Il ritorno: confessioni segrete tra padre e figlia

di
genere
incesti

Mi sono sempre masturbata tantissimo. Lo facevo in modo ossessivo, anche se erano presenti i miei genitori. Una volta dopo scuola nel momento dello studio non riuscivo a concentrarmi, sentivo una pulsione forte allora presi un evidenziatore e cominciai a ficcarmelo nella figa. Mi è sempre piaciuta una certa brutalità. Ero nella mia cameretta, abbassai le mutande e ficcai forte facendo su e giù un evidenziatore giallo. Mentre lanciavo dei fremiti. Sentivo di essere osservata, così mi girai e vidi mio padre fuori alla finestra che dava sul giardino intento a guardarmi. Non si rese conto che anche io lo stavo guardando. Aveva il pene tra le mani, non era la prima volta che mi sorprendeva mentre mi masturbavo. Allora ci diedi dentro, sapendo di essere vista, mi sbottonai la camicia del pigiama. Sotto ero nuda, cacciai le menne fuori e cominciai a leccarle. Sentivo ansimare forte da fuori la finestra e il suono del cazzo chi sfregava sulle mani. Allora presi un pupazzo che avevo sul letto e finsi di avere un rapporto con lui, mi masturbai strusciando il clitoride mentre mi toccavo le tette. Poi sentii un rumore e non lo vidi più. Dopo circa 10 minuti sentii bussare alla mia porta, era mio padre. Mi chiese cosa stessi facendo, io ero ancora senza pigiama, solo in mutandine. Gli dissi che avevo caldo e che mi sentivo agitata, che avevo bisogno di sfogarmi. Lui mi disse “come vorresti sfogarti? Cosa senti?” Ed io gli dissi che sentivo una pulsazione costante al clitoride. Lo dissi un po’ imbarazzata. Lui mi disse che era normale, che quando cresci iniziano ad esserci determinati impulsi e che dovevo assecondarli, ma sempre dentro casa. Mentre parlava mi guardava le grandi areole. Io mi avvicinai e gli dissi “non riesco a tranquillizzarmi, a raggiungere lo sai, l’orgasmo”. Allora lui mi disse che bisognava sfregare le mani nei giusti punti e mentre lo diceva quasi senza pensare mi mise una mano tra le gambe. Ero completamente bagnata. Mi fece sedere sul letto e comincio a masturbarmi, prima piano partendo dal clitoride, poi sempre più velocemente. Le mie tette si muovevano ed io provavo un piacere intenso, non riuscivo a trattenermi. Poi mi infiló due dita di botto ed io esultai. Con l’altra mano prese un seno e lo lecco quasi con fame. Mi disse che erano giganti. Il suo cazzo era così grosso e duro che era uscito da boxer. Allora io mi sedetti su di lui, a cavalcioni, e cominciai a strusciare la figa bagnata sulle sue mutande, il cazzo ripetutamente entrava dentro per poco. Ma io ne avevo voglia, lo implorai di ficcarmelo dentro. Lui si strappò i boxer e lo infilò con facilità perché ero già aperta. Ma appena dopo avermelo infilato sentimmo dei rumori dall’ingresso. Era arrivata mia madre con i parenti. Senza dire una parola di rivestì e mi disse di fare lo stesso, prima di uscire dalla stanza mi tocco di nuovo le menne, le strinse forte, poi uscì.

Io rimasi ancora sdraiata con i suoi umori, la figa era così calda che non mi sarebbe bastato metterci l’evidenziatore.
scritto il
2024-05-10
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