La nuova vita di Sofia. Introduzione e cap.1

di
genere
dominazione

Introduzione

Mi chiamo Sofia e da poco ho finalmente compiuto 21 anni, l’età minima consentita dalla legge per poter diventare una schiava. Ebbene sì, avete capito bene, ho detto schiava. Al giorno d’oggi è una cosa perfettamente normale. Dai ventuno anni in poi si può scegliere se cedere la propria libertà ad un’altra persona, ma si avrà comunque la possibilità di ritornare liberi in qualsiasi momento.
Ciò che mi ha portato a compiere questa scelta sono state le condizioni in cui versava la mia vita. I miei genitori erano morti anni fa in un incidente d’auto ed io fui presa in carico dai miei zii, i quali non si sono mai interessati di me se non per i sussidi statali, inoltre non mancavo di subire maltrattamenti da parte loro se non facevo ciò che volevano. In pratica ero già una schiava, ed il risentimento che provavo nei loro confronti mi spinse a desiderare di volermene andare via da quella casa a tutti i costi. Purtroppo non avendo i mezzi economici per farlo, una mattina decisi di recarmi in un’agenzia di collocamento schiavi.


Capitolo 1



Appena entrata in agenzia fui avvicinata da una donna che lavorava li.
Buongiorno, posso aiutarla in qualche modo?
La ringrazio, per me è ala prima volta che vengo in un posto del genere e non so bene come orientarmi.
Non si preoccupi è perfettamente normale. Piuttosto mi dica è qui in cerca di schiavi o per diventare una di loro.
La seconda.
Perfetto mi segua allora. La accompagno all’ufficio per le iscrizioni. Da questa parte.
Una volta arrivati mi fece accomodare in sala d’attesa e mi diede un questionario da compilare mentre aspettavo. Il questionario chiedeva:

Livello di istruzione: scuola superiore.

Breve descrizione fisica: sono alta 1,65 m, ho un fisico tonico, capelli castani.

Motivo della scelta: economici e familiari.

Inoltre chiedeva se avessi dei limiti o delle preferenze. Riguardo ai limiti non scrissi nulla, volevo andarmene di casa al più presto, mentre per le preferenze scrissi che mi sarebbe piaciuto servire una coppia di padroni.

Passata circa una mezz’ora arrivò il mio turno. Una volta entrata consegnai il questionario all’impiegata, la quale mi inserì nel sistema informatico e mi disse che da adesso ero una proprietà dello Stato, il quale avrebbe provveduto ad affidarmi a qualcuno a cui fare da schiava. Dopo di che mi indico una porta alla sua sinistra e mi disse di entrare in quella stanza, dove la dottoressa mi aspettava per la visita medica .
Oltrepassata la porta mi trovai davanti una signora sulla cinquantina, che appena mi vide mi si avvicino incuriosita.
Che bella ragazza che abbiamo qui. I tuoi futuri proprietari saranno davvero fortunati ad averti.
Arrossii di colpo e per l’imbarazzo risposi con un filo di voce.
La ringrazio.
Di colpo la signora mi diede uno schiaffo in faccia, del tutto inaspettato, ed io caddi a terra.
La guardai perplessa.
Ragazzina ringrazia che non sono la tua padrona, perché se lo fossi non mi limiterei solo ad un banale schiaffo, ma ti farei urlare talmente tanto dal dolore da farti imparare le buone maniere una volta per tute. Ricorda che le schiave senza permesso non possono parlare a un loro superiore e, se autorizzata, quando parli con qualcuno devi sempre appellarlo col suo titolo. Nel mio caso avresti dovuto dire grazie dottoressa. E cosa ancora più importante una brava schiava esegue gli ordini.
Mi scusi dottoressa non si ripeterà.
Lo spero per te.
Bene Sofia adesso spogliati che diamo inizio alla visita.
Cominciai a togliermi i vestiti e una volta rimasta in intimo mi fermai.
Nessuno ti ha detto di fermarti, forza via anche mutande e reggiseno.
Mi tolsi anche quelli e di istinto mi coprii il seno e la mia vagina. La dottoressa si alzo di scatto e mi afferrò per i polsi scoprendo le mie intimità, dopo di che mi afferrò un capezzolo e lo strinse con talmente tanta forza che il mio urlo si è sentito fino in sala d’aspetto.
Quando ti ho detto di spogliarti di ho forse detto che potevi tenere l’intimo?
No dottoressa, mi scusi.
Vedi di imparare ad eseguire bene gli ordini altrimenti nessuno ti vorrà come serva.
Lo farò dottoressa.
Inoltre ti consiglio di abituarti a restare nuda davanti ad altre persone, perché bella come sei lo resterai molto spesso.
No avevo mai pensato ad un possibile risvolto, sono sempre stata una ragazza introversa e il solo pensiero di poter restare nuda davanti ad altre persone mi incuteva un po’ di timore, ma allo stesso tempo sentivo una strana sensazione accompagnata da un senso di calore alla vagina. La dottoressa notò che mi stavo eccitando e mi passo due dita sulla vagina.
Guarda qui Sofia, la tua fighetta è un lago. Devi essere proprio una puttanella.
Dopo di che pulì le sue dita sul mio seno e cominciammo la vista.
La dottoressa si avvicinò e mi ausculto con lo stetoscopio
Mi raccomando fai dei respiri profondi. Brava. Ancora. Un altro e abbiamo finito.
Una volta finito con lo stetoscopio la dottoressa mi fece alzare il gomito verso l’alto facendomi mettere la mano dietro la spalla, poi mi fece fare la stessa cosa con l’altro braccio. La dottoressa mi tasto attentamente i seni alla ricerca di eventuali noduli. L’atto si protrasse per ancora qualche minuto nei quali la dottoressa non si lascio sfuggire l’occasione di giocare un po’ coi miei capezzoli, i quali nel frattempo si erano inturgiditi. Lei lo aveva notato di sicuro. Tant’è che in volto le spuntò un ghigno di soddisfazione. La dottoressa non manco di darmi una strizzata ai capezzoli per avvisarmi di aver finito.
Perfetto ora è il momento della visita ginecologica. Accomodati pure sul lettino.
Mia accomodai e misi le gambe sul poggia ginocchia.
Nel frattempo a dottoressa si lavò le mani e indossò dei guanti di lattice.
Bene Sofia, procediamo.
Dopo aver esaminato le grandi e piccole labbra e aver controllato il mio clitoride, nel farlo ci passò sopra un dito facendo dei movimenti circolari, i quali non mancarono di farmi eccitare, prese lo speculum.
Adesso procediamo con questo. Normalmente metto un goccio di lubrificante, ma nel tuo caso non ce ne sarà bisogno, sei già lubrificata di tuo.
La dottoressa procedette e mi penetrò con lo speculum, manifestai un leggero fastidio, ma la dottoressa mi zittii immediatamente, per poi aprirlo allargandomi la vagina per poterla analizzare.
Dopo qualche minuto lo estrasse e mi diede un panno di carta per asciugarmi. Finita la visita mi diede il permesso di rivestirmi e mi fece accomodare alla scrivania.
Gli esami sono andati bene, non ho riscontrato nulla di anomalo, nessun nodulo al seno, per di più ho notato che sei anche vergine e ciò renderà sicuramente felici i tuoi padroni.
Bene Sofia qui abbiamo finito. L’agenzia ti contatterà una volta trovato qualcuno di adatto a te. Puoi andare, buona fortuna.
La ringrazio per il tempo dedicatomi. Arrivederci dottoressa.
Ormai si era fatto tardi, la spedizione in agenzia mi aveva portato via un’intera giornata e per di più non avevo neanche mangiato.
Rientrata a casa trovai i miei zii che dormivano sul divano con una serie di bottiglie di birra vuote sul tavolino di fronte. Dentro di me pensai che non mi mancheranno per niente.
Mi diressi silenziosamente in cucina e mi feci un panino, e una volta finito filai subito a letto, ma il sonno tardò ad arrivare la mia mente era occupata dai pensieri su ciò che mi accadrà da adesso in poi e inoltre dovevo ancora dire ai miei zii che sarei diventata una schiava.
scritto il
2024-05-10
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