Sono Alessia tvagain
di
Alessi tv again
genere
dominazione
Ciao dalla vostra Alessia tvagain.
Dopo la serata/nottata passata in casa di Greta, non avevo più forze ed ero molto indolenzita dietro per il fisting ricevuto.
Avevo chiesto una settimana di ferie in modo da riprendermi un pochettino.
Riuscivo a malapena a sedermi sulla sedia quando pranzavo e il pomeriggio e la sera preferivo il divano in quanto più morbido.
I giorni passati a casa, a Monaco, li ho sfruttati per rimanere truccata di tutto punto e con indosso una parrucca bionda corta con i capelli sopra le spalle e passare il giorno totalmente en-femme.
Infatti la mattina mi truccavo: fondotinta, cipria, ciglia con mascara e sopracciglia.
Un rossetto rosso fuoco con linea intorno che marcava le labbra rendendole più voluminose.
Indossavo delle calze a rete con reggicalze bianche e un piccolo perizoma che mi permetteva di fare prendere aria al culetto dolorante.
Sopra indossavo una camicetta con reggiseno imbottito per pronunciare i seni semi sbottonata e legata al fianco con un nodo davanti.
Giravo così per casa e siccome l'eccitazione era sempre presente perchè mi miravo nello specchio iniziai a indossare un plug anale dal diametro di 6 centimentri per tappare il buco slabbrato e nello stesso tempo sentirmi piena durante le faccende di casa e nel frattempo ricevevo delle sensazioni bellissime quando camminavo e sculettavo in giro per le faccende.
Ormai abituata in quella condizione non facevo più caso quando uscivo sul balcone, che dà all'interno del palazzo, per stendere la biancheria ad asciugare.
Per me era tutto naturale; mi trovavo nel mio ambiente casalingo e privato dove potevo vivere liberamente come volevo io.
Verso la metà della settimana, mentre preparavo da mangiare, mi suona il campanello e io, senza pensarci due volte andai ad aprire.
Dimenticavo la mia situazione en-femme e con naturalezza aprì la porta.
Sul pianerottolo c'era un ragazzone di colore che prima con naturalezza mi chiese se avevo del sale perchè diceva di essere riamasto senza e poi sempre con naturalezza mi diceva che mi aveva visto sul balconcino ed era rimasto ad osservare il mio culetto mentre mi piegavo per prendere dalla bacinella la biancheria e voleva conoscermi per fare amicizia.
In quel momento feci mente locale che ero in quella condizione e che ero anche seminuda tanto ero abituata e dato che non indossavo nemmeno un gonnellino o una vestaglia.
All'inizio rimasi sbalordita ma poi, vista la sincerità e la schiettezza senza girare per le lunghe, un pò arrossita e facendo la timida, lo invitai dentro facendolo accomodare sul divano dicendo che sarei andata a prendere quanto richiestomi.
Sarà stata l'eccitazione mattutina e il plug nel culo che nel camminare verso la cucina iniziai a sculettare come la più troia delle femmine in calore e mi incamminai lasciandolo seduto.
Le movenze da troietta furono recepite come un invito e, se devo dire la verità, ci avevo pensato immaginando le mani sul culo che mi palpavano mentre sculettavo.
Aperto lo stipetto e sollevandomi sulle punte per prendere il sale spingendo il culetto in fuori ad un tratto lui mi prese da dietro i fianchi e strusciando il cazzo tirato fuori dai pantaloni iniziò a poggiarlo prima sui glutei e poi sulla schiena dato che era eretto ed eccitato.
"Prima sul balcone mi sono fatto una sega e ho sborrato tanto" mi diceva sull'orecchio baciandomi i lobi, " ma ora ho proprio bisogno di sentire un culo come il tuo per sborrare di nuovo o dentro di te o per farti bere tutto il mio liquido" continuò palpandomi il culo e le tette.
Io rimasi zitta e abbassando la testa in avanti feci capire che ero pronta per lui.
Spinta sul tavolo della cucina con le gambe allargate iniziava a leccare la schiena e appena giunto sul buco vide il plug dentro di me.
" Avevo immaginato che sei una cagna in calore ma mai avrei pensato di trovare questo aggeggio che ti tappa il culo" proseguì con l'affanno della voce.
Quelle parole mi parvero un pò volgari ma mi eccitavano da morire perchè ero una troia e da cagna volevo essere trattata.
Con le dita ad uncino mi stappò il culo dal plug e io gridai dal dolore per la velocità con cui lo tolse ma senza darmi respiro aveva già puntato il cazzo per penetrarmi di scatto.
Con la mano mi teneva la testa schiacciata sul tavolino di lato facendo pressione tra il collo e l'orecchio e nel frattempo iniziava a pomparmi fino in fondo facendo il classico rumore quando ti scopano di brutto.
Sentivo il rumore sordo e le palle che mi sbattevano a volte sulle cosce perche si girava e mi scopava di lato piegandosi e cambiando modo di penetrazione.
Sentivo il suo cazzo che allargava le pareti interne del culo facendosi spazio e allargando internamente l'intestino.
Io iniziavo a gemere e ad ogni colpo con piccoli sospiri mi alternavo ai suoi colpi possenti e alle sue fuoriuscite di cazzo portando verso l'esterno le mie viscere.
Non una parola se non aggettivi spinti che aumentavano il mio sentirmi troia, cagna, oggetto, usata e abusata alla mercè di quell'uomo che mi stava regalando emozioni nuove ed eccitanti allo stesso tempo.
Sentivo che pulsava ed era quasi arrivato al capolinea perchè i colpi si facevano più potenti ed accelerati quando d'improvviso tolse quell'arnese di marmo e con una gamba sopra il tavolino raggiunse la mia bocca già aperta per i gemiti.
Uno, due, tre e via ancora i fiotti di sperma mi riempivano la bocca e arrivavano fino in gola.
Ingoiai tutto con lui che mi premeva il cazzo dentro e con le mani sul collo per tenermi stretta e il cazzo sulla bocca.
Rimasi lì ad assaporare quel succo agrodolce senza muovermi per un paio di minuti che lui tiratosi i pantaloni sù faceva cenno di andare via.
" sei una troietta con un culo fantastico, verrò a trovarti altre volte per godere con te" mi disse andando via e chiudere la porta dell'ingresso.
Rimasi in cucina, sbrodolante dal mio cazzo e dal culo; indossai nuovamente il plug anale e continuai a cucinare con il sapore di sperma in bocca.
Il pranzo mi risultò di un sapore molto buono ed eccitante.
La vostra Alessia tvagain.
Dopo la serata/nottata passata in casa di Greta, non avevo più forze ed ero molto indolenzita dietro per il fisting ricevuto.
Avevo chiesto una settimana di ferie in modo da riprendermi un pochettino.
Riuscivo a malapena a sedermi sulla sedia quando pranzavo e il pomeriggio e la sera preferivo il divano in quanto più morbido.
I giorni passati a casa, a Monaco, li ho sfruttati per rimanere truccata di tutto punto e con indosso una parrucca bionda corta con i capelli sopra le spalle e passare il giorno totalmente en-femme.
Infatti la mattina mi truccavo: fondotinta, cipria, ciglia con mascara e sopracciglia.
Un rossetto rosso fuoco con linea intorno che marcava le labbra rendendole più voluminose.
Indossavo delle calze a rete con reggicalze bianche e un piccolo perizoma che mi permetteva di fare prendere aria al culetto dolorante.
Sopra indossavo una camicetta con reggiseno imbottito per pronunciare i seni semi sbottonata e legata al fianco con un nodo davanti.
Giravo così per casa e siccome l'eccitazione era sempre presente perchè mi miravo nello specchio iniziai a indossare un plug anale dal diametro di 6 centimentri per tappare il buco slabbrato e nello stesso tempo sentirmi piena durante le faccende di casa e nel frattempo ricevevo delle sensazioni bellissime quando camminavo e sculettavo in giro per le faccende.
Ormai abituata in quella condizione non facevo più caso quando uscivo sul balcone, che dà all'interno del palazzo, per stendere la biancheria ad asciugare.
Per me era tutto naturale; mi trovavo nel mio ambiente casalingo e privato dove potevo vivere liberamente come volevo io.
Verso la metà della settimana, mentre preparavo da mangiare, mi suona il campanello e io, senza pensarci due volte andai ad aprire.
Dimenticavo la mia situazione en-femme e con naturalezza aprì la porta.
Sul pianerottolo c'era un ragazzone di colore che prima con naturalezza mi chiese se avevo del sale perchè diceva di essere riamasto senza e poi sempre con naturalezza mi diceva che mi aveva visto sul balconcino ed era rimasto ad osservare il mio culetto mentre mi piegavo per prendere dalla bacinella la biancheria e voleva conoscermi per fare amicizia.
In quel momento feci mente locale che ero in quella condizione e che ero anche seminuda tanto ero abituata e dato che non indossavo nemmeno un gonnellino o una vestaglia.
All'inizio rimasi sbalordita ma poi, vista la sincerità e la schiettezza senza girare per le lunghe, un pò arrossita e facendo la timida, lo invitai dentro facendolo accomodare sul divano dicendo che sarei andata a prendere quanto richiestomi.
Sarà stata l'eccitazione mattutina e il plug nel culo che nel camminare verso la cucina iniziai a sculettare come la più troia delle femmine in calore e mi incamminai lasciandolo seduto.
Le movenze da troietta furono recepite come un invito e, se devo dire la verità, ci avevo pensato immaginando le mani sul culo che mi palpavano mentre sculettavo.
Aperto lo stipetto e sollevandomi sulle punte per prendere il sale spingendo il culetto in fuori ad un tratto lui mi prese da dietro i fianchi e strusciando il cazzo tirato fuori dai pantaloni iniziò a poggiarlo prima sui glutei e poi sulla schiena dato che era eretto ed eccitato.
"Prima sul balcone mi sono fatto una sega e ho sborrato tanto" mi diceva sull'orecchio baciandomi i lobi, " ma ora ho proprio bisogno di sentire un culo come il tuo per sborrare di nuovo o dentro di te o per farti bere tutto il mio liquido" continuò palpandomi il culo e le tette.
Io rimasi zitta e abbassando la testa in avanti feci capire che ero pronta per lui.
Spinta sul tavolo della cucina con le gambe allargate iniziava a leccare la schiena e appena giunto sul buco vide il plug dentro di me.
" Avevo immaginato che sei una cagna in calore ma mai avrei pensato di trovare questo aggeggio che ti tappa il culo" proseguì con l'affanno della voce.
Quelle parole mi parvero un pò volgari ma mi eccitavano da morire perchè ero una troia e da cagna volevo essere trattata.
Con le dita ad uncino mi stappò il culo dal plug e io gridai dal dolore per la velocità con cui lo tolse ma senza darmi respiro aveva già puntato il cazzo per penetrarmi di scatto.
Con la mano mi teneva la testa schiacciata sul tavolino di lato facendo pressione tra il collo e l'orecchio e nel frattempo iniziava a pomparmi fino in fondo facendo il classico rumore quando ti scopano di brutto.
Sentivo il rumore sordo e le palle che mi sbattevano a volte sulle cosce perche si girava e mi scopava di lato piegandosi e cambiando modo di penetrazione.
Sentivo il suo cazzo che allargava le pareti interne del culo facendosi spazio e allargando internamente l'intestino.
Io iniziavo a gemere e ad ogni colpo con piccoli sospiri mi alternavo ai suoi colpi possenti e alle sue fuoriuscite di cazzo portando verso l'esterno le mie viscere.
Non una parola se non aggettivi spinti che aumentavano il mio sentirmi troia, cagna, oggetto, usata e abusata alla mercè di quell'uomo che mi stava regalando emozioni nuove ed eccitanti allo stesso tempo.
Sentivo che pulsava ed era quasi arrivato al capolinea perchè i colpi si facevano più potenti ed accelerati quando d'improvviso tolse quell'arnese di marmo e con una gamba sopra il tavolino raggiunse la mia bocca già aperta per i gemiti.
Uno, due, tre e via ancora i fiotti di sperma mi riempivano la bocca e arrivavano fino in gola.
Ingoiai tutto con lui che mi premeva il cazzo dentro e con le mani sul collo per tenermi stretta e il cazzo sulla bocca.
Rimasi lì ad assaporare quel succo agrodolce senza muovermi per un paio di minuti che lui tiratosi i pantaloni sù faceva cenno di andare via.
" sei una troietta con un culo fantastico, verrò a trovarti altre volte per godere con te" mi disse andando via e chiudere la porta dell'ingresso.
Rimasi in cucina, sbrodolante dal mio cazzo e dal culo; indossai nuovamente il plug anale e continuai a cucinare con il sapore di sperma in bocca.
Il pranzo mi risultò di un sapore molto buono ed eccitante.
La vostra Alessia tvagain.
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