Travolti dagli eventi

di
genere
incesti

In questa breve storia ci sono stati diversi spunti sessuali a partire da una forma latente di esibizionismo di cui mamma era affetta, per passare ai tradimenti e finire con l’incesto. Papà lavorava in un’azienda al confine con la Francia, praticamente era subentrato al nonno all’atto del pensionamento. A causa di mamma che non voleva spostarsi dal luogo dove era nata papà era costretto a sobbarcarsi viaggi estenuanti. Abitavamo in Abruzzo, quindi non era uno scherzo affrontarli settimanalmente , spesso diventavano quindici giorni a volte anche di più. Mamma non riusciva a stare senza il suo uomo per così tanto tempo, tacitamente si è fatto un compagno. Avevo sedici anni, frequentavo la scuola per prendere il diploma da perito meccanico. Lo scopo era quello di entrare nella stessa azienda di papà. Mamma aveva un carattere particolare le piaceva mettersi in mostra in ogni modo, attirava uomini a causa del suo modo di vestire. Il compagno Vittorio era un ragazzo con cui avevo fatto amicizia, dormiva a casa nostra, quando tornava papà restava nella sua casa. Mi sono martoriato di seghe sentirli scopare. Papà non sapeva o fingeva di non sapere, ero complice di mamma
tacevo su tutto. Sinceramente ero attratto da Vittorio, ho tenuto questo pensiero solo per me. Lo immaginavo mettere il cazzo nella figa di mamma, avrei voluto stare con loro, più di una volta sono stato sul punto di raggiungerli in camera, me ne sono astenuto. Lo stile di vita della nostra famiglia era consolidato, nel frattempo avevamo acquistato l’appartamento dove vivevamo. In seguito ho rispettato i programmi, mi sono diplomato, era stato predisposto tutto da papà, a settembre ho iniziato a lavorare nella stessa azienda. L’acclimatamento non è stato facilissimo, l’ho superato con l’aiuto di papà. Mi ha chiesto se volevo stare solo oppure con lui, non ho avuto un attimo di tentennamento, sono stato con lui. Il lavoro ci impegnava per una decina di ore ogni giorno, poi avevamo del tempo per noi. Dormivano nella stessa camera naturalmente ed anche nello stesso letto, era un matrimoniale molto spazioso. Quando stavo a casa visto che mamma si era fatto un compagno pensavo che papà avesse fatto lo stesso, invece no, lui se ne stava solo, almeno questo mi diceva. Stavo molto bene con lui, meglio con lui che con mamma che dedicava molto tempo al suo ragazzo. La sera nel letto raccontavo quello che facevamo in casa io e mamma, quando è stato lui ad
iniziare un discorso abbastanza tortuoso che mi ha portato a rivelargli che mamma aveva un compagno. Se lo aspettava, anzi comprendeva perfettamente le esigenze di mamma, fino a dire che aveva fatto molto bene. Mi ha chiesto di raccontare cosa facevano, ad essere sincero, forse preso dal pensiero di Vittorio, sono entrato in particolari che ci hanno eccitato. Papà si toccava il cazzo, vedevo che era cresciuto parecchio, io in ugual misura. Eravamo sul letto in mutandine, non mutandoni proprio mutandine che avevamo acquistato qualche sera prima nel centro commerciale. Quelle mutandine in seguito alla nostra eccitazione hanno permesso ai cazzi, che non avendo più spazio, di mostrarsi in tutta la loro grandezza. Ci siamo guardati negli occhi, ho messo la mano destra sul suo petto mentre con la sinistra mi tenevo il cazzo. Lui ha preso il mio ed ha iniziato a farmi una sega, subito da me imitato. Eravamo proprio eccitati, abbiamo sborrato subito. Ci siamo messi a ridere -Papà è stato bello- -Anche per me è stato molto bello- Quella notte, molto soddisfatti abbiamo dormito abbracciati- Il risveglio della mattina è stato favoloso, lui dormiva l’ho baciato sulle labbra, ha aperto gli occhi contraccambiando il mio bacio. Siamo rimasti così per qualche minuto, eravamo ancora
eccitati, ma.. il lavoro ci chiamava. Non dovevamo nasconderci nulla, facevamo tutto insieme, all’amore paterno si stava aggiungendo qualcos’altro. Non so se altri nella stessa nostra situazione avrebbero avuto un comportamento diverso, per noi è stata una dolce scoperta, forse ha anticipato i tempi il racconto dei rapporti che mamma aveva con Vittorio. La sera non vedevamo l’ora di andare sul letto, già eravamo usciti nudi dalla doccia senza rivestirci, quindi eravamo a buon punto. Abbiamo ripetuto le gesta della sera prima all’inizio per poi proseguire. Ho preso il suo cazzo in bocca, li si è scatenato tutto, ci siamo avvinghiati, lui ha preso in bocca il mio. Cosa non abbiamo fatto.
Eravamo padre e figlio che in diciotto anni si erano visti poco, forse eravamo quasi due estranei, oppure volevamo recuperare il tempo perduto. Periodicamente tornavamo da mamma che ci accoglieva a braccia aperte, spesso c’era Vittorio in casa con lei.
Ormai sapevamo tutto di tutti. E’ stato un periodo bellissimo della nostra vita. Quando ho conosciuto Ornella è stato lui stesso a dirmi di dedicarmi a lei. Solo in seguito papà mi ha detto che anche lui aveva un compagno. Il cerchio si è chiuso.
scritto il
2024-09-13
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