Anna la signora del ristorante 2

di
genere
tradimenti

Anna attira la mia attenzione. Mentre parla con il marito spalanca per bene le gambe, per permettermi di vedere all'interno e poi fingendo di grattarsi, allarga le labbra della vagina per me.
Che gran Maiala!
Per quattro o cinque minuti la mia fidanzata mi parla di una sua amica, che ha iniziato un corso di danza, di cui non me ne può fregar di meno e faccio finta di essere interessato.
Anna parla con suo marito.
Sara intuisce che ho la testa altrove e mi chiede:
"Giacomo, non starai pensando che avresti preferito oggi pomeriggio fare qualche porcata insieme?"
"Eh sì amore hai centrato il punto!
Non riesco proprio a levarmi dall'idea di romperti finalmente il culo!" Con lo sguardo civettuolo risponde:
"Lo sai amore che neanche se mi regalassi un appartamento mi lascerei penetrare analmente da te.
È troppo largo!" Io di risposta:
"Già ogni volta con il lubrificante."
"A volte sento dolore nella patatina, non voglio proprio immaginare come sarebbe prenderlo nel sedere." Rispondo quasi sconsolato:
"Sì, Sara, hai ragione ma non fai neanche i pompini con ingoio.
Però pretendi sempre che io la figa, te la lecchi!" Ecco la ciliegina sulla torta, sorride e controbatte: "Amorino mio, mi stai comunque facendo eccitare la patatina, dopo pranzo andiamo a casa.
Una maniera per renderti un uomo contento la trovo lo stesso." Non ne posso più di questo tira e molla: "Sara adesso basta!
Non posso mangiare con il cazzo duro."
"Sei proprio un birichino.
Ti sei già eccitato, anche se non ti faccio tutte le cose che chiedi.
Perché non vai in bagno a sfogarti!
Non vorrai che a casa dopo averti fatto giocare un po' con la patatina e preso in bocca mi venissi subito dentro al fazzolettino!"
"Dai Sara! mangio questo ultimo boccone e poi vado in bagno a sfogarmi."
"Vedi Giacomino, sei proprio un bravo fidanzatino ubbidiente.
Perché non vai in bagno a pensare quanto sarebbe bello venire nella mia bocca o direttamente nel mio culo... che non ti darò mai!"
Riaccendo il cellulare.
Faccio finta di rispondere a mia madre e mando un messaggio ad Anna.
"Tra cinque minuti mi alzo e vado di nuovo in bagno, perché non ne approfitti!
Invece di fare dei semplici spettacolini, perché non mi mostri veramente che vuoi questo bel uccello?"
Nel frattempo mi arrivano sei sette messaggi per dirmi che stanno per andare via.
Il marito va a pagare e lei va in bagno con la scusa, che non si sente bene.
Mi alzo e la seguo.
È già entrata all'interno del bagno delle donne e mi sta tenendo la porta aperta.
Ci sorridiamo.
Si alza la gonna scosta le mutandine.
Mi slaccio patta e bottone e calo i pantaloni quel tanto che basta.
Anna si gira, appoggia le mani al lavandino, butta in fuori completamente il culo ed esordisce con "Dai Jack scopami da dietro! abbiamo pochi minuti."
La penetrò subito al primo colpo, nonostante le grandi dimensioni del mio glande. La trovo già bagnatissima, super eccitatissima.
Questa signora è abituata a prendere dei signori cazzi.
La prendo forte per i fianchi, inizio ad affondare con forti colpi di bega e sempre fino in fondo. Mentre le sferrò il settimo l'ottavo colpo, mi parte anche un bello schiaffo sulla sua chiappa sinistra e mi scappa detto:
"Anna sei proprio una Gran Vacca!" Geme di rimando: "Sì sì sì lo so!
Sono proprio una Gran Vacca!
E tu sei un puttaniere!"
"Allora ci siamo trovati!"
La travolgo con colpi profondi fino a sbatterle con i testicoli contro la parte bassa delle cosce.
La scopo per tre minuti al massimo e poi "basta Anna, se no ci beccano."
"No stronzo, ne voglio ancora!
Dammi gli ultimi cinque colpi!"
Stringo le mani così forte intorno alle maniglie dell'amore da lasciarle i segni.
Poi decido di andarci più pesante: le afferro le braccia e ad ogni affondò la tiro verso di me, così da darle colpi ancora più forti.
Voglio che le rimanga la figa dolorante, fino a quando ci rivedremo.
Al quinto colpo esco completamente.
Le tengo con forza giù la schiena, le do una leccata di figa in mezzo alle gambe e poi con la lingua le lecco anche il buco del culo.
"Ricordati Anna ti farò impazzire."
Le dò una gran bella sculacciata.
Mi riallaccio in velocità ed esco dal bagno senza salutarla.
Mentre mi affaccio in sala, vedo dalla cassa arrivare il marito preoccupato per Anna e mi chiede: "Mi scusi, ha visto una signora andare in bagno?" Ed Io: "Sì, è entrata nel bagno di fianco al mio qualche minuto prima di me.
L'ho sentita tossire e ho cercato di prestarle anche aiuto chiedendole come stava. Mi ha risposto bene.
Però vada a controllare che sua moglie stia bene realmente!"
"La ringrazio giovinotto!"
Mi dirigo al tavolo, dove Sara alza lo sguardo e sorride: "Vedi amore adesso hai una faccia più rilassata dopo che ti sei svuotato i maroni."
"Sì Sara, hai proprio ragione."
Vedo uscire dal bagno il marito con Anna, che lo rassicura: "sto bene Amore, adesso non ti preoccupare ho solo vomitato un po' e per quello che sono sudata."
"Sei hai mangiato male Anna possiamo lamentarci con il proprietario."
"No Paolo, non ti preoccupare ho voluto mangiare troppo io."
Anna da brava troia, mi saluta e mi ringrazia!
Sara si rivolge a me con sospetto: "Giacomino, perché ti sta ringraziando quella signora?"
"La signora è stata male in bagno e mi sono preoccupato, le ho anche chiesto da dietro la porta come stesse."
"Come al solito, Giacomino sei proprio un bravo ragazzo, sono proprio contenta.
Pensa un po' che strana la vita: tu in bagno a svuotarti i maroni e lei a vomitare.
E conoscendoti non hai finito neanche di svuotarti i maroni. Altruista come sei, hai prestato aiuto a quella povera signora."
"Eh sì Sara... povera signora!"
Finiamo il pranzo e mentre siamo in macchina, lei attacca "Sai Giacomino qualcuno dovrebbe premiati con un premio speciale per come sei con le persone.
L'unica che può veramente sono io, in quanto sono la tua fidanzata.
Quindi andiamo a casa, che proverò ad allargare un po' le mie vedute."
"Sara, non ti preoccupare ho fatto quello che andava fatto. Non ho bisogno di premi."
"Sempre così umile e così ligio.
Mi fai bagnare, quando sei così protettivo con le persone anziane."
Arriviamo a casa e parcheggiamo la macchina nel garage sotterraneo.
Sara esce dalla macchina e chiude il garage dall'interno e con un frase scontata:
"Qui giù Amore mio c'è fresco."
La vedo andare all'interno del garage dietro la macchina, dove c'è una vecchia poltrona imbottita.
"Amore vieni che mi sono seduta un attimo qui. Devo prendere fiato per fare le scale."
Faccio il giro della macchina, perché subito non capisco.
La trovo a novanta gradi appoggiata al bracciolo, nella stessa identica posizione, in cui Anna si era messa contro il lavandino nel bagno circa un'oretta prima al ristorante.
E comincia "Dai amore..."
Sara è una che non parla molto mentre fa sesso, sempre che non ti debba raccontare le sue fantasie.
"Dai Giacomino sfogati un po', scegli tu che cosa fare, oggi pomeriggio ci dedichiamo alla cura del garage."
"Ma che bel culetto che hai Sarina mia."
"Guardalo e fai l'amore con me!"
"Si amore!" Senza preamboli comincio con le dita a giocare un po' con la sua patatina massaggiandola per bene e già comincia a inumidirsi.
Appena ne sento l'odore passo qualche minuto con la lingua a percorrerla tutta in lungo e in largo, così da farla bagnare il più possibile e poterla penetrare senza farle sentire troppo dolore.
"A ssiiiii Jacky ahhh ahhhh jacky...Mhhhhhb... ahhhhhhhh... mhhhhh"
La prendo da dietro e come un toro da monta vado avanti per svariati minuti.
Lei gode.
Mentre le scopo la figa, vedo di continuo il suo ano scuro tra le chiappe.
"Sarina dopo tanti anni insieme è ora che il tuo culo sia mio!"
"No... no... Amore é troppo grosso."
Esco dalla sua patata che è come un cucchiaio di miele che straripa e cerco di farmi strada tra le sue natiche.
Lo appoggio all'entrata del suo ano e spingo con forza.
Il mio glande é due dita più largo del suo buchino e no c'è modo per farlo entrare. Sara inizia a inveirmi contro e urlare.
Le dò due sculacciate.
"Sara basta. Non mi dai il culo, non ingoi, sei priva di tette. Io non ne posso più di scoparti alla missionaria e una volta ogni morte di papà in questa posizione.
O ti svegli o ci lasciamo!"
Detto ciò mi allontano e mi rivesto.
Lei si siede e si mette a piangere.
"Le lacrime non servono Sara! prendo la macchina e vado a fare un giro."
Mi supplica: "Amore non fare così!"
Infine sbotto: "Sei una suora!
Sara, ne ho veramente le palle piene!"
Prendo l'auto e vado a fare un giro lasciandola in garage a piagnucolare.
Arrivato a un parco nelle vicinanze guardo il cellulare e trovo un messaggio.
"Ciao Jack sono Anna cosa fai di bello?"
Le rispondo: "Ho appena discusso con la fidanzata e sono uscito a schiarirmi le idee.
Tu invece?"
"Ti aspetto a questo indirizzo a gambe aperte. che dici?"
Poi mi manda una sua foto con un appunto: camicetta aperta e seno prosperoso che esplode dal reggiseno.
È seduta su una sedia a gambe aperte e la mano tiene aperte le labbra luccicanti.
"Allora cosa aspetti?"

Per info missionformyenergy@libero.it scritto da berry corretto grammaticalmente da un mio amico..
di
scritto il
2024-05-12
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