Gli streamers 5- Il cavallo Chloe
di
Ti Vengo in mente
genere
tradimenti
Capitolo 5
Chloe era una turista proveniente dal New Jersey. Classe 2001, a giugno avrebbe compiuto 23 anni. Ogni anno da ormai dieci anni trascorreva insieme alla famiglia una settimana ospite nel resort; la famiglia Xavier approfittava della bassa stagione per godersi a prezzo calmierato una vacanza Made in Italy. Avevamo detto che la Direzione del resort aveva cercato di dedicare tutti gli spazi all’evento degli streamers ma proprio non se l’era sentita di rifiutare i clienti storici che erano comunque appena quattro famiglie.
A Luca e Claudio Naomi spiegò che la ragazza americana era il cavallo con cui avrebbero potuto dichiarare scacco matto al re. Perché? Si era imbattuta in Chloe il giorno della visita alla Spa. Aveva riconosciuto dietro biondi e lisci capelli biondi portati a caschetto e sotto un costume pacchiano con fantasie floreali una succube affamata. Naomi l’aveva osservata: sotto la distratta vigilanza dei genitori, la bionda trascorreva molto tempo a mollo nella piscina al coperto. Occhi appunto distratti avrebbero concluso che passasse gran parte del tempo a rilassarsi a bordo piscina; uno sguardo più attento avrebbe visto che Chloe giocava con l’idromassaggio passando a ritmi cadenzati dalla velocità 2 alla velocità 3 e dalla velocità 3 direttamente alla 5; una persona avvezza alla malizia avrebbe capito che l’americana si stava masturbando sfruttando la pressione del getto sul clitoride. Non sembrava turbata dai passi che di tanto in tanto sentiva avvicinarsi: occhi chiusi e sorriso calmo. Si distingueva appena l’attimo in cui Chloe doveva aver raggiunto l’orgasmo; stringeva leggermente i pugni e serrava debolmente la mandibola ma dentro chissà quanto intenso dovesse essere il piacere; un getto d’acqua a velocità 5 doveva essere come una moltitudine di grossi cazzi che schiaffeggiano uno dopo l’altro il clitoride.
Prima di continuare il racconto Naomi strinse le gambe ed emise un lungo sospiro. Aveva quindi avvicinato Chloe in piscina. Non aveva impiegato molto tempo ad entrarci in confidenza, la ragazza aveva già sentito che in giro per il resort c’erano dei famosi influencer e gamer italiani. Naomi aveva appreso con piacere che Chloe era lesbica e con ancora maggiore piacere aveva appreso che l’americana avesse puntato Vittoria. Nonostante fosse eterosessuale, Vittoria la eccitava oltre misura, Come l’astuto demone di qualche anime la streamer aveva subito colto l’occasione per stringere un patto: avrebbe fatto sì che la nuova amica fosse riuscita a leccare la fica di Vittoria e avesse potuto sbatacchiarle in faccia le tette ma in cambio lei doveva prima sedurre un’altra ragazza. Si trattava di Barbara, una scontrosa gamer di origini cubane bisessuale. In fondo si sarebbe scopata due fregne degne di lode.
Naomi raccontò che era stata lei naturalmente ad istruire Chloe sulle abitudini di Barbara. Era difficile da beccare. Anche se si trovava in un paradiso terrestre la streamer di origini cubane continuava a consumarsi tutto il giorno di fronte lo schermo della tv, joystick in mano. Posava il joystick solo alla sera quando dopo un pasto frugale aveva ottenuto il permesso di allenarsi in una palestra chiusa al pubblico. Chloe si sarebbe “casualmente” imbattuta nella palestra e avrebbe convinto Barbara ad allenarsi insieme. Contro ogni previsione era stato facile, a Barbara faceva comunque comodo una persona che l’aiutasse con il bilanciere. Erano così trascorse due piacevoli serate: le ragazze si erano allenate, avevano chiacchierato e cominciato a flirtare. Chloe non aveva certo celato i segnali di un’attrazione; anzi, aveva allungato le mani su quel corpo tozzo e sexy ogni volta che aveva potuto; ad esempio, sempre più frequenti erano diventate le pacche sul sedere.
Il terzo giorno l’americana aveva provato il tutto per tutto. Dopo un paio d’ore d’allenamento solevano fermarsi per una doccia. Chloe era quindi entrata nella doccia di Barbara; aveva usato la classica scusa d’aver dimenticato il bagnoschiuma per poi farsi insaponare e restituire il favore. Barbara non l’aveva affatto respinta; è vero, all’inizio il suo corpo s’era come irrigidito, probabilmente se fosse stata un porcospino si sarebbe richiusa a palla, Però era quella la reazione istintiva di una persona schiva che diffida di tutto e si aspetta colpi bassi da chiunque; ad ogni modo, era diventato presto morbido burro il suo corpo sotto le abili mani dell’amante che aveva cominciato anche a sfregarle addosso il pube come una gatta in calore. Si erano baciate, si erano palpate e si erano assaggiate l’una dell’altra le secrezioni vaginali che ricadevano e finivano poi risucchiate dallo scarico. A un certo punto Chloe, la succube affamata, aveva aggiunto un nuovo elemento: la cornetta della doccia; così, nella doccia si era svolto un vero e proprio threesome fra Barbara, Chloe e la cornetta della doccia; ora tamburellava il clitoride di Barbara e ora tamburellava il clitoride della succube. A questo modo, si erano susseguiti diversi orgasmi.
In seguito, le ragazze lo avevano fatto altre due volte: il giorno dopo Chloe aveva invitato Barbara nel bungalow a tre posti che condivideva con i genitori; per allontanarli e avere l’alloggio libero aveva consigliato ai signori Xavier di provare una lezione di yoga; non appena s’erano chiuse la porta alle spalle la ragazza succube aveva già spinto Barbara sul lettone dei genitori e la stava spogliando con voracità come con voracità da bambina aveva scartato un regalo atteso il giorno di Natale; mani s’erano intrecciate, lingue s’erano scambiate umori e umori erano colati su lenzuola e pavimento. Alla sera le due amanti s’erano infine date appuntamento, come di consueto, in palestra; dopo una serie di venti addominali Barbara si era ritrovata i polsi bloccati sul parquet e la fica pelosa di Chloe di nuovo in faccia.
Durante il racconto la voce di Naomi s’era fatta via via più bassa e le pause tra una sillaba e l’altra erano sempre più lunghe. Luca e Claudio la videro sprofondare nel letto come vinta da stanchezza, trasalirono quando notarono una sua mano sgusciare dentro la gonna e premere il bottoncino di carne che cresce alle donne.
“Luca, voglio che mi scopi. Scopami, per favore” pregò già in preda a spasmi e gemiti.
A questo punto ciò che sorprese Luca non fu prendere coscienza che le avventure del cavallo Chloe l’avevano fatta sprofondare in uno stato di eccitazione ma l’averla sentita chiedere “per favore”. Il moro s’era abituato a conoscere una Naomi predatrice, astuta e orgogliosa, che mai implorava di ricevere qualcosa. Malgrado tutto, s’eccitò molto nel vedere il corpo dell’orgogliosa streamer così vulnerabile e libidinoso; senza ulteriori indugi e già in trance agonistica Luca si slacciò la cinta e s’abbassò i calzoni; non pensò neanche di liberare la ragazza degli indumenti, tutto ciò che fece fu aiutarla con una mano ad aprire il più possibile le gambe e con l’altra mano scostarle gli slip zuppi per poi scivolare nel suo caldo sesso; la stronza era già ben lubrificata e il cazzo poté facilmente toccarne l’utero.
“Si, lo voglio tutto.” gridò Naomi dopo che la prima stantuffata l’aveva fatta gemere e sussultare.
Per due motivi Luca si chinò più presso di lei tenendo le braccia larghe e perpendicolari al letto: primo, lo arrapava guardare negli occhi una ragazza eccitata; secondo, poteva esercitare maggiore spinta sul bacino. Prese così a mettere a segno affondi sempre più decisi e violenti. Non aveva certo un cazzetto come quello di Faiz o Claudio, poteva contare su una verga di tutto rispetto sia per lunghezza che per larghezza. Naomi era un po’ stretta ma sempre ben lieta di addestrare serpenti dalle lunghe zanne.
La ragazza si leccò i baffi e finalmente decise di sbottonarsi la camicietta per poi prendere a palpare i propri seni. L’arrapata streamer sembrava in estasi; a tratti le pupille color nocciola scomparivano dalle orbite, il viso trasfigurato e i gemiti sempre più animaleschi. Per la durata della chiavata parve liberata dalla maschera che era necessario per lei indossare ogni giorno e che manteneva anche durante gli incontri di sesso meno appassionanti (e ultimamente aveva solo goduto di sesso mediocre). Intanto Luca accelerò il ritmo delle potenti penetrazioni; l’impattare più violento dei due pubi produsse un suono meno ovattato e un maggiore cigolio del letto; dalle palle alla cappella ogni centimetro di pello era ormai ricoperto da dense secrezioni vaginali; il ragazzo s’arrestò e si staccò d’improvviso quando si prese seriamente paura per le condizioni di Naomi, Infatti, Naomi si fece d’un tratto pallida e fece come per trapassare con le unghie le lenzuola, dalla bocca aperta sembrò voler cacciare un urlo disumano ma non sillabò; ci volle qualche secondo affinché i ragazzi capirono cosa fosse successo: non avevano mai visto una donna avere un orgasmo così potente e anzi non avevano saputo di persona che avesse goduto così intensamente.
Alle loro spalle Claudio fece ciò che sapeva fare meglio. Si segò guardando i due colleghi e amici fottere davanti ai suoi occhi. Il porco si riservò sulle mani una gran quantità di sperma proprio quando vide Naomi abbandonarsi esausta al piacere.
Impiegò una decina di secondi Naomi a riprendersi dal violento orgasmo. Era sudata da testa a piedi, puzzava e sentiva come una mandria di cavalli correrle ancora in petto. Sorprendentemente la prima cosa che fece, mettendosi a sedere sul bordo del letto, fu richiamare Luca con un cenno a sé. Il moro non aveva goduto, il cazzone ancora pulsante in mezzo alle gambe. La generosa streamer aprì la bocca e cacciò fuori la lingua, lo spompinò per qualche minuto e infine accolse in bocca tutta la sborra che aveva da offrirle; in segno di gratitudine e apprezzamento, la ingoiò fino all’ultima goccia. Probabilmente se l’amico non si fosse già svuotato con un fai-da-te la ragazza avrebbe bevuto anche lui.
“Grazie” disse rialzandosi, prima di indossare di nuovo la solita espressione astuta e orgogliosa sul volto da vipera.
Per il sesto e ultimo capitolo della saga dovrai pazientare una settimana, Scrivimi all’indirizzo email tivengo.inmente@gmail.com per commenti, domande o anche semplicemente un saluto.
Chloe era una turista proveniente dal New Jersey. Classe 2001, a giugno avrebbe compiuto 23 anni. Ogni anno da ormai dieci anni trascorreva insieme alla famiglia una settimana ospite nel resort; la famiglia Xavier approfittava della bassa stagione per godersi a prezzo calmierato una vacanza Made in Italy. Avevamo detto che la Direzione del resort aveva cercato di dedicare tutti gli spazi all’evento degli streamers ma proprio non se l’era sentita di rifiutare i clienti storici che erano comunque appena quattro famiglie.
A Luca e Claudio Naomi spiegò che la ragazza americana era il cavallo con cui avrebbero potuto dichiarare scacco matto al re. Perché? Si era imbattuta in Chloe il giorno della visita alla Spa. Aveva riconosciuto dietro biondi e lisci capelli biondi portati a caschetto e sotto un costume pacchiano con fantasie floreali una succube affamata. Naomi l’aveva osservata: sotto la distratta vigilanza dei genitori, la bionda trascorreva molto tempo a mollo nella piscina al coperto. Occhi appunto distratti avrebbero concluso che passasse gran parte del tempo a rilassarsi a bordo piscina; uno sguardo più attento avrebbe visto che Chloe giocava con l’idromassaggio passando a ritmi cadenzati dalla velocità 2 alla velocità 3 e dalla velocità 3 direttamente alla 5; una persona avvezza alla malizia avrebbe capito che l’americana si stava masturbando sfruttando la pressione del getto sul clitoride. Non sembrava turbata dai passi che di tanto in tanto sentiva avvicinarsi: occhi chiusi e sorriso calmo. Si distingueva appena l’attimo in cui Chloe doveva aver raggiunto l’orgasmo; stringeva leggermente i pugni e serrava debolmente la mandibola ma dentro chissà quanto intenso dovesse essere il piacere; un getto d’acqua a velocità 5 doveva essere come una moltitudine di grossi cazzi che schiaffeggiano uno dopo l’altro il clitoride.
Prima di continuare il racconto Naomi strinse le gambe ed emise un lungo sospiro. Aveva quindi avvicinato Chloe in piscina. Non aveva impiegato molto tempo ad entrarci in confidenza, la ragazza aveva già sentito che in giro per il resort c’erano dei famosi influencer e gamer italiani. Naomi aveva appreso con piacere che Chloe era lesbica e con ancora maggiore piacere aveva appreso che l’americana avesse puntato Vittoria. Nonostante fosse eterosessuale, Vittoria la eccitava oltre misura, Come l’astuto demone di qualche anime la streamer aveva subito colto l’occasione per stringere un patto: avrebbe fatto sì che la nuova amica fosse riuscita a leccare la fica di Vittoria e avesse potuto sbatacchiarle in faccia le tette ma in cambio lei doveva prima sedurre un’altra ragazza. Si trattava di Barbara, una scontrosa gamer di origini cubane bisessuale. In fondo si sarebbe scopata due fregne degne di lode.
Naomi raccontò che era stata lei naturalmente ad istruire Chloe sulle abitudini di Barbara. Era difficile da beccare. Anche se si trovava in un paradiso terrestre la streamer di origini cubane continuava a consumarsi tutto il giorno di fronte lo schermo della tv, joystick in mano. Posava il joystick solo alla sera quando dopo un pasto frugale aveva ottenuto il permesso di allenarsi in una palestra chiusa al pubblico. Chloe si sarebbe “casualmente” imbattuta nella palestra e avrebbe convinto Barbara ad allenarsi insieme. Contro ogni previsione era stato facile, a Barbara faceva comunque comodo una persona che l’aiutasse con il bilanciere. Erano così trascorse due piacevoli serate: le ragazze si erano allenate, avevano chiacchierato e cominciato a flirtare. Chloe non aveva certo celato i segnali di un’attrazione; anzi, aveva allungato le mani su quel corpo tozzo e sexy ogni volta che aveva potuto; ad esempio, sempre più frequenti erano diventate le pacche sul sedere.
Il terzo giorno l’americana aveva provato il tutto per tutto. Dopo un paio d’ore d’allenamento solevano fermarsi per una doccia. Chloe era quindi entrata nella doccia di Barbara; aveva usato la classica scusa d’aver dimenticato il bagnoschiuma per poi farsi insaponare e restituire il favore. Barbara non l’aveva affatto respinta; è vero, all’inizio il suo corpo s’era come irrigidito, probabilmente se fosse stata un porcospino si sarebbe richiusa a palla, Però era quella la reazione istintiva di una persona schiva che diffida di tutto e si aspetta colpi bassi da chiunque; ad ogni modo, era diventato presto morbido burro il suo corpo sotto le abili mani dell’amante che aveva cominciato anche a sfregarle addosso il pube come una gatta in calore. Si erano baciate, si erano palpate e si erano assaggiate l’una dell’altra le secrezioni vaginali che ricadevano e finivano poi risucchiate dallo scarico. A un certo punto Chloe, la succube affamata, aveva aggiunto un nuovo elemento: la cornetta della doccia; così, nella doccia si era svolto un vero e proprio threesome fra Barbara, Chloe e la cornetta della doccia; ora tamburellava il clitoride di Barbara e ora tamburellava il clitoride della succube. A questo modo, si erano susseguiti diversi orgasmi.
In seguito, le ragazze lo avevano fatto altre due volte: il giorno dopo Chloe aveva invitato Barbara nel bungalow a tre posti che condivideva con i genitori; per allontanarli e avere l’alloggio libero aveva consigliato ai signori Xavier di provare una lezione di yoga; non appena s’erano chiuse la porta alle spalle la ragazza succube aveva già spinto Barbara sul lettone dei genitori e la stava spogliando con voracità come con voracità da bambina aveva scartato un regalo atteso il giorno di Natale; mani s’erano intrecciate, lingue s’erano scambiate umori e umori erano colati su lenzuola e pavimento. Alla sera le due amanti s’erano infine date appuntamento, come di consueto, in palestra; dopo una serie di venti addominali Barbara si era ritrovata i polsi bloccati sul parquet e la fica pelosa di Chloe di nuovo in faccia.
Durante il racconto la voce di Naomi s’era fatta via via più bassa e le pause tra una sillaba e l’altra erano sempre più lunghe. Luca e Claudio la videro sprofondare nel letto come vinta da stanchezza, trasalirono quando notarono una sua mano sgusciare dentro la gonna e premere il bottoncino di carne che cresce alle donne.
“Luca, voglio che mi scopi. Scopami, per favore” pregò già in preda a spasmi e gemiti.
A questo punto ciò che sorprese Luca non fu prendere coscienza che le avventure del cavallo Chloe l’avevano fatta sprofondare in uno stato di eccitazione ma l’averla sentita chiedere “per favore”. Il moro s’era abituato a conoscere una Naomi predatrice, astuta e orgogliosa, che mai implorava di ricevere qualcosa. Malgrado tutto, s’eccitò molto nel vedere il corpo dell’orgogliosa streamer così vulnerabile e libidinoso; senza ulteriori indugi e già in trance agonistica Luca si slacciò la cinta e s’abbassò i calzoni; non pensò neanche di liberare la ragazza degli indumenti, tutto ciò che fece fu aiutarla con una mano ad aprire il più possibile le gambe e con l’altra mano scostarle gli slip zuppi per poi scivolare nel suo caldo sesso; la stronza era già ben lubrificata e il cazzo poté facilmente toccarne l’utero.
“Si, lo voglio tutto.” gridò Naomi dopo che la prima stantuffata l’aveva fatta gemere e sussultare.
Per due motivi Luca si chinò più presso di lei tenendo le braccia larghe e perpendicolari al letto: primo, lo arrapava guardare negli occhi una ragazza eccitata; secondo, poteva esercitare maggiore spinta sul bacino. Prese così a mettere a segno affondi sempre più decisi e violenti. Non aveva certo un cazzetto come quello di Faiz o Claudio, poteva contare su una verga di tutto rispetto sia per lunghezza che per larghezza. Naomi era un po’ stretta ma sempre ben lieta di addestrare serpenti dalle lunghe zanne.
La ragazza si leccò i baffi e finalmente decise di sbottonarsi la camicietta per poi prendere a palpare i propri seni. L’arrapata streamer sembrava in estasi; a tratti le pupille color nocciola scomparivano dalle orbite, il viso trasfigurato e i gemiti sempre più animaleschi. Per la durata della chiavata parve liberata dalla maschera che era necessario per lei indossare ogni giorno e che manteneva anche durante gli incontri di sesso meno appassionanti (e ultimamente aveva solo goduto di sesso mediocre). Intanto Luca accelerò il ritmo delle potenti penetrazioni; l’impattare più violento dei due pubi produsse un suono meno ovattato e un maggiore cigolio del letto; dalle palle alla cappella ogni centimetro di pello era ormai ricoperto da dense secrezioni vaginali; il ragazzo s’arrestò e si staccò d’improvviso quando si prese seriamente paura per le condizioni di Naomi, Infatti, Naomi si fece d’un tratto pallida e fece come per trapassare con le unghie le lenzuola, dalla bocca aperta sembrò voler cacciare un urlo disumano ma non sillabò; ci volle qualche secondo affinché i ragazzi capirono cosa fosse successo: non avevano mai visto una donna avere un orgasmo così potente e anzi non avevano saputo di persona che avesse goduto così intensamente.
Alle loro spalle Claudio fece ciò che sapeva fare meglio. Si segò guardando i due colleghi e amici fottere davanti ai suoi occhi. Il porco si riservò sulle mani una gran quantità di sperma proprio quando vide Naomi abbandonarsi esausta al piacere.
Impiegò una decina di secondi Naomi a riprendersi dal violento orgasmo. Era sudata da testa a piedi, puzzava e sentiva come una mandria di cavalli correrle ancora in petto. Sorprendentemente la prima cosa che fece, mettendosi a sedere sul bordo del letto, fu richiamare Luca con un cenno a sé. Il moro non aveva goduto, il cazzone ancora pulsante in mezzo alle gambe. La generosa streamer aprì la bocca e cacciò fuori la lingua, lo spompinò per qualche minuto e infine accolse in bocca tutta la sborra che aveva da offrirle; in segno di gratitudine e apprezzamento, la ingoiò fino all’ultima goccia. Probabilmente se l’amico non si fosse già svuotato con un fai-da-te la ragazza avrebbe bevuto anche lui.
“Grazie” disse rialzandosi, prima di indossare di nuovo la solita espressione astuta e orgogliosa sul volto da vipera.
Per il sesto e ultimo capitolo della saga dovrai pazientare una settimana, Scrivimi all’indirizzo email tivengo.inmente@gmail.com per commenti, domande o anche semplicemente un saluto.
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