La Sacerdotessa

di
genere
feticismo

Racconto estratto da un progetto personale che uscirà a breve 🖤

Sei al buio.
Il peso dei tuoi passi riecheggia in quello che sembra essere uno spazio immenso, che non puoi vedere.
Il buio ti abbraccia, e per un attimo hai la sensazione che ti voglia soffocare.
Un soffio leggero ti fa rabbrividire.
Poi il caldo.
Centinaia di candele si accendono contemporaneamente attorno a te, avvolgendoti in una luce calda e soffusa, mentre l'odore del fumo e della cera si insinuano fino in gola.
Sei in un altro tempio.
Senti dei passi leggeri fermarsi alle tue spalle, e un tocco delicato richiamarti per farti girare.
Davanti a te c'è una donna dai capelli corti, ricci e castani, lo sguardo dolce è accompagnato dal sorriso tinto di rosso. Indossa un lunghissimo abito bianco, impalpabile, una tiara di gioielli e la punta delle dita è annerita, come bruciata.
Ti sorride mentre poggia la mano calda sulla tua guancia sinistra
"Il mio nome è Nyalaan, sono la Sacerdotessa. Perché sei qui?"
Non rispondi, dopotutto, perché sei lì?
Non riesci a concentrarti perché senti delle gocce caderti in testa.
Alzi lo sguardo e altre centinaia di candele pendono su di te, facendo colare la cera che si sta solidificando tra i tuoi capelli.
Nyalaan sorride e volge i palmi verso l'alto, lasciando che la cera calda le si posi sopra.
Su di lei sembra non solidificare mai: le gocce cadono liquide e scorrono sul suo corpo bianco, lasciando segni rossi e piccole ustioni.
La Sacerdotessa si sposta velocemente al centro del tempio, sotto alla pioggia di cera bollente che sembra non colpirti più.
Lentamente abbassa le spalline dell'abito, lasciando che la cera le cada addosso e sussultando di piacere ad ogni goccia.
Scopre i seni bianchi e li stringe con le dita annerite dal fuoco: la cera che cola dall'alto inizia ad accarezzare la pelle candida, già ferita.
La cera scorre lentamente, sciogliendosi sui seni e scorrendo lungo il ventre, per poi bloccarsi all'altezza dell'abito abbassato.
Nyalaan solleva il lungo strascico e le gocce di cera iniziano a ricoprirle i piedi.
Con le mani di cenere inizia a massaggiare tra le dita dei piedi, mantenendo la cera liquida e spalmandola, arrossando la pelle.
Poco dopo sembra ricordarsi che sei ancora con lei: si alza e va a prendere una candela.
Ti fa un gesto con la mano, ti avvicini mentre ti porge la candela.
Finisci di abbassare l'abito, lasciandola completamente nuda in piedi su una nuvola di velo sottile.
Inclini la candela sul suo petto, lasciando che la cera intrappoli i capezzoli turgidi.
Si solidifica.
Fai colare la cera bianca sulla pelle dello stesso colore e Nyalaan sembra essere più sensibile al dolore.
Urla quando le gocce bollenti le sfiorano l'inguine, e si inginocchia di fronte a te.
Sempre coi palmi rivolti verso l'alto e gli occhi socchiusi, aspetta che la cera le coli addosso e tu la accontenti.
Le urla di piacere di Nyalaan riecheggiano nel tempio, e il corpo avvolto dalla luce calda si contorce ogni volta che una goccia lo colpisce.
Ormai la Sacerdotessa è coperta di cera solida ma sembra non averne abbastanza.
Si alza e ti spinge da parte, con una mano spegne la fiamma di una candela, bruciandosi, si rovescia la parte già sciolta sui seni e senza esitazione infila la candela ancora calda nella sua intimità.
Le urla si mischiano a versi di piacere e la Sacerdotessa continua a masturbarsi con la candela ormai solida.
Il corpo ricoperto dallo spesso strato bianco si contorce in preda al piacere, e tu resti a guardare fin quando non sembra star per raggiungere l'orgasmo.
Poi buio e solo l'odore del fumo che ti prende alla gola.


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scritto il
2023-05-31
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