La nuova vita da cornuto
di
Claudio il marito
genere
corna
La nuova vita da marito cornuto
I primi mesi di matrimonio per me furono sconvolgenti ed esaltanti. Lei era sempre una sorpresa. Lei mi ha aperto mondi nuovi ed inimmaginabili. Quello che avevo visto prima di sposarla non era nulla. Il suo telefono riceveva messaggi in continuazione. Uomini già conosciuti e uomini amici degli amici. Avevamo creato nella cantina una sala con divanetti, musica, un televisore e avevamo creato un collegamento per collegare una piccola telecamera al televisore in casa. Quasi ogni sera lei invitava qualcuno. Io mi godevo lo spettacolo dal salotto al piano superiore. A tutti diceva che ero fuori per lavoro. Si faceva scopare soprattutto da uomini dai cinquanta ai sessanta. Si preparava con cura. Vestiti da vera troia! A volte spegneva la luce e io la sentivo mentre urlava ai porci di turno di scoparla e di romperle il culo. Sapeva che non poterla vedere mi faceva impazzire. A volte usciva e tornava il mattino seguente distrutta e sporca di sborra. Mi raccontava tutto e io mi eccitavo e la scopavo ancora piena dello sperma di sconosciuti. I suoi giochi diventavano sempre più spinti e allora cominciammo ad andare in posti frequentati da guardoni. Lei indossando minigonne cortissime, tacchi alti e camicette strette e trasparenti che non nascondevano le enormi tettone. Le regalai delle gonne cortissime e trasparenti che lei indossava quando andavamo a caccia.a lei non importavano età e misure. La eccitava fare la troia e far sborrare sconosciuti. Solitamente arrivavamo. Io la lasciavo sola in auto e cercavo singoli dicendo loro che in auto mia moglie aveva voglia di cazzo. Poi ritornavo all’auto e mi godevo lo spettacolo. Una sera rimanemmo in un parcheggio autostradale per cinque ore e lei si fece scopare da credo una ventina di uomini.. le piaceva soprattutto il sesso anale. Ne andava matta..
Una notte scoprì internet. Da quella notte di giorno quando era a casa cercava annunci di superdotati di ogni età e provenienza. La sera li invitava a casa dicendo che io ero al lavoro o fuori con amici. Li accoglieva con abitini scollatissimi e cortissimi e si faceva scopare senza nessun ritegno. E io la spiavo come sempre.
I suoi preferiti erano quelli che si presentavano in coppia. Ogni tanto contattava persone sulla sessantina. Le piaceva darsi scopare da loro..
Monica diventava sempre più troia e spinta. Metteva annunci su siti specializzati con foto a volte oscene.
Una sera ricevette una telefonata, era un suo vecchio amante. Le propose di andare con lui in un club per scambisti non ufficiale. Un puttanaio insomma. Lei era in viva voce e sentivo l’uomo che le diceva
Passo a prenderti alle dieci, se puoi uscire, vestiti come una vera troia che di cazzi stasera ne troverai moltissimi. Ti faccio tornare a casa a quattro zampe.
Lei mi guardo e poi rispose che certo che poteva uscire. Poi chiuse la telefonata. Mi sorrise poi andò a prepararsi. La vidi uscire all’ora prevista con una gonna oscenamente corta. Tutto e dico tutto il culo si vedeva. Una camicetta aderentissima bianca che le tette esplodevano ed erano in bella vista e scarpe nere con tacco altissimo.
Tornò alle cinque del mattino e il suo amico non aveva esagerato. Camminava a fatica. Barcollando raggiunse il letto e crollò.
Mi disse solo di guardare il suo cellulare. Il suo amico le aveva scattato una cinquantina di foto.
Capii perché camminava a stento. Non l’aveva scopata nessuno. l’avevano solo inculata . Ho contato una decina di uomini.
Per due giorni faticò a camminare. Aveva i muscoli delle gambe duri e il culo le faceva male.
Dopo alcuni giorni mi disse che chi gestiva quel locale voleva parlarle, lei prese appuntamento da noi la sera stessa. Come sempre spiai l’incontro. L’uomo arrivò puntualissimo. Si presentò con una bottiglia di vino. Era un uomo sulla sessantina, alto quasi due metri e muscoloso.Mia moglie lo accolse cestita come sempre come una troia. I due si sedettero sul divanetto. Lui le prese la mano e cominciò a parlare….
Monica, volevo proposti di venire nel mio locale una sera alla settimana per far divertire i miei clienti. L’altra sera ti go visto all’opera e sono rimasto estasiato. I miei clienti si sono divertiti moltissimo e sono certo che ti sei divertita anche tu, due di loro sono fuori in auto che, se vuoi, arriverebbero in un attimo per scoparti di nuovo come l’altra sera. Sono disposto a pagarti se vuoi…
Lei lo interruppe… gli disse che mica scopava per denaro. Se la voleva nel suo locale lei ci sarebbe andata di corsa ma non era una puttana a pagamento. Metteva solo una condizione, che io fossi presente ogni volta. Lui rimase qualche minuto in silenzio poi le rispose che io potevo essere presente ma che non potevo giocare con lei e con nessuna donna del locale. Aggiunse che lei , se mi voleva presente, doveva diventare la sua cagna a sua disposizione nella serata come e quando voleva lui. Lei non aspettò nemmeno un secondo e gli disse che si poteva fare. A quel punto lui allungò una mano sulla sua coscia ma lei lo fermò e gli disse che sarebbe stata la sua cagna solo nel suo locale.
Bene Monica, da oggi mi darai del lei. Ti aspetto domani sera alle 22.Porta il cornuto.
E senza dire altro se ne andò.
La sera dopo andammo al locale. Appena arrivati lui si fece avanti. Mi disse che non dovevo intervenire mai , aprire bocca e non dovevo toccare nessuna donna. Poi la prese per un braccio e la portò ad un tavolo dove erano seduti cinque uomini dicendo che lei era un omaggio della casa.i cinque la fecero sedere in mezzo a loro. Credevo di impazzire vedendola in balia di quei porci che se la scoparono davanti a tutti come animali. Il cazzo mi scoppiava e per la prima colta provai gelosia ma non era finita. Quando il locale si stava svuotando il bastardo davanti a me le disse di farsi una doccia che ora toccava a lui. La accompagnò in un bagno con doccia poi le disse di andare al piano superiore che la aspettava nella sua sala personale. Poi mi fissò e mi disse di andare con lui che avrei visto come la rendeva una cagna remissiva. Mi fece sedere in un angolo. Lei arrivò dopo una decina di minuti già provata dalla serata di cazzi. Lui la fece inginocchiare e tolse dai pantaloni un cazzo enorme in lunghezza e in grossezza e le ordinò di succhiare. Lei a fatica lo ingoiava e lui cominciò a tenerle per alcuni secondi il cazzo spinto in fola soffocandola. Lei provava a togliersi ma lui le teneva con forza la testa contro il suo enorme cazzo piantato in gola. La vedevo dimenarsi cercando di respirare. Era rossa un viso. Lui ogni volta che lei cercava di togliersi le rifilava uno schiaffo sulle tette.il gioco durò un’eternità e il cazzo del vecchio diventava sempre più grosso. Poi cominciò a scoparla. Lei mugolava oscenamente. Vedevo quel bestione spalancarle la figa . l’animale le dava colpi che la facevano sobbalzare. Lui mentre la montava continuava a darle schiaffi sulle tettone. Poi con forza la girò r con un colpo secco le sfondò il culo. Lei emise un urlo. La vedevo piangere e godere.la sodomizzò per una decina di minuti senza mai fermarsi tenendola per i fianchi poi le venne in culo urlando come un maiale mentre Monica godeva come non l’avevo mai vista. Sembrava impazzita. Presa da convulsioni sbavando come indemoniata urlando…sarò la tua cagna per sempre porco! Poi venne da me barcollando colando sborra dal culo. Mi fissò a lungo poi mi disse…fa oggi tua moglie sarà la sua cagna!
I primi mesi di matrimonio per me furono sconvolgenti ed esaltanti. Lei era sempre una sorpresa. Lei mi ha aperto mondi nuovi ed inimmaginabili. Quello che avevo visto prima di sposarla non era nulla. Il suo telefono riceveva messaggi in continuazione. Uomini già conosciuti e uomini amici degli amici. Avevamo creato nella cantina una sala con divanetti, musica, un televisore e avevamo creato un collegamento per collegare una piccola telecamera al televisore in casa. Quasi ogni sera lei invitava qualcuno. Io mi godevo lo spettacolo dal salotto al piano superiore. A tutti diceva che ero fuori per lavoro. Si faceva scopare soprattutto da uomini dai cinquanta ai sessanta. Si preparava con cura. Vestiti da vera troia! A volte spegneva la luce e io la sentivo mentre urlava ai porci di turno di scoparla e di romperle il culo. Sapeva che non poterla vedere mi faceva impazzire. A volte usciva e tornava il mattino seguente distrutta e sporca di sborra. Mi raccontava tutto e io mi eccitavo e la scopavo ancora piena dello sperma di sconosciuti. I suoi giochi diventavano sempre più spinti e allora cominciammo ad andare in posti frequentati da guardoni. Lei indossando minigonne cortissime, tacchi alti e camicette strette e trasparenti che non nascondevano le enormi tettone. Le regalai delle gonne cortissime e trasparenti che lei indossava quando andavamo a caccia.a lei non importavano età e misure. La eccitava fare la troia e far sborrare sconosciuti. Solitamente arrivavamo. Io la lasciavo sola in auto e cercavo singoli dicendo loro che in auto mia moglie aveva voglia di cazzo. Poi ritornavo all’auto e mi godevo lo spettacolo. Una sera rimanemmo in un parcheggio autostradale per cinque ore e lei si fece scopare da credo una ventina di uomini.. le piaceva soprattutto il sesso anale. Ne andava matta..
Una notte scoprì internet. Da quella notte di giorno quando era a casa cercava annunci di superdotati di ogni età e provenienza. La sera li invitava a casa dicendo che io ero al lavoro o fuori con amici. Li accoglieva con abitini scollatissimi e cortissimi e si faceva scopare senza nessun ritegno. E io la spiavo come sempre.
I suoi preferiti erano quelli che si presentavano in coppia. Ogni tanto contattava persone sulla sessantina. Le piaceva darsi scopare da loro..
Monica diventava sempre più troia e spinta. Metteva annunci su siti specializzati con foto a volte oscene.
Una sera ricevette una telefonata, era un suo vecchio amante. Le propose di andare con lui in un club per scambisti non ufficiale. Un puttanaio insomma. Lei era in viva voce e sentivo l’uomo che le diceva
Passo a prenderti alle dieci, se puoi uscire, vestiti come una vera troia che di cazzi stasera ne troverai moltissimi. Ti faccio tornare a casa a quattro zampe.
Lei mi guardo e poi rispose che certo che poteva uscire. Poi chiuse la telefonata. Mi sorrise poi andò a prepararsi. La vidi uscire all’ora prevista con una gonna oscenamente corta. Tutto e dico tutto il culo si vedeva. Una camicetta aderentissima bianca che le tette esplodevano ed erano in bella vista e scarpe nere con tacco altissimo.
Tornò alle cinque del mattino e il suo amico non aveva esagerato. Camminava a fatica. Barcollando raggiunse il letto e crollò.
Mi disse solo di guardare il suo cellulare. Il suo amico le aveva scattato una cinquantina di foto.
Capii perché camminava a stento. Non l’aveva scopata nessuno. l’avevano solo inculata . Ho contato una decina di uomini.
Per due giorni faticò a camminare. Aveva i muscoli delle gambe duri e il culo le faceva male.
Dopo alcuni giorni mi disse che chi gestiva quel locale voleva parlarle, lei prese appuntamento da noi la sera stessa. Come sempre spiai l’incontro. L’uomo arrivò puntualissimo. Si presentò con una bottiglia di vino. Era un uomo sulla sessantina, alto quasi due metri e muscoloso.Mia moglie lo accolse cestita come sempre come una troia. I due si sedettero sul divanetto. Lui le prese la mano e cominciò a parlare….
Monica, volevo proposti di venire nel mio locale una sera alla settimana per far divertire i miei clienti. L’altra sera ti go visto all’opera e sono rimasto estasiato. I miei clienti si sono divertiti moltissimo e sono certo che ti sei divertita anche tu, due di loro sono fuori in auto che, se vuoi, arriverebbero in un attimo per scoparti di nuovo come l’altra sera. Sono disposto a pagarti se vuoi…
Lei lo interruppe… gli disse che mica scopava per denaro. Se la voleva nel suo locale lei ci sarebbe andata di corsa ma non era una puttana a pagamento. Metteva solo una condizione, che io fossi presente ogni volta. Lui rimase qualche minuto in silenzio poi le rispose che io potevo essere presente ma che non potevo giocare con lei e con nessuna donna del locale. Aggiunse che lei , se mi voleva presente, doveva diventare la sua cagna a sua disposizione nella serata come e quando voleva lui. Lei non aspettò nemmeno un secondo e gli disse che si poteva fare. A quel punto lui allungò una mano sulla sua coscia ma lei lo fermò e gli disse che sarebbe stata la sua cagna solo nel suo locale.
Bene Monica, da oggi mi darai del lei. Ti aspetto domani sera alle 22.Porta il cornuto.
E senza dire altro se ne andò.
La sera dopo andammo al locale. Appena arrivati lui si fece avanti. Mi disse che non dovevo intervenire mai , aprire bocca e non dovevo toccare nessuna donna. Poi la prese per un braccio e la portò ad un tavolo dove erano seduti cinque uomini dicendo che lei era un omaggio della casa.i cinque la fecero sedere in mezzo a loro. Credevo di impazzire vedendola in balia di quei porci che se la scoparono davanti a tutti come animali. Il cazzo mi scoppiava e per la prima colta provai gelosia ma non era finita. Quando il locale si stava svuotando il bastardo davanti a me le disse di farsi una doccia che ora toccava a lui. La accompagnò in un bagno con doccia poi le disse di andare al piano superiore che la aspettava nella sua sala personale. Poi mi fissò e mi disse di andare con lui che avrei visto come la rendeva una cagna remissiva. Mi fece sedere in un angolo. Lei arrivò dopo una decina di minuti già provata dalla serata di cazzi. Lui la fece inginocchiare e tolse dai pantaloni un cazzo enorme in lunghezza e in grossezza e le ordinò di succhiare. Lei a fatica lo ingoiava e lui cominciò a tenerle per alcuni secondi il cazzo spinto in fola soffocandola. Lei provava a togliersi ma lui le teneva con forza la testa contro il suo enorme cazzo piantato in gola. La vedevo dimenarsi cercando di respirare. Era rossa un viso. Lui ogni volta che lei cercava di togliersi le rifilava uno schiaffo sulle tette.il gioco durò un’eternità e il cazzo del vecchio diventava sempre più grosso. Poi cominciò a scoparla. Lei mugolava oscenamente. Vedevo quel bestione spalancarle la figa . l’animale le dava colpi che la facevano sobbalzare. Lui mentre la montava continuava a darle schiaffi sulle tettone. Poi con forza la girò r con un colpo secco le sfondò il culo. Lei emise un urlo. La vedevo piangere e godere.la sodomizzò per una decina di minuti senza mai fermarsi tenendola per i fianchi poi le venne in culo urlando come un maiale mentre Monica godeva come non l’avevo mai vista. Sembrava impazzita. Presa da convulsioni sbavando come indemoniata urlando…sarò la tua cagna per sempre porco! Poi venne da me barcollando colando sborra dal culo. Mi fissò a lungo poi mi disse…fa oggi tua moglie sarà la sua cagna!
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