Un po' geloso, un po' cuckold
di
BurdenOfTruth
genere
tradimenti
La storia che racconterò è vera al 100% e sarà suddivisa in soli due capitoli.
Io e Manuel, il mio migliore amico sin dalle elementari, siamo sempre stati inseparabili ed abbiamo sempre condiviso tutto: l’infanzia, l’adolescenza, le squadre di calcio, la comitiva, la casa ora che facevamo l’università insieme e ci eravamo trasferiti. Avevamo un rapporto vero, solido, ci dicevamo tutto senza nessun timore e spesso parlavamo di come ci sarebbe piaciuto condividere anche una notte di sesso con una donna; scherzavamo sulla possibilità (spesso considerata remota ed infattibile) di fare un threesome io, lui ed una donna. Chiaramente però, essendo entrambi etero, non ci saremmo sfiorati e/o toccati, semplicemente l’avremmo scopata a turno e la cosa (più a me che a lui) eccitava da morire. Ci stuzzicava anche l’idea di fare scambio di coppia, ma entrambi (essendo gelosi) sapevamo che non l’avremmo mai fatto qualora ci fosse capitato di fidanzarci nello stesso periodo (cosa, incredibilmente, mai successo visto che siamo sempre stati sentimentalmente impegnati in periodi diversi). Nel tempo però, specie quando ci trasferimmo insieme per fare l’università in una città diversa rispetto al nostro paesino, qualcosa cambiò.
Lui era un bel ragazzo, alto, non molto muscoloso ma comunque definito. Capelli scuri, sembrava perennemente abbronzato, ci sapeva fare ed infatti nella nuova città facemmo facilmente amicizia con altre persone grazie a lui che riusciva a legare con tutti; grazie a lui conobbi Viviana, quella che da lì a breve divenne la mia ragazza. La conoscemmo ad una festicciola in casa di un nostro compagno universitario, mi piaceva da morire (ero imbambolato di fronte alla sua avvenenza) e lui mi aiutò a rompere il ghiaccio e così riuscii ad averci a che fare. Era bella Viviana: bassina, tettona (una quinta esplosiva), un lato B molto pronunciato, un viso dolce, capelli castani; mi sembrava “troppo” per me che ero un ragazzo esteticamente anonimo e ne divenni geloso. Viviana sembrava molto timida, eppure sui social amava postare foto del suo corpo maestoso in costume: attirava commenti anche volgari, volevano fotterla tutti, mi sentivo in pericolo perché credevo che prima o poi mi avrebbe lasciato perché voleva di più. Manuel mi rassicurava, mi diceva che eravamo una bella coppia, di stare tranquillo anche perché avevo con lei una sessualità intensa e chi scopa tanto vuol dire che si piace perché fingere scopate intense non si può. Il sesso infatti tra noi era buono, scopavamo davvero tanto anche se il più delle volte amavo essere dominato piuttosto che dominarla; quando andava sopra era devastante, saltava a ritmi incredibili, faceva avanti e indietro, era impossibile resisterle. Manuel nel frattempo faceva lo scapolo allegro, si era fatto una scopamica sui 40 anni e il più delle volte nemmeno rincasava perché stava evidentemente da lei visto che viveva da sola. Tutto però iniziò da una serata di inizio primavera.
Io e Viviana andammo in un localino niente male, un discopub dove si mangiava e si ballava, essendo la musica non troppo alta si riusciva a chiacchierare. Viviana era strepitosa nel suo outfit che gli esaltava le tettone in modo surreale, sembrava quasi che il vestito non ce la facesse più a tenerle. Tutti la squadravano, arrapati, e lei sembrava non accorgersene. Io ero geloso da morire, impazzivo di rabbia. Verso l’una di notte ci raggiunse Manuel, stava ritornando dall’ennesima serata di sesso con quella donna; si sedette al nostro tavolo e cominciò a tenere banco nella conversazione prendendosi il metaforico centro della scena. Viviana aveva un debole per lui, non so come lo considerava a livello estetico (non le avevo chiesto cosa ne pensasse di lui fisicamente) ma caratterialmente sì ed infatti si dispiaceva spesso del fatto che lui fosse quasi sempre assente nelle nostre uscite di coppia o quelle di comitiva (siccome Manu raramente usciva con gli amici per via di quella mezza relazione che gli assorbiva molte sera a settimana). Avevano un loro modo di scherzare molto giocoso, lui la prendeva in giro e lei faceva altrettanto ma sempre con quel tono affettuoso.
“Oh sono due giorni che non pubblichi post su instagram, che è successo? Tutto a posto?” disse infatti lui ridendo e scherzando con Viviana su quanto fosse mega social. “Mi fai preoccupare se non metti nulla, stavo chiamando il telegiornale”
“Stronzo! Tu te la sei scopata stasera la vecchia?”
“E sono io lo stronzo poi!” esclamò lui ridendo.
“Tanto lo so che te le guardi tutte le mie foto, per questo sfotti quando non pubblico nulla”
“Si guarda, hai ragione, uso instagram solo per te, giuro”
“Fanculo” rise lei dandogli un buffetto.
Mi piaceva il suo modo di tenerle testa, di giocarci, di stuzzicarla. Io non riuscivo, o meglio non così come lui, io ero più “sottone” e finivo sempre con l’essere accondiscendente; però mi dicevo che a lei piacevo così e quindi magari non era attratta dagli sfrontati come lui e preferiva più dolcezza.
Ad un certo punto Viviana mi chiese di ballare ma io non avevo voglia, erano quasi le 2 quando me lo propose ed iniziavo ad essere stanco. Lo chiese a Manuel ed anche lui rifiutò però paradossalmente con me non aveva insistito ma con lui lo fece.
“Ti ha demolito la vecchia, manco un ballo ce la fai”
“Mi schifa il tuo profumo, dopo mi si appicca addosso” rispose lui
“Dai ho voglia di ballare” insistette lei trascinandolo per un braccio.
Si fece trascinare in pista che era a pochi metri dal tavolo. Avevo una buona visuale e vidi lei avvinghiarsi a lui mentre Manuel adagiava le sue mani sui suoi fianchi. Non si guardavano in faccia, ma ogni tanto lo facevano, lui diceva qualcosa e lei rideva. Spesso le sussurrava qualcosa all’orecchio. Mi stavo ingelosendo parecchio anche con lui però stranamente la gelosia ora mi stava eccitando. Lui aveva iniziato a spostarle i capelli dietro l’orecchio, stavano avendo davvero tanto contatto.
In quel momento, non so perché, mi venne in mente il fatto che Manuel fosse abbastanza dotato: sui 18-19 cm credo, ma più che lungo ce l’aveva grosso.; in spogliatoio a calcio tutti gli facevano battute sul suo cazzo proprio perché aveva una grande circonferenza. In quel momento la mia mente pensava “se ci tromba la sfonda” e provai un misto tra rabbia ed eccitazione. Ritornarono a guardarsi mentre ballavano e notai che lui non perdeva mai il contatto visivo e mi parse chiaro, in quel momento, che volesse sbatterla. O forse ero io eccitato e leggevo sensazioni che loro non provovano, ma i loro sguardi erano vogliosi. Una scena di lei nuda che si faceva cavalcare sul lettone di casa si affacciò nella mia immaginazione, ma la scacciai. Mi venne duro, avevo un’erezione incredibile. Loro si staccarono e tornarono a sedersi, non dicendo nulla, restammo qualche minuto in silenzio a guardare i cellulari. Lei poi mi chiese di scattare una foto a loro due.
“Mi sfrutti per i like” affermò lui.
“Semmai sei tu che li fai grazie a me”
“Ma se sei tu a postare la foto” e risero entrambi.
Si alzarono, si misero accanto e scattai la foto. Notai che lei adagiò la mano sui suoi addominali mentre lui sul suo fianco; una posa che mi mise ancora più voglia. Avevo voglia di scopare ma ero furioso con me stesso e loro due.
Decidemmo di rientrare: noi con la mia macchina e Manu con la sua. Mi chiedevo se Viviana fosse eccitata e sembrò leggermi nella mente.
“Andiamo da te?” quasi sussurrò. “Ho voglia di cazzo..”
L’aveva scatenata Manuel la voglia? O ce l’aveva di suo? Il dubbio mi assaliva.
“Sta rientrando anche Manuel, come facciamo?”
“Che ci frega..”
“Lo sai che mi imbarazza scopare con gente che ci sente”
“Scopami qui in macchina, parcheggia da qualche parte”
“Ma che ti prende?” domandai con un sorriso.
“Ho voglia..”
Parcheggiai dopo qualche minuto in un luogo semi deserto. Lei non perse tempo: zero baci, zero coccole, zero carezze. Si sfilò solo i pantaloni, mi fece raggiungere il suo sedile, si mise a cavalcioni su di me puntando il mio cazzo nell’ingresso della sua figa. Era bagnata fradicia. Tentai di baciarla, ricambiò freneticamente, ma poi ritornò a concentrarsi sul farsi penetrare. Non aveva voglia di nulla se non di cazzo.
Fui io a levarle la maglia. Volevo affondare la testa nel seno.
Iniziò a cavalcarmi ed anche in questo caso non fu paziente: iniziò subito con un ritmo velocissimo. Aveva una voglia incontenibile, diceva frasi che non riusciva a finire e che non riuscivo a comprendere.
“Guardami che ti…”
“Toccami che…”
“Fammi...”
Io ero in balia ed ero prossimo all’orgasmo. Mi disse perentoria di resistere.
“Amore no, non lasciarmi così” sospirò. “Ne ho ancora per un po’ ti prego fammi godere”
Ritornò a cavalcarmi. Nonostante lo spazio stretto della macchina mi sembrava davvero velocissima, riusciva davvero a creare affondi rapidi, intensi. Le tettone ballavano senza ritegno, era davvero oscena nella sua bellezza. Ogni tanto passava qualche macchina, ma a lei non fregava nulla: era la prima volta in cui mi sembrava non potesse resistere senza orgasmo. Doveva venire a qualunque costo.
Dopo un po’ venni, lei si mise sul sedile dove c’è il volante della macchina e la lussuria fece spazio ai dubbi: aveva voglia del cazzo di Manuel? Ripensarci mi faceva impazzire di rabbia eppure il pene ritornò immediatamente duro. Lei sul suo sedile si stuzzicava il clitoride ma non appena si accorse della mia nuova erezione ritornò su di me ripuntandosi il cazzo nella figa.
“Non riesco a fermarmi..” disse lei.
“Cosa ti ha scatenato cosi?”
“Fottimi”
"Dai dimmi cosa ti ha scatenato?"
Non mi rispose. Ritornò semplicemente a cavalcarmi.
Continuammo così per un bel po’ finchè tornai a casa. Manuel era ancora sveglio, sul divano al telefono a parlare con la sua trombamica. Mi rivenne in mente i nostri discorsi sui threesome, sullo scambismo; ero ancora eccitato e così dissi di getto senza pensarci.
“Ma a te interessa ancora lo scambismo?
“Eh?”
In quel momento non me ne fregava nulla della quarantenne che si scopava. Ero inebriato dalla lussuria psicofisica provata, volevo che si sbattesse Viviana perché volevo che qualcuno la dominasse visto che io preferivo farmi dominare. Ma non potevo dirgli scopatela perché me l'avete fatto venire duro, mi serviva una scusa e la trovai nella sua trombamica.
“Ti va di fare scambio di coppia? Ci scherzavamo sempre. Ti sbatti Viviana ed io la tua tipa, che dici?”
FINE CAPITOLO I
Io e Manuel, il mio migliore amico sin dalle elementari, siamo sempre stati inseparabili ed abbiamo sempre condiviso tutto: l’infanzia, l’adolescenza, le squadre di calcio, la comitiva, la casa ora che facevamo l’università insieme e ci eravamo trasferiti. Avevamo un rapporto vero, solido, ci dicevamo tutto senza nessun timore e spesso parlavamo di come ci sarebbe piaciuto condividere anche una notte di sesso con una donna; scherzavamo sulla possibilità (spesso considerata remota ed infattibile) di fare un threesome io, lui ed una donna. Chiaramente però, essendo entrambi etero, non ci saremmo sfiorati e/o toccati, semplicemente l’avremmo scopata a turno e la cosa (più a me che a lui) eccitava da morire. Ci stuzzicava anche l’idea di fare scambio di coppia, ma entrambi (essendo gelosi) sapevamo che non l’avremmo mai fatto qualora ci fosse capitato di fidanzarci nello stesso periodo (cosa, incredibilmente, mai successo visto che siamo sempre stati sentimentalmente impegnati in periodi diversi). Nel tempo però, specie quando ci trasferimmo insieme per fare l’università in una città diversa rispetto al nostro paesino, qualcosa cambiò.
Lui era un bel ragazzo, alto, non molto muscoloso ma comunque definito. Capelli scuri, sembrava perennemente abbronzato, ci sapeva fare ed infatti nella nuova città facemmo facilmente amicizia con altre persone grazie a lui che riusciva a legare con tutti; grazie a lui conobbi Viviana, quella che da lì a breve divenne la mia ragazza. La conoscemmo ad una festicciola in casa di un nostro compagno universitario, mi piaceva da morire (ero imbambolato di fronte alla sua avvenenza) e lui mi aiutò a rompere il ghiaccio e così riuscii ad averci a che fare. Era bella Viviana: bassina, tettona (una quinta esplosiva), un lato B molto pronunciato, un viso dolce, capelli castani; mi sembrava “troppo” per me che ero un ragazzo esteticamente anonimo e ne divenni geloso. Viviana sembrava molto timida, eppure sui social amava postare foto del suo corpo maestoso in costume: attirava commenti anche volgari, volevano fotterla tutti, mi sentivo in pericolo perché credevo che prima o poi mi avrebbe lasciato perché voleva di più. Manuel mi rassicurava, mi diceva che eravamo una bella coppia, di stare tranquillo anche perché avevo con lei una sessualità intensa e chi scopa tanto vuol dire che si piace perché fingere scopate intense non si può. Il sesso infatti tra noi era buono, scopavamo davvero tanto anche se il più delle volte amavo essere dominato piuttosto che dominarla; quando andava sopra era devastante, saltava a ritmi incredibili, faceva avanti e indietro, era impossibile resisterle. Manuel nel frattempo faceva lo scapolo allegro, si era fatto una scopamica sui 40 anni e il più delle volte nemmeno rincasava perché stava evidentemente da lei visto che viveva da sola. Tutto però iniziò da una serata di inizio primavera.
Io e Viviana andammo in un localino niente male, un discopub dove si mangiava e si ballava, essendo la musica non troppo alta si riusciva a chiacchierare. Viviana era strepitosa nel suo outfit che gli esaltava le tettone in modo surreale, sembrava quasi che il vestito non ce la facesse più a tenerle. Tutti la squadravano, arrapati, e lei sembrava non accorgersene. Io ero geloso da morire, impazzivo di rabbia. Verso l’una di notte ci raggiunse Manuel, stava ritornando dall’ennesima serata di sesso con quella donna; si sedette al nostro tavolo e cominciò a tenere banco nella conversazione prendendosi il metaforico centro della scena. Viviana aveva un debole per lui, non so come lo considerava a livello estetico (non le avevo chiesto cosa ne pensasse di lui fisicamente) ma caratterialmente sì ed infatti si dispiaceva spesso del fatto che lui fosse quasi sempre assente nelle nostre uscite di coppia o quelle di comitiva (siccome Manu raramente usciva con gli amici per via di quella mezza relazione che gli assorbiva molte sera a settimana). Avevano un loro modo di scherzare molto giocoso, lui la prendeva in giro e lei faceva altrettanto ma sempre con quel tono affettuoso.
“Oh sono due giorni che non pubblichi post su instagram, che è successo? Tutto a posto?” disse infatti lui ridendo e scherzando con Viviana su quanto fosse mega social. “Mi fai preoccupare se non metti nulla, stavo chiamando il telegiornale”
“Stronzo! Tu te la sei scopata stasera la vecchia?”
“E sono io lo stronzo poi!” esclamò lui ridendo.
“Tanto lo so che te le guardi tutte le mie foto, per questo sfotti quando non pubblico nulla”
“Si guarda, hai ragione, uso instagram solo per te, giuro”
“Fanculo” rise lei dandogli un buffetto.
Mi piaceva il suo modo di tenerle testa, di giocarci, di stuzzicarla. Io non riuscivo, o meglio non così come lui, io ero più “sottone” e finivo sempre con l’essere accondiscendente; però mi dicevo che a lei piacevo così e quindi magari non era attratta dagli sfrontati come lui e preferiva più dolcezza.
Ad un certo punto Viviana mi chiese di ballare ma io non avevo voglia, erano quasi le 2 quando me lo propose ed iniziavo ad essere stanco. Lo chiese a Manuel ed anche lui rifiutò però paradossalmente con me non aveva insistito ma con lui lo fece.
“Ti ha demolito la vecchia, manco un ballo ce la fai”
“Mi schifa il tuo profumo, dopo mi si appicca addosso” rispose lui
“Dai ho voglia di ballare” insistette lei trascinandolo per un braccio.
Si fece trascinare in pista che era a pochi metri dal tavolo. Avevo una buona visuale e vidi lei avvinghiarsi a lui mentre Manuel adagiava le sue mani sui suoi fianchi. Non si guardavano in faccia, ma ogni tanto lo facevano, lui diceva qualcosa e lei rideva. Spesso le sussurrava qualcosa all’orecchio. Mi stavo ingelosendo parecchio anche con lui però stranamente la gelosia ora mi stava eccitando. Lui aveva iniziato a spostarle i capelli dietro l’orecchio, stavano avendo davvero tanto contatto.
In quel momento, non so perché, mi venne in mente il fatto che Manuel fosse abbastanza dotato: sui 18-19 cm credo, ma più che lungo ce l’aveva grosso.; in spogliatoio a calcio tutti gli facevano battute sul suo cazzo proprio perché aveva una grande circonferenza. In quel momento la mia mente pensava “se ci tromba la sfonda” e provai un misto tra rabbia ed eccitazione. Ritornarono a guardarsi mentre ballavano e notai che lui non perdeva mai il contatto visivo e mi parse chiaro, in quel momento, che volesse sbatterla. O forse ero io eccitato e leggevo sensazioni che loro non provovano, ma i loro sguardi erano vogliosi. Una scena di lei nuda che si faceva cavalcare sul lettone di casa si affacciò nella mia immaginazione, ma la scacciai. Mi venne duro, avevo un’erezione incredibile. Loro si staccarono e tornarono a sedersi, non dicendo nulla, restammo qualche minuto in silenzio a guardare i cellulari. Lei poi mi chiese di scattare una foto a loro due.
“Mi sfrutti per i like” affermò lui.
“Semmai sei tu che li fai grazie a me”
“Ma se sei tu a postare la foto” e risero entrambi.
Si alzarono, si misero accanto e scattai la foto. Notai che lei adagiò la mano sui suoi addominali mentre lui sul suo fianco; una posa che mi mise ancora più voglia. Avevo voglia di scopare ma ero furioso con me stesso e loro due.
Decidemmo di rientrare: noi con la mia macchina e Manu con la sua. Mi chiedevo se Viviana fosse eccitata e sembrò leggermi nella mente.
“Andiamo da te?” quasi sussurrò. “Ho voglia di cazzo..”
L’aveva scatenata Manuel la voglia? O ce l’aveva di suo? Il dubbio mi assaliva.
“Sta rientrando anche Manuel, come facciamo?”
“Che ci frega..”
“Lo sai che mi imbarazza scopare con gente che ci sente”
“Scopami qui in macchina, parcheggia da qualche parte”
“Ma che ti prende?” domandai con un sorriso.
“Ho voglia..”
Parcheggiai dopo qualche minuto in un luogo semi deserto. Lei non perse tempo: zero baci, zero coccole, zero carezze. Si sfilò solo i pantaloni, mi fece raggiungere il suo sedile, si mise a cavalcioni su di me puntando il mio cazzo nell’ingresso della sua figa. Era bagnata fradicia. Tentai di baciarla, ricambiò freneticamente, ma poi ritornò a concentrarsi sul farsi penetrare. Non aveva voglia di nulla se non di cazzo.
Fui io a levarle la maglia. Volevo affondare la testa nel seno.
Iniziò a cavalcarmi ed anche in questo caso non fu paziente: iniziò subito con un ritmo velocissimo. Aveva una voglia incontenibile, diceva frasi che non riusciva a finire e che non riuscivo a comprendere.
“Guardami che ti…”
“Toccami che…”
“Fammi...”
Io ero in balia ed ero prossimo all’orgasmo. Mi disse perentoria di resistere.
“Amore no, non lasciarmi così” sospirò. “Ne ho ancora per un po’ ti prego fammi godere”
Ritornò a cavalcarmi. Nonostante lo spazio stretto della macchina mi sembrava davvero velocissima, riusciva davvero a creare affondi rapidi, intensi. Le tettone ballavano senza ritegno, era davvero oscena nella sua bellezza. Ogni tanto passava qualche macchina, ma a lei non fregava nulla: era la prima volta in cui mi sembrava non potesse resistere senza orgasmo. Doveva venire a qualunque costo.
Dopo un po’ venni, lei si mise sul sedile dove c’è il volante della macchina e la lussuria fece spazio ai dubbi: aveva voglia del cazzo di Manuel? Ripensarci mi faceva impazzire di rabbia eppure il pene ritornò immediatamente duro. Lei sul suo sedile si stuzzicava il clitoride ma non appena si accorse della mia nuova erezione ritornò su di me ripuntandosi il cazzo nella figa.
“Non riesco a fermarmi..” disse lei.
“Cosa ti ha scatenato cosi?”
“Fottimi”
"Dai dimmi cosa ti ha scatenato?"
Non mi rispose. Ritornò semplicemente a cavalcarmi.
Continuammo così per un bel po’ finchè tornai a casa. Manuel era ancora sveglio, sul divano al telefono a parlare con la sua trombamica. Mi rivenne in mente i nostri discorsi sui threesome, sullo scambismo; ero ancora eccitato e così dissi di getto senza pensarci.
“Ma a te interessa ancora lo scambismo?
“Eh?”
In quel momento non me ne fregava nulla della quarantenne che si scopava. Ero inebriato dalla lussuria psicofisica provata, volevo che si sbattesse Viviana perché volevo che qualcuno la dominasse visto che io preferivo farmi dominare. Ma non potevo dirgli scopatela perché me l'avete fatto venire duro, mi serviva una scusa e la trovai nella sua trombamica.
“Ti va di fare scambio di coppia? Ci scherzavamo sempre. Ti sbatti Viviana ed io la tua tipa, che dici?”
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Commenti dei lettori al racconto erotico