Finalmente mia 4
di
Robytoon
genere
incesti
Ciao, chiedo scusa per la mia lunga assenza, ma il lavoro mi occupa gran parte del tempo.
Eravamo arrivati all'ultimo giorno di vacanze e decisi che sarebbe stato un giorno speciale. Mi svegliai alle prime luci dell'alba, mentre mia madre dormiva ancora. Mi feci una bella doccia, una colazione abbondante e aspettai che mia madre si svegliasse.
Si svegliò alla solita ora e mi feci trovare seduto ai piedi del letto, la fissavo. Mi venne incontro e mi baciò.
-"Come mai sei già sveglio? Sei caduto dal letto?!" Scherzò.
-"Oggi è l'ultimo giorno di vacanze e voglio che sia un giorno da ricordare. Fatti una doccia e preparati che usciamo."
Non disse nulla, mi guardò solo con aria interrogativa ed entrò in bagno per prepararsi. Finita la doccia uscì dal bagno per vestirsi e la fermai.
-"Per oggi ci saranno un paio di regolette: niente biancheria, no reggiseno e no mutandine, di qualsiasi forma e tipo. Secondo punto: solo vestiti che permettano un mio facile 'accesso', quindi niente pantaloni lunghi."
Mi guardò inizialmente stranita, poi il suo sguardo divenne un misto di malizia e curiosità.
-"Come vuoi" rispose
Prese qualche indunento, senza farmi vedere, entrò in bagno e si preparò. Cinque minuti dopo uscì dal bagno. Si era messa un top bianco senza spalline molto aderente, che faceva trasparire quanto bastava per capire che non portasse il reggiseno; sotto si era messa una minigonna nera anch'essa molto aderente e dei sandali con plateau e un tacco molto alto che le slanciavano le gambe e il culo, già molto sodi a cose normali.
-"Alza la gonna, voglio essere sicuro che tu non stua barando" le dissi.
Alzò la gonna mostrandomi la sua fichetta depilata.
-"Bravissima" le dissi avvicinandomi a lei. La baciai e le massaggiai la fica per qualche secondo.
-"Ora andiamo a fare una passeggiata" e ci incamminammo verso la hall dell'hotel. Una volta arrivati nella hall le sussurrai all'orecchio che fino alla sera avrebbe ubbidito a tutti i miei ordini. Lei annuì sorridendo.
Come primo ordine le dissi di alzarsi leggermente la gonna, quanto bastava per far notare la parte inferiore delle chiappe, arrivare al centro della hall e chinarsi a far finta di sistemarsi i sandali senza piegare le gambe. Ubbidì senza fiatare e quando si chinò tutti gli uomini nella hall si voltarono verso di lei. Si ricompose e si avviò all'uscita. Una volta fuori mi guardò, sorrise e mi disse:
-"Questa era facile"
-"Non preoccuparti, abbiamo tutto il giorno, non abbiamo ancora iniziato"
Ci avviammo a piedi verso il centro. Non avevo un prigramma della giornata, mi limitavo a improvvisare. Arrivati nelle vicinanze di un bar ci fermammo a bere qualcosa. Ordinai una bottiglietta d'acqua e un bicchiere di prosecco. Ci accomodammo a un tavolo e il barista ci portò ciò che avevo ordinato.
-"Posso chiederle un favore? Se non le dispiace vorrei il tappo della bottiglia di prosecco se non le serve"
-"Certamente, glielo porto subito" rispose.
-"A che ti serve un tappo amore?" Mi chiese mia madre
-"Non preoccuparti, servirà più tardi"
Il barista mi portò il tappo e lo misi in tasca.
-"Allora quali sono i prossimi ordini?" Chiese mia madre appena il barista si allontanò"
-"Prendi la bottiglietta d'acqua e bagnatti le tette"
Ubbidì. Poi chiamai il barista e gli chiesi un fazzoletto per mia madre. Il barista rimase di sasso. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalle tette di mia madre, messe in bella mostra dal top bagnato, poi portò il fazzoletto.
Quando il barista si allontanò diedi un nuovo ordine:
-"Andiamo in bagno, ho bisogno di un pompino come solo tu sai fare, mi sto eccitando, e a quanto pare anche te: hai i capezzoli belli dritti!"
-"Perfetto, andiamo" rispose.
Si alzò ed entrammo in bagno, chiusi la porta e mi slacciai i pantaloni. Mia madre si era già inginocchiata, mi afferrò il cazzo e cominciò a leccarlo dalla base alla cappella. Quando fu abbastanza bagnato se lo infilò tutto in bocca e iniziò a spompinarmi e a massaggiarmi le palle. Quando fui sul punto di venire le dissi di tirare giù il top e tirare fuori le tette. Lei lo fece, senza smettere di ciucciare. Le venni sul seno e le dissi di sistemare di nuovo il top senza pulirsi. Lo fece e uscimmo. Pagai e salutammo il barista.
Col caldo che c'era il top si asciugò subito.
-"Cerchiamo una panchina all'ombra, ho caldo" dissi
Poco dopo trovammo un parchetto con delle panchine, immerso nel verde e mi sedetti. Prima che mia madre si fosse seduta la fermai
-"Prima di sederti alzati per bene la gonna e mettiti di spalle davanti a me"
Appena l'ordine fu eseguito infilai la faccia tra le sue chiappe e inizia e leccarle la fica e il buco del culo. Ansimava. Poi mi slacciai i pantaloni e le dissi di sedersi su di me. Lei mi afferrò il cazzo e se lo portò al buco del culo sendendosi poi di colpo. Ebbe un sussulto e iniziò a cavalcarmi, ansimando. Le tirai giù il top, mettendo in mostra le tette e gliele afferrai. Iniziai a dare energici colpi d'anca fino a farla venire. Poi la alzai senza sfilarmi e la appoggiai al tronco di un albero. Continuai a scoparla sempre più forte e venne ancora, il mio orgasmo seguì subito dopo riempendola. Sfilai il cazzo lentamente e tirai fuori dalla tasca il tappo.
-"Ecco a cosa serviva il tappo" le dissi e glielo infilai nel culo lasciandole dentro tutto il mio sperma.
-"Ora ricomponiti che non abbiamo finito"
Lei mi guardò maliziosamente e si sistemò. Ci incamminammo di nuovo. Arrivammo in un mercato piuttosto affollato.
-"Sfilati il tappo dal culo e lasciati colare lo sperma giù per le cosce"
Ubbidì nuovamente, mi restituì il tappo e lo sperma iniziò a bagnarle copiosamente le cosce. Lei si portò una mano in mezzo alle gambe, ne prese un pò e lo assaggiò.
-"Mi piaci quando fai la porca"
-"E a me piace essere porca con te" mi rispose. A questa risposta la presi per mano e la portai in un vicolo, la appoggiai spalle al muro le tirai giùla gonna e la presi in braccio. Le nostre lingue si intrecciavano e nel frattempo le infilai il cazzo di nuovo nel culo e iniziai a scoparla. Forte, sempre più forte. I miei movimenti erano facilitati dallo sperma della scopata precedente permettendomi di andare a un ritmo sostenuto. Venne di nuovo, squirtandomi dulla pancia, poi la riempii nuovamente.
Raccolse la gonna e riprendemmo il cammino, non prima di rimetterle il tappo nel culo.
Avevamo passato così il la mattinata e il primo pomeriggio, finché non arrivammo sul mare. Una volta in spiaggia raggiungemmo un posto isolato e le disseo di spogliarsi completamente.
-"Fammi vedere quando sei bella!"
Una volta nuda la baciai la feci distendere, la misi a pecora, sfilai il tappo e le adagiai la cappella sul buco.
-"Di nuovo nel culo? La fica diventa gelosa eh!"
-"Verrà il suo momento, ma prima voglio sfondarti il culo"
-"Mmmh mi piace l'idea"
E inizia a invularla con forza. Scopammo in tante posizioni. Venne tante volte e tante volte venni io, ma senza mai sfilarle il cazzo dal culo. Una volta soddisfatto le rimisi il tappo nel culo.
-"Si è fatta sera. Torniamo in Hotel"
Chiamammo un taxi per il rientro.
Sul taxi lei ruppe il silenzio
-"Mi sono divertita oggi, potremmo rifarlo ancora quando torneremo a casa"
-"Certo che lo rifaremo, ma ancora non abbiamo finito per oggi, anzi..."
Dissi al tassista di alzare il separè e la incaprettai.
-"Vuoi scoparmi di nuovo nel culo?"
-"No qui dentro si sta stretti"
Le alzai la gonna, sfilai il tappo e le infilai un dito nel culo. Lo sperma iniziava a uscire copiosamente e io infilai il secondo dito. Mia madre ansimava
-"Oddio si grazie"
Poi infilai il terzo dito e la sditalinai con forza. Lei urlava e squirtava. Il sedile era bagnatissimo e continuammo così fino all'arrivo in hotel. Pagai il tassista ed entrammo. Mentre eravamo nella hall, non le dissi nulla: la avvinghiai il braccio intorno al fianco e le alzai la gonna di colpo. Lei non battè ciglio e continuammo a camminare verso la nostra camera, nello stupore generale. Una volta in camera, le strappai letteralmente i vestiti di dosso, lasciandola completamente nuda. Rimasero solo i sandali. La portai sul balcone. Lei mi guardava stupita e vogliosa. La appoggiai alla ringhiera.
-"Ultima prova. Ora è il momento della fichetta"
-"Si finalmemte, SCOPAMI!"
Iniziai a scoparla nella fica, poi, preso da una voglia incontrollabile le infilai un dito nel culo (che con tutte quelle scopate era rimasto leggermente aperto, e ancora fradicio di sperma). Continuavo a scoparla e infilai un secondo dito
-"Mmmmh si ancora, mettone un altro"
E infilai il terzo dito. La scopavo come fosse una puttana. Non resistetti le infilai il quarto diyo nel culo. Ansimò. Continuavo a sditalinarla e a scoparla. Non resistetti più, ormai avevo fatto 99, tanto valeva fare 100. Provai a infilare il quinto dito, che facilitato dagli umori, entrò abbastanza facilmente. Il fiato di mia madre si spezzò.
-"ODDIO SI APRIMI!!" urlò.
Iniziai a scoparla e stantufarle la mano nel culo. Era divemtata una fontana, squirtava tantissimo. Sul punto di venire sfilai la mano di colpi, facendola venire di nuovo, sfilai il cazzo e la feci inginocchiare. Le sborrai in faccia e sulle tette. Cone sempre raccolse tutto lo sperma con le dita e lo ingoiò.
-"Quanto sei zoccola..." dissi senza forze
-"Sono la TUA zoccola" e mi baciò.
FINE
PS:se volete un continuo scrivete nei commenti. Grazie per la lettura
Eravamo arrivati all'ultimo giorno di vacanze e decisi che sarebbe stato un giorno speciale. Mi svegliai alle prime luci dell'alba, mentre mia madre dormiva ancora. Mi feci una bella doccia, una colazione abbondante e aspettai che mia madre si svegliasse.
Si svegliò alla solita ora e mi feci trovare seduto ai piedi del letto, la fissavo. Mi venne incontro e mi baciò.
-"Come mai sei già sveglio? Sei caduto dal letto?!" Scherzò.
-"Oggi è l'ultimo giorno di vacanze e voglio che sia un giorno da ricordare. Fatti una doccia e preparati che usciamo."
Non disse nulla, mi guardò solo con aria interrogativa ed entrò in bagno per prepararsi. Finita la doccia uscì dal bagno per vestirsi e la fermai.
-"Per oggi ci saranno un paio di regolette: niente biancheria, no reggiseno e no mutandine, di qualsiasi forma e tipo. Secondo punto: solo vestiti che permettano un mio facile 'accesso', quindi niente pantaloni lunghi."
Mi guardò inizialmente stranita, poi il suo sguardo divenne un misto di malizia e curiosità.
-"Come vuoi" rispose
Prese qualche indunento, senza farmi vedere, entrò in bagno e si preparò. Cinque minuti dopo uscì dal bagno. Si era messa un top bianco senza spalline molto aderente, che faceva trasparire quanto bastava per capire che non portasse il reggiseno; sotto si era messa una minigonna nera anch'essa molto aderente e dei sandali con plateau e un tacco molto alto che le slanciavano le gambe e il culo, già molto sodi a cose normali.
-"Alza la gonna, voglio essere sicuro che tu non stua barando" le dissi.
Alzò la gonna mostrandomi la sua fichetta depilata.
-"Bravissima" le dissi avvicinandomi a lei. La baciai e le massaggiai la fica per qualche secondo.
-"Ora andiamo a fare una passeggiata" e ci incamminammo verso la hall dell'hotel. Una volta arrivati nella hall le sussurrai all'orecchio che fino alla sera avrebbe ubbidito a tutti i miei ordini. Lei annuì sorridendo.
Come primo ordine le dissi di alzarsi leggermente la gonna, quanto bastava per far notare la parte inferiore delle chiappe, arrivare al centro della hall e chinarsi a far finta di sistemarsi i sandali senza piegare le gambe. Ubbidì senza fiatare e quando si chinò tutti gli uomini nella hall si voltarono verso di lei. Si ricompose e si avviò all'uscita. Una volta fuori mi guardò, sorrise e mi disse:
-"Questa era facile"
-"Non preoccuparti, abbiamo tutto il giorno, non abbiamo ancora iniziato"
Ci avviammo a piedi verso il centro. Non avevo un prigramma della giornata, mi limitavo a improvvisare. Arrivati nelle vicinanze di un bar ci fermammo a bere qualcosa. Ordinai una bottiglietta d'acqua e un bicchiere di prosecco. Ci accomodammo a un tavolo e il barista ci portò ciò che avevo ordinato.
-"Posso chiederle un favore? Se non le dispiace vorrei il tappo della bottiglia di prosecco se non le serve"
-"Certamente, glielo porto subito" rispose.
-"A che ti serve un tappo amore?" Mi chiese mia madre
-"Non preoccuparti, servirà più tardi"
Il barista mi portò il tappo e lo misi in tasca.
-"Allora quali sono i prossimi ordini?" Chiese mia madre appena il barista si allontanò"
-"Prendi la bottiglietta d'acqua e bagnatti le tette"
Ubbidì. Poi chiamai il barista e gli chiesi un fazzoletto per mia madre. Il barista rimase di sasso. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalle tette di mia madre, messe in bella mostra dal top bagnato, poi portò il fazzoletto.
Quando il barista si allontanò diedi un nuovo ordine:
-"Andiamo in bagno, ho bisogno di un pompino come solo tu sai fare, mi sto eccitando, e a quanto pare anche te: hai i capezzoli belli dritti!"
-"Perfetto, andiamo" rispose.
Si alzò ed entrammo in bagno, chiusi la porta e mi slacciai i pantaloni. Mia madre si era già inginocchiata, mi afferrò il cazzo e cominciò a leccarlo dalla base alla cappella. Quando fu abbastanza bagnato se lo infilò tutto in bocca e iniziò a spompinarmi e a massaggiarmi le palle. Quando fui sul punto di venire le dissi di tirare giù il top e tirare fuori le tette. Lei lo fece, senza smettere di ciucciare. Le venni sul seno e le dissi di sistemare di nuovo il top senza pulirsi. Lo fece e uscimmo. Pagai e salutammo il barista.
Col caldo che c'era il top si asciugò subito.
-"Cerchiamo una panchina all'ombra, ho caldo" dissi
Poco dopo trovammo un parchetto con delle panchine, immerso nel verde e mi sedetti. Prima che mia madre si fosse seduta la fermai
-"Prima di sederti alzati per bene la gonna e mettiti di spalle davanti a me"
Appena l'ordine fu eseguito infilai la faccia tra le sue chiappe e inizia e leccarle la fica e il buco del culo. Ansimava. Poi mi slacciai i pantaloni e le dissi di sedersi su di me. Lei mi afferrò il cazzo e se lo portò al buco del culo sendendosi poi di colpo. Ebbe un sussulto e iniziò a cavalcarmi, ansimando. Le tirai giù il top, mettendo in mostra le tette e gliele afferrai. Iniziai a dare energici colpi d'anca fino a farla venire. Poi la alzai senza sfilarmi e la appoggiai al tronco di un albero. Continuai a scoparla sempre più forte e venne ancora, il mio orgasmo seguì subito dopo riempendola. Sfilai il cazzo lentamente e tirai fuori dalla tasca il tappo.
-"Ecco a cosa serviva il tappo" le dissi e glielo infilai nel culo lasciandole dentro tutto il mio sperma.
-"Ora ricomponiti che non abbiamo finito"
Lei mi guardò maliziosamente e si sistemò. Ci incamminammo di nuovo. Arrivammo in un mercato piuttosto affollato.
-"Sfilati il tappo dal culo e lasciati colare lo sperma giù per le cosce"
Ubbidì nuovamente, mi restituì il tappo e lo sperma iniziò a bagnarle copiosamente le cosce. Lei si portò una mano in mezzo alle gambe, ne prese un pò e lo assaggiò.
-"Mi piaci quando fai la porca"
-"E a me piace essere porca con te" mi rispose. A questa risposta la presi per mano e la portai in un vicolo, la appoggiai spalle al muro le tirai giùla gonna e la presi in braccio. Le nostre lingue si intrecciavano e nel frattempo le infilai il cazzo di nuovo nel culo e iniziai a scoparla. Forte, sempre più forte. I miei movimenti erano facilitati dallo sperma della scopata precedente permettendomi di andare a un ritmo sostenuto. Venne di nuovo, squirtandomi dulla pancia, poi la riempii nuovamente.
Raccolse la gonna e riprendemmo il cammino, non prima di rimetterle il tappo nel culo.
Avevamo passato così il la mattinata e il primo pomeriggio, finché non arrivammo sul mare. Una volta in spiaggia raggiungemmo un posto isolato e le disseo di spogliarsi completamente.
-"Fammi vedere quando sei bella!"
Una volta nuda la baciai la feci distendere, la misi a pecora, sfilai il tappo e le adagiai la cappella sul buco.
-"Di nuovo nel culo? La fica diventa gelosa eh!"
-"Verrà il suo momento, ma prima voglio sfondarti il culo"
-"Mmmh mi piace l'idea"
E inizia a invularla con forza. Scopammo in tante posizioni. Venne tante volte e tante volte venni io, ma senza mai sfilarle il cazzo dal culo. Una volta soddisfatto le rimisi il tappo nel culo.
-"Si è fatta sera. Torniamo in Hotel"
Chiamammo un taxi per il rientro.
Sul taxi lei ruppe il silenzio
-"Mi sono divertita oggi, potremmo rifarlo ancora quando torneremo a casa"
-"Certo che lo rifaremo, ma ancora non abbiamo finito per oggi, anzi..."
Dissi al tassista di alzare il separè e la incaprettai.
-"Vuoi scoparmi di nuovo nel culo?"
-"No qui dentro si sta stretti"
Le alzai la gonna, sfilai il tappo e le infilai un dito nel culo. Lo sperma iniziava a uscire copiosamente e io infilai il secondo dito. Mia madre ansimava
-"Oddio si grazie"
Poi infilai il terzo dito e la sditalinai con forza. Lei urlava e squirtava. Il sedile era bagnatissimo e continuammo così fino all'arrivo in hotel. Pagai il tassista ed entrammo. Mentre eravamo nella hall, non le dissi nulla: la avvinghiai il braccio intorno al fianco e le alzai la gonna di colpo. Lei non battè ciglio e continuammo a camminare verso la nostra camera, nello stupore generale. Una volta in camera, le strappai letteralmente i vestiti di dosso, lasciandola completamente nuda. Rimasero solo i sandali. La portai sul balcone. Lei mi guardava stupita e vogliosa. La appoggiai alla ringhiera.
-"Ultima prova. Ora è il momento della fichetta"
-"Si finalmemte, SCOPAMI!"
Iniziai a scoparla nella fica, poi, preso da una voglia incontrollabile le infilai un dito nel culo (che con tutte quelle scopate era rimasto leggermente aperto, e ancora fradicio di sperma). Continuavo a scoparla e infilai un secondo dito
-"Mmmmh si ancora, mettone un altro"
E infilai il terzo dito. La scopavo come fosse una puttana. Non resistetti le infilai il quarto diyo nel culo. Ansimò. Continuavo a sditalinarla e a scoparla. Non resistetti più, ormai avevo fatto 99, tanto valeva fare 100. Provai a infilare il quinto dito, che facilitato dagli umori, entrò abbastanza facilmente. Il fiato di mia madre si spezzò.
-"ODDIO SI APRIMI!!" urlò.
Iniziai a scoparla e stantufarle la mano nel culo. Era divemtata una fontana, squirtava tantissimo. Sul punto di venire sfilai la mano di colpi, facendola venire di nuovo, sfilai il cazzo e la feci inginocchiare. Le sborrai in faccia e sulle tette. Cone sempre raccolse tutto lo sperma con le dita e lo ingoiò.
-"Quanto sei zoccola..." dissi senza forze
-"Sono la TUA zoccola" e mi baciò.
FINE
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