Aperitivo on the rocks

di
genere
tradimenti

Siamo arrivati ieri sera tardi, la casetta che abbiamo scelto per le vacanza è piccola ma carina, con le persiane e le porte blu, confinante con una scaletta che porta alla caletta sottostante. Un vero e proprio piccolo angolo di paradiso, dove regna la tranquillità. La casa in sé è molto semplice. C’è un soggiorno abbinato ad angolo cottura, una piccola camera da letto, un bagno confortevole, oltre a un terrazzino sul retro, con una tettoia per il ricovero di attrezzature e biciclette.
Mentre sono nella sala principale e sfoglio la guida per vedere cosa c’è da fare nei dintorni, sento mio marito chiacchierare sulla terrazza. Incuriosita, ascolto e riconosco la voce della persona con cui abbiamo parlato al telefono per l’affitto della casa. Oltre che quella scelta da noi, ne ha altre due sulla spiaggia, una delle quali occupata da lui e da sua moglie.
“Ci hanno invitati a fare l’aperitivo da loro” dice mio marito, entrando in sala.
“Fantastico” rispondo. “Non vedo l’ora di farmi nuove amicizie.”
Massimo sa bene cosa intendo… ma mi lascia fare. L’importante, dice, è che nessun altro lo venga a sapere, che racconti tutto a lui e, soprattutto, che non mi innamori dell’amante di turno. Per questo motivo, i miei “incontri” sono quasi sempre del tipo mordi-e-fuggi, evitando quei legami sentimentali che potrebbero compromettere il nostro matrimonio. Per gli americani, con la loro mania di definire ed etichettare tutto, siamo una coppia Stag&Vixen.

Con l'avvicinarsi dell'ora dell'aperitivo, esco dalla doccia per sciacquarmi la sabbia della giornata al mare. È ora che indossi un vestito leggero, corto, azzurro cielo, che copra le mie mutandine bianche, e sono pronta ad incontrare i nostri nuovi amici,
Dieci metri dopo, giusto il tempo di aggirare la staccionata in legno che separa le due proprietà, arriviamo alla loro casa. Ci salutiamo con calorosi abbracci, tutti ugualmente felici di ritrovarci sotto il sole della Costa Brava. Dopo i saluti, è il momento delle domande di rito, come è andato il viaggio, vi trovate bene, cosa avete fatto oggi, cosa farete domani eccetera eccetera.
Mentre conversiamo del più e del meno, Pilar, la padrona di casa, si dà da fare per preparare l’aperitivo. Invece della “solita” sangria, in tavola ci sono prosecco, Aperol, seltz e una fetta di arancia: noto compiaciuta che il nostro spritz ha conquistato anche le coste spagnole. Assieme ai dolcetti e a un secchiello pieno di cubetti di ghiaccio, ci sediamo volentieri attorno al tavolo per brindare alle vacanze.

“La vostra casa è molto più grande delle altre due che affittate” dico.
“Che maleducato” dice Rafael, che parla un italiano impeccabile. “Non vi ho mostrato la casa. Permetti una visita guidata”
Accetto volentieri e saliamo per esplorare la parte più importante, una terrazza da cui si gode una splendida vista sul Mediterraneo. Non so per quale motivo, Rafael ha portato con sè il secchiello con il ghiaccio. Presa coscienza di questo sublime panorama, desidero condividerlo con mio marito. Lo chiamo dalle scale.
“Viene a vedere che figata di vista, amore!”
“L’ho già visto oggi pomeriggio quando eri al mare” mi urla da sotto. “Non preoccuparti per Rafael, siamo già d’accordo!”
È come un segnale stabilito: sento una mano afferrarmi il sedere, e un'altra, più fredda, immergersi nella scollatura per massaggiarmi un seno. Non ho nulla contro il fatto di essere palpata, ma voglio comunque avvisarlo di essere più discreto. Non so cosa si siano detti lui e Massimo, non so se sua moglie Pilar è parte della tresca.
“Vacci piano ragazzo, da qui ci possono vedere!”
Rafael sembra non sentirmi. Mi fa sporgere la parte superiore del corpo oltre la ringhiera e mi esplora con le sue mani. Ha il fiato affannato, e anche io inizio ad eccitarmi per la situazione improvvisa. Ho sempre apprezzato i preliminari, ma devo ammettere che quando un uomo mi dimostra la sua foga in questo modo, è per me fin groppo facile perdere subito il controllo.

Infoiato lui, infoiata io, dimentichiamo presto di essere su una terrazza aperta, con i nostri rispettivi coniugi nella stanza di sotto a chiacchierare. Tenendomi adesso con una sola mano, Rafael con la seconda mi abbassa le mutandine. Ecco ci siamo, penso, alzo il sedere pronta a farmi penetrare alla pecorina.
Ma per un attimo non succede nulla. Sento un'intensa frescura nelle mie natiche, sento il mio ano congelarsi, sussulto per la sorpresa.
L’amico spagnolo mi sta infilando un cubetto di ghiaccio nel sedere!
Emetto un piccolo grido di stupore, subito soffocato dalla mano di Rafael che mi copre la bocca. Sento l'interno del sedere comprimersi, mentre il ghiaccio mi raffredda il retto. E’ una sensazione di freddo estremo, localizzata nel mio orifizio anale ma che si propaga per tutto il corpo, e raggiunge la testa. Col calore del canale rettale l'intruso si scioglie rapidamente. Sento l’acqua scorrere lungo le cosce.

Rafael mi sfila completamente le mutandine e me le infila in bocca.
“Stai zitta, che i vicini ti sentono!”
“Mmmphh…”
“Ho promesso a tuo marito di farti assaggiare il più buon cocktail tua estate.”
Detto questo, con molta calma, inserisce nel mio ano un secondo cubetto di ghiaccio. Poi un terzo. I lati spigolosi dei cubetti entrando mi provocano dolore, subito assorbito dall’altrettanto spiacevole sensazione di freddo che mi invade.
Mi contorco e stringo le cosce per cercare di combattere il gelo, ma invano: sono dentro di me, posso solo aspettare che il ghiaccio si sciolga.
Mentre il mio sedere è occupato dai cubetti ghiacciati, Rafael ne prende altri due dal secchiello, e si appoggia a me, per farli incontrare coi miei capezzoli.
La sensazione è completamente diversa. Le areole si gonfiano e i capezzoli si irrigidiscono fino a diventare duri. Vorrei gemere, urlare, ma mordo le mutandine che ho nella bocca. Adoro questa sensazione imprevista, il mio corpo si è adeguato facilmente, e se prima mi contorcevo per il fastidio, ora mi dimeno per l’invasione di piacere.
I cubetti di ghiaccio si sciolgono, sento l'acqua che mi esce dall'ano.

Adesso arriva il bello: ora sento qualcos'altro che mi preme contro, e non è ghiaccio. Allargando il mio buco freddo, il pene del mio amico vuole visitare questo nuovo tunnel climatizzato. Come prima, non perde tempo con sottigliezze, e mi scopa di dietro, da dietro, senza pudore, afferrando con le mani i miei seni e borbottando parole in spagnolo che non capisco.
Anche se temo che qualcuno ci possa vedere, non nego il piacere immenso che provo nell'essere presa con forza come una cagna, sballonzolata sulla ringhiera della terrazza. Le gocce d'acqua sulle piastrelle sottostanti stanno formando una piccola pozzanghera.

Rafael prende un nuovo cubetto di ghiaccio e me lo passa su entrambi i seni, sfregandoli velocemente e con forza, un po' come quando ti asciughi con l'asciugamano dopo essere uscita dal bagno. Il piacere è incredibile, ma i miei occhi si spalancano dalla paura quando sento alle spalle la voce della moglie del mio amante.
“Tenías razon Massimo, tu mujer es una autentica perra.”
“E tuo marito un vero figlio di puttana” risponde mio marito.
Cerco di trattenere i gemiti, ringhiando nelle mie mutandine.

Il freddo impasto del mio petto e le spinte di Rafael hanno la meglio su di me e provo un orgasmo intenso, anche se ovattato. Non ho tempo per superare questa cosa perché il mio amante si sfila: “Voglio che provi il mio cocktail speciale”, dice.
Sotto gli occhi attenti di mio marito e di sua moglie mi fa inginocchiare sul pavimento e mi toglie le mutandine dalla bocca, lasciando che prenda una profonda boccata d'aria.
“Tieni aperta la bocca” dice.
Rafael si masturba velocemente e mi scarica nella cavità orale un'enorme dose di sperma. Ho gli occhi socchiusi, il mio amante assieme all’ultimo schizzo ne approfitta per perfezionare il suo cocktail, facendomi scivolare in bocca un cubetto di ghiaccio. Questo aumenta un po' il livello di liquidi, creando una piccola scia di sperma che mi cola dall’angolo delle labbra quando le chiudo. Il cubetto di ghiaccio si scioglie e io ingoio tutto.

Mi giro verso i nostri coniugi, che non si sono persi nemmeno un istante del finale dello spettacolo. Hanno entrambi i sorrisi compiaciuti. Come quando esci dal cinema dopo aver visto un film meraviglioso.
“Puedo tomarle una foto a esta puta?” chiede Pilar, estraendo dalla tasca il telefonino e puntandomelo addosso. “Es para nuestro album personal.”
“Ah ah ah, fai pure!”, ride mio marito.

Le mutandine giacciono ormai inutilizzabili nella piccola pozzanghera che si è formata ai miei piedi. Mi alzo e cerco di ricompormi alla bell’è meglio.
“Allora, cosa contate di fare domani?” chiede Rafael, rimettendosi l’uccello ancora gocciolante nei pantaloni.
“Non so” risponde Massimo. “Magari un giro in barca.”
Come se niente fosse successo, con la fantastica discesa azzurra del mare al tramonto, quei tre riprendono a parlare di vacanze, di figli, di lavoro, e di altre cose banali, mentre io scendo in bagno per pulirmi, con in bocca la sapidità solo accentuata dal ghiaccio dello sperma di Rafael.
Eppure, ripensandoci, sembra piuttosto buono, questo aperitivo on the rocks.
scritto il
2024-09-19
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