La prima grande bugia
di
Keyla
genere
corna
Giulia è in piedi fuori dal ristorante, sta aspettando che arrivino le sue amiche e nell’attesa si arriccia nervosamente le ciocche di capelli biondi che le ricoprono le spalle.
Sta aspettando ormai da un po’ e fa freddo.
“Mannaggia a loro e mannaggia a me”, pensa, “quando mai ho scelto di accettare l’invito. Potevo tranquillamente rimanere a casa con Alessandro e passarmi una serata tranquilla… Sì, fin troppo tranquilla magari, é per questo che ho scelto di uscire”.
Si mette il cuore in pace e si accende una sigaretta per ingannare l’attesa. Lei e Alessandro stavano assieme da ormai 8 anni, una relazione che dall’esterno pare perfetta ma che, nonostante l’apparenza, ha delle forti incrinature.
Il sesso era una di queste. Giulia era sempre stata la più vogliosa della coppia ma, a lungo andare, la cosa stava diventando insostenibile.
Masturbarsi quotidianamente stava iniziando a non bastarle più: aveva voglia di sentirsi desiderata, di essere scopata fino a perdere il controllo.
Alessandro non riusciva a soddisfarla, lui era appagato con molto meno.
“Beato lui” pensava Giulia.
Il rumore di un vociare familiare la distrae dai suoi pensieri, il suono inconfondibile della voce di Alessia é accompagnato dal ritmo regolare dei tacchi di Chiara.
Si gira sorridendo per salutarle e, mentre si avvicina per abbracciarle, viene catturata da una figura che si avvicina al ristorante.
Un ragazzo sui 25 anni, atletico e coi lineamenti marcati la sta guardando mentre procedeva nella loro direzione in compagnia di una piccolo gruppetto.
“Cacchio, chi è questo figo? Peccato sia piccolo” pensa, ma non riesce a staccargli gli occhi di dosso.
Viene trascinata dalle amiche all’interno del locale ed un brivido di eccitazione la attraversa quando si rende conto che lui ha ricambiato lo sguardo sorridendole in maniera ammiccante.
Si siede al tavolo e si toglie la giacca senza perdere d’occhio l’ingresso.
Poco dopo entra il gruppo di ragazzi, il belloccio visto poco prima é ancora più attraente visto da vicino!
Il gruppo si siede a pochi tavoli di distanza e lui la guarda dritta negli occhi.
Giulia é in fiamme, dopo anni finalmente sente nuovamente i brividi lungo la schiena. Si rende conto di essere già bagnata ma cerca di contenersi.
“Che film ti stai facendo? Avrà almeno 10 anni meno di te e non ci hai nemmeno mai parlato!”.
Cerca di distrarsi ascoltando le chiacchiere di Alessia e Chiara mentre sfoglia il menù.
Ordinano, arriva la prima bottiglia di vino.
Giulia prova a lasciarsi trascinare dai discorsi ma ormai la testa è da un’altra parte.
“Questi anni di carestia devono avermi dato alla testa” pensa, mentre si alza per andare al bagno.
Si chiude al gabinetto e si guarda allo specchio. Il vestitino che ha scelto per la serata mette in mostra il suo fisico atletico, lo alza leggermente per scoprire ancora di più le cosce abbronzate.
Quel beige chiaro lascia trasparire le aureole scure ed i piccoli capezzoli duri. Lo aveva comprato pensando ad Alessandro, ma non lo aveva mai messo.
Si scosta i capelli per mettere in mostra il seno, la scollatura profonda lasciavo poco all’immaginazione.
“Ormai mi gioco le mie carte” pensa mentre si ripassa il rossetto.
Esce dal bagno, fa per dirigersi verso la sala ma di colpo si sente trattenere dalle spalle.
Si gira e se lo trova davanti. Alto, bellissimo, con uno sguardo così penetrante da farla sentire nuda.
“Ti stavo aspettando” dice lui e le sfiora lentamente la spalla nuda.
“Dopo tutti gli sguardi che ci siamo scambiati ho pensato che fosse il caso di presentarci”.
Giulia è in preda agli umori più profondi, la mano sulla spalla ed il suo odore pungente le stanno già facendo perdere la testa.
Sente la vagina pulsare tra le mutandine bagnate ed i capezzoli durissimi che spingono contro il vestito.
Si avvicina di un passo e gli sfiora il braccio.
“Piacere, Giulia”.
Sente il calore del suo respiro sfiorarle il viso, ha voglia di toccarlo e baciarlo ma vuole godersi questa sensazione ancora un po’. Dopotutto le è sempre piaciuto giocare.
Gli tocca delicatamente il viso e con un dito gli sfiora lentamente le labbra.
“Cosa ne dici di fare due chiacchiere quando finiamo con i nostri amici?”.
Si avvicina ancora di un passo, ormai i loro corpi si toccano. Sente il cazzo di lui premerle sulla pancia attraverso i pantaloni. Vorrebbe toccarlo ma non é il momento, preferisce godersi l’attesa.
Spinge delicatamente il suo corpo addosso a quello di lui mentre gli guida le mani sul sedere.
Si scosta i capelli dal viso e gli sussurra all’orecchio “aspettami più tardi nel parcheggio”.
Le mani di lui le stringono il sedere con decisione, fa per allontanarsi ma lui le tocca la figa.
Si lascia toccare per qualche secondo, ansimandogli nell’orecchio, poi lo spinge delicatamente e si allontana verso la sala.
“Sono Marco, comunque” dice lui mentre la guarda allontanarsi.
La cena è ormai arrivata e le sue amiche la guardano divertite. “Che fine hai fatto? Sei tutta sudata! Due bicchieri di vino e sei già ubriaca?”.
Sorride e cerca di dissimulare, non ha intenzione di raccontare assolutamente nulla. Pettegole come sono finirebbero per dirlo ad Alessandro.
Iniziano a mangiare e a raccontarsi gli ultimi avvenimenti, cerca di chiacchierare il più possibile così da non guardare verso di lui. Non vuole far trapelare nulla ma é così eccitata che se si toccasse sotto al tavolo verrebbe in due secondi.
Finalmente è arrivata l’ora di andarsene, Giulia lancia uno sguardo al tavolo dei ragazzi e vede che lui la sta fissando con un accenno di sorriso sulle labbra.
“Finalmente” pensa, “potrei esplodere”.
Esce dal locale e saluta le amiche, dirigendosi lentamente verso il parcheggio.
Sento un rumore di passi che la segue. Sorride. Non ricordava nemmeno di poter essere così eccitata.
Sale in macchina e poco dopo percepisce la presenza di Marco affianco affianco a lei, si guardano per qualche lungo secondo senza dire niente.
Ha un odore forte, pungente, labbra carnose ed uno sguardo da par perdere la testa.
Lui si avvicina lentamente e, continuando a guardarla negli occhi, le sfiora lentamente il seno.
Scosta con un dito il tessuto leggero, liberando le tette dal vestito troppo stretto.
Le sfiora i capezzoli e afferra il seno. Prima dolcemente e poi con sempre più vigore.
Giulia lo bacia e sente la lingua calda di lui che si fa spazio tra le sue labbra.
La mano di Marco scende lentamente verso le cosce, alzandole con decisione il vestito.
Le massaggia le gambe, salendo lentamente sempre più su.
Giulia inizia a gemere ancora prima che le tocchi la figa.
Le dita di lui scivolano sulla sua vagina bagnata, le sfiorano il clitorode andando avanti e indietro per poi affondare.
Giulia urla di piacere.
Le dita di Marco si muovono con esperienza, indice e medio spingono ritmicamente in profondità mentre col pollice le massaggia il clitoride.
Lei gli affonda le unghie nella schiena, mentre si lascia andare ad un primo fortissimo orgasmo.
Sente la sua vagina pulsante stringere le dita di Marco, lui mugula di piacere mentre lei lo inonda con i suoi caldi umori.
Giulia lo spinge via e gli slaccia i pantaloni.
Vede il cazzo duro che spinge contro le mutande, lo afferra e lo libera.
É durissimo. Lo tocca lentamente, lui socchiude gli occhi.
Vederlo godere la eccita tantissimo.
Si porta il cazzo alla bocca e gli lecca il frenulo lentamente mentre gli fa una sega.
Prende tutta la cappella in bocca ed inizia a ciucciare, scendendo con le mani sulle palle.
Lui geme e stringe i muscoli, lei abbassa il viso prendendo tutto il cazzo in bocca.
Sale e scende con movimenti regolari, mentre con una mano gli massaggia i coglioni sempre più duri.
Aumenta il ritmo, lo sente gemere.
Vuole farlo godere ma non vuole che venga, non ancora.
Si stacca e, guardandolo negli occhi, gli dice “col calma ragazzino, andiamo da un’altra parte”.
Si mette alla guida mentre con la mano destra continua a toccargli il cazzo, é come posseduta.
“Vaffanculo Alessandro, stasera penso a me stessa”.
Guida a scatti, velocemente, mentre lui le tocca la figa sempre più calda.
Vuole scopare, vuole farsi penetrare.
Lui le stimola il clotoride con vigore, le abbassa il vestito lasciandola alla guida mezza nuda.
Le lecca i capezzoli, durissimi, mentre con l’altra mano entra ed esce velocemente dalla figa.
Guida verso la zona industriale, una distesa di fabbriche nei campi che l’hanno vista nuda da che era ragazzina.
Da sempre il suo posto preferito per le camporelle, si dirige con decisione verso uno spiazzo sotto ad un lampione.
Vuole vederlo bene mentre gode.
Si ferma e lo trascina sui sedili posteriori,
Con mano esperta gli slaccia la camicia e inizia a baciarlo sul collo.
É come posseduta, vuole rifarsi di tutti gli anni in cui ha represso la sua natura da zoccola.
Sale a cavalcioni su di lui e inizia a strofinare la figa fradicia sul suo cazzo. Avanti e indietro, lentamente.
“Fammi godere, ragazzino” gli sussurra mentre si muove con decisione.
Lui é come ipnotizzato dalle sue tette tonde che ballano davanti ai suoi occhi, le stringe, le ciuccia, la supplica di farsi scopare.
Giulia ride “stai calmo, eccitato come sei verresti in due secondi e io voglio godere ancora”.
Si sdraia portandosi le gambe sul petto.
“Leccamela, fammi vedere come te la cavi”.
Lui non esita un istante, si china su di lei e inizia a succhiarle il clitoride mentre con dure dita la penetra velocemente.
“Più veloce, più veloce” gli dice lei mentre con le dita si pizzica i capezzoli.
Marco é totalmente in preda all’eccitazione, le lecca la figa fradicia mentre le infila un dito nel culo.
Giulia si contorce urla di piacere mentre schizza da tutte le parti in un ennesimo fortissimo orgasmo.
Si gira mettendosi a pecora, sotto alla lampione il suo culo tondo cattura tutta la luce.
“Scopami” gli dice, “fammi godere”.
Lui la afferra con vigore per i fianchi e con decisione le infila il cazzo durissimo nella figa, gemendo e muovendosi con decisione mentre le schiaffeggia il culo.
“Voglio che mi vieni nel culo” dice lei.
Lui non se lo fa ripetere due volte. Toglie il cazzo dalla figa e lo punta sull’ano, inizia a spingere delicatamente e poi, prendendola per i capelli, glielo spinge dentro con decisione.
Giulia urla e geme come una matta mentre lui le scopa il culo sempre più velocemente.
“Sto per venire Giulia” le sussurra nelle orecchie.
“Non chiamarmi Giulia, stasera sono la tua troia” urla lei mentre si fa scopare selvaggiamente.
Lui la stringe sempre più forte per i capelli, geme e viene inondandole il culo di sperma.
Giulia viene un’ultima volta sentendo il calore che le cola nell’ano ed il cazzo di lui che pulsa selvaggiamente.
Si gode il momento per qualche minuto, prima di raccogliere con le mani il fiume di sborra che le cola sulle cosce toniche.
Si gira verso il ragazzino e, guardandolo negli occhi, sorride ammiccante.
Lecca lentamente la sborra che le cola tra le mani, un dito alla volta, mentre lui la ammira esausto.
“Raccontalo pure ai tuoi amici ragazzino, tanto non ci crederà nessuno”.
Sta aspettando ormai da un po’ e fa freddo.
“Mannaggia a loro e mannaggia a me”, pensa, “quando mai ho scelto di accettare l’invito. Potevo tranquillamente rimanere a casa con Alessandro e passarmi una serata tranquilla… Sì, fin troppo tranquilla magari, é per questo che ho scelto di uscire”.
Si mette il cuore in pace e si accende una sigaretta per ingannare l’attesa. Lei e Alessandro stavano assieme da ormai 8 anni, una relazione che dall’esterno pare perfetta ma che, nonostante l’apparenza, ha delle forti incrinature.
Il sesso era una di queste. Giulia era sempre stata la più vogliosa della coppia ma, a lungo andare, la cosa stava diventando insostenibile.
Masturbarsi quotidianamente stava iniziando a non bastarle più: aveva voglia di sentirsi desiderata, di essere scopata fino a perdere il controllo.
Alessandro non riusciva a soddisfarla, lui era appagato con molto meno.
“Beato lui” pensava Giulia.
Il rumore di un vociare familiare la distrae dai suoi pensieri, il suono inconfondibile della voce di Alessia é accompagnato dal ritmo regolare dei tacchi di Chiara.
Si gira sorridendo per salutarle e, mentre si avvicina per abbracciarle, viene catturata da una figura che si avvicina al ristorante.
Un ragazzo sui 25 anni, atletico e coi lineamenti marcati la sta guardando mentre procedeva nella loro direzione in compagnia di una piccolo gruppetto.
“Cacchio, chi è questo figo? Peccato sia piccolo” pensa, ma non riesce a staccargli gli occhi di dosso.
Viene trascinata dalle amiche all’interno del locale ed un brivido di eccitazione la attraversa quando si rende conto che lui ha ricambiato lo sguardo sorridendole in maniera ammiccante.
Si siede al tavolo e si toglie la giacca senza perdere d’occhio l’ingresso.
Poco dopo entra il gruppo di ragazzi, il belloccio visto poco prima é ancora più attraente visto da vicino!
Il gruppo si siede a pochi tavoli di distanza e lui la guarda dritta negli occhi.
Giulia é in fiamme, dopo anni finalmente sente nuovamente i brividi lungo la schiena. Si rende conto di essere già bagnata ma cerca di contenersi.
“Che film ti stai facendo? Avrà almeno 10 anni meno di te e non ci hai nemmeno mai parlato!”.
Cerca di distrarsi ascoltando le chiacchiere di Alessia e Chiara mentre sfoglia il menù.
Ordinano, arriva la prima bottiglia di vino.
Giulia prova a lasciarsi trascinare dai discorsi ma ormai la testa è da un’altra parte.
“Questi anni di carestia devono avermi dato alla testa” pensa, mentre si alza per andare al bagno.
Si chiude al gabinetto e si guarda allo specchio. Il vestitino che ha scelto per la serata mette in mostra il suo fisico atletico, lo alza leggermente per scoprire ancora di più le cosce abbronzate.
Quel beige chiaro lascia trasparire le aureole scure ed i piccoli capezzoli duri. Lo aveva comprato pensando ad Alessandro, ma non lo aveva mai messo.
Si scosta i capelli per mettere in mostra il seno, la scollatura profonda lasciavo poco all’immaginazione.
“Ormai mi gioco le mie carte” pensa mentre si ripassa il rossetto.
Esce dal bagno, fa per dirigersi verso la sala ma di colpo si sente trattenere dalle spalle.
Si gira e se lo trova davanti. Alto, bellissimo, con uno sguardo così penetrante da farla sentire nuda.
“Ti stavo aspettando” dice lui e le sfiora lentamente la spalla nuda.
“Dopo tutti gli sguardi che ci siamo scambiati ho pensato che fosse il caso di presentarci”.
Giulia è in preda agli umori più profondi, la mano sulla spalla ed il suo odore pungente le stanno già facendo perdere la testa.
Sente la vagina pulsare tra le mutandine bagnate ed i capezzoli durissimi che spingono contro il vestito.
Si avvicina di un passo e gli sfiora il braccio.
“Piacere, Giulia”.
Sente il calore del suo respiro sfiorarle il viso, ha voglia di toccarlo e baciarlo ma vuole godersi questa sensazione ancora un po’. Dopotutto le è sempre piaciuto giocare.
Gli tocca delicatamente il viso e con un dito gli sfiora lentamente le labbra.
“Cosa ne dici di fare due chiacchiere quando finiamo con i nostri amici?”.
Si avvicina ancora di un passo, ormai i loro corpi si toccano. Sente il cazzo di lui premerle sulla pancia attraverso i pantaloni. Vorrebbe toccarlo ma non é il momento, preferisce godersi l’attesa.
Spinge delicatamente il suo corpo addosso a quello di lui mentre gli guida le mani sul sedere.
Si scosta i capelli dal viso e gli sussurra all’orecchio “aspettami più tardi nel parcheggio”.
Le mani di lui le stringono il sedere con decisione, fa per allontanarsi ma lui le tocca la figa.
Si lascia toccare per qualche secondo, ansimandogli nell’orecchio, poi lo spinge delicatamente e si allontana verso la sala.
“Sono Marco, comunque” dice lui mentre la guarda allontanarsi.
La cena è ormai arrivata e le sue amiche la guardano divertite. “Che fine hai fatto? Sei tutta sudata! Due bicchieri di vino e sei già ubriaca?”.
Sorride e cerca di dissimulare, non ha intenzione di raccontare assolutamente nulla. Pettegole come sono finirebbero per dirlo ad Alessandro.
Iniziano a mangiare e a raccontarsi gli ultimi avvenimenti, cerca di chiacchierare il più possibile così da non guardare verso di lui. Non vuole far trapelare nulla ma é così eccitata che se si toccasse sotto al tavolo verrebbe in due secondi.
Finalmente è arrivata l’ora di andarsene, Giulia lancia uno sguardo al tavolo dei ragazzi e vede che lui la sta fissando con un accenno di sorriso sulle labbra.
“Finalmente” pensa, “potrei esplodere”.
Esce dal locale e saluta le amiche, dirigendosi lentamente verso il parcheggio.
Sento un rumore di passi che la segue. Sorride. Non ricordava nemmeno di poter essere così eccitata.
Sale in macchina e poco dopo percepisce la presenza di Marco affianco affianco a lei, si guardano per qualche lungo secondo senza dire niente.
Ha un odore forte, pungente, labbra carnose ed uno sguardo da par perdere la testa.
Lui si avvicina lentamente e, continuando a guardarla negli occhi, le sfiora lentamente il seno.
Scosta con un dito il tessuto leggero, liberando le tette dal vestito troppo stretto.
Le sfiora i capezzoli e afferra il seno. Prima dolcemente e poi con sempre più vigore.
Giulia lo bacia e sente la lingua calda di lui che si fa spazio tra le sue labbra.
La mano di Marco scende lentamente verso le cosce, alzandole con decisione il vestito.
Le massaggia le gambe, salendo lentamente sempre più su.
Giulia inizia a gemere ancora prima che le tocchi la figa.
Le dita di lui scivolano sulla sua vagina bagnata, le sfiorano il clitorode andando avanti e indietro per poi affondare.
Giulia urla di piacere.
Le dita di Marco si muovono con esperienza, indice e medio spingono ritmicamente in profondità mentre col pollice le massaggia il clitoride.
Lei gli affonda le unghie nella schiena, mentre si lascia andare ad un primo fortissimo orgasmo.
Sente la sua vagina pulsante stringere le dita di Marco, lui mugula di piacere mentre lei lo inonda con i suoi caldi umori.
Giulia lo spinge via e gli slaccia i pantaloni.
Vede il cazzo duro che spinge contro le mutande, lo afferra e lo libera.
É durissimo. Lo tocca lentamente, lui socchiude gli occhi.
Vederlo godere la eccita tantissimo.
Si porta il cazzo alla bocca e gli lecca il frenulo lentamente mentre gli fa una sega.
Prende tutta la cappella in bocca ed inizia a ciucciare, scendendo con le mani sulle palle.
Lui geme e stringe i muscoli, lei abbassa il viso prendendo tutto il cazzo in bocca.
Sale e scende con movimenti regolari, mentre con una mano gli massaggia i coglioni sempre più duri.
Aumenta il ritmo, lo sente gemere.
Vuole farlo godere ma non vuole che venga, non ancora.
Si stacca e, guardandolo negli occhi, gli dice “col calma ragazzino, andiamo da un’altra parte”.
Si mette alla guida mentre con la mano destra continua a toccargli il cazzo, é come posseduta.
“Vaffanculo Alessandro, stasera penso a me stessa”.
Guida a scatti, velocemente, mentre lui le tocca la figa sempre più calda.
Vuole scopare, vuole farsi penetrare.
Lui le stimola il clotoride con vigore, le abbassa il vestito lasciandola alla guida mezza nuda.
Le lecca i capezzoli, durissimi, mentre con l’altra mano entra ed esce velocemente dalla figa.
Guida verso la zona industriale, una distesa di fabbriche nei campi che l’hanno vista nuda da che era ragazzina.
Da sempre il suo posto preferito per le camporelle, si dirige con decisione verso uno spiazzo sotto ad un lampione.
Vuole vederlo bene mentre gode.
Si ferma e lo trascina sui sedili posteriori,
Con mano esperta gli slaccia la camicia e inizia a baciarlo sul collo.
É come posseduta, vuole rifarsi di tutti gli anni in cui ha represso la sua natura da zoccola.
Sale a cavalcioni su di lui e inizia a strofinare la figa fradicia sul suo cazzo. Avanti e indietro, lentamente.
“Fammi godere, ragazzino” gli sussurra mentre si muove con decisione.
Lui é come ipnotizzato dalle sue tette tonde che ballano davanti ai suoi occhi, le stringe, le ciuccia, la supplica di farsi scopare.
Giulia ride “stai calmo, eccitato come sei verresti in due secondi e io voglio godere ancora”.
Si sdraia portandosi le gambe sul petto.
“Leccamela, fammi vedere come te la cavi”.
Lui non esita un istante, si china su di lei e inizia a succhiarle il clitoride mentre con dure dita la penetra velocemente.
“Più veloce, più veloce” gli dice lei mentre con le dita si pizzica i capezzoli.
Marco é totalmente in preda all’eccitazione, le lecca la figa fradicia mentre le infila un dito nel culo.
Giulia si contorce urla di piacere mentre schizza da tutte le parti in un ennesimo fortissimo orgasmo.
Si gira mettendosi a pecora, sotto alla lampione il suo culo tondo cattura tutta la luce.
“Scopami” gli dice, “fammi godere”.
Lui la afferra con vigore per i fianchi e con decisione le infila il cazzo durissimo nella figa, gemendo e muovendosi con decisione mentre le schiaffeggia il culo.
“Voglio che mi vieni nel culo” dice lei.
Lui non se lo fa ripetere due volte. Toglie il cazzo dalla figa e lo punta sull’ano, inizia a spingere delicatamente e poi, prendendola per i capelli, glielo spinge dentro con decisione.
Giulia urla e geme come una matta mentre lui le scopa il culo sempre più velocemente.
“Sto per venire Giulia” le sussurra nelle orecchie.
“Non chiamarmi Giulia, stasera sono la tua troia” urla lei mentre si fa scopare selvaggiamente.
Lui la stringe sempre più forte per i capelli, geme e viene inondandole il culo di sperma.
Giulia viene un’ultima volta sentendo il calore che le cola nell’ano ed il cazzo di lui che pulsa selvaggiamente.
Si gode il momento per qualche minuto, prima di raccogliere con le mani il fiume di sborra che le cola sulle cosce toniche.
Si gira verso il ragazzino e, guardandolo negli occhi, sorride ammiccante.
Lecca lentamente la sborra che le cola tra le mani, un dito alla volta, mentre lui la ammira esausto.
“Raccontalo pure ai tuoi amici ragazzino, tanto non ci crederà nessuno”.
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