre si sega lentamente.
Maria scatta delle foto col mio cellulare e mi sorride: sa cosa voglio, me lo legge nello sguardo. Infilo subito due dita dentro di me e spingo più a fondo possibile, sentendo il sudore colare lungo le mie cosce inzzuppandomi le calze e il fiato caldo e ansante del controllore sulla mia figa.
Le gambe iniziano a tremarmi ma nessuna goccia ha ancora bagnato le sue labbra.
Aggiungo un terzo dito e inizio a gemere senza controllo, mentre anche lui sembra non riuscire a trattenersi.
Infatti pochi istanti dopo sento fiotti caldi bagnarmi il culo e vedo il suo pene ancora duro completamente coperto di sperma
"Ti avevo detto di non venire fin che..."
Non mi fa finire la frase e mi afferra per le natiche, facendomi abbassare sulla sua faccia.
Sento la lingua calda e ruvida assaggiare il mio sapore, poco prima che me la infili dentro
"Momo..."
Maria sembra preoccupata quando lancio un gridolino ma si rilassa appena le sorrido
"Lascialo fare, tesoro, anzi vieni qui anche tu"
Il continuo a breve 🖤
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