I vicini di casa 5.
di
Sancicciotto.
genere
etero
In camera mi spoglia velocemente perchè volevo gustarmi lo spogliarsi di Barbara e la morona scoprì per me uno spettacolare corpo che era da prendere stringendola forte ai fianchi, baciarla in bocca slinguandola pazzamente e poi scendere al collo, ai seni proromprnti come meloncini sodissimi che mordicchiai ciucciai, poi le leccai la figona foltissima ed anche le vellutate cosce pelosissime da farmi eccitare senza più freni inibitori e le tiravo i peli con le labbra stringendo forte. Poi, quando feci caso che dalla sua figa stava uscendo un fiume di umori allora le allargai le cosce ed iniziai a scoparla intensamente, facendola gemere, sussultare e poi le chiesi se voleva sentirlo bene anche nel suo meraviglioso culone ma mi rispose di no ed allora, dopo che le avevo riempito di sborra la figa, mi misi di fianco e chiesi a Marina se voleva essere posseduta analmente così avremmo fatto vedere a sua zia che cosa provava chi si faceva sfondare il buchino del culo. L'inculata fu praticata in un culo non più vergine e Marina di certo non sentì affatto dolore ma solo piacere e così Barbara, chiaramente novizia, impreparata a cosa significava prendersi un batacchione come il mio nel culo, acconsentì di farsi possedere analmente ed io gongolavo ma conscio e cosciente che avrei fatto soffrire maledettamente la morona ma la voglia era indomabile e quindi dissi a Marina di baciarla in bocca, sul collo, sui seni, per distogliere il pensiero del dolore che potrebbe avere sentito e bene ma, mentre Marina la stava sciogliendo, io leccai la figa e l'ano infilandoci poi uno e poi due dita e Barbara iniziò a lamentarsi ma allora fui deciso ed appoggiandole il cazzone all'ano, glielo spinsi dentro fino a sbattere le palle all'ano e lei strillò pazzamente ed io ero così sempre più eccitato, ingrifato e marina dovette intervenire mordicchioandole un capezzolo per darle un diverso e più tenue dolorino ma Barbara si sentiva posseduta duramente, prepotentemente e, quando Marina mi sussurrò nell'orecchio che sua zia stava soffrendo troppo più del solito, improvvisamente le grida di dolore si tramutarono in gemiti di piacere che conoscevo benissimo, stavano dando fine all'insostenibile quasi, dolore. Allora mi diedi da fare ad incularla con foga, impeto e lei mi incitava a farla gridare ancora di più, di piacere ma anche ormai di dolore ed io gli diedi giù dilatandole il forellino che stava tramutandosi in un bel foro assai dilatato! Dopo che chiesi a Marina di mettersi alla pecorina perchè io potessi nuovamente incularla, le chiesi anche di dare insieme lunghe leccate alla pelosissima figa a Barbara e lì l'inculata procedette lasciandoci godere a tutt'e tre. Mi fermai poi un attimo ma dopo feci vedere a Barbara il batacchione nuovamente in erezione e le infilai un dito al culone, facendole capire che avrei volentieri inculato nuovamente a lei. Infatti, appena me ne venni con Marina, mi misi a spingere il cazzo all'ano di Barbara che subito cedette alla mia penetrante insistenza e si mise ben piegata facendosi inculare in silenzio ma io riuscii poi a farla gridare di dolore e piacere insieme! I giochi poi furono interrotti dalla telefonata di Laura che ci proponeva di venire da lei per il pranzo già pronto. Intanto poi arrivò il Venerdì e Paolo arrivò a casa col suo camion e, come io e Marina oramai sapevamo, lui se ne andò a farsi la doccia con Laura e li avremmo riveduti al tardo pomeriggio perchè intenti a fare ciò che avrebbero potuto svolgere durante tutta la settimana! Quindi salimmo sul furgone io con Marina e Barbara, diretti a casa mia...a studiare...la maniera di divertirci...magari anche scopando!
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