La signora del ristorante 3

di
genere
dominazione

Capitolo 3

Metto sul navigatore del cellulare l'indirizzo della signora Anna.
Poi ho un dubbio e se fosse uno scherzo.
In questo momento mi verrebbe un infarto o mi esploderebbe il membro: ora è duro come il marmo.
Cambio idea e mi pregusto già uno di quei pomeriggi indimenticabili con sta gran puttana di Anna.
Arrivo in un palazzo a quattro piani. Suono il campanello incurante del fatto che potrei non aver calcolato, qualunque evento possibile. Di solito per me è prassi, quando mi muovo in spazi che non conosco è in situazioni non quotidiane.
Mi risponde Anna: "prendi l'ascensore e premi attico."
Sono arrivato, esco dall'ascensore faccio cinque passi e si apre una porta blindata.
La porta è di legno scuro, forse ciliegio, le maniglie sono argentate ed in gran pregio.
Non c'è lo zerbino, ma una macchina dove metti dentro la scarpa e viene rilasciata una patina elastica, che rimane sotto la scarpa proteggendo il pavimento dallo sporco della suola.
L'ambiente è enorme: un unico spazio aperto di almeno duecentocinquanta metri quadrati, da cui si vede buona parte della città e del centro storico. Ha delle immense vetrate su tre lati interrotte agli angoli da due colonne. Dall'intero si accede ai tre balconi con rifiniture bianche e parapetti in vetro trasparente, che danno nel vuoto.
Appena entro noto la camera da letto sulla sinistra: è separata dal resto da una grande tenda bianca che da contrasto mostra ombre al suo interno se mi allontano e si infittisce se mi avvicino.
Il soggiorno è composto da quattro divani da tre posti l'uno, in pelle nera disposti a quadrato; al centro un tavolino in vetro sorretto da una scultura in tubi argenti anni settanta.
Sulla destra fa bella mostra di sé una cucina bordeaux e argento all'americana, con una grande isola centrale circondata da sei sgabelli.
Non vedo il bagno, sarà sicuramente dietro la porta chiusa tra la cucina e la porta d'ingresso.
L'ambiente è arredato da molte statue in varie spazi della casa e molte piante verdi ai piedi delle stesse, quasi un omaggio a divinità.
Sono ancora colpito da questa ondata di lusso sobrio e bagno di luce dall'esterno che appena rivolgo lo sguardo sul divano di rimpetto alla porta d'ingresso di primo impatto mi spavento, Anna non è sola, ma accanto a lei è seduto Paolo.
Mi avvicino e osservo lui: completo nero, camicia bianca, cravatta nera e un uomo che avrà una settantina d'anni.
Lei è in accappatoio bianco di una marca abbastanza famosa: sotto intuisco dalla accavallamento delle gambe e dal fatto che sia completamente struccata che sia nuda.
Inizia Paolo con cortesia: "Accomodati Giacomo che facciamo quattro chiacchiere insieme".
Poi mi porge un calice di vino: "Gradisci? Non ti devi preoccupare sono ben conscio di tutta la situazione che mia moglie in modo magistrale ha teatralizzato, per portarti qui in questo momento insieme a noi."
Ringrazio e sorseggio, mentre la mia attenzione è completamente rivolta alle sue parole e alle sue possibili implicazioni.
Paolo prosegue: "Sono sicuro che sei ancora abbastanza giovane e fuori da questo genere di situazioni.
O giusto al massimo ne avrai sentito parlare.
Sarò molto chiaro con te: io amo mia moglie e mia moglie ama me!
Però, io provo piacere nel vedere qualcuno che la scopa e che le fa certe cose, anche mentre io sono altrove o in viaggio a gestire le nostre attività immobiliari.
Sono qui per conoscerti: mi sembri un ragazzo a posto e uno che sa tenere i segreti.
Quindi siccome mia moglie è già rimasta contenta a pranzo dalla tua pulizia, della tua serietà e della gran bella bega che hai tra le gambe.
Oggi ti chiedo per prendere sicurezza in te e potermi fidare a lasciarti solo con mia moglie di farmi vedere quanta foga e fantasia avrai nel scopartela davanti ai miei occhi.
Sappi che ne trarrai anche dei benefici e dei regali, se sarai bravo nel scoparla.
Chiediamo solo rispetto e riservatezza e posso assicurarti, che con mia moglie proverai cose che altre donne non ti daranno e non ti faranno mai provare. Lei è una vera e propria troia."
In pochi minuti queste sue parole mi fanno eccitare oltre ogni limite e rispondo: "Non vedo l'ora di iniziare signor Paolo."
"Bravo Giacomo , allora dimostrami quello che sai fare, sei libero di agire come vuoi o di chiedere a mia moglie qualunque cosa, poi una volta che lei si troverà bene e avrete preso confidenza insieme. È solo allora che potrai beneficiare anche del piacere di darle dei comandi e se vorrai darli anche a me quando sarò presente.
Ogni vostro incontro verrà filmato.
Per adesso cerchiamo qualcuno che la faccia godere e che le permetta di fare la troia.
Quando avrai finito di fare la doccia a casa nostra insieme a mia moglie e avrai finito quello che inizierà tra pochi minuti, allora decideremo se potrai anche imparare a diventare un buon master per me e mia moglie.
Siccome siamo da molti anni nel giro degli scambisti e di questi giochini, vorremmo formarti come master per i nostri piaceri e alla nostra maniera di voler essere sottomessi: sia come coppia, sia lei come troia, mentre io guardo chi la fa godere.
Può interessarti come offerta?"
Non vedo l'ora di tuffarmi tra le gambe di Anna, ho ancora il sapore della sua figa in mente e rispondo senza esitare: "Si certo, signor Paolo!"
"Nessun signore, puoi chiamarmi Paolo. Anna fa la brava. Porta il nostro ospite a svestirsi e fare un doccia e aiutalo a lavarsi ed ambientarsi.
Lei ubbidiente risponde "Certo maritino". Si alza dal divano, mi prende per mano e mi porta verso la porta chiusa.
Paolo mi sorride e mi incita: "Divertiti, intanto in ogni parte della casa ci sono delle telecamere, vedrò tutto da qui."
Una volta in bagno, lei si gira, mi sorride ed esclama: "Finalmente insieme Jack!"
Anche la doccia è immensa come l'attico: con tre pareti in vetro, dove ci si può stare tranquillamente dentro anche in tre o quattro.
Il soffione della doccia è incassato nel soffitto e lungo quasi quanto il piatto in marmo del pavimento antiscivolo e sicuramente può fare effetto pioggia e venire giù a catinelle o anche più forte.
Fuori dalla doccia c'è una poltroncina in legno e pelle, un doppio lavello, water e bidet. La luce naturale è data da un ampio lucernario che divide a metà il soffitto.
Anna chiude la porta a chiave e lascia scivolare l'accappatoio a terra.
L'ho davanti a me completamente nuda.
Sono esterrefatto: ha delle imperfezioni date dalla sua età qui e là, noto che anche qualche ritocco chirurgico dalle labbra, al seno, al sedere compreso.
Poi scoprirò in futuro, che si è ritoccata le labbra vaginali per averle completamente lisce senza slabbramenti.
Si avvicina e mi denuda con foga e desiderio: rimango nudo e l'ha fisso. Mentre lei mi fissa il cazzo completamente in tiro con le palle belle piene e sembra pensare ad altra voce: "Sembra più grosso adesso che sei nudo..."
La travolgo subito e le infilo la lingua in bocca appoggiandola ad una delle spalle della doccia, senza neanche entrare in doccia.
Le alzo la coscia destra sollevandola al fianco e ricerco subito la penetrazione.
Questa gran vacca non aspettava altro: la trovo, come a pranzo, già bagnata e pronta a prendere dell'uccello.
Avvolge le sue braccia intorno alle mie spalle, spalanca bene la coscia e così aiuta la penetrazione in pochi secondi.
Sto dentro di lei poco, mentre la guardo negli occhi e le sussurro: "Ora sei mia puttana!"
e lei: "Si mio puttaniere! Ora ogni parte di me è tua. Non avere limiti con me, io non ne avrò e non te ne darò. Quindi tu non farterli: fai tutto quello che ti senti."
Inizio a penetrare la sua calda e umida grotta primitiva.
Anna porta la testa indietro. Io la bacio sul collo e poi a leccarle i lobi delle orecchie.
Ho una mano libera e come un serpente striscio con l'avambraccio dalla sua coscia fin verso il suo gluteo sinistro. Ora tasto la sua morbidezza e ricerco l'entrata del suo buco anale.
"Bravo, bravo! mi piace il tuo stile e la tua curiosità.
Adesso fammi il culo, però!"
"Posso veramente?"
Anna scoppia a ridere, addirittura ride così tanto che contraendo i muscoli pelvici fa scivolare fuori il mio pene.
Le riappoggio giù la gamba.
"Certo Giacomo che sei strano tu. Tanta fantasia, tanta voglia, e quando ti offro il mio bel culetto mi chiedi con una dolcezza infinita se puoi?
Non scopriremo mica che sei anche un ragazzo dolce?"
"Beh Anna, un po' sì. Tutte le ragazze che ho avuto prima della mia storia fissa. E posso assicurarti che ne ho avuto più di quaranta. Lavoravo in discoteca come agente di sicurezza e di partner sessuali da due o tre scopate oppure solo una le ho avute. Però nessuna donna mi ha mai lasciato giocare con il suo culo per via della mia larghezza."
"Mmmh caro Giacomo, io invece dentro la mia passera, il mio culo, la mia bocca, tra le mie tette o sopra le mie chiappe o in faccia, trai i capelli o tra le mie mani o in qualunque altra parte del mio corpo di cazzi ne avrò visti passare almeno trecento, come gli spartani di Leonida.
Mi sono fatta spruzzare sperma ovunque.
Nei locali di scambisti con mio marito ero capace anche di farmi penetrare da più persone nello stesso momento.
Sotto lo sguardo attento di mio marito, ovviamente.
Una volta sono stata anche operata nel buco del sedere, perché non riuscivo più a tenerlo chiuso grazie a una mazza veramente grossa che mi aveva sfondato alla grande.
Mi manca già da tre anni quella sensazione ed è da tre anni che una mazza come la tua non la prendo a livello anale.
Mi piacerebbe molto che fossi tu a farmi sentire di nuovo quel piacere!
Anche perché non ti preoccupare A differenza di quello che pensi ho già fatto in modo di pulire tutto il suo interno con un clistere profumato prima che tu arrivassi.
Ti andrebbe allora?"
Le rispondo: "Sì, e ne sono felice. Ho appena avuto una discussione con la mia fidanzata, proprio per il fatto che dopo undic'anni non vuole ancora avere un rapporto anale con me e non ingoia mai!"
Anna prende il bagnoschiuma e iniziamo a insaponarci a vicenda. Io subito scivolo sulla sua pelle e vado a metterle una mano tra le gambe. Ora due dita sono dentro l'ano e le altre dita nell'altro buco che si muovono con ritmo lento per poi accelerare.
Lei esclama: "La tua ragazza ha ragione!
Non ti sei chiesto cosa si può provare a livello di dolore a infilarsi un pisello come il tuo per la prima volta, senza averne mai presi altri più piccoli o senza essersi allenata nel tempo con misure diverse.
Guarda che se io fossi ventenne e vergine, nel culo anch'io non te lo farei utilizzare!
Dimmi un'altra cosa Giacomo quando arrivi all'orgasmo ne fai molto o poco di sperma?"
Le rispondo prontamente: "Beh sono molto copioso: ne faccio veramente tanto."
"Benissimo!" con un sorriso che si presta ad essere tutto un programma.
Mentre inizia a insaponarmi il membro ha due mani, poi con il palmo di una mano pratica un p***** e con l'altra inizia una bella sega massaggiandomi per prima i testicoli e prosegue: "Ho visto la tua ragazza. Non ha una bocca molto grande e probabilmente il diametro del tuo giocattolino è molto largo per lei. Qualunque donna, non è una vacca come me e soprattutto non ha un fisico come il mio, con una bocca grande e provato di tutto negli anni, sicuramente alla prima esperienza sentimentale e si trovasse a mettere in bocca un grande cazzo come il tuo, avrebbe anche difficoltà a prendere aria e infine all'idea di avere da un momento all'altro cinque o sei fiotti di sperma densi in gola, ti direbbe di no a quelle condizioni. Quindi ti do un consiglio da donna.
Se ami veramente la tua fidanzata, resta con lei sapendo che con lei esistono queste limitazioni e che anche lei si sentirà in altri termini limitata dal tuo modo di essere questo è l'amore: un compromesso.
Comunque da oggi, qualunque cosa tu voglia fare, sappilo prima: tra me e te non nascerà mai l'amore perché ci sono almeno veniticinque anni di differenza, due vite completamente diverse, due stati sociali completamente contrapposti, due vite private completamente diverse.
Ci vediamo per completare il nostro animo animale.
Saremo solo amici di orgasmi."

Capitolo 4

Le rispondo: "Hai ragione Anna sarò più rispettoso nei confronti di Sara."
Intanto quella sega a due mani procede ed io inizio anche ad ammirare le sue labbra muoversi mentre parla e i suoi enormi seni davanti a me mi fanno già avere qualche sussulto.
"Giacomo, adesso basta! Sposta le mani, apri l'acqua appoggia la schiena al muro e non pensare a niente, se vuoi puoi chiudere anche gli occhi.
Mi sa che non ti svuoti le palle da qualche giorno e prima di iniziare il pomeriggio insieme mi piacerebbe sentire il sapore del tuo seme.
Voglio farti rilassare un po' prima di iniziare a fare sul serio."
Non me lo lascio dire due volte.
Faccio quanto mi ha chiesto Anna: ho la schiena al muro con la pioggia calda che arriva giù dalla doccia, appoggio anche la testa al muro, spalanco le gambe per rimanere in piedi e la lascio fare.
Lei prende due grosse spugne e vi si inginocchia sopra, con una mano prende a coppa i miei testicoli e con il dito indice della stessa mano inizia a premere e massaggiare in senso orario una zona dietro i miei testicoli che si localizza tra essi e il mio ano.
Con l'altra mano fa sì che il getto dell'acqua tiri via tutto il sapone dalla mia asta in tiro e dalla mia cappella larghissima lucente del suo viola più intenso.
Poi sento qualcosa di estremamente caldo che mi fascia il glande. Devono essere le sue labbra e la sua bocca, la sua mano inizia a farmi una bella sega e la bocca con le labbra segue il movimento della mano, che va su e giù.
Apro leggermente gli occhi per godere anche con essi di quel meraviglioso servizietto di bocca e infatti vedo lei intenta a farmi un servizio orale con passione, dedizione e ritmo.
Sento anche la sua lingua che continua dentro la sua bocca a rimanere sempre attaccato al filo che ho attaccato alla punta della cappella e la sua lingua continua a stimolarla, mentre va avanti e indietro sul mio membro.
Le percezioni del mio corpo che mi danno emozioni sono tantissime in questo momento.
Il suo dito la sotto che stimola quel punto che non sapevo neanche di avere e che mi dà una strana eccitazione.
Quel pompino fatto da una donna con una grande esperienza sessuale e con due meloni giganteschi.
La percezione del fatto che sto tradendo la mia fidanzata, ma fondamentalmente lo sto facendo sia per me che per lei. Sto cercando di raccontarmi e di auto convincermi che se mi sfogherò di tutte le mie voglie sessuali con Anna, dopo avrò una vita sessuale più tranquilla con Sara senza chiederle niente di più. A a chi voglio darla a credere. Lo sto facendo per me, ne ho voglia e voglia che sia fatto in questo modo.
Mentre provo piacere e vortico nei miei pensieri, la porta del bagno si apre ed entra Paolo completamente nudo con il pisello che fa fatica a stare su. Si siede sul divanetto lì vicino e prova in qualche maniera a masturbarsi con gli occhi fissi sulla moglie che continua il pompino.
Sento Paulo esclamare: "Finalmente un ragazzo che assomiglia veramente a me quando ero giovane."
Urla nel bagno incitandomi: "Dai Jack tieni duro, trattienilo dentro il più possibile.
Vedrai che schizzerai molto di più e più lontano e godrai come un cavallo sempre che mia moglie se ne lasci scappare qualche goccia."
Guardo le dimensioni del pisello di Paolo fuori dalla doccia e capisco che da giovane doveva essere dotato quanto me.
Tra noi esiste una differenza: è alto quindici centimetri meno di me, ma per la sua età è già un uomo alto. Poi lui è più vecchio di lei di almeno dieci anni ha quasi settantadue anni ed è un metro e ottantacinque.
Mi rendo conto che deve essere stato un bell'uomo e ancora lo dimostra. Deve essere anche una persona di gran classe fuori di questo bagno. L'ho intuito dalla dialettica, da come si veste e dalla pulizia dei loro corpi e dagli spazi che utilizzano dove vivono. Ha una libreria vasta che buona parte del muro che separa l'ingresso dalla camera da letto e nella quantità di encomi diplomi lauree incorniciati in bella mostra sul muro.
Sono contento. All'inizio mi ha fatto un po' impressione vedere un uomo masturbarsi, mentre sua moglie fa sesso con me però in un quel modo.
Mi sono sentito a mio agio, perché questa mi sembra quel tipo di élite di cui avrei sempre voluto far parte, nonostante io sia una persona del tutto anonima nella società di oggi.
Ora sono qui e mi rendo conto che sono sul punto di esplodere. Cambio strategia: inizio a fare respiri profondi, voglio resistere di più e uso il trucco che mi insegnò una delle mie prime storie di sesso. Questa ragazza thailandese, praticante yoga, mi aveva insegnato che se voglio durare di più, quando sto per venire devo concentrare i miei pensieri per qualche secondo su qualcosa che non mi faccia eccitare: i Puffi, quei simpatici omini blu. Funziona. Ma poi il ricordo di puffetta rovina il tutto: fin da piccolo avrei voluto scoparla.
Pur sapendo che nella mia fantasia malata non sarei riuscito a penetrarle neanche con una mia unghia, l'avrei voluta rompere a metà lo stesso tirandola dalle due gambe.
In poco tempo sento completamente i testicoli prendere fuoco e dall'interno del membro sento venire su la rigidità e il calore del fuoco che vogliono esplodere fuori.
Non ce la faccio più, afferro i capelli bagnati di Anna, poi tiro a me e rilascio e le do il mio ritmo nel movimento.
Uso anche un po' di forza, e affondo un poco più del normale movimento, come se in quel momento fosse il mio sborratorio personale.
Le esplodo completamente tra il palato, l'ugola e la lingua. Ne viene fuori talmente tanto che forse sono anche più di cinque o sei fiocchi.
Dallo specchio fuori dalla doccia vedo che i miei addominali che vivono sotto quel po' di pancetta, tornano fuori tutti e sei.
La tengo premuta lì, mentre le vengo tutto completamente in bocca.
"Anna, adesso fammi vedere quanta ne hai in bocca?"
Tiro fuori dalla sua bocca il mio pisello che ormai sta tornando moscio.
Le ho riempito per bene tutta la bocca e lei con la lingua mi fa vedere quanta ce n'è alzandola e schiacciandola nell'arcata inferiore della bocca.
"Ora Anna, fai una cosa che ho sempre sognato: inclina la testa e fai sgocciolare lo sperma sui tuoi grossi seni."
Lei mi guarda quasi stupita e con ancora lo sperma in bocca mi fa un grande sorriso.
Senza pensarci due volte lascia colare sopra ai suoi seni stretti tra le braccia in modo da fare ancora più volume.
Una cascata bianca e densa le scende tra i seni coprendoli in parte. Poi ne spalma un po' sui capezzoli roteandoli su di essi.
Sento aprirsi la porta della doccia.
Vedo Paolo, ha uno sguardo minaccioso e non ho ben chiaro cosa voglia fare.
Nonostante la situazione, sono già pronto a difendermi, alla lotta se fa qualcosa di sbagliato.
Invece mi lascia esterrefatto.
Chiude l'acqua, fa sdraiare la moglie nella doccia con le spugnette sotto la testa e poi con la lingua lecca via tutto il mio sperma dai suoi seni ingoiando completamente tutto.
Le divarica le gambe e per qualche minuto, mentre l'ha ancora duro, vedo Paolo consuma il suo amplesso dentro sua moglie.
Poi la guarda negli occhi ed esprime il suo desiderio: "Anna, questo ragazzo mi ha fatto ricordare tantissimo come ero io alla sua età. Lo voglio anch'io questo ragazzo. Desidero che diventi il nostro master ideale."
Dopo pressoché neanche due minuti e mezzo indietreggia a gattoni all'indietro e senza neanche toccarmi esce dalla doccia. Poi sempre a gattoni esce dal bagno completamente con fare sottomesso.
Anna si alza, riapre l'acqua, mi abbraccia e mi sussurra all'orecchio.
"Sai Jack. Saranno almeno tre anni che mio marito non aveva un'erezione e quando riusciva a penetrarmi difficilmente arrivava a due minuti di seguito."
Le rispondo: "Beh Anna, perché non prende del Viagra o del Cialis così che possiate avere di nuovo un rapporto sessuale completo."
Lei di rimando: "Semplicemente perché prende già altre medicine per via dell'età che potrebbero dare un mix fatale, il medico gli ha detto che l'unica maniera che ha per penetrarmi e in maniera naturale se no dovrà scordarsi di farlo.
Penso che ti abbia appena dimostrato che lui si sente già, come mi sento io: ti apparteniamo".

Per info missionformyenergy@libero.it
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2024-05-18
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