Venduto come schiavo

di
genere
dominazione

Nel profondo della città, tra le ombre di vicoli dimenticati, c'era un club esclusivo noto solo a pochi eletti. Luca, un ragazzo di 25 anni palestrato con un fisico statuario con un lavoro ordinario, si trovava a pochi passi dall'ingresso di quell'enigmatico luogo. La sua mente era un miscuglio di emozioni: eccitazione, paura, curiosità. Era stato trascinato lì da un desiderio crescente che fino a quel momento aveva sempre cercato di reprimere.

Varcata la soglia, si ritrovò immerso in un ambiente che sembrava un mondo sotterraneo di lusso e decadenza. Le luci soffuse, i divani di pelle rossa, le pareti rivestite di velluto nero e l'odore di incenso creavano un'atmosfera surreale. Una donna maestosa, con lunghi capelli neri e un abito di lattice aderente, si avvicinò a lui. Era Madame Seraphine, la dominatrice più celebre del club.

"Sono qui per vendermi come schiavo," disse Luca, sentendo la sua voce tremare leggermente. Madame Seraphine lo osservò attentamente, un sorriso enigmatico apparve sulle sue labbra.

"Sapete cosa implica una decisione del genere?" chiese lei, parlando con una voce dolce ma autoritaria.

Luca annuì, sentendo il peso delle sue scelte. Da troppo tempo viveva una vita che non sentiva sua. Voleva liberarsi del controllo, trovare una nuova forma di libertà attraverso la sottomissione.

Madame Seraphine fece un gesto e due uomini ben muscolosi si avvicinarono, prendendo Luca per gli avambracci. Lo condussero attraverso una porta nascosta dietro un drappo di velluto. Al di là della porta, si trovava in una stanza scarsamente illuminata, con strumenti di tortura esposti come fossero opere d'arte.

Fu spogliato della sua dignità e dei suoi vestiti, vestito solamente con un collare di cuoio spesso e una catena robusta che pendeva dal collo. Madame Seraphine, ora indossando un corsetto nero e guanti di pelle, si avvicinò a lui, scrutando il suo viso per qualsiasi segno di pentimento. Trovò solo un misto di paura e desiderio.

"In questo luogo," disse lei, "tu non sei altro che proprietà. La tua volontà non ha più importanza. Chiunque metta un'offerta su di te ne diventerà padrone."

Con un movimento fluido, Madame Seraphine agganciò la catena di Luca a un anello montato al centro della stanza. Poi, girandosi verso una serie di clienti selezionati che avevano iniziato a raccogliersi intorno a loro, annunciò con voce ferma: "Questo è il nostro nuovo schiavo. L'asta ha inizio."

Le offerte iniziarono a volare, ognuna più alta della precedente. Luca, con il cuore che batteva all'impazzata, osservava i volti dei potenziali padroni che discutevano il suo destino. Ogni offerta elevava il suo stato di sottomissione, rendendo la situazione più reale, più tangibile.

Alla fine, una giovane donna dai capelli corti e castani vinse l'asta. Indossava un elegante tailleur, ma i suoi occhi brillavano di una determinazione fredda. Si avvicinò a Luca, sollevò il suo mento con un dito e lo guardò intensamente negli occhi.

"Mi appartieni," disse con una voce calma ma autoritaria, fissandolo con uno sguardo che non permetteva repliche.

Fu lì, sotto quello sguardo, che Luca sentì per la prima volta il brivido della completa sottomissione. Il suo vecchio mondo si stava frantumando, e un nuovo mondo, oscuro e affascinante, iniziava a prendere forma.

Nelle settimane seguenti, Luca scoprì cosa significava veramente essere uno schiavo. La sua nuova padrona, Lara, lo addestrò con disciplina e precisione. Ogni istruzione, ogni comando, veniva impartito con una combinazione di fermezza e cura. Il dolore e il piacere si confondevano fino a diventare indistinguibili, e Luca imparò a trovare conforto nella sua nuova condizione.

Con il passare del tempo, Luca divenne un esperto nell'arte della sottomissione. Ogni umiliazione, ogni punizione, non era altro che un passo verso una comprensione più profonda di se stesso. E mentre il mondo esterno continuava a girare, Luca trovò un senso di pace nel riconoscere e accettare il suo vero io.

Questo racconto di Luca non è solo una storia di sottomissione, ma una testimonianza del potere della scoperta di sé e dell'accettazione dei propri desideri più profondi. È una danza tra oscurità e luce, tra controllo e abbandono, che solo pochi sono abbastanza coraggiosi da vivere.
scritto il
2024-07-04
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