Quel giorno la feci grossa 3.

di
genere
etero

Al mattino dopo stavo per telefonare alla signora Righi ma mi precedette il telefono a suonare così risposi: era Stefania Righi che chiedeva di venire a casa mia per parlare di esami. Fu da me dopo pochi minuti con la sua moto, Quando le aprii la porta rimasi senza parole: era veramente una strafiga come sua madre: capelli biondi, lunghi fino ai fianchi, occhi verde mare, bocca carnosa e rosso porpora, collo da cigno, seni piccolini, fianchi larghi, gambe lunghe coperte da una miniogonna coprente come un fazzoletto che appena copriva le calze autoreggenti. Sua madre una strafiga ma Stefania non era certo inferiore a mammina! Ci accomodammo sul divano e lei passò subito a parlarmi di sua madre che la aveva tranquillizzata dicendole di avere parlato con me ed io con i Professori esaminanti ed allora anche lei voleva ringraziarmi personalmente, dicendomi chiaramente di essere certa che la sua mammina mi aveva certamente offerto bocca, fica, culo ed altro non c'era in offerta! Rimasi di stucco, di ghiaccio, di ciò che volete ma quando lei iniziò a spogliarsi, non capii più nulla e leavvicinai la bocca alla sua scambiandoci baci slinguanti, leccatine dei lobi, del collo, poi la presi in braccio portandomela in camera mia dove la stesi sul lettone e lì mi spogliai in un lampo, poi mi sdraiai al suo fianco e la baciai ancora in bocca scendendo ai seni che leccai ai capezzolini, rosei e duri come pietre, glieli ciucciai a lungo succhiandoli pure e dopo scesi giù all'ombelico che leccai ruotandoci dentro la lingua e scesi poi alla fighetta con pochissimo pelino, e lei subito mi disse di scoparla senza scrupoli, dato che era sverginata da un bel pezzo ( a soli dodici anni era stata deflorata da un compagno di scuola delle Medie e al momento aveva solo da offrirmi il culetto, verginissimo, così mi disse, in cambio della Maturità. La penetrai lentamente, delicatamente, sfregandole alle pareti della vagina il batacchione che quando lo vide, prima di penetrarla, mi disse di averne molta paura, soggezzione...cazzo...ero eccitatissimo, in fondo era come fosse ancora vergine perchè aveva diciottanni e non lo aveva ricevuto in figa dai dodici anni della prima esperienza...quindi certo che ne aveva timore!! La scopavo dolcemente ma poi, quando proprio non se lo aspettava, iniziai a scoparla con frenesia, forsennatamente e lei varie volte mi gridò di fermamrmi per il gran dolore che le stavo provocando ma subito dopo dal frenare mi parlò di intensificare le penetrazioni decise, ma anche se mi veniva bene, anche più dolorose: ...tale madre, tale figlia! Ma guarda te!! Quando sentii che stavo per sborrare, le chiesi se prendeva o no la pillola e lei rispose di no, ancora, così le proposi di sfilare il cazzo e infilarglielo in bocca sborrando tutto lì. Accettò subito ed io glielo misi in bocca lasciandomi andare a ruota libera. Rimanemmo un attimo fermi, abbracciati e lei mi elogiò le dimensioni del batacchione ma poi mi disse se io in casa avevo creme, gel, perchè come avrebbe potuto ricevere nello stretto buchino del culo il mio bastone? La rassicurai di avere vasellina e lì pensai al gran bel culo della sua mamma ed allora andai a prenderla e gliela spalmai sull'ano e me ne misi molta sul cazzo. La misi in ginocchio a gambe spalancate e dopo che la scaldai sditalinandole il clitoride, le appoggiai il glande al buchino ed iniziai dolcemente a spingerlo dentro con piccole soste e poi giù, sempre molto piano, fino a poi spingerglielo dentro in moto regolare, lento ma deciso non esitante. Lei lasciò andare vari gridolini ma la mia maniera le rendeva il gioco poco dolorante e dopo poco tempo la sentii sospirare, gemere di piacere ed allora glielo infilai dentro tutto in un colpo soloo facendla gridare ma poi, dopo avere imprecato nei miei confronti fu lei a dirmi "spimgimelo tutto dentro che ora mi piace riceverlo così!". Dopo che la scopai più volte ci rivestimmo e lei andò a casa sua con la sua promessa di tornare da me.
scritto il
2024-05-25
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