Ciao sono Clara...e voi chi siete? ( prima parte)

di
genere
confessioni

PREMESSA: questa e'una storia vera,che ci crediate o no e' la mia storia e sara' un po' lunga da raccontare perchè di cose me ne sono successe tante. Io sono Clara,ma voi chi siete....raccontatelo.

Sono sempre stata una bella donna,almeno,cosi'mi hanno sempre detto gli uomini.
Ora,superata la cinquantina continuo a vedere uomini che sbavano per me,questo mi lusinga.
Mi chiamo Clara,coduco una vita agiata con mio marito Giorgio,ma non e' sempre stato cosi'.
Provengo da una famiglia di contadini dove la vita era piu' dura della terra.
Ero una bella ragazza di campagna,molto bella ma anche molto sciocca.
Non avendo particolari rendite e con una limitata istruzione capii subito che,l'unica cosa che potevo offrire era la mia bellezza.
Poco istruita dicevamo ma un pò furba lo ero diventata,con il tempo,avevo anche capito che l'unica cosa di valore che possedevo era quella figa che avevo tra le gambe.
Uomini,ragazzi e persino qualche donna mi guardavano quando passavo per le vie del paese.
Ma,andiamo con ordine,cominciamo dall'inizio senza tralasciare nulla.
Ero ancora vergine a sedici anni,anche se la figa mi pulsava,mi toccavo con le dita,la sera,a letto.
Avrei voluto vivere un amore intenso,come quelli dei fotoromanzi che vedevo ma,in un paesino di poche anime come si faceva?
L'occasione ghiotta arrivò quell'estate.
Tonino,il figlio del fornaio,non mi toglieva gli occhi di dosso,tutte le volte che passavo davanti alla sua bottega.
Era di poco più grande di me,capelli scuri,occhi neri ed un bel fisico.
Potevo uscire raramente da sola,però in compagnia di mia cugina Adele,potevo farlo.
Adele era più piccola di me,era più interessata ai giochi che ai cazzi,scusate,volevo dire ragazzi.
Uscire con lei era dunque un pretesto perche' potevo accompagnarla in piazza,dove c'erano altri ragazzi,lei giocava ed io potevo girare per il paese per rincotrarci dopo qualche ora.
Anche quel pomeriggio attuammo il nostro piano. Lasciai Adele in piazza e svoltai per il centro del paese.
Era deserto,faceva caldo,anche il negozio del fornaio era chiuso:
Scorsi Tonino seduto su una sedia,nel portico,sfogliava una rivista.
Appena mi vide chiuse rapidamente il giornale ed accennò un saluto.
La rivista cadde a terra,quasi sotto la sedia e vidi che si trattava di un giornale illustrato. QUelli un pò spinti,dove qualche volta si vedono qualche tetta e qualche culo.
"E' di mio padre"
Affermò Tonino un pò rosso in viso.
Anche mio padre ha qualche giornaletto simile,li tiene nella stalla in un vecchio armadio con gli abiti da lavoro.
Una volta,ho aperto quell'armadio e ho visto e sfogliato qui giornali:c'erano donne e uomini bellissimi; tanto che mi sono sentita bagnata in mezzo alle gambe.
Tonino era ritto davantia me,con una conottiera blu e pantaloncini corti sul verde.
Ho subito notato un rigonfiamento proprio li',davanti.
Non avevo certo capito di cosa si trattava.
"Vuoi sederti? c'e' una sedia anche per te"
Disse Tonino.
Io,incerta sul da farsi abbozzai un sorriso.
Mi sedetti accanto a lui.
"Non ci sono i tuoi oggi?" Aspettai la sua risposta.
Tonino ci mise un attimo poi disse "No,sono andati in città,oggi la panetteria è chiusa,sono rimasto solo io"
Iniziammo aparlare e sparlare sul paese,sulla gente che ci vive,sulla nostra voglia di andare in città.
Eravamo seduti vicino quasi a sfiorarci.
Il portico era fresco e no sentivamo la calura della strada: potevamo vedere senza essere visti.
Ad un tratto Tonino allungò il suo volto verso il mio e mi baciò rapido sulle labbra.
Un bacio furtivo,veloce,senza lingua e senza trasporto.
Rimasi perplessa,senza parole.
Tonino mi guardava con i suoi grandi occhi neri.
Anche lui non parlava.
Ci fissammo per interminabili secondi;in silenzio.
Poi,il silenzio lascò spazio alla mia risata,scaturita dal profondo,irrefrenabile.
Non avevo compreso quel bacio,non ne capivo il significato.
Tonino mi fissava basito,rosso in faccia per la vergogna,senza proferire parole.
In presa allo sconforto,probabilmente aveva inteso che mi burlassi di lui.
La risata mi è nata spontanea come fare?
Come riparare a quel torto?
Mi venne un idea,mi avvicinai a lui e lo baciai sulla bocca.
Questa volta un baciopiù lungo,tanto che sentii la sua lingua insinuarsi tra le mie labbra.
Toccava,lambiva la mia in una sensazione nuova e bellissima.
Sentivo scorrere tra le mie cosce un liquido,sentivo la figa umida.
Avevo la stessa sensazione che provavo la sera,quando nel letto,mi toccavo.
IL bacio fini' e ci scostammo.
"Baci molto bene" Dissi a Tonino forse per farmi perdonare della risata.
Lui,ringalluzzito annui' con fare da esperto fissandomi,sorridendo.
"Sei più grande di me,quindi hai più esperienza"
Tonino cercò di balbettare qualche cosa ma,subito non compresi.
Poi.alzò leggermente il tono di voce ad ammiccando disse"Ora,però,ho tanto male qui,necessito di un massaggio"
Indicò in mezzo alle gambe,quel pacco che avevo visto prima,ora era più grosso.
NOn capisco,non ho esperienza,quello dovrebbe essere il suo sesso,ma perche' si gonfia?
Mentre sono assorta in quei pensieri,Tonino,rapido abbassa i pantaloni e dalle mutande estrae un tronchetto duro.
E' il suo cazzo,non ne avevo mai visti prima.
E' grande,pulsante,termina con una testa rotonda e senza peli:lucida e violacea.
"Vieni,fammi un massaggio,ho male" Esclama Tonino.
Un massaggio?
Cosa vorrà dire?
Avvicino la mia mano a quell'asta dura.
Tonino la prende e la posa sul suo cazzo pulsante.
Poi,come un maestro,fa muovere la mia mano sull'asta.
Quel cazzo è caldissimo,la mano scorre lentamente dalla base alla punta.
Tonino chiude gli occhi,mentre la mano ha preso coraggio e continua a scorrere veloce.
Mi sento colare tra le gambe,un liquido che non riesco a trattenere;non e' pipi è diverso.
Mi piace.
Tonino ha gli occhi socchiusi la bocca aperta e gode.
Preoccupata le dico "Ti faccio male?"
Lui risponde " No,no continua,continua"
IL cazzo si fa più duro,la capella e' diventata enorme...la pelle tirata.
Lancia un gemito e contemporaneamente un getto violento esce,mi arriva un liquido biancastro sul mento;seguito da tanti piccoli altri getti.
Fermo la mano,è intrisa di quel liquido.
Tonino si abbandona con la schiena sulla sedia,il capo leggermente inclinato.
Apre gli occhi e dice "Bellissimo"
La mia mano grodava del suo sperma.
Mi pulisco con un fazzoletto di stoffa e annuso il suo odore.
E' acre,pungente.
Mi tolgo con un dito quello spruzzo sul mento,istintivamente lo porto alla bocca.
E' dolce e acre allo stesso tempo.
Con Tonino iniziamo una proficua frequentazione.
Certo,non era facile incontrarci ma ci riuscivamo.
Erano incontri romantici,fatti di baci,seghe,qualche toccatina...e nulla piu'
Mi sarebbe piaciuto godere,scopare:togliermi quella verginità diventata opprimente.
Tonino,per quel che capivo allora,mi sembrava un ottimo maestro.
Sapeva tante cose sul sesso cos',cominciai ad interrogarlo sul suo sapere.
Cio' che mi disse apparirà sia buffo che drammatico.
Tonino,non aveva più esperienze di me,come potevo pensare.
Anzi,anche lui non aveva mai scopato.
Mi raccontò che viveva con i genitori e la sorella piu' grande,sposata,nella stessa casa.
Questo io lo sapevo,conoscevo i suoi genitori ed anche la sorella.
Quello che non sapevo era che la casa,abbastanza piccola,aveva la sua stanza e quella della sorella vicine.
Le pareti sottili,le effusioni dei due giovani avevano incuriosito Tonino tando da spiarli.
Cosi' Tonino mi teneva aggiornata delle scopate noturne della sorella e del cognato.
" Lui,prima le ha messo il cazzo in bocca,poi l'ha presa da dietro "
Questi racconti mi eccitavano particolarmente,mi bagnavo sempre in mezzo alle gambe.
Tonino diceva che quando lo fanno lei le dice sempre al marito"Vieni fuori,vieni sul culo non dentro"
Lui,però non sempre si attiene,certe volte non si toglie e dice "Ti ho riempito,mi sono svuotato"
Lei,allora,si arrabbia e si strofina la figa per togliere tutto il liquido.
Sono i nostri racconti erotici del pomeriggio,con i quali ci eccitiamo e terminano sempre con il cazzo di Tonino nelle mie mani
Continuando con racconti e seghe,baci e palpatine la mia voglia di cazzo non fa che accrescere sempre di più.
Anche Tonino vorrebbe qualche cosa di più da me quindi: mi sento pronta per il grande passo.
L'estate sta volgendo al termine e le giornate non sono più cosi' afose,tra poco sarà la festa del santo patrono.
Quindi,la nosta occasione.
Durante la festa del santo i ragazzi hanno maggiore libertà.
possono uscire,per il paese,liberamente.
Quel paese,morto tutto l'anno,si anima sempre per la patronale.
Cosi',accadde anche quell'anno,la festa durava tre giorni e terminava la domenica con i fuochi d'artificio.
Era nostra occasione,tre giorni di relativa libertà.
La sera dei fuochi andammo in collina,da li' si vedono bene,c'e' poca gente.
Era una bellissima serata di settembre,le stelle costellavano un cielo nero che faceva da sfondo a tutti quei puntini luminosi.
Tonino aveva portato le sigarette di suo padre,le aveva prese in casa.
Aveva con se anche una bottiglia di birra,presa in panetteria.
Eravamo sdraiati uno accanto all'altro,fissando il cielo,in attesa dei fuochi.
Iniziammo a baciarci sul collo,sulle labbra,nella bocca con avidità.
Come se non ci fosse tempo,furtivamente ci baciavamo.
Le mani iniziarono ad esplorare i nostri corpi,un centimetro alla volta.
Le mani di Tonino indugiavano sui miei seni,le mie erano già sul suo sesso.
Attraverso i pantaloni lo sentivo aumentare di dimensione.
Ora le sue mani scendevano lungo i fianchi sopra la mia pancia.
Cominciò ad insinuarsi sotto i jeans e si fermò vicino all'elastico superiore delle mutande.
Nel frattempo,io,avevo slacciato i suoi pantaloni,si vedevano le mutande rigonfie.
Tonino entrò nelle mie mutande ed arrivò ai peli del pube.
IO,brandivo il suo cazzo in mano ed iniziai lentamnte a segarlo.
Le sue mani erano sulla mia figa,bagnata e quella sensazione era piacevole.
Abassai i jeans e lui fece lo stesso.
Ci trovammo in mutande: io con il cazzo in mano,lui con la mia figa tra le mani.
NOn ci furono parole,solo sguardi.
Ad un un tratto Tonino era sopra di me :
Armeggiava con il cazzo per cercare di infilarlo in figa,in maniera goffa.
Presi l'iniziativa,con il cazzo in mano cercai di guidarlo.
Dissi" Fai piano,fai piano"
Il cazzo,durissimo,entrò in quella stretta fessura.
Provai un forte dolore,anche se mi ero bagnata...scomparve subito.
Tonino iniziò a muoversi,dentro di me,lentamente,poi velocemente.
Il dolore era del tutto sparito,anzi, la sensazione era molto bella.
La figa era fradicia ed il cazzo entrava e usciva senza difficolta'.
Tonino ansimava,godeva di quell'amplesso.
Sussurai" Non venire dentro"
Appena finita la frase sentii un getto caldo all'interno della pancia.
Contemporaneamente si udirono i primi scoppi dei fuochi,in un attimo la collina era illuminata.
Tonino estrasse il cazzo gocciolante dalla mia figa.
Lo sperma usciva misto a liquido rossastro del mio imene.
Ci guardammo senza parole.
Tonino estrasse un fazzoletto accartocciato.
LO porse,non c'rea acqua cosi' presi la bottiglia di birra per cercare di lavarmi.
Le mutande,che erano finite sotto di me,si erano macchiate,usai la birra per una veloce ripulita.
Tonino guardava e sorrideva, io frgavo con il fazzoletto le mutande ed il bordo della maglia che aveva una macchia di sperma.
"E' stato bellissimo" disse Tonino.
IO non potevo dire lo stesso.
Prima faceva male poi,passato il male,era bello ma di breve durata.
"Anche per me" Non potevo dirgli che non avevo goduto.
I fuochi impazzavano nel gran finale.
Restammo abbracciati fino alla fine ma non fu bello perche' il mio pensiero andava a quello sperma nella mia pancia.
Che cosa poteva accadere?

fine prima parte
di
scritto il
2024-07-06
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