L’amica
di
Colui che non deve essere nominato
genere
dominazione
Ok scrivere è strano sappiate che è il mio primo racconto e non penso che qualcuno lo leggerà mai però mi andava di provare ovviamente le storie che racconterò NON sono vere e hanno lo solo scopo di intrattenere il pubblico (che non ho)
Allora mi chiamo Francesco da tempo sono amico di Aurora, essa è una ragazza alta, bionda, con un fisico curvy e forse un paio di kili in più in quanto a seno era abbastanza tettona e anche di culo non scherzava ovviamente noi siamo amici ma io vorrei tanto scoparmela, non sapete che seghe che mi sono fatto guardando le foto nelle storie in evidenza sul suo profilo ig ma ora che vi ho presentato lei lasciate che vi parli di me sono un ragazzo alto circa 180 cm e peso 68 kilo forse sono un po’ secco, ho i capelli castani e ricci gli occhi verdi insomma il classico malessere, ora che ho fatto le descrizioni passiamo ai fatti ero a casa di Aurora i suoi genitori non erano a casa ( si lei viveva ancora coi suoi genitori e frequentava l’università) essi sarebbero stati via tutta la notte e io sarei rimasto a dormire da lei, nella mia testa questa era un occasione d’oro per provare a farmela, “Ehy auro domanda ma tu mi trovi carino?” Le chiesi “non sei male” rispose lei era il massimo che sapevi fare? Decisamente si, andammo avanti con domande del genere per un po’ di tempo, circa un quarto d’ora poi decisi di provare a rendere le cose più piccanti allora mentre continuavamo a parlare delle solite cavolate decisi di toccare il seno ad Aurora, lei in tutta risposta mi tirò una manata sui testicoli, mi aveva colpito con estrema precisione è inutile dire che mi fece abbastanza male, “ah che male” dissi “te lo meriti” rispose lei “così impari a non allungare le mani” continuo “ma dai scherzavo” dissi io, lei in tutta risposta mi guardò con sospetto, appena passo il dolore decisi di riprovare, quella sarebbe stata la mia notte che aurora lo volesse o no, la presi di peso, la spinsi nel letto e mi misi a cavalcioni sopra di lei, dopo ciò mi fermai a guardala, portava un top nero che metteva in mostra il suo balcone e dei leggings che inutile dire completavano l’opera rendendola davvero sexy, a quel punto mi accorsi che ero rimasto incantato a guardarla, lei mi sorrise e mi infilo una mano nelle mutande, io mi eccitai e subito mi venne un erezione ma aurora come mi infilo la mano nelle mutande mi strizzo subito le palle io gemetti e gli toccai entrambe le tette, lei continuo a stringere, di conseguenza io le strinsi le tette, a quel punto lei strinse le mie palle tanto forte che mi scesero delle lacrime per il dolore, “oh poverino prima fa il duro e ora piange” mi prese in giro lei “lasciami” la pregai piangendo “tu lascia le mie tette e alzati” disse lei, mollai la presa e mi misi in piedi, feci un po’ di fatica ad alzarmi le palle mi facevano malissimo ma stranamente tutto ciò mi eccitava terribilmente, anche aurora si alzò e mi fissò “ lo sai che non si allungano le mani vero?” Chiede lei “si” rispondo timidamente “allora pk lo hai fatto?” Continua lei “ero eccitato” ammisi “ah si? Ti faccio eccitare?” Chiese “si tu…” non feci in tempo a finire la frase che lei mi tiro un calcio dritto sulle palle, talmente forte da lasciarmi senza fiato, mi accovacciai subito a terra dal dolore, “ti è piaciuto?” Chiese lei, io non risposi non ci riuscivo ero troppo dolorante, lei mi tiro un calcio alla faccia, poi mi afferrò mi mise a pancia in su e mi diede un pesto e sulle palle memorabile, io urlai di dolore e supplicai pietà lei mi guardò con sguardo freddo “ lo so che ti piace” disse “cosa?” chiesi “ hai il cazzo durissimo disse indicando la mia erezione, io rimasi lì fermo non sapevo cosa dire “beh avrai bisogno di sfogarti no?” disse “beh si” risposi spaventato, lei mi fece spogliare completamente e sdraiare a pancia in su, poi lei si spogliò rimanendo in mutande e reggiseno (entrambi neri), mi guardò “allora hai capito il tuo errore?” Disse e mi diede un pestone sulle palle “si” urlai io “di padrona” disse lei calma e mi schiaccio le palle nuovamente “senti ai due opzioni” disse, poi poggiò il piede sulle mie palle “ho ti sottometti a me…” disse “… ho io ti castro” continuo e premette con forza il piede sulle mie palle “non voglio” dissi lei mi guardò con uno sguardo sadico e comincio a schiacciare molto più forte faceva malissimo “allora?” disse lei “no” risposi, a sto punto premette il piede con tantissima forza, io cominciai a tossire e a sentire la nausea, lei premeva, più forte, sempre più forte, stava per castrarmi…
Allora mi chiamo Francesco da tempo sono amico di Aurora, essa è una ragazza alta, bionda, con un fisico curvy e forse un paio di kili in più in quanto a seno era abbastanza tettona e anche di culo non scherzava ovviamente noi siamo amici ma io vorrei tanto scoparmela, non sapete che seghe che mi sono fatto guardando le foto nelle storie in evidenza sul suo profilo ig ma ora che vi ho presentato lei lasciate che vi parli di me sono un ragazzo alto circa 180 cm e peso 68 kilo forse sono un po’ secco, ho i capelli castani e ricci gli occhi verdi insomma il classico malessere, ora che ho fatto le descrizioni passiamo ai fatti ero a casa di Aurora i suoi genitori non erano a casa ( si lei viveva ancora coi suoi genitori e frequentava l’università) essi sarebbero stati via tutta la notte e io sarei rimasto a dormire da lei, nella mia testa questa era un occasione d’oro per provare a farmela, “Ehy auro domanda ma tu mi trovi carino?” Le chiesi “non sei male” rispose lei era il massimo che sapevi fare? Decisamente si, andammo avanti con domande del genere per un po’ di tempo, circa un quarto d’ora poi decisi di provare a rendere le cose più piccanti allora mentre continuavamo a parlare delle solite cavolate decisi di toccare il seno ad Aurora, lei in tutta risposta mi tirò una manata sui testicoli, mi aveva colpito con estrema precisione è inutile dire che mi fece abbastanza male, “ah che male” dissi “te lo meriti” rispose lei “così impari a non allungare le mani” continuo “ma dai scherzavo” dissi io, lei in tutta risposta mi guardò con sospetto, appena passo il dolore decisi di riprovare, quella sarebbe stata la mia notte che aurora lo volesse o no, la presi di peso, la spinsi nel letto e mi misi a cavalcioni sopra di lei, dopo ciò mi fermai a guardala, portava un top nero che metteva in mostra il suo balcone e dei leggings che inutile dire completavano l’opera rendendola davvero sexy, a quel punto mi accorsi che ero rimasto incantato a guardarla, lei mi sorrise e mi infilo una mano nelle mutande, io mi eccitai e subito mi venne un erezione ma aurora come mi infilo la mano nelle mutande mi strizzo subito le palle io gemetti e gli toccai entrambe le tette, lei continuo a stringere, di conseguenza io le strinsi le tette, a quel punto lei strinse le mie palle tanto forte che mi scesero delle lacrime per il dolore, “oh poverino prima fa il duro e ora piange” mi prese in giro lei “lasciami” la pregai piangendo “tu lascia le mie tette e alzati” disse lei, mollai la presa e mi misi in piedi, feci un po’ di fatica ad alzarmi le palle mi facevano malissimo ma stranamente tutto ciò mi eccitava terribilmente, anche aurora si alzò e mi fissò “ lo sai che non si allungano le mani vero?” Chiede lei “si” rispondo timidamente “allora pk lo hai fatto?” Continua lei “ero eccitato” ammisi “ah si? Ti faccio eccitare?” Chiese “si tu…” non feci in tempo a finire la frase che lei mi tiro un calcio dritto sulle palle, talmente forte da lasciarmi senza fiato, mi accovacciai subito a terra dal dolore, “ti è piaciuto?” Chiese lei, io non risposi non ci riuscivo ero troppo dolorante, lei mi tiro un calcio alla faccia, poi mi afferrò mi mise a pancia in su e mi diede un pesto e sulle palle memorabile, io urlai di dolore e supplicai pietà lei mi guardò con sguardo freddo “ lo so che ti piace” disse “cosa?” chiesi “ hai il cazzo durissimo disse indicando la mia erezione, io rimasi lì fermo non sapevo cosa dire “beh avrai bisogno di sfogarti no?” disse “beh si” risposi spaventato, lei mi fece spogliare completamente e sdraiare a pancia in su, poi lei si spogliò rimanendo in mutande e reggiseno (entrambi neri), mi guardò “allora hai capito il tuo errore?” Disse e mi diede un pestone sulle palle “si” urlai io “di padrona” disse lei calma e mi schiaccio le palle nuovamente “senti ai due opzioni” disse, poi poggiò il piede sulle mie palle “ho ti sottometti a me…” disse “… ho io ti castro” continuo e premette con forza il piede sulle mie palle “non voglio” dissi lei mi guardò con uno sguardo sadico e comincio a schiacciare molto più forte faceva malissimo “allora?” disse lei “no” risposi, a sto punto premette il piede con tantissima forza, io cominciai a tossire e a sentire la nausea, lei premeva, più forte, sempre più forte, stava per castrarmi…
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Commenti dei lettori al racconto erotico