La vacanza perfetta (2a parte)

di
genere
etero

La vacanza trascorreva alla grande per Marco e Annalisa, l'idea di noleggiare un camper era stata ottima. Poi, con la scusa di avere un camper, ad ogni occasione si finiva per farsi una bella scopata. Anche quando si spostavano tra un posto e l'altro, Annalisa segava spesso Marco. Si, si avvicinava, gli ordinava di abbassare i pantaloncini, gli prendeva il cazzo in mano e lo segava, poi quando stava per venire, si fermava, gli stringeva il cazzo con forza per fermare la sua eruzione. Una volta, in un tragitto più lungo, lo aveva fatto cinque volte, rischiando che quasi Marco svenisse alla guida. Una volta sicura, che il flusso di sperma si era fermato, lasciava di colpo il cazzo e si allontanava ghignando, da vera stronzetta. Ovvio, che appena arrivati a destinazione, Marco la trascinava dietro e si vendicava, scopandola a dovere.
Arrivati nel piccolo paesino che si erano prefissati come prossima meta, spostarono con il camper nel parcheggio di un market e dopo essersi assicurati che non ci fossero divieti per quel tipo di mezzo, decisero di entrare a comprare un po' di provviste. Una volta dentro, iniziarono a girare per gli scaffali per fare i loro acquisti, quando ad un certo punto, Marco disse "scusami un attimo, torno subito", si diresse verso l'uscita e si fermò a parlare con un ragazzo di colore, che lavorava nel market come guardia. Dopo circa una ventina di minuti, torno finalmente da Annalisa che non capiva cosa stesse succedendo.
"Ma che fine hai fatto? Perché parlavi con la guardia? Lo conosci?“
"Tranquilla amore, gli ho solo chiesto delle informazioni sul parcheggio, se potevamo lasciare qui il camper e se stanotte, potevamo sostare qui, visto che è un posto illuminato e ci sono le telecamere...." Marco si era studiato tutto in pochi minuti, era credibile e Annalisa non chiese altro.
"Mi ha anche detto che qui vicino, c'è un sentiero che porta su in collina, attraverso un bosco e una volta che siamo in cima, c'è una vista bellissima".
"Ok, meraviglioso. Allora appena sistemata la spesa, ci andiamo." Rispose lei, felice.
Così fecero. Si incamminarono per il sentiero, accompagnati dal canto delle cicale, dopo pochi passi si ritrovarono in un bosco, con tanta ombra e clima leggermente più fresco. Si sentiva anche l'acqua di un ruscello che scorreva lì vicino. Cammina, cammina, mano nella mano, Marco si inoltrò in una piccola discesa che portava ad una roccia. Ovviamente Annalisa lo seguì a ruota. Il ruscello era lì e la roccia, nella sua parte posteriore, creava una sorta di piccola rientranza, una piccola grotta di un paio di metri. Marco entrò e una volta in fondo, si girò verso Annalisa e gli disse di fargli una foto. Lei posò lo zainetto a terra e prese la macchina fotografica e appena so preparò per scattare la foto, Marco si abbassò i pantaloncini mettendo in mostra il suo cazzo duro....
"Ma che cazzo fai, tira su i pantaloncini, ma sei scemo? Se arriva qualcuno?“ disse lei con voce bassa e incredula.
"Dai, vieni qui, fammi un pompino, senti come si sta bene qui".
"No, ma tu non stai bene, è appena passata una famiglia con dei bambini poco sopra di noi. Figurati se mi metto a succhiartelo qui. Smettila, tu sei matto.
Marco prese il cazzo in mano e lo agitò come fosse il sonaglio di un crotalo. A quel richiamo, lei corse dentro, gli prese il cazzo tra le mani e gli disse: "Ma guarda cosa mi tocca fare. Sei peggio di un bambino. Due minuti, non un secondo di più!" Scese in ginocchio e iniziò a spompinarlo golosamente, era così duro e liscio, lo leccava e lo succhiava avidamente. Alla parola basta adesso di lei, lui le prese la testa e cominciò a scoparle la bocca, in profondità. Lei aveva il viso coperto dalle lacrime e da quel filo di trucco che si scioglieva con esse. Quando senti che stava per arrivare, le tolse il cazzo dalla bocca e le sborrò in faccia, poi glielo rimise in bocca per farselo ripulire.
"Noooooo, guarda come mi hai conciata, mi hai riempito, anche nell'occhio. Che cazzo faccio ora? Proseguo il cammino così? Mamma mia ..."
Marco rideva, mentre si menava l'uccello eccitato a vederla così. Prese la bottiglietta di acqua e le sciaquò il viso, poi prese delle salviettine dallo zainetto e gliele porse.
"Certo che sei uno stronzo. Ma come ti vengono certe idee del cazzo?"
"Amore, la colpa è tua, tu mi ecciti"
Lei mentre si ripuliva gli fece un sorriso e gli stampò un ti amo nell'aria. Le era piaciuto. Faceva sempre la santarellina ma lei godeva di queste trovate di Marco.
Ancora in ginocchio intenta a ripulirsi, guardava malissimo Marco, che la guardava passarsi quella salviettina in viso, ma allo stesso tempo sogghignava, adorava il suo uomo che era sempre pronto a farla godere.
Ripresero il cammino e arrivarono in cima alla collina, dove restarono abbracciati a lungo a guardare quella vista meravigliosa, proprio come due veri innamorati.
Passarono due ore abbracciati come due ragazzini e decisero che forse era meglio avviarsi e tornare al camper. Mentre scendevano mano nella mano scherzavano e si baciavano, arrivati al bivio dove qualche ora prima, Marco aveva portato nella grotta Annalisa con l'inganno, proprio Marco, trascinò un'altra volta Annalisa, che anche stavolta non era d'accordo....
"No, amore, basta, so cosa vuoi. No. Basta. Andiamo al camper, saremo più comodi li. Smettila di fare il bambino, ci farai scoprire da qualcuno" Ma Marco era deciso:
"Aspetta, vieni. Non è quello che pensi. Stavolta sarà più veloce. Non posso arrivare al camper senza farlo. Non resisto...."
Riportò Annalisa nella piccola grotta. Le chiese di mettersi in ginocchio, ma con la testa leggermente più in avanti rispetto al corpo...
"Ma che cazzo dobbiamo fare? Va bene così? Mamma mia tu sei pazzo!“
Marco annui, tirò fuori il cazzo dai pantaloncini e le disse di aprire la bocca.... Lei capì cos'aveva in mente, gli fece una smorfia di disgusto, ma spalancò la bocca più che poteva. Un getto di pipì le riempì la bocca, fuoriuscendo dai lati della stessa, lo invitò a fermarsi un attimo, lo guardò negli occhi e ingoiò tutta la pipì che aveva in bocca. Poi si rimise a bocca aperta ad aspettare ancora il suo getto, che non tardò ad arrivare...
"L'hai bevuta quasi tutta, allora ti piace.... Amore, mi hai fatto eccitare, ma non ti scopo qui, ti scopo più tardi sul camper e vedrai come ti piacerà.....". Alle parole di Marco, Annalisa tirò un sospiro di sollievo mentre si asciugava la bocca.
"Tu sei pazzo. La prima volta è stato difficile, ma ora mi piace sempre di più. Però sei un porco, riesci a farmi diventare troia anche in un bosco pieno di uccellini"
Scoppiarono a ridere e dopo un bacio appassionato. Si avviarono, stavolta seriamente, al camper.
Il parcheggio era deserto, c'era solo il loro camper. Una cena tranquilli, quattro chiacchere e un'altra giornata sembrava finire. Giusto il tempo di bere il caffè che il silenzio venne rotto da dei colpi sulla porta del camper....
"Oddio, stanno picchiando sulla porta del camper, chi sarà? Ho paura Marco...." Annalisa era spaventata. Marco si alzo, andò alla porta, aprì e si sentì, Ciao, grazie per essere venuto, prego accomodati. Annalisa nascosta dietro alla porta del piccolo bagno sbirciava fuori e vide salire sul camper assieme a Marco, la guardia del market. Oddio, menomale. Che paura, pensò..
Annalisa uscì dal bagno e salutò il ragazzo, che ricambiò il saluto e la stretta di mano.
"Ma tu lo sapevi che doveva arrivare? Perché non mi hai detto niente? Sono quasi morta di paura!"
"Tranquilla amore, si, gli ho chiesto io di passare stasera, era una sorpresa per te".
Una sorpresa? Che sorpresa poteva essere per Annalisa il ragazzo di colore che faceva la guardia al market. Annalisa continuava a non capire. Diventò rossa, cercava nello sguardo di Marco un aiuto, una risposta .....
"Amore, non hai ancora capito perché è venuto qui a trovarci?"
Lei aveva lo sguardo fisso, non riusciva a capire. Così, Marco, iniziò il suo gioco di seduzione.
"Amore, si gentile, spogliati per il nostro ospite"
Annalisa, con uno sguardo stupito, capì finalmente qual' era la sorpresa ,....
Sorrise e iniziò a spogliarsi. Prima la maglietta, poi gli shorts, rimase in reggiseno e mutandine.
"Bravissima amore, ora, da brava, dai il benvenuto al nostro ospite, come ti ho insegnato". Annalisa era stranita da questa situazione, ma si stava eccitando tantissimo....
"Ah, dimenticavo, il nostro ospite si chiama Tommy, sii gentile con lui"
Annalisa si inginocchiò davanti a Tommy, gli abbassò la cerniera dei pantaloni, infilò la mano e subito la sua espressione cambiò.... Aprì i pantaloni di Tommy e li abbassò in un colpo solo, lo stesso i boxer.... Rimase a bocca aperta. Quel cazzo era enorme. Guardò Marco come per chiedergli cosa doveva fare, lui annui con la testa. Cominciò a segare quel cazzo, sputando sulla cappella e segandolo a due mani. Poi, inizio a prenderlo in bocca. Era grosso, faceva quasi fatica. Ma ormai, era partita la troiaggine alla massima potenza. Respirava a fatica quando succhiava, era davvero enorme. Così, anche Marco tirò fuori il suo uccello e lo porse alla sua sposa. Stava spompinando due cazzi per la prima volta, le sembrava di impazzire e Marco approfittò che Annalisa era occupata con quell'enorme cazzo in gola, per prendere il plug e infilarlo nel culo di lei. Ebbe un sussulto quando il plug entrò, ma non sentì dolore come la prima volta. Prese anche un preservativo e lo diede a Tommy. Fece alzare lei e la fece mettere sul letto con le gambe larghe. Invitò Tommy a possederla. Non se lo fece ripetere. Afferrò Annalisa per le cosce e se la tirò verso di sé, appoggiò il cazzo alle sua fighette, Marco ci passò la mano ricoperta di lubrificante, passando fuori e dentro la figa, facendola mugolare di piacere. Ora era pronta. Un colpo del giovane e mezzo cazzo aveva già squarciato Annalisa, che tirò un urlo di dolore, ma che si trasformò presto in piacere....
"Oh cazzo, è enorme. Mi sta aprendo in due. Continua Tommy, sbattimi con questo palo..."
Tommy sorrise e affondò i colpi, lei godeva come una forsennata, le sue unghie lasciano i segni nelle braccia di Tommy. Si trovo presto anche il cazzo di Marco in bocca, si sentiva impalata.
Ora Marco fece segno a Tommy di cambiare, fece sdraiare Tommy, subito Annalisa si sedette sopra quel cazzo enorme e duro, iniziarono a baciarsi mentre il cazzo era scivolato tutto dentro. Fu a quel punto, che il plug venne tolto dal culo di lei e subito sostituito dal cazzo di Marco. Un altro grido di dolore da parte di Annalisa, che stava affrontando la sua prima doppia penetrazione.... Geneva, si dibatteva scopata da due cazzi insieme, ma era sempre più bagnata e grondante. La cosa durò parecchi minuti, fino a quando di staccarono entrambi e fecero mettere Annalisa in ginocchio. Tommy tolse il preservativo e lei iniziò a succhiare entrambi i cazzi. Entrambi le vennero in bocca, lei si senti come affogare. Con la bocca piena di sborra e i cazzi tra le mani, aspettò che anche l'ultima goccia le cadde in bocca e ingoiò tutto, mostrando la bocca vuota ai due tori.
Erano tutti e tre stanchi, sudati ma totalmente appagati da quella scopata.
Annalisa non voleva smettere di leccare e succhiare quei due cazzi. Si alzò in piedi sorridente, con ancora un rigolo di sborra che le colava dalla bocca.
"Cazzo ragazzi, mi avete fatto sudare stasera, ho bevuto un po', ma ho ancora sete....."
Aprì un vano dove stavano le stoviglie e prese la pentola alta, quella per gli spaghetti, si rimise in ginocchio, con la pentola sotto la bocca....
Marco capì al volo cosa voleva la troietta, parlò nell'orecchio a Tommy e subito, cazzo alla mano, pisciarono in bocca tutti e due ad Annalisa. Ne fu estasiata, ormai non ne poteva più fare a meno. Bevve gran parte della pipì, leccandosi più volte le labbra. Succhiò ancora per bene le cappelle di entrambi mentre anche lei, fece pipì nella pentola. Fu una serata indimenticabile, il loro rapporto si saldò ancora di più. Tutti i taboo erano stati infranti.... O quasi... C'erano ancora tanti giorni di vacanza in giro con il camper.... Chissà cosa sarebbe potuto succedere ancora la sopra .......
scritto il
2024-08-14
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