Fingo con mio marito.
di
lavinia
genere
tradimenti
Ho ventotto anni, mi chiamo Crizia, vivo una situazione imbarazzante almeno per me. Gildo mio marito ha un mastodontico mezzo di trasporto che lo costringe a girare l’Europa intera, a casa staziona raramente, lavora senza soluzione di continuità rispettando le regole del codice della strada. A volte potrebbe rientrare, capita sempre qualche viaggio a cui lui si presta perché le rate del mezzo ed il mutuo della casa sono prevalenti rispetto ad ogni altra cosa. E’ stato un investimento altamente remunerativo con enormi sacrifici di lontananza. Abbiamo rinunciato perfino ad avere figli per dedicarci al lavoro. Io sono cassiera in un noto supermercato all’interno di un centro commerciale con i soliti turni. Il mio problema è il sesso, sicuramente sarà anche il suo anche se qualche prostituta lo disseta. Per me è diverso, è stato lui ad obbligarmi di fare sesso virtuale, quando le condizioni lo consentono il videotelefono ci aiuta, lui dalla cabina del camion, io sul letto in camera cerchiamo di stimolarci a vicenda. Le sue sborrate occludono l’obiettivo del telefonino, i miei orgasmi sono finti, servono solo a simulare per coinvolgerlo. Ci auguriamo la buona notte soddisfatti? Lui senz’altro, per me è una sofferenza immane. Desidererei un cazzo di notevoli dimensioni, che mi ripagherebbe di tutte le privazioni patite, vorrei avere un uomo nel letto tutte le notti per sfinirlo a colpi di figa. Questo mio desiderio a volte mi porta a delirare durante il sonno, non mi accorgo di quello che dico, le frasi che pronuncio, ma sicuramente sono inerenti al cazzo che mi manca da morire. Gennaro che abita proprio sopra al nostro appartamento, capita di incontrarlo, raramente ma capita, mi salutava quasi con l’inchino, buongiorno signora, mi sembrava che esagerasse comunque lasciavo perdere, da qualche tempo mi saluta sempre, ora però con un ciao unito ad un sorriso beffardo. Una mattina alcuni operai lavoravano sulla strada, ci siamo messi a parlare di tutto, sono rimasta sconcertata quando mi ha accennato ad alcune frasi che sentiva durante la notte. Gli ho chiesto di dirmi chiaramente quello che ascoltava, mi sono sentita svenire. Un turpiloquio inenarrabile, forse avrà esagerato pure ma il concetto era quello. Avrà una sessantina di anni, è vedovo, da quel giorno è diventato il mio incubo, mi aspettava sotto casa in tutte le ore, sapeva perfettamente i miei orari. Si è palesato senza peli sulla lingua. Tu hai bisogno di cazzo io di figa, uniamo le nostre forze. L’ho maltrattato l’ho definito con i peggiori aggettivi, è risalito in casa con la coda fra le gambe. La sera la solita video chiamata con Gildo, la solita finzione, la solita voglia. E’ stato allora che ho pensato a Gennaro, lo vedevo sul letto al mio fianco, mi sono masturbata con tanta violenza da farmi male, ma l’orgasmo è stato paradisiaco. Mi aspettava ancora Gennaro, i miei maltrattamenti non avevano avuto alcun effetto, speravo di incontrarlo sotto casa, mi aspettava, ero sempre più disposta a parlare delle mie frasi deliranti. Conclusione e’ salito in casa, abbiamo parlato, non mi sono accorta che il tempo passava, ed ecco la chiamata di Gildo. Fuori obiettivo Gennaro ha assistito alla mia recita. Mentre fingevo con Gildo lui ha tirato fuori un cazzo di notevoli proporzioni, ho accelerato la finzione con Gildo, appena ha sborrato ho chiuso la comunicazione, siamo andati sul letto di corsa, quel cazzo l’ho nascosto tra figa e bocca senza farglielo più vedere. Orgasmi violenti e numerosi, i sessant'anni di Gennaro si sono
rivelati una dolce resistenza, il cazzo duro, non sborrava mai, io non li contavo i miei orgasmi. Meravigliosa notte, la prima di tante, la prima di tutte le notti, piccolissimi intervalli quando raramente rientrava Gildo. Le video chiamate erano sempre più brevi, mi aspettava il cazzo di Gennaro. Gildo non si è mai accorto di nulla. Quando facevo il turno di mattina al lavoro le colleghe mi dicevano che avevo gli occhi cerchiati, come se non avessi dormito, infatti non avevo dormito, col cazzo di Gennaro non era possibile dormire. La riflessione che facevo il mutuo della casa ventennale, il camion quasi uguale, potevo programmare scopate con Gennaro a lunga scadenza. Non ho mai fatto l’amore con un ventenne, neanche con mio marito, non credo che avrebbero potuto eguagliare Gennaro, ad essere sincera lui non è che mi piacesse tanto, ma del suo cazzo non ne potevo fare a meno. Non si può avere tutto dalla vita.
rivelati una dolce resistenza, il cazzo duro, non sborrava mai, io non li contavo i miei orgasmi. Meravigliosa notte, la prima di tante, la prima di tutte le notti, piccolissimi intervalli quando raramente rientrava Gildo. Le video chiamate erano sempre più brevi, mi aspettava il cazzo di Gennaro. Gildo non si è mai accorto di nulla. Quando facevo il turno di mattina al lavoro le colleghe mi dicevano che avevo gli occhi cerchiati, come se non avessi dormito, infatti non avevo dormito, col cazzo di Gennaro non era possibile dormire. La riflessione che facevo il mutuo della casa ventennale, il camion quasi uguale, potevo programmare scopate con Gennaro a lunga scadenza. Non ho mai fatto l’amore con un ventenne, neanche con mio marito, non credo che avrebbero potuto eguagliare Gennaro, ad essere sincera lui non è che mi piacesse tanto, ma del suo cazzo non ne potevo fare a meno. Non si può avere tutto dalla vita.
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Commenti dei lettori al racconto erotico