Fallimento coniugale.

di
genere
tradimenti

E’ difficile anche raccontarla, volevo farle un regalo eccitante, sono rimasto sconcertato dalla sua reazione e dalle conseguenze. Non vivevamo immersi nell’oro, comunque una vita dignitosa ce la potevamo permettere, non ci mancava nulla, sembrava ci amassimo io e Lea, soddisfatti sessualmente, di questo ero convinto, Luca il nostro bambino di due anni ci univa in tutto. Il mio lavoro molto impegnativo a causa del poco tempo libero forse per lei era un cruccio. Sono riuscito ad estirpare al mio datore di lavoro cinque giorni di ferie, Abitavamo ad oltre 100 chilometri dal mare, d’accordo io e lei abbiamo prenotato un mini appartamento. Ci aveva avvisato la signora Rossana che la casa si trovava a pochi metri dal mare su una spiaggia non molto praticabile. Abbiamo accettato per risparmiare. Avevamo preparato l’occorrente per stare fuori tutta la settimana. Approfittando di quel tipo di spiaggia ho preso un’iniziativa che si è rivelata un fallimento totale. Ho comprato tre micro bikini ed ho tolto a sua insaputa quelli che aveva preparato lei. Eravamo appena arrivati, il telefonino squillava in modo macabro -Osvaldo ha avuto un infarto, siamo nella merda, rientra subito- Paolo il mio datore di lavoro quasi piangeva.
Alla telefonata hanno assistito la signora Rossana ed il figlio Tiziano. Questo ragazzo si è mostrato altruista -Vai tranquillo li accompagno io al mare- Con la morte nel cuore riprendo la macchina e torno indietro. Non ancora arrivavo sul posto di lavoro squilla il telefonino, era Lea -Non trovo i costumi, li avevo sistemati nello scomparto inferiore- -Sono nel pacchetto- inutile proseguire il colloquio, si può immaginare, sputava veleno attraverso il telefono, poi silenzio. La sera l’ho chiamata, era calma e rilassata, aveva indossato uno di quei costumi, erano stati al mare tutta la giornata, li aveva accompagnati Tiziano ed era rimasto con loro. -Siamo stati bene, Luca ha giocato tutta la giornata con Tiziano, vanno tanto d’accordo- Ho chiesto di salutare
il bambino, Luca non ha voluto sentirmi. Ero affranto, avrei voluto raggiungerli, non era possibile. La solita telefonata la sera, sempre dello stesso tenore, avevo la sensazione che le stessi dando fastidio, non vedeva l’ora di chiudere la telefonata. -Il sabato sera -Domani torniamo, non venire a riprenderci, ci riaccompagna Tiziano- Sono tornati la domenica pomeriggio, lei fredda, Luca se mi avvicinavo piangeva, voleva stare vicino a Tiziano. Per ringraziarlo ho proposto di mangiare una pizza sotto casa, mentre Lea sistemava quello che aveva riportato, almeno questo credevo. Mi hanno semplicemente detto che sarebbero tornati nella casa di Tiziano, che non voleva essere pagato, siamo tornati in casa, hanno preso la valigia, sono ripartiti.
Ho dovuto calmare la mia ira, ci sono riuscito solo pensando a non far male a Luca. Nella settimana le solite telefonate serali l’ultima delle quali è stata drammatica-
-Io e Luca restiamo con Tiziano, puoi venirlo a vedere quando vuoi, sempre se lui è d’accordo, finalmente ho il coraggio di dirtelo, io e Tiziano ci amiamo, abbiamo
trascorso delle notti bellissime, lui mi fa sentire donna. Non ti arrabbiare rifatti una vita anche tu, tieniti tutto quello che è in casa, ora a noi ci pensa Tiziano- Fine
della storia drammatica per quanto mi riguarda. C’era già da prima qualcosa che non funzionava, era sempre più scontrosa, pensavo di riconquistarla con tre micro
bikini invece sono serviti ad allontanarla definitivamente da me. In questa storia non c’è ne erotismo ne pornografia c’è solo la mente bacata di un uomo.
scritto il
2024-06-28
4 . 1 K
visite
2 8
voti
valutazione
5.4
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.