La mia amatissima sorella.

di
genere
incesti

Con mia sorella abbiamo iniziato per imitare mamma e papà, dire che siamo stato costretti mi sembra eccessivo, li sentivamo scopare, tutte le notti la stessa storia, spesso anche di giorno, in quelli festivi poi era un supplizio. Ormai anche per noi era diventata un'abitudine. Dormivamo nella stessa camera io e Argìa, da piccoli con i letti affiancati, appena adolescenti divisi da un separé che era sempre aperto. Lei un anno meno di me, eravamo uguali avevamo lo stesso viso, la stessa corporatura snella, perfino il seno avevamo quasi uguale, troppo piccolo per lei troppo grande per me.
La stessa carnagione scura come papà, forse di origini africane. Abbiamo iniziato con le mie prime erezioni, la sua curiosità è stata vigorosa, era predisposta al sesso come
mamma. Eravamo furbi, riuscivamo a mostrare una tranquillità. Quel gioco ci dava piacere al punto che appena loro si chiudevano in camera Argìa veniva nuda nel mio letto. Non potevamo dilungarci troppo, la mattina avevamo la scuola, il contatto del mio cazzo con la sua figa era celestiale, avevamo perfino bisogno ciascuno dell’alito dell’altro. Abbiamo vissuto il nostro sviluppo in modo paradisiaco. Naturalmente si trattava di contatti esterni, il massimo concesso era il sessantanove, la sua figa quasi la aspiravo così lei col mio cazzo. I nostri sguardi furtivi, qualche cenno cercando di non farci vedere da mamma e papà quasi ci eccitava.
La sera non vedevamo l’ora di chiuderci in camera, per loro era una liberazione perché magari scopavano anche in cucina. Non so se c’era qualcosa di ancestrale, i nostri corpi combaciavano perfettamente, quei piccoli rilievi sul petto che chiedevano di essere succhiati io suoi piccoli capezzoli e lei i miei. Insomma abbiamo scoperto i piaceri del sesso in età precoce, grazie a mamma e papà. Una mattina è successo l'irreparabile, era un sabato senza scuola, forse la notte ci eravamo dilungati nei nostri giochi, mamma è entrata per salutarci, eravamo nudi nel mio lettino, abbracciati l'uno all'altro. A ripensarci bene era da far saltare la casa,
invece mamma ci ha svegliati dolcemente con un bacio. Abbiamo aperto gli occhi, la nostra reazione è stata immediata nel coprirci il viso con le lenzuola. Ci ha tranquillizzati, si è seduta sul letto, ci ha raccontato che anche lei aveva avuto rapporti col fratello, da adolescenti e perfino da grandi, ha preso la scatoline con le pillole di cui era fornitissima ne ha dato una ad Argìa con un bacio sulle labbra.
-Ne devo parlare a papà, vediamo come reagisce- Ne ha parlato la sera stessa durante la cena, si è liberato del peso con una battuta rivolta ad Argìa -Sei uguale a tua madre-
poi rivolgendosi a me -Datti da fare perché a queste non basta mai- Da quel giorno nella nostra casa c'è stata la liberazione, soprattutto per loro che potevano esternare il loro modo di fare sesso senza restrizioni. Io ed Argìa non so se si può usare questo
termine siamo innamorati, viviamo in simbiosi. Non dormiamo più in lettini separati,
abbiamo il nostro letto matrimoniale, Ora io ho ventidue anni lei ventuno, io lavoro
lei studia, viviamo sempre nella stessa casa con mamma e papà, non abbiamo altre esigenze se non quella di stare insieme.
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2024-07-15
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