Walid
di
Luca Diano
genere
gay
Era una sera afosa.
Sotto i portici del piccolo paese non c'era nessuno.
Passò un giovane ragazzo, alto, bruno, capelli corti ricci neri, occhi neri.
Lo guardo, mi guarda.
Quello sguardo, lo sguardo del desiderio.
Infine il ragazzo mi si avvicina.
Si presenta, dice di chiamarsi Walid.
Dice di essere egiziano, di non parlare ancora bene italiano.
Gli rispondo che mi chiamo Luca, di non preoccuparsi per la lingua, che amo l'accento caldo e passionale della lingua araba.
Dice che ha tanto caldo e che ha tanta sete, dice che non mi ha mai visto prima, chiede se abito lì vicino.
Gli rispondo di sì, che abito lì vicino.
Lo invito a seguirmi.
Gli dico che gli offrirò volentieri un bicchiere d'acqua fresca a casa mia. Sorride, mi ringrazia e accetta.
Appena arrivati a casa lo invito a sedersi sul divano intanto che prendo l'acqua.
Si siede sul divano e sorride, si tocca un po' il cazzo e mi guarda.
Gli porto l'acqua e mi siedo vicino a lui sul divano.
Le nostre gambe scoperte si toccano, per il caldo indossiamo tutto e due solo pantaloncini corti e una canottiera.
Sento la sua pelle liscia e calda contro la mia.
Prende il bicchiere e butta giù l'acqua tutto d'un colpo.
Appoggia il bicchiere per terra.
Poi di colpo abbassa i pantaloncini e gli slip e mi mostra il cazzo semiduro, un gran bel cazzo, ben fatto.
Lo guardo negli occhi.
Lui inclina la testa verso la mia, con una mano mi prende la testa la gira verso la sua e inizia a baciarmi e a slinguarmi in bocca.
Il cazzo già duro mi diventa durissimo.
Smette di baciarmi.
Si alza e mi toglie di scatto pantaloncini e slip.
Si risiede sul divano inclina il busto, appoggia la testa sul mio cazzo duro, inghiotte la punta e inizia a leccarla.
Poi inizia a succhiarmi tutto il cazzo, lo prende in bocca tutto e lo lecca lo slingua e succhia.
È davvero bravo.
Mi succhia il cazzo per dieci minuti buoni.
Ogni tanto gli carezzo i capelli ricci, gli spingo la testa sul mio cazzo e gliela muovo al ritmo del mio cazzo.
- Non sapevo che gli arabi sapessero succhiare il cazzo così bene, Walid.
- Arabi bravi a fare tante cose, rispose Walid.
Walid sorrise un po' malizioso, mi afferrò le caviglie e mi alzò le gambe.
- Ora io scopa te.
- No, dai, Walid. Non mi piace prenderlo.
- Tuo buco stretto?
- Sì, Walid.
- Uhm... me lo hai fatto diventare ancora più duro, guarda!
Guardo. Il suo cazzo già notevole ora pareva addirittura enorme e durissimo puntava diretto al mio buco.
- No, Walid. Smetti, non voglio.
Troppo tardi. La punta del suo cazzo entra quasi subito nel mio buchetto.
- Arghhhh!
- Entrato!
- Lo sento Walid.
- Ora te lo spingo tutto dentro, Luca.
- Arghhhh!
- No, Walid, non voglio, basta! Toglilo subito, brucia troppo.
- Mmm, bello buco, stretto e caldo. Ora io
allarga tuo buco, Luca.
- No, Walid, no, no!
Troppo tardi, Walid aveva già iniziato a muovere il suo cazzo con forza in profondità dentro il mio culo.
- Arghhhhh!
- Mi piace tuo buco, ora ti scopo forte.
- No, no!
Walid non ascoltò e iniziò a scoparmi con colpi violenti e veloci.
- Basta Walid, mi fai male!
- Poi te piace, baciami!
lo baciai. E il che equivalse a una resa.
Walid iniziò ad affondare il suo cazzo sempre più veloce e con forza nel mio culo che lentamente si stava abituando a ricevere i colpi del suo cazzo.
- Basta, Walid, basta!
- Mmm, sta buono, tu gridi ma se vede che ti piace.
- Stronzo.
- Ora io inculo te tutto.
- No no, basta!
- Sì, sì, ohhh... mio cazzo duro tutto dentro tuo culo, Luca.
Iniziai a lasciarmi andare, era la prima volta che venivo inculato in quella maniera, per di più da un giovane arabo conosciuto meno di un'ora prima.
- Mmm mmm, tuo culo troppo buono io ora sborro dentro.
- No Walid, la sborra in culo, no.
Walid mi guarda dritto negli occhi, sorride malizioso.
- Sborra in culo sì, Luca. Tuo culo mio culo ora.
- Bastardo.
- Sì, SBORRO! Ohhhh, ahhhhhh...
Sentì i suoi fiotti caldi salire su per l'intestino (prima di sborrare Walid aveva spinto il suo cazzo ancora più a fondo di quanto aveva fatto fino ad allora).
Infine Walid estrasse senza troppo riguardi il suo cazzo ancora mezzo duro e gocciolante e mi chiese dov'era la doccia.
- La doccia è là in fondo a sinistra, Walid. Io però non ho ancora sborrato!
Walid sorrise e mi invitò a fare la doccia con lui.
Mentre Walid andava verso la doccia notai il suo culo né piccolo né grande, sodo, liscio, perfetto. Il mio cazzo duro si indurì quasi fino a farmi male.
Segui Walid in doccia...
(continua, forse)
Sotto i portici del piccolo paese non c'era nessuno.
Passò un giovane ragazzo, alto, bruno, capelli corti ricci neri, occhi neri.
Lo guardo, mi guarda.
Quello sguardo, lo sguardo del desiderio.
Infine il ragazzo mi si avvicina.
Si presenta, dice di chiamarsi Walid.
Dice di essere egiziano, di non parlare ancora bene italiano.
Gli rispondo che mi chiamo Luca, di non preoccuparsi per la lingua, che amo l'accento caldo e passionale della lingua araba.
Dice che ha tanto caldo e che ha tanta sete, dice che non mi ha mai visto prima, chiede se abito lì vicino.
Gli rispondo di sì, che abito lì vicino.
Lo invito a seguirmi.
Gli dico che gli offrirò volentieri un bicchiere d'acqua fresca a casa mia. Sorride, mi ringrazia e accetta.
Appena arrivati a casa lo invito a sedersi sul divano intanto che prendo l'acqua.
Si siede sul divano e sorride, si tocca un po' il cazzo e mi guarda.
Gli porto l'acqua e mi siedo vicino a lui sul divano.
Le nostre gambe scoperte si toccano, per il caldo indossiamo tutto e due solo pantaloncini corti e una canottiera.
Sento la sua pelle liscia e calda contro la mia.
Prende il bicchiere e butta giù l'acqua tutto d'un colpo.
Appoggia il bicchiere per terra.
Poi di colpo abbassa i pantaloncini e gli slip e mi mostra il cazzo semiduro, un gran bel cazzo, ben fatto.
Lo guardo negli occhi.
Lui inclina la testa verso la mia, con una mano mi prende la testa la gira verso la sua e inizia a baciarmi e a slinguarmi in bocca.
Il cazzo già duro mi diventa durissimo.
Smette di baciarmi.
Si alza e mi toglie di scatto pantaloncini e slip.
Si risiede sul divano inclina il busto, appoggia la testa sul mio cazzo duro, inghiotte la punta e inizia a leccarla.
Poi inizia a succhiarmi tutto il cazzo, lo prende in bocca tutto e lo lecca lo slingua e succhia.
È davvero bravo.
Mi succhia il cazzo per dieci minuti buoni.
Ogni tanto gli carezzo i capelli ricci, gli spingo la testa sul mio cazzo e gliela muovo al ritmo del mio cazzo.
- Non sapevo che gli arabi sapessero succhiare il cazzo così bene, Walid.
- Arabi bravi a fare tante cose, rispose Walid.
Walid sorrise un po' malizioso, mi afferrò le caviglie e mi alzò le gambe.
- Ora io scopa te.
- No, dai, Walid. Non mi piace prenderlo.
- Tuo buco stretto?
- Sì, Walid.
- Uhm... me lo hai fatto diventare ancora più duro, guarda!
Guardo. Il suo cazzo già notevole ora pareva addirittura enorme e durissimo puntava diretto al mio buco.
- No, Walid. Smetti, non voglio.
Troppo tardi. La punta del suo cazzo entra quasi subito nel mio buchetto.
- Arghhhh!
- Entrato!
- Lo sento Walid.
- Ora te lo spingo tutto dentro, Luca.
- Arghhhh!
- No, Walid, non voglio, basta! Toglilo subito, brucia troppo.
- Mmm, bello buco, stretto e caldo. Ora io
allarga tuo buco, Luca.
- No, Walid, no, no!
Troppo tardi, Walid aveva già iniziato a muovere il suo cazzo con forza in profondità dentro il mio culo.
- Arghhhhh!
- Mi piace tuo buco, ora ti scopo forte.
- No, no!
Walid non ascoltò e iniziò a scoparmi con colpi violenti e veloci.
- Basta Walid, mi fai male!
- Poi te piace, baciami!
lo baciai. E il che equivalse a una resa.
Walid iniziò ad affondare il suo cazzo sempre più veloce e con forza nel mio culo che lentamente si stava abituando a ricevere i colpi del suo cazzo.
- Basta, Walid, basta!
- Mmm, sta buono, tu gridi ma se vede che ti piace.
- Stronzo.
- Ora io inculo te tutto.
- No no, basta!
- Sì, sì, ohhh... mio cazzo duro tutto dentro tuo culo, Luca.
Iniziai a lasciarmi andare, era la prima volta che venivo inculato in quella maniera, per di più da un giovane arabo conosciuto meno di un'ora prima.
- Mmm mmm, tuo culo troppo buono io ora sborro dentro.
- No Walid, la sborra in culo, no.
Walid mi guarda dritto negli occhi, sorride malizioso.
- Sborra in culo sì, Luca. Tuo culo mio culo ora.
- Bastardo.
- Sì, SBORRO! Ohhhh, ahhhhhh...
Sentì i suoi fiotti caldi salire su per l'intestino (prima di sborrare Walid aveva spinto il suo cazzo ancora più a fondo di quanto aveva fatto fino ad allora).
Infine Walid estrasse senza troppo riguardi il suo cazzo ancora mezzo duro e gocciolante e mi chiese dov'era la doccia.
- La doccia è là in fondo a sinistra, Walid. Io però non ho ancora sborrato!
Walid sorrise e mi invitò a fare la doccia con lui.
Mentre Walid andava verso la doccia notai il suo culo né piccolo né grande, sodo, liscio, perfetto. Il mio cazzo duro si indurì quasi fino a farmi male.
Segui Walid in doccia...
(continua, forse)
2
2
voti
voti
valutazione
4.5
4.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Miracolo al bordello
Commenti dei lettori al racconto erotico