I vicini di casa 4.

di
genere
etero

Quella sera appunto rimasi a cena da loro ed apprezzai le squisitezze che portarono a tavola ma anche gradii il loro modo di ospitarmi caldamente: sotto il tavolo si creò in breve tempo un movimento di mani da parte della madre ma la figlia non fu certo da meno perchè si tolse le mutandine di nascosto di sua madre e mi fece cenno di stuzzicarle col piede la fighina ed io subito riuscii addirittura ad infilarle in figa l'Alluce facendo un su e giù che capii dal movimento della bocca, le dava un gran piacere ed allora le diedi colpi più intensi, decisi e mi ritrovai il ditone strabagnato di umori di fighina. Poco dopo la cena Marina si finse stanchissima della giornata a Roma e così andò dritta a letto, avendo capito che io e sua madre avevamo bisogno di "scambiare parole insieme"! Mentre poco dopo stavo gustandomi un bocchino dalla rossa scatenatissima, sdraiati entrambi sul divano, notai con la coda dell'occhio Marina che si sporgeva ad osservarci dalla porta che separava il salotto dal corridoio e vidi benissimo che la ragazzina si stava sditalinando e si mordeva le labbra per non farsi sentire da noi. Poco dopo riguardai lì ma Marina non stava più lì ad osservarci e decisi poi di andarmene a casa mia. Dopo che avevo baciato a lungo la focosa rossa, uscii di casa ed andai dritto a casa mia. Quando arrivai lì vidi Marina appoggiata alla sua bicicletta che chiaramente mi stava aspettando che scendessi dal furgone. Mi venne incontro abbracciandomi forte ed iniziammo a baciarci a lungo. Dopo entrammo in casa e, spogliatici entrambe, stavamo salendo in camera da letto ma il telefinino mio squillò; risposi ed era la rossa allarmatissima a non avere, salendo in camera di sopra, trovato marina a dormire: sua figlia non era in casa. Subito ci rivestimmo e Marina salì nel piano di carico del furgone con la sua bicicletta ed io stavo già al volante, pronto a partire. Prima, con Marina avevamo preparato la giusta risposta da proporre sua madre, ovvero, poco prima di essere giunti a casa sua, Marina scese in strada con la bici e si avviò verso casa lentamente. Quando arrivai lì, la rossa mi venne incontro preoccupatissima e mi abbracciò spiegandomi che la bici di sua figlia non si trovava al suo posto, quindi Marina era in giro in bici. Mentre cercavo di tranquillizzarla, eccoti "stranamente" arrivare Marina bella tranquilla e serena. Sua madre quasi l'assalì di imprecazioni ma io fui accomodante di tutto, facendo capire a Laura che Marina aveva certamente capito che io e lei stavamo meglio rimanendo da soli, anche se tra me e lei non esisteva nulla di diverso dalla comune e normale conoscenza, ormai anche amicizia. Marina spiegò che aveva avuto bisogno anche di scaricare la sua tensione di studentessa con l'energico pedalare e così era uscita da casa senza disturbare a noi. Tutto fu chiarito ed io tornai a casa mia ma il mattino dopo, Marina mi telefonò, dicendomi che stava per arrivare da loro la sorella di sua madre: Barbara, una morona da infarto, alta, formosa con gambe da due metri e culo e seno da sogno. Due ore dopo, casualmente ero lì a casa loro e La sventolona Barbara era già lì! Dopo convenevoli saluti io me ne andai via ma Marina mi fermò furi casa dicendomi di avere già in programma lo studio dello scheletro umano ed allora avvisai laura che ce ne andavamo a casa mia a studiare. Naturalmente eravamo ambedua attesi a pranzo lì. Giunti da me ci rispogliammo come la notte prima, velocemente ed anche appassionatamente e fu proprio Marina a chiedermi di incularla subito lì, sulle scale e quindi lei si mise in ginocchio su un gradino ed io, dopo presa la vesellina, unsi bene cazzo e culo e, baciandola sul collo, sulle spalle, le accostai all'ano il cazzone che le spinsi tutto dentro senza neanche sostare ogni tanto lentamente, invece glielo schiaffai tutto dentro in un solo colpo e la feci urlare di dolore, di disperazione e lì godei maledettamente presto, subito ma quando innondai l'intestino, reiebbi subito una nuova erezione e glielo rimisi dentro, stantuffandola a tal punto che in quel momento lei urlò...ma solo di piacere e m'innondò di umori bollentissimi che mi riattivarono los timolo, facendomi sborrare nuovamente e...insomma...quel mattino le venni dentro il culetto quattro volte, l'una dietro l'altra senza pausa. Mi sentivo proprio uno stallone...dico stallone perchè i cavalli, quando si accoppiano, non fanno come il toro che lo infila dentro, sborra subito ed esce fuori istantaneamente, così sborravo ma dopo un lungo su e giù!! Passati a lavarci alla doccia, ce ne andammo a letto e lì la scopai due volte senza pausa anche lì e lei mi disse che valeva la pena chiarire con sua madre il rapporto che si stava creando in casa loro, ovvero, mi stavo scopando madre e figlia, senza stupidi segreti e così io ci avrei straguadagnato, perchè Marina lì mi confessò che fu proprio sua zia Barbara a sverginarla con un cazzo finto in lattice, essendo lei una lesbica per natura. Quando poi io e lei ce ne andammo a casa sua per il pranzo,, notai a tavola che Marina e sua zia si scambiavano spesso sguardi focosi eccitanti anche per me che sapevo il loro segreto. Dopo pranzo zia e nipote vollero parlare tra loro camminando nei campi intorno casa ed io e Laura ci scambiammo baci carezze ed infine ebbi un suo sempre magistrale bocchino. Poi ci ricomponemmo in attesa di un eventuale ritorno di zia e nipote ma poi io decisi di andare a cercarle ed infatti le trovai all'ombra del bosco intorno casa e le due erano intente a leccarsi le fighe genendo senza pudori. Rimasi incollato ad osservarle ma poi feci appositamente rumore nel camminare scrocchiando rametti d'alberi e loro si fecero ritrovare composte a parlare dei noti argomanti per donne: i colleghi studenti di Marina all'Università e dopo io le salutai e tornai a casa mia. Quando poi stava arrivando l'ora di cena, Marina mi telefonò ed allora le dissi che avevo una gran voglia di scoparmi lei insieme alla zietta e lei subito mi rispose che avevano parlato anche di me e sua ziaaveva espresso il desiderio di essere scopata da me assistita da lei, dalla nipotina. Andai quindi a cena da loro ed a tavola mi mise Marina vicino alla bella Barbara. Per farla breve, Barbara esprimette la sua curiosità di partecipare ad una lezione di Medicina perchè aveva saputo che la mattina dopo io avrei fatto lezione a Marina...ed avevano anche fatto un piano d'azione dove programmarono che lo studio lo avrebbero scambiato col fare sesso a tre: loro due con me! Ottimo, non mi rifiutavo di certo. Al mattino dopo giunsero da me Marina e Barbara e, dopo un buon mio caffè, io proposi di andare a studiare in giardino ma fu marina a deviare parole e fatti in camera da letto di sopra... .
scritto il
2024-05-07
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