Tutta colpa dell'Atalanta

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genere
tradimenti

Atalanta è una dea della mitologia greca, viene descritta come provocante, ma fermamente virtuosa e grande cacciatrice. In Italia è conosciuta per aver dato il nome alla squadra di calcio della città di Bergamo.

Mio ​​marito è bergamasco, adora il calcio, adora l’Atalanta, spesso e volentieri invita due o tre amici a guardare le partite a casa. Non è una cosa che mi dà fastidio: preferisco sapere che mio marito è a casa piuttosto che fuori. Massimo è un bell’uomo, e non voglio che cada tra le braccia di qualche fatale tifosa adescatrice.
Non so quanti bergamaschi vivono a Trieste, i due amici che non mancano quasi mai nelle loro serate sportive sono Dante e Fabrizio, single il primo, fidanzato il secondo, e a loro si unisce spesso anche Saro, quest'ultimo sposato, che a causa dei suoi doveri coniugali non sempre partecipa a questi ritrovi.

Massimo ha come sempre comperato le patatine e messo le birre in frigo. Io mi sono fatta un bel bagno e, visto che eravamo a casa, ho indossato una semplice maglia bianca senza reggiseno, e i leggings neri da yoga, comodi ed elastici. Mi si attaccano al corpo come un guanto, calzano così bene che entrano nella fessura del sedere, mettendo in risalto la forma della mia vulva e le mie lunghe gambe.

Scendo nella zona giorno e c’è già mio marito seduto sul divano col telecomando in mano e la sua ridicola maglietta a righe nere e blu. E’ accompagnata da Dante e Fabrizio che stanno portando le birre e le patatine dalla cucina.
Fabrizio si siede su una sedia, Dante sul divano accanto a mio marito, ma invece che guardare lo schermo televisivo, noto con la coda dell’occhio che mi luma il sedere, cosa che mi da una leggera scossettina all’inguine.
Non è una partita qualsiasi, è la semifinale di una coppa europea contro una squadra francese. Nella partita giocata a Marsiglia c’è stato un pareggio, ma stasera si gioca a Bergamo. Mio marito, però, non è convinto.
“Stasera perdiamo, ragazzi”, dice Massimo.
“Lo dici ogni volta. Sei il solito pessimista”, dice Fabrizio.
“No, no, stasera ne sono certo, Questa notte sono stato svegliato dal mio povero nonno Bortolo, e mi ha detto che loro l’hanno già vista e che la Dea verrà eliminata.”
“Loro chi?”, dice Fabrizio,
“E che ne so, Loro. I morti. Da vivo mio nonno non mancava una partita, ovunque sia ora potete star tranquilli che lui contina a seguire l’Atalanta. E’ lui che mi ha trasmesso la passione per la Dea. E se è venuto in sogno a dirmi che perderemo, stata sicuri che perderemo!”
“Che cazzata”, dice Fabrizio.
“Vuoi scommettere? Per me vinciamo facile”, aggiunge Dante.
Non è la prima volta che scommettono, lo fanno spesso, che si tratti di una birra o di soldi.
“Ok, scommetto cinque euro che veniamo eliminati, se l’Atalanta vince festeggeremo, se perde avrò quantomeno il contentino di aver vinto la scommessa” dice mio marito.
“Cinque euro? Per la semifinale di Europa League? Facciamo cinquanta come minimo!”, risponde Dante.
“Me lo sento così dentro che alzerei ancora la posta, ma Chiara non vuole che scommetta grosse cifre. Vero Chiara?”, dice Massimo guardandomi.
Faccio spallucce.
“Potrei scommettere lei, ah ah”, commenta scherzosamente Fabrizio
"Beh, non sarebbe male," ha commentato Dante guardando me e poi Fabrizio e mio marito.
Massimo resta senza parole. Non lo prende come uno scherzo; dopo qualche secondo di silenzio, mi guarda in faccia e mi chiede: “Tu che dici? La facciamo la scommessa?”
Rimango basita, non posso credere che mio marito sia capace di fare una scommessa del genere. Non posso che arrabbiarmi con lui, ma, come se ci fosse un cortocircuito neuronale che mi guida contro la mia volontà, mi volto a scansionare gli amici di mio marito.
Dante è alto, con un corpo atletico e ben fatto. Non è bello come mio marito, ma irradia virilità, con la pelle da velista abbronzata e gli occhi di un azzurro micidiale. Fabrizio non è da meno, anche lui ha il corpo tonico e, pur se a 40 anni si veste come un rapper, ha un suo fascino ruvido, e proprio in questo momento mi sta guardando con un sorriso piacevole e malizioso. Qualcosa mi si muove dentro.
"Non lo so, amore. Lo sai già che sono sempre d'accordo con te. Se sei sicuro di vincere, scommetti", scandisco lentamente, cercando di nascondere il mio imbarazzo.
Massimo ci pensa. “Mmm, fate 500 euro a testa e accetto!”, dichiara mio marito. Una somma che non avevano mai scommesso prima, che io sappia. Massimo sta pensando a quello che penso io; so che Dante ha problemi economici, non accetteranno mai una somma così alta.
"Accetto!" dice Dante perentorio, scrutando le mie reazioni.
“Anche io”, aggiunge Fabrizio.
Oh madonna, e ora che si fa? Dovrei tifare per i francesi o per l’Atalanta? L’angioletto buono nella mia testa dice dice Forza Marsiglia, il prurito che sento in mezzo alle gambe fa pensare al diavoletto cattivo qualcosa di diverso...

La partita comincia, c'è tensione nell’aria, gli occhi dei tre sono concentrati sullo schermo, commentano le giocate e insultano l’arbitro o i giocatori avversari alla fine di ogni azione. Io me ne sto lì, in disparte, seduta al tavolo a giocare a Ruzzle sul telefonino. Non posso fare a meno di notare le lunghe occhiate che mi lancia Dante girandosi verso di me.
Dopo circa mezz’ora di partita finalmente segnano un gol e scoppia un grido di gioia. I tre esultano abbracciandosi: l’Atalanta è in vantaggio!
Mi batte il cuore dall'ansia, ma sento mio marito dire: “Calma, calma, ragazzi. Anche a Marsiglia abbiamo segnato prima noi e poi loro hanno pareggiato subito.”
Questa cosa mi rassicura, ma più scorrono i minuti più mi sento a disagio. Il Marsiglia non reagisce al vantaggio dell’Atalanta. Vedendomi agitata, Massimo, mi invita a sedermi sul divano accanto a lui. Metto giù il telefono e vado a sedermi tra mio marito e Dante.
Le giocate si susseguono, entrambe le squadre possono segnare. All'improvviso sento il contatto di una mano che mi massaggia la gamba, un contatto leggero, appena percettibile. Non è quella di mio marito..., mi si accappona la pelle, sento un tuffo al cuore e la vagina bagnarsi. Invece di lamentarmi, mi accoccolo sul petto di mio marito, appoggiando il corpo al suo e dando a Dante il libero accesso alla visione del mio sedere. Notato che non mi dispiace, il palmo della sua mano si sposta e mi accarezza le natiche, in modo molto sottile, perché né mio marito né Fabrizio se ne accorgano.

Starei lì per ore rannicchiata su mio Massimo mentre la mano del suo amico mi accarezza furtivamente il sedere, ma il primo tempo finisce, i tre si alzano per andare a turno in bagno, e io vado in cucina con l’intenzione di bere qualcosa di freddo per schiarirmi la mente.
Quando Dante esce dal bagno me lo ritrovo in cucina. Mi chiede se ci sono altre birre.
"Sono nel frigorifero, aspetta, te ne porto una," gli dico alzandomi. Apro il frigo, le birre sono nel cassetto inferiore, invece di chinarmi piego provocatoriamente il busto in avanti, esponendo il mio sedere in tutto il suo splendore a Dante, che si è avvicina dietro di me e senza vergogna mi abbraccia. Posso sentire chiaramente il contorno del suo cazzo strusciare tra i glutei, l’elasticità del lycra dei miei leggings me lo fa percepire in tutta la sua durezza, le mie gambe vacillano.
Un sospiro soffocato esce dalla mia bocca. Prendo la birra mi alzo e gliela porgo.
“Me ne daresti una anche per Fabrizio e una per Massimo?” mi sussurra all’orecchio.
Come se niente fosse piego nuovamente la schiena, e di nuovo sento il suo cazzo duro contro il mio culo, ma invece di ritirarmi spingo il sedere ancora di più verso di lui, e muovo i fianchi su e giù massaggiando il suo uccello contro le mie natiche, ne sento il calore attraverso i nostri vestiti. Gli do un ultimo tocco, muovendo il culo da una parte all'altra e mi separo. Dante rimane pietrificato per qualche istante e poi se ne va con le tre birre. “Come farà a nascondere l’erezione? E se mio marito se ne accorge?”, mentre mille domande mi frullano in testa sento le mutandine bagnate, e mi verso un bicchierino di vodka ghiacciato nell’attesa del secondo tempo.

Quando rientro in salotto mi siedo sul divano dalla parte opposta a dove si è seduto Dante, così quando mio marito torna dal bagno si siede in mezzo. In realtà sono molto arrapata. Ma ho paura che mio marito o Fabrizio notino i maneggi di Dante, Voglio che l'Atalanta vinca, anche se lo nascondo a mio marito.
Inizia il secondo tempo e dopo pochi minuti l’Atalanta segna un altro gol. Esplode la gioia dei tre tifosi, io cerco di controllarmi per non esultare con loro.
“Mi sa che ci siamo”, dice Dante lanciando uno sguardo voglioso, “i francesi non ci prendono più! Poco più di 30 minuti e siamo in finale!”.
I minuti passano lentamente, mio ​​marito, assorto dalla partita, non stacca gli occhi dalla televisione, di tanto in tanto noto gli sguardi furtivi di Dante, nonostante sembri anche lui concentrato sul gioco.
Io sono agitatissima. Per non darlo a vedere mi alzo e vado in cucina. Questa volta la dose di vodka è doppia. Non voglio pensare a cosa succederà se l’Atalanta dovesse vincere. Terrà fede alla scommessa Massimo? O dirà semplicemente “E’ stato tutto uno scherzo, ragazzi”, e finiremo tutti per riderci sopra?

Mentre sono in cucina a rimuginare, nel salotto c’è uno strano silenzio. Dopo qualche interminabile minuto mi alzo, Appena entro in sala sento un urlo, i tre si alzano e si abbracciano, l’Atalanta ha segnato un altro gol e subito dopo l’arbitro fischia la fine della partita. L’Atalanta ha vinto, ma quel che più mi preoccupa è che mio marito ha perso la scommessa.
“Siamo in finale, siamo in finale”, grida quel cretino assieme agli altri due compari. Forse non se ne rende conto! Che succede ora?
“Abbiamo vinto, abbiamo asfaltato i francesi, siamo in finale”, continua a ripetere.
E’ ovviamente Dante a ricordare a Massimo la scommessa: “Abbiamo vinto”, dice, “Tuo nonno Bortolo ti ha dato la dritta sbagliata, credo che a questo punto tu sia anche contento di pagare la scommessa…”
L’idiota non risponde e continua a esultare, non si accorge dell’elefante in mezzo alla stanza...
Fanculo Massimo, penso: mi alzo e con volto afflitto dico: “Dante ha ragione, ogni scommessa è debito, stasera ci toccherà pagare la scommessa…”
Mio marito forse è tornato in se, mi fissa con un'espressione incredula.
“M-mma? C-cche intendi dire?”
“Dai, su, saliamo in camera da letto. E portate anche quel deficiente”, dico ai due amici indicando Massimo.
Saliamo tutti in camera da letto e io indico a mio marito la poltroncina davanti al lettone matrimoniale.
“Tu siediti qui, cretino, così puoi vedere tutto”.
Poi mi rivolgo a Dante e Fabrizio e chiedo loro la massima discrezione:
“Ragazzi, pagherò questa scommessa in nome all’amicizia che avete con Massimo, ma ho bisogno che mi diate la vostra parola che ciò che accadrà qui stasera non uscirà da queste quattro mura. Sapete entrambi cosa succederebbe al suo lavoro se la reputazione di mio marito venisse infangata”.
“Puoi fidarti di noi, rispettiamo te e la tua famiglia, e questo voler pagare la scommessa ti fa onore”, dice Dante.
Anche Fabrizio, che tra i due sembra quello più incredulo, mi assicura sul suo silenzio.
E Massimo? Il deficiente se ne sta lì sulla seggiola senza dire niente. Vuoi vedere che sotto sotto anche lui ha aspirazioni da cornuto?...

“Ok, ragazzi, cominciamo”, dico guardando le loro facce.
Dante sorride, si avvicina e senza dire una parola mi dà un bacio sulla guancia e poi sulle labbra. La mia mano si abbassa e finalmente sento il suo grosso cazzo che mi aveva così scaldato attraverso i leggings. Sembra pulsare e si stava facendo duro, sempre più duro. Poi sento il calore di un altro corpo sulla schiena che mi afferra la vita e un rigonfiamento caldo e duro proprio in mezzo alle natiche. Fabrizio non è poi così timido come sembrava...
Mi giro per guardare mio marito che osserva attentamente tutto quello che sta succedendo, la sua mano è appoggiata all’inguine, è eccitato anche lui, e questo mi incoraggia a continuare, quindi spingo indietro il sedere per sentire più forte il contatto dell’asta di Fabrizio incastrata tra i miei glutei e abbasso i pantaloni di Dante.
Dante mi ha toglie la maglia, lasciandomi libere le tette e attacca subito a baciarle, a leccarle e a succhiarmi i capezzoli. Fabrizio nel frattempo mi sfila i leggings, i pantaloni di Dante sono caduti a terra e gli tiro giù anche i boxer. Il suo cazzo punta verso l'alto, un bel cazzo lungo e grosso, con una gran bella cappella, niente a che vedere con il cazzettino che mio marito si sta strofinando sotto i pantaloni. Faccio scorrere l’uccellone con entrambe le mani, ne sono affascinata, sento la durezza del tronco, mi incanto sulle sue vene gonfie, una delle mie mani scende ai testicoli, e li accarezza: grandi e pesanti, pelosi e allo stesso tempo caldi e morbidi al tatto, Ho avuto fortuna: è un bellissimo esemplare di maschio, ecco cosa sto pensando quando due mani mi prendono per la vita e un membro altrettanto virile cerca di insinuarsi tra le mie natiche. Sono tremendamente, dannatamente elettrizzata, sento il cazzo dell’uomo dietro di me scivolare su e giù attraverso la scanalatura formata dalle mie chiappe, provo a intuirne la lunghezza e lo spessore, è sicuramente un cazzo molto bello. Quanto sono stato fortunata? Entrambi gli amici di mio marito sono molto ben dotati, mi sa che qui oggi la scommessa l’ho vinta io!

Mi sfilo anche le mutandine, mi siedo sul letto, prendo un cazzo per mano, li masturbo entrambi contemporaneamente. Mi chino in avanti per succhiare quello di Dante, mentre continuo a masturbare Fabrizio, faccio scorrere la lingua su e giù, mi fermo sulla punta della sua cappella rosa brillante di saliva e aprendo la mandibola più che posso provo a infilarlo tra le mie labbra. Entra a malapena, comincio a succhiare, a muovermi su e giù con la testa. Ha un sapore leggermente salato, non avrei mai pensato che succhiare il cazzo di un altro maschio davanti a mio marito fosse così eccitante,
Fabrizio mi ha strofina il cazzo in faccia, pretendendo il suo turno. Il suo odore di macho mi delizia le narici e mi arriva subito alla testa, e voglio succhiare anche questo, mi tolgo dalla bocca quello di Dante e accolgo quello di Fabrizio. Ha un sapore diverso, un po' più forte, decisamente un cazzo maschile. Dante chiede di nuovo la mia attenzione strofinandomi sul naso il suo cazzo intriso di saliva, e io mi sento così bene, mi sento così troia, alzo lo sguardo e mio marito si sta masturbando lentamente il pisellino guardando la sua bella moglie succhiare quei due martelli di carne calda e dura e io, ripeto, mi sento bene. Mi sento troia.

"Porca puttana, Massimo, tua moglie succhia il cazzo come nessun’altra, che delizia, mi sta facendo il miglior pompino della mia vita, aghhh," dice Fabrizio, sospirando e grugnendo.
“Confermo. Nemmeno una puttana professionista ci mette così tanta passione nel succhiare. Amico! Quanto sei fortunato ad avere una moglie così troia!”, ribadisce Dante.
I commenti lusinghieri mi mandano ulteriormente su di giri, tolgo il cazzo che ho in bocca, li afferro tutti e due, li tiro verso di me e provo a infilarmeli in bocca entrambi contemporaneamente, ma è impossibile: riesco a malapena a farci stare le punte. E’ comunque fantastico, un miscuglio di sapori maschili, le loro cappelle sfregano assieme cercando inutilmente di farsi strada, gemono entrambi di piacere.
“Porca puttana, Chiara, così mi fai sborrare subito, ma io non voglio, ho bisogno di scoparti”, grida Dante ritirando il cazzo.
Mi fa salire sul letto e mi chiede di mettermi a quattro zampe, con le gambe aperte e il culo sollevato. Entrambi mi accarezzano le natiche, le strizzano. Due mani forti me le separano, lasciando la mia intimità completamente esposta.
“Guarda che bel culo, la tua mogliettina è molto sexy, bastardo, quanto mi fai invidia, sapendo che ti scopi questa zoccoletta tutte le sere, mentre io mi ammazzo di seghe davanti ai filmini porno”, dice Dante rivolto a Massimo, poi guarda verso Fabrizio e dice: “Anche la tua fidanzata è così aperta alle nuove conoscenze?”
L’amico non risponde, si siede davanti alla mia faccia e mi schiaffeggia il suo cazzo in faccia, chiedendomi di succhiarlo di nuovo. Dante, mi sculaccia con la mano aperta su entrambe le chiappe e io emetto un piccole grida di eccitazione.

Mi aspetto che Dante mi infilzi da un momento all'altro e alzo ulteriormente il sedere, in un chiaro invito a farmi sua. Sento come mi apri le natiche con le sue mani, ma invece del suo bastone, sento la sua lingua dentro la mia figa, affonda il viso e succhia le mie labbra vaginali, il suo naso mi solletica l'ingresso dell'ano, non posso fare a meno di gemere e inarcare la schiena. Fabrizio, nel frattempo, mi tiene per la testa e mi fotte la bocca con un ritmo veloce.
Dante continua a leccarmi la fessura con maestria, la punta della sua lingua scava in profondità e raccoglie i miei succhi vaginali. Con due dita mi accarezza la clitoride, solleva la lingua fino al mio buchetto. Questa è la cosa che mi fa impazzire, le mi gambe tremano e io cominciò a singhiozzare di puro piacere. La lingua attacca il mio sfintere senza pietà, la toglie il tempo di sputarci dentro e la spinge fin che può in profondità, mentre le sue dita non danno tregua alla mio clitoride, e poi entrano nella vagina, e poi ancora sul bottoncino. Smetto di succhiare il cazzo di Fabrizio e grido: “Vaffanculo brutto bastardo, adesso basta, ti prego, voglio il tuo cazzo dentro!”.
Dante guarda mio marito e dice: “Ma la senti la dottoressa in lettere come parla bene? Tua moglie mi urla di scoparla, si diverte come una puttanella”.
Mi afferra per la vita e ho sento il suo cazzo caldo strofinarsi ancora sulla fessura delle figa, tra le mie natiche. Non ce la faccio più!
“Bastardo figlio di puttana! Cosa stai aspettando? Fottimi.”
Fabrizio e Dante si mettono a ridere, Dante continua a giocare con il suo cazzo senza penetrarmi: “Vuoi davvero che te lo metta dentro?”
“Sììììì” urlo ancora.
"Ti scoperò solo se me lo chiederà Massimo” esclama.
Non posso crederci, quel figlio di puttana mi sta torturando, rivolgo lo sguardo a mio marito e lui è come in uno stato di trance, si masturba lentamente, con lo sguardo perso.
“Svegliati deficiente, digli di fottermi, non ne posso più”.
Dopo pochi secondi che sembrano eterni, mio ​​marito finalmente sembra tornare in se e dice: “Sì, scopala, se mia molgie lo vuole, puoi metterglielo dentro”.
L’amico mi afferra saldamente per la vita, mi fa alzare il culo nel momento in cui il suo cazzo comincia a premere all'ingresso della mia figa, e poco a poco si fa strada, lo sento entrare centimetro per centimetro. Lo sento pulsare al mio interno.
Il bastardo lo sfila.
“Chiaretta, che bontà, ne vuoi ancora?”
“Sì, per favore, mettimelo tutto, lo voglio tutto dentro”, lo imploro.
Con un colpo secco lo butta dentro. Sento il suo bacino scontrarsi con le mie natiche e lancio un urlo. E’ indiscutibilmente più grosso di quello di mio marito, e io mi sento la figa che si allarga per accogliere i suoi colpi, mi sento riempire, e poi svuotare, riempire, e poi svuotare. Sento gli sbuffi e i gemiti di Dante che accompagnano ogni affondo.
Fabrizio ne approfitta per infilarmi di nuovo il suo cazzo in gola e, tenendomi la testa, ricomincia a scoparmi la bocca cercando di sintonizzare i suoi colpi a quelli del compare.“Aiinn, aiinn, aiin” squittisco dal piacere.

‘Spitroast’, lo chiamano gli inglesi, ‘arrostire allo spiedo’. E hanno ragione. E’ così che mi sento: come un uccellino allo spiedo che i bergamaschi sono così bravi a cucinare, impalata, nella bocca e nella figa da due bastoni che muovendosi mi portano al primo intenso, violento, prolungato orgasmo.

“Agggh, Massimo, sentila! Che troia fantastica che hai per moglie, aghhh, la sua figa è così calda e stretta, non sai quanto è delizioso sfondarla col mio cazzo, mi sta facendo impazzire, aghhh, che ne dici Fabrizio, dovremmo cambiare?”
Entrambi tolgono i cazzi e si scambiano la posizione.
Senza troppi complimenti Fabrizio seppellisce il suo cazzo nella mia figa mentre Dante gioca con la mia bocca.
Ricomincio a mugolare: “Aiinn, aiinn, aiinn”.
Mentre Fabrizio mi impala mi apre le natiche e ci sputa dentro, con il pollice mi strofina il buco del culo senza smettere di pompare.
“Hai ragione Dante, uhughh, è molto stretta, uhughh, e morbida, uhughh, e calda. Porca puttana,, non ho mai scopato una figa così deliziosa…”
“Te l'avevo detto che la gentile mogliettina di Massimo sotto sotto è una troia affamata di cazzi”, risponde Dante.
Mi scopano così per molto tempo, Fabrizio mi ha infilato il dito nel culo e ora sono davvero piena in tutti i miei tre orifizi, ondate di piacere mi attraversano il corpo, sono in paradiso. Ho un altro forte orgasmo.

Dante chiede di nuovo al compare di cambiare posizione, sto prendendo cazzo probabilmente da più di un’ora e le mie gambe non mi sorreggono più, mi fa male la mascella per aver succhiato così tanto e ho la vagina in fiamme.
Mi giro a guardare mio marito e vedo che è già venuto. Sul pavimento ci sono schizzi di sperma e gli gocciola il cazzo, ma lui continua a masturbarsi.
Dante si sdraia sulla schiena, si afferra il cazzo e mi chiede di impalarmici sopra. Voglio che mio marito si goda tutto lo spettacolo e chiedo a Dante di cambiare posizione. “Stai con le gambe da questa parte, voglio che questo cornuto abbia un primo piano di come me lo metti dentro”, dico.
Lui accetta sorridendo e si è mette nella posizione indicata. Salgo sul letto, mi accovaccio davanti a lui, dando la schiena a mio marito. Massimo ha una vista invidiabile del mio culo e del cazzone di Dante. Mi metto in posizione e con la mano lo dirigo verso l’ingresso della mia figa, Dante mi afferra per i fianchi e mi ci siedo sopra. Piego la schiena verso il suo torace fino a mettergli le tette in faccia e mi allargo i glutei per mostrare tutta l’oscena esibizione di un cazzo bagnato che scivola dentro e fuori da una figa accogliente. Non voglio che mio marito si perda nulla.
Lo cavalco muovendomi su e giù, poi circolarmente, stringendomi i muscoli pelvici per sentirlo gemere di piacere. Anche Fabrizio non si è perde un dettaglio e mi sculaccia il sedere guardando il cazzo di Dante scomparire dentro di me. Gli chiedo di salire sul letto per succhiargli il cazzo, ma lui risponde: “No aspetta, ho un'idea migliore.”
Esce pochi secondi dalla stanza e torna dal bagno con un tubetto di crema idratante.
"Questa andrà bene", dice.
Dante guarda Fabrizio e sorridono complici.
Fabrizio si mette dietro di me, sul bordo del letto.
“Mi raccomando”, gli dico affannata, “mettiti in modo che mio marito veda tutto”.
Mi allungo ancora di più sul corpo di Dante, che mi tiene aperte le natiche. Sento un dito lubrificato con la crema accarezzarmi lo sfintere. Sospiro di piacere.
Anche se non vedo l’ora di essere riempita faccio la smorfiosa. “Ti prego Fabrizio, non farmi male. Hai visto che cazzettino piccino ha mio marito, non so se riesco a prendere un uccellone come il tuo”, dico.
Un maschio eccitato, a queste parole si arrapa ancora di più: “Non preoccuparti, ti piacerà, hai un bel culo ed è un peccato non riempirtelo”, dice.
Continua a lavorarmi l’ano col dito, dentro e fuori con un movimento circolare. Ci infila un secondo dito dilatandomi lo sfintere. Non posso immaginare a cosa stia pensando mio marito vedendo le dita dell’amico entrare e uscire dal mio buco del culo. Quando Fabrizio ha capito che è sufficientemente dilatato, toglie le dita, si lubrifica la cappella del suo cazzo, poi tutto il tronco. Mi volto a guardare e il suo cazzo minaccioso mentre lui sale sul letto.
“Che ne dici Massimo, te lo chiedo anche io il permesso: posso inculare la tua dolce mogliettina?”
Mio marito è sopraffatto dall'eccitazione, non so quante seghe si sarà fatto stasera, e scuotendo la testa su e giù emette un timido “S-ssì”.
Dante mi abbraccia la schiena e mi preme contro di lui, la mia testa appoggia sul suo petto, facendomi alzare il culo ancora più in alto.
Sento Fabrizio appoggiarmi una mano sulla schiena e chinarsi. Penso che non si sia inginocchiato, in modo da lasciare la visuale aperta a mio marito. Sento la testa del suo cazzo appoggiarsi contro il mio buchetto.
“Ti piacerà, tesoro, devi solo rilassarti.”
Non ho più scelta e provo a rilassarmi con il cazzo di Dante ancora incastrato nel profondo della mia vagina. Dante collabora spalancando le mie natiche con le sue mani forti, non è facile, il mio culo resiste, io mi lamento, “Non così, più piano, no”, finché l’anellino cede, sento la cappella entrare e un dolore acuto che mi fa urlare. Mi dimeno, tutto il mio corpo è in tensione e un paio di lacrime mi scendono lungo le guance. Dante mi sussurra all'orecchio: “Rilassati tesoro, rilassati, se stai ferma passa subito. Abbi fiducia, presto ti divertirai”.
Provo a rilassarmi, Fabrizio continua lentamente a infilarmi il suo cazzo dentro, sento le mie resistenze cedere, finché sento i peli del suo bacino accarezzarmi le natiche, e finalmente respiro; ho due cazzi tremendi sepolti nel mio corpo, fa male, certo, ma mi sento bestialmente esaltata.
“Piano, Fa ancora male”, sussurro in un gemito.
I miei due stalloni cominciano a muoversi lentamente, e a poco a poco il dolore diminuisce con la stessa velocità in cui il piacere cresce. Lo sfregamento dei loro cazzi dentro di me, è una sensazione difficile da descrivere, mi sento completamente piena, sento i miei buchi allargati al massimo, sento le cappelle sfregarsi una contro l’altra, appena separati da una sottile membrana.
Quello che non fa il corpo, lo fa la testa: mi sentivo immensamente, felicemente, divinamente viva. E troia.

“Aghhh, puttana eva, che sensazione magica, sento il tuo cazzo sfondare il culo di Chiara, aghhh”, dice Dante
“Sì, poca troia, uhugg, lo sento anch’io e chissà cosa sente lei, io non ho mai provato niente del genere”, risponde Fabrizio.
Mentre continuano a scoparmi, il piacere aumenta, gemo in modo incontrollabile, ho il fiato corto, ansimo cercando aria per respirare ogni volta che affondano, hanno coordinato i loro movimenti e l’estasi è al massimo. I loro cazzi stimolano tutte le terminazioni nervose della mia vagina e del mio retto contemporaneamente e la mia vista si è offuscata, le mie gambe tremano e tutto il mio corpo ha cominciato ad avere convulsioni, ho un orgasmo potente e interminabile, mi dimeno come una posseduta, ma ai miei due maschi non importa, anzi, per loro è il segnale di aumentare al massimo la velocità dei loro colpi che arrivano sempre più forti in perfetta coordinazione e alla massima profondità. Sembra che mi vogliano uccidere di piacere.
“Non ne posso più, sto per venire, uhugg”, esclama Fabrizio.
“Anche a me mi fanno male le palle e sono al limite, sto per esplodere, aghhh”, dice quell’altro.
Tra i grugniti di entrambi, sento i loro copri tendersi, mi danno un ultimo profondo affondo e sento i loro cazzi ingrossarsi e lanciare i loro getti di sperma dentro di me, inondando contemporaneamente i miei due orifizi. Le loro palle sono così cariche che non smettono di pulsare dentro di me, e in quell’istante sento i gemiti di mio marito, che, ne sono certa, sta sborrando di nuovo in sintonia con i cazzi dei suoi amici che mi iniettano il loro sperma caldo e denso.

Restiamo tutti e tre esausti sul lettone, cercando di riprendere fiato. Il mio corpo continua ad avere spasmi e stringe i loro cazzi con il culo e la vagina allo stesso tempo, come se il mio corpo, ormai scollegato dalla mia testa, voglia succhiare fino all'ultima goccia di crema. I loro grugniti di piacere sono l’unico rumore della stanza. Ormai spompato, Fabrizio crolla di lato e io mi sfilo da Dante, restando sdraiata in mezzo ai due uomini, con il respiro affannoso e il cuore che batte a mille all'ora. È stata senza dubbio la migliore esperienza sessuale della mia vita.

Minuti dopo, Fabrizio e Dante si alzano dal letto e cominciano a vestirsi.
"È stato fantastico, non mi ero mai divertito così tanto in vita mia", dice Fabrizio.
“Lo stesso vale per me, Massimo, Sei davvero fortunato ad avere una moglie così troia, questa maiala ci ha lasciati completamente a secco”, dice Dante.
“Ha pagato la scommessa come è giusto che sia, bastardi . Non pensavo che foste capaci di scopare mia moglie in mia presenza, ma devo confessarvi che la cosa mi è piaciuta tanto”, disse mio marito, come ripresosi da una lunga agonia.
“Allora se sei d’accordo, la scommessa va ripetuta per la finale…”, aggiunge Dante.
Sono ancora a letto cercando di riprendermi e di contestualizzare ciò che è appena successo. Prima che se ne vadano mi baciano sulle guance come se non fosse successo nulla, e non avessi ancora addosso i loro odori i loro sapori, il loro sperma.
“Siete dei bastardi, e avete riscosso la scommessa con entusiasmo. Credo che fosse giusto pagarla. Ricordatevi che niente di quello che è successo oggi dovrà uscire da queste quattro mura”, dico, entrambi annuiscono e sorridono.

Una volta che Fabrizio e Dante se ne sono andati, finalmente mi sono alzo, mi tremano le gambe e vado in bagno per pulirmi. Il culo e la figa sono tremendamente irritati a mi bruciano.
Senza dire una parola, io e mio marito cambiamo assieme le lenzuola sudice di sudore e di umori sessuali.
Sono io a rompere il muro del silenzio: "Ti è piaciuto, amore", chiedo a Massimo.
“All’inizio ero molto spaventato, ma poi sono la situazione è diventata maledettamente eccitante e, come hanno detto i miei amici, ho capito di essere fortunato ad avere come moglie, oltre che la mia migliore amica, una grande amante. Io non ho bisogno di chiederti se ti è piaciuto, vero?”, risponde.
“Non ho mai goduto così tanto, non avevo mai pensato di essere la femmina di due stalloni di quel genere allo stesso tempo. I tuoi amici sono dei veri tori da monta…”
“Ah ah, lo so di non essere alla loro altezza, ma sono ancora arrapato nonostante abbia sborrato due volte.”
“Oh amore, mi bruciano il culo e la figa ma posso farti un bel pompino, che ne dici?”
Lo faccio venire per la terza volta, per lui un vero record che sarà difficile ripetere

Il nonno Bortolo non si è più presentato, nei sogni di Massimo. Ma il deficiente voleva la sua rivincita. Si è informato su tutti i siti di scommesse online e ha visto che per la finale l’Atalanta era data per sfavorita: il Leverkusen aveva appena vinto il campionato tedesco, ed era imbattuta in coppa.
“Ho raddoppiato la posta, coniglietta, tu vali ben di più di cinquecento euro… In finale, i tedeschi faranno a pezzi la nostra amata Dea, ma in compenso ci porteremo a casa duemila euro…”
Devo dirvi come è finita la finale?
scritto il
2024-09-17
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