Comandante - cap. 1 - prima dominazione

di
genere
dominazione

Afrodite naviga sotto la supervisione di James, il secondo ... ed io sto valutando se chiamare Rudy e dichiarare a lui la mia fantasia, la mia volontà di sottomissione ... La ragione mi elenca tutti i motivi logici per cui dire NO ma l'inguine è caldo, caldissimo, la testa fantastica inebriata, immaginando il profumo dei suoi piedi scalzi, il loro sapore mentre la mia lingua li massaggia senza ritegno. Alla fine, come al solito, vince la voglia di rischiare ... prendo il telefono e chiamo in quadrato. "Sono il Comandante, ho caldo e desidero un gin tonic con ghiaccio e limone" Rudy, professionale risponde "pronto per lei in 5 minuti, glielo porto io". Sbaglio o sento una nota ammiccante in questa risposta? ... ok. Ho 5 minuti per decidere come lo aspetto: sono nudo, indosso la vestaglia o lo aspetto nudo in ginocchio dietro alla porta? se opto per questo non potrò più tornare indietro e sarò nelle sue mani per tutto il viaggio. Mentre sto valutando odo bussare ... sono nudo ... non importa mi metto a quattro zampe a terra e apro. La porta si apre e il telaio fa da cornice al mio atto di sottomissione completa ad un mio sottoposto di basso rango (ma di grande sex appeal). Rudy sapeva, sorride ed indugia sulla porta, lasciandomi per alcuni secondi in balia degli occhi di chi passa nel saloncino. Finalmente entra e chiude la porta alle spalle ... quindi appoggia il vassoio sulla mia schiena. IL morso dell'acciaio freddo mi fa rabbrividire forte, il piacere della sottomissione inizia farsi sentire. Senza una parola, cerando di non far cadere il gin tonic appoggiato sulla mia schiena cerco di calarmi a terra per occuparmi dei piedi del mio nuovo Padrone ... Rudy, il cameriere degli ufficiali. Rudy è divertito, aveva capito, leggendomi in fondo all'anima, come sono fatto, quali sono le mie debolezze ... e sorride soddisfatto di aver azzeccato e pronto a goderne tutte le implicazioni. Mi aiuta alzando il piede ... indossa una ciabatta non esattamente linda: è al lavoro da stamattina ed anche il suo piede non è proprio appena uscito dalla doccia ... ma essere un sottomesso vuol dire anche godere di queste cose. Appoggio di piatto la lingua sulle dita che sporgono dalla ciabatta ed inizio a leccare per dichiarare al mondo chi è il mio Padrone. Rudy sposta il piede ... vuole che io lecchi la ciabatta, prima. Mi fa iniziare dalle cinghiette in pelle, intrise e aromatizzate del suo sudore di chissà quanti anni, di spezie indiane, di sporcizia, di sputi ... lecco con voglia, ogni tanto scivolo a contatto della sua pelle, ma fugacemente. Rudy adesso vuole testare fino a dove sono disposto ad arrivare ... e gira il piede, esponendo la suola. Io, oramai, sono infoiato (io infoiatA?) e di certo non mi fermo: voglio esplorare il fondo del baratro che ho scelto di scendere ... e lecco, lecco, lecco tutto quello che, negli anni, le suole hanno raccolto dai pavimenti della nave, dai bordelli di mezzo mondo, dai posti più luridi e fatiscenti del mondo che hanno calpestato.


PS per ogni osservazione, critica (meglio costruttiva), suggerimento narrativo o semplicemente se volete contattarmi la mia mail è adovvhichiusi20@gmail.com. Grazie
scritto il
2024-09-02
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