Perversioni proibite - a casa con mia sorella

di
genere
incesti

Da quando è tornata a casa per la fine del primo anno di università, mia sorella Giada mi sembra diversa da come la ricordavo. Ho appena compito diciott’anni, un paio meno di lei. Il rapporto tra noi, prima che partisse per Milano, è sempre stato normale. Ma da quando è tornata… beh, qualcosa è cambiato. Abito ancora con i miei -per poco, credo, dal momento che anch’io considero di trasferirmi il entro il prossimo semestre. Ma per adesso, condividiamo la casa.
Giada - forse per il caldo- gira svestita tutto il giorno. Io, che ho avuto una sola storia -conclusa da poco- sono sempre in tiro. Non so che cosa mi stia prendendo, ma vederla in intimo tutto il tempo mi sta facendo avere pensieri molto sconci su di lei. Me ne vergogno, perché è mia sorella, eppure è così. Mi sono masturbato più volte, da quando è tornata, pensando a lei. Il fatto che continui a farsi vedere in mutandine o tanga e reggiseno vi assicuro che non aiuta. È una bella ragazza: alta, mora, un seno sodo e un sedere piccolo e ben fatto. Non l’avevo mai guardata in questo senso prima, ma non posso farci niente.
mi domanda, distogliendomi da questi pensieri.

Sono seduto sul mio letto, la testa contro il cuscino e il cellulare in mano. Lei è entrata in camera. È appena uscita dalla doccia, ed è avvolta da un asciugamano. Nuda, immagino, sotto. Ultimamente, lo fa spesso. Farsi vedere dopo la doccia. Sono arrivato persino a domandarmi se non si stia divertendo a provocarmi. Se non ci abbia preso… gusto.

le chiedo, arrossendo.
Scuote la testa. Si asciuga i capelli con l’asciugamano. Sollevano il braccio lascia intravedere parte del seno. Sento l’eccitazione prendere forma sotto i boxer.

Resto in silenzio, senza fiato. Il cuore a mille.

Sorride. Continua ad asciugarsi i capelli. Il seno le si scopre ancora un po’ di più. Sento il pene ancora più gonfio.



E mentre parla accavalla le cosce. Socchiude le labbra. Lascia cadere l’asciugamano che si passava tra i capelli a terra. Esita per un momento. Poi riprende:


Sorride.

Si alza, fa due passi fino all’armadio, apre il suo cassetto della biancheria e tira fuori un perizoma nero. Lascia scivolare a terra l’ascgismaano che la avvolge, mostrandosi così nuda a me, di spalle. Osservo la sua schiena nuda. Il suo sedere, piccolo e sodo. Infila il perizoma. Lo vedo sparire in mezzo ai suoi glutei, per poi ricomparire all’improvviso, nero e sottile, a dividerli.
Si volta verso di me. I suoi seni, nudi, mostrano due capezzoli turgidi.
Sono senza fiato. Sento il cuore a mille.


Strizza l’occhio. Poi, però, il suo sguardo scivola in basso, sulla patta dei miei jeans. Sento l’erezione esplodere.
Mia sorella se ne accorge. Socchiude le labbra.



Abbasso gli occhi. Non so più che cosa dire. Ha ragione. Sento il cazzo esplodere.


Scuote la testa.




Sento il cuore a mille. Lei mi guarda, immobile, con addosso solo il perizoma nero.
Sbottono i jeans, abbasso i boxer e lo tiro fuori.

Sorride. Si siede sul letto accanto a me.






Sorride. Continua a guardarmelo.





Esito. È troppo difficile da ammettere. Ma mia sorella, intanto, ha allargato le cosce. Si è portata una mano davanti alla vagina, sul perizoma. E la tiene premuta.

Arrossisco. Sento il cazzo ancora più duro.







Socchiude le labbra, appresa. Si sputa nel palmo della mano. Lo inumidisce della sua saliva. Scosta il perizoma e lo mostra parte della sua vagina. È rasata. Vedo le grandi labbra scivolare fuori. Infila due dita dentro e non ci capisco più niente.






Sorride. Sfila le dita da dentro. Escono bagnate dei suoi umori. Me le avvicina al naso.

Respiro il suo piacere. Chiudo gli occhi. Stringo la mano intorno al cazzo. Sento che potrei venire in pochi istanti.



Apre la bocca. Scorgo un’espressione di sopresa sul suo volto. Spinge le due dita bagnate contro le mie labbra.


Si alza dal letto. Mi porge la mano.
dice.

Sorride.




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scritto il
2024-07-30
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