Mi hanno sorpreso a rubare in palestra

di
genere
feticismo

Sono un uomo medio, ho un fisico un po' trascurato e da due mesi circa mi sono iscritto in palestra per tonificare un po' la massa muscolare. Non sono semplicemente un uomo medio, forse sono persino mediocre. Ho 40 anni e ad oggi non sono ancora riuscito a trovare una compagna né ad avanzare con la mia carriera. Non sono particolarmente competente in niente, non sono un esperto di niente, non sono dotato di capacità speciali né di caratteristiche fisiche ragguardevoli. Nell'ultimo anno sono riuscito ad avere delle modeste partner sessuali solo a pagamento. Come tanti uomini mediocri come me, sono desideroso di cambiare la mia condizioni e, non riuscendoci, spesso mi accontento di frequentare persone di maggior successo. I miei amici sono tutti realizzati, hanno fatto carriera, hanno delle belle mogli e dei fisici mediamente curati. Ho seguito il consiglio di un amico che mi ha invitato ad iscrivermi nella sua palestra. Lui è il tipico bravo ragazzo, virile senza essere un bruto, molto focalizzato sui suoi obiettivi. Inizialmente si è offerto di farmi da mentore. Io ho accettato la sua gentilezza soprattutto perché nutrivo una grande ammirazione per lui; un'ammirazione ai limiti dell'invidia e della soggezione. I nostri allenamenti sono sempre stati molto intensi; ci tenevo a fare bene almeno questa cosa. Era un po' come se, riuscendo almeno a raggiungere l'obiettivo di una migliore forma fisica, avrei potuto riprendere in mano la mia vita. Federico - così si chiama il mio amico - era sempre molto gentile con me, mi dava una marea di consigli e mi spronava a superare continuamente i miei limiti. Uno di questi era rappresentato dalla corsa, in quella ero davvero scarso, più che in tutto il resto. Le mie gambette da pollo e il mio fiato corto non mi consentivano di correre più di dieci minuti. Federico invece correva almeno 45 minuti, grazie alle sue gambe forti e muscolose, alla fine di ogni sessione. La sua attività era talmente intensa che terminava ogni allenamento sudato fradicio. Io mi fermavo prima e il più delle volte lo aspettavo per il tempo rimanente, circa mezz'ora, seduto negli spogliatoi. Spesso capitava che dopo gli allenamenti andassimo a bere una birretta. Una sera dovetti andare via prima a causa di un impegno e andai a fare la doccia mentre Federico terminava la sua corsa. Ci incrociammo quando stavo per uscire dallo spogliatoio. Io terminavo di prepararmi e lui invece era prossimo a lavarsi. Mi passò di fianco e per una mera fatalità fui investito in pieno dalla scia del suo odore. Era nostra abitudine allenarci di sera, alla fine della giornata di lavoro. A sera gli odori sono già molto distinguibili, quella bella sudata non fece che esaltarli, rimuovendo le ultime tracce di deodorante e sapone utilizzati al mattino. Riconobbi in particolare l'odore della sua pelle e l'odore delle sue ascelle. Non solo non trovai questo avvenimento sgradevole, ma ne fui affascinato. Fui come pervaso dalla convinzione che un po' dell'odore di quelle secrezioni avrebbe risvegliato qualcosa in me, nel mio metabolismo, nella mia virilità. Una cosa molto animalesca e in un certo senso primordiale. Infatti trassi un lungo respiro e lasciai che quegli odori penetrassero in me in profondità. Di lì a poco salutai Federico e, avviandomi verso l'uscita dello spogliatoio, lo vidi svestirsi e accantonare tutti gli abiti sudati sul suo borsone aperto, per poi andare in doccia. Uscito dalla palestra fui turbato. Sapevo di non provare alcun tipo di pulsione per gli uomini e neanche in questa circostanza mi ero sentito attratto dal suo corpo maschile, ma ero stranito da ciò che era avvenuto. Mi ripromisi di fare delle ricerche più approfondite prima di andare a dormire e di sera feci delle ricerche. Non trovai niente di particolarmente utile, se non decine di pagine sulle parafilie, ma io non mi sentivo attratto sessualmente o altro. Era una sensazione del tutto diversa. Finii per caso in un blog di praticanti di MMA. Leggendo vari post appresi che l'odore del sudore del compagno, durante lo sparring, per alcuni rappresentava una miccia per fare di più, per ricaricarsi. Compresi che questo odore proveniva quasi sempre dalle zone erogene, le ascelle e i piedi. Mi misi a letto e continuai a rimuginare su questi pensieri e a fantasticare sull'indomani, quando avrei rivisto Federico in palestra. Iniziai a mettere in pratica quanto avevo appreso e più Federico sudava e più cercavo di catturare le sue secrezioni, captando la scia dei suoi odori mentre si muoveva. Ero talmente dopato dai suoi odori che non mi resi conto di aver corso per la prima volta per 45 minuti insieme a lui. Ero felicissimo di aver raggiunto il mio obiettivo. Scendemmo negli spogliatoi, eravamo entrambi fradici, e ci svestimmo per andare in doccia. Federico lasciò nuovamente i suoi vestiti sporchi incustoditi e mi precedette andando subito in doccia. Io rimasi per un po' seduto davanti al suo borsone aperto a chiedermi se rischiare di annusare la sua t-shirt, i suoi calzini o, peggio, le sue mutande. Tra i tre capi, ero certo che le mutande fossero quelle più pregne di odore, perché erano le uniche che indossava dalla mattina, ma erano anche quelle che mi facevano sentire più a disagio. I secondi passavano velocemente e sapevo di non poter perdere altro tempo. Mi alzai in piedi, mi assicurai di non essere visto da nessuno e, dopo aver frugato un po' nella borsa, tirai su un suo calzino di spugna fradicio. Me lo portai al viso senza pensarci. Sentivo il tessuto bagnato che mi inumidiva il viso e, nel mentre, sniffavo avidamente quel concentrato maleodorante di virilità che mi avrebbe fatto sentire più uomo. Pensai di prenderlo. Federico si sarebbe accorto solo a casa di aver perso un calzino e avrebbe liquidato la cosa come una distrazione. Non era pericoloso. Riposi il calzino nel mio borsone e, terminato il mio innocente furterello, mi voltai per recarmi in doccia. Federico era alle mie spalle, mi guardava male ed era stravolto in viso.

(To be continued)
scritto il
2024-08-01
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