Sono schiavo

di
genere
dominazione

Dare il culo è una cosa che ti trasforma da maschio in femmina e ti priva di tutta la tua dignità di maschio. Dare il culo da schiavo è ancora più complicato da digerire perché da un lato diventi femmina, ricevi un nome da femmina, d'altro canto ti rimane tutta la dignità dello schiavo e più sai essere laido e docile, più ti inorgoglisce il tacito apprezzamento del padrone. Gradino dopo gradino scendi una scala che ti porta in basso e ti fa diventare un po' puttana e un po' stronzo. Fa parte del ruolo ricevere anche insulti da considerare alla stregua di complimenti e fa parte del ruolo anche venire educato in modo sempre più conforme alle esigenze e ai capricci del padrone che indovina la tua indole e la piega ai suoi voleri fino alla sottomissione completa, quando il tuo corpo e la tua anima diventano suoi.
In sua presenza ti spogli nudo con sempre meno imbarazzi ed inibizioni e stai zitto a capo chino, fissando con gli occhi il pavimento, in attesa di un ordine che presto arriva e che può essere anche molto bizzarro. Vieni palpato se Lui ne ha voglia. Ti infila un dito nel culo. Lo sfila e te lo fa succhiare. Ti da uno schiaffo che lascia il segno sulla guancia ed è come se ti dicesse che sei suo e che ti desidera molto. Per questo gli sorridi mentre Lui ti fa inginocchiare a torace ben esposto e comincia a tormentarti i capezzoli. Gemi. Il dolore è puntuale, lancinante. Ti lega le palle ci appende una bottiglia piena di liquido, che forse è piscio, ti fa allargare le gambe e te la fa dondolare. Le palle si allungano giorno dopo giorno e diventano due pendagli da stringere e tirare a strappo con qualche schiaffo o schiaffone sull'uccello duro, che ti fa sobbalzare, una volta, due volte, più volte, fino a svuotarti nei singhiozzi e nelle lacrime che tanto piacciono al Padrone e che lo caricano di eccitazione. Ora ha voglia di incularmi, lo capisco dal suo ghigno e da come stringe il suo cazzo e lo strofina. Come sempre è durissimo e bellissimo. È già da molto tempo che il mio utero anale come uno stampo ha preso la forma di quel cazzo per farlo sentire sempre più benvenuto e accolto nella routine delle inculate in tutte le posizioni possibili e immaginabili, condite dagli impulsi sadici del Padrone, l'assoluto Padrone che gode anche nel farmi soffrire, nel sentirmi cacciare urletti, piangere, dimenarmi. Il mio odio verso di Lui cresce continuamente ma Lui mi dice che non è odio ma un particolare tipo di amore e di attaccamento e che Lui non ne ha colpa se sto diventando un bravo masochista e il suo unico vero schiavo. Senza di Lui mi sembra di vagare nel vuoto cosmico. Annullarmi in Lui mi riempie di scopi, e di scopate, di compiti da eseguire, di ubbidienza assoluta, del rispetto che gli devo e delle regole che mi da, minuziosamente messe a punto in un repertorio sempre grande e più accurato. Gli sono diventato non solo utile ma indispensabile e Lui a me. Conosce tutto della sottomissione e sa umiliare, ferire il mio orgoglio. Lui la chiama rinascita e mi fa pesare tutte le fatiche che spende nella mia educazione. Sono distrutto. Quando non so cosa fare copro di baci il suo cazzo e le sue palle e lui mi sorride. Ha erezioni stupende. Adoro il suo cazzo. Forse questa complicità mi piace ed è per questo che sono e resto il suo schiavo a disposizione per ogni cosa che mi chiede di dire e di fare, nel mondo illimitato del BDSM.
scritto il
2024-09-11
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