La zia di mia moglie

di
genere
corna

Storia vera.
Vivo in un paese del sud, in Puglia, quello che vi racconto è accaduto realmente nel 2012.
Ero sposato da circa 10 anni con Simona, madre di mio Figlio e figa spaziale, alta 175 cm con terza di seno e 60kg di peso.
Un giorno di primavera tornando a casa la trovo disperata, piangeva a dirotto, sua Zia Marcella, sorella minore della madre e di appena 4 anni più grande di mia moglie aveva avuto l’esito degli esami diagnostici al seno ed erano molto preoccupanti, nella famiglia piombó lo sconforto.
Zia Marcella all’epoca dei fatti quarantenne, svolgeva una vita tranquilla, impiegata statale, era uscita da poco da una storia con uomo che la lasció per tornare dalla ex moglie, a tutti gli effetti era sola e poteva contare solo sulla famiglia dell’unica sorella (mia suocera) oltre che sulla nipote, appunto mia moglie.
Come detto la situazione era preoccupante e bisognava attivarsi, perlomeno per ascoltare il parere di altri medici esperti nella patologia diagnosticata.
Ci furono diversi consulti, un medico propose a zia Marcella di farsi visitare da un luminare della materia che riceveva a Roma, mia moglie Simona e zia Marcella non perderò tempo ed in men che non si dica presero appuntamento e si recarono a Roma.
La visita confermó la patologia seppur con una prognosi molto meno preoccupante di quanto si pensasse, fu organizzato un piano di trattamento chirurgico e pianificato l’intervento che doveva essere effettuato a Roma.
Mia Moglie stette insieme alla zia per tutto il tempo del prericovero fino a quando finiti i giorni di permesso concessogli dal suo datore di lavoro dovette tornare in Puglia.
La Zia ormai era ricoverata e a lei ci avrebbe pensato la struttura ospedaliera, ma si sa, il diavolo fa le pentole e spesso scorda i coperchi, infatti, l’intervento programmato non poteva essere eseguito per un problema tecnico in sala operatoria che fu destinata alle sole urgenze, quello a zia Marcella fu procrastinato di una settimana e la divetterò dimettere.
Fu così che io fui pregato da mia moglie di andarla a prendere e riportala in Puglia perché una settimana da sola a Roma non era il caso di farà restare, a malincuore accettai e mi diressi alla volta di Roma.
Arrivai in clinica giusto una tempo prima che zia Marcella fosse dimessa, entrato nella sua stanza trovai solo il suo zaino, chiedi informazioni all’infermiere il quale mi informo che zia era in sala medici a ritirare le sue dimissioni, mi diressi in quella direzione e trovai la porta della stanza dei medici chiusa, provai a chiamare zia al cell ma sentivo solo la sua suoneria e nessuna risposta, dopo 5 minuti vidi un medico aprire la porta ed uscire dalla sua stanza mentre si rimetteva in ordine il camice, non ci feci caso più di tanto finché dalla stessa porta uscì anche zia Marcella, rossa paonazza in volto e in evidente stato di imbarazzo quando mi vide, la salutai e baciandole le guance un odore acre si insinuò nelle mie narici.
Inizia ad unire i puntini e non sarebbe servito un investigatore per capire quello che era successo in quella stanza.
Durante il tragitto per il ritorno in macchia il silenzio la faceva da padrone finché non chiesi a zia come stesse e come si sarebbe organizzata per tornare a Roma la settimana dopo, zia disse di essere tranquilla e rilassata e che a Roma sarebbe tornata con un suo amico medico conosciuto in questi giorni e con il quale mi disse di avere una intesa molto intimaZ
A quel punto chiesi se fosse lo stesso che ho visto uscire prima di lei dalla stanza e mi confermó, mi raccontò che si erano conosciuti tre giorni prima e che la sera stessa mentre lui era di guardia iniziarono i primi approcci e prima della mattina fecero l’amore, mi raccontò che non voleva più perdere tempo, la malattia gli aveva fatto capire di quanto sia vulnerabile l’essere umano e che tutto quello che non si fa per morale alla fine ti preclude solo la felicità.
Ad ascoltare quelle parole mi eccitai e iniziai a fantasticare, il respiro si fece corro e le mie parole assunsero un tono rauco, la zia capì il mio stato d’animo e mi chiese se fossi eccitato, come un bimbo in trans gli dissi di si e allungai la mano sulla sua coscia, non ci fu bisogno di altre parole, ci guardammo negli occhi e senza dire nulla ici baciammo con il rischio di uscire fuori strada.
Alla prima uscita lasciammo l’autostrada, ci fermammo in un hotel e appena entrati in camera iniziammo a fare l’amore, ci prendemmo in tutte le posizioni possibili Seba limitarci in nulla, la zia con la bocca era maestra, mi fece godere più volte e quando fummo sfiniti mi confessó che desiderava questo momento da sempre.
Da allora la sia è la mia amante, mia moglie credo si sia accorta ma fa finta di nulla.
Io ho dei sensi di colpa, ma non voglio rinunciare al piacere di scoparmi la zia, il culo me lo da solo lei.
scritto il
2024-06-29
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