Obbligo o Verità
di
Robytoon
genere
incesti
Ciao a tutti, mi presento: sono Gabriele, 22 anni, alto, fisico atletico, castano e occhi verde scuro. Vivo con mia madre Monica, 43 anni, alta 1.65m, fisico snello, con quei 2/3 chiletti in più che non guastano, rossa naturale, occhi azzurri e un seno generoso (4^ abbondante) e sodo, e mia sorella Sara, 24 anni, alta 1.60m, fisico slanciato, rossa naturale, occhi azzurri, culo perfetto e seno di una terza misura ca.
Mio padre è un ricco uomo d'affari, con un piccolo difetto: non riesce a tenere i pantaloni allacciati. Per questo motivo, dopo l'ennesimo tradimento, mia madre decise di divorziare, e grazie ai suoi alimenti possiamo permetterci ancora una vita più che dignitosa.
Dal punto di vista caratteriale io sono l'opposto di mia madre e mia sorella: loro solari, attive, divertenti e sempre pronte per uscire; io chiuso ed introverso. Di fatti si divertono a mettermi in difficoltà girando per casa con fare provocatorio: leggins aderenti tirati per evidenziato lo spacco rra le chiappa, camicette mezze aperte, t-shirt lunghe senza reggiseno, e chi più ne ha più ne metta, ignorando completamente il fatto che io provi un amore morboso nei loro confronti. E tutte le volte mi eccitavo a guardarle, costretto a scappare in camera per masturbarmi.
Una cosa la ignoravo io però: ogni volta che scappavo in camera, loro mi seguivano per spiarmi.
Un giorno escogitarono un piano per farmi uscire allo scoperto.
Tornai dalla palestra, in cui lavoro, mia sorella era seduta in salotto sul divano che guardava la tv, in canottiera e slip.
-"Hey fratellino! Com'è andata oggi a lavoro?" E mi fece cenno di sedersi accanto a lei.
-"Tutto nella norma, giornata noiosa. Tu che che fai?" Chiesi sedendosi
-"Guardo la tv, ma non c'è niente di interessante. Ti va di fare qualcosa insieme?"
-"Che avevi in mente?" Risposi, cercando di non avere pensieri maliziosi
-"Sai giocare a obbligo o verità?"
-"Certo, parto io. Obbligo o Verità?"
-"Obbligo"
-"Fai la verticale e restavo per 10 secondi" impartii il primo
-"Sai che difficoltà!" Si alzò e si posizionò davanti al divano. Quando iniziò la verticale la canottiera scese fino a scoprirle il seno, ma lei rimase in posizione. A quella vista meravigliosa la mia eccitazione fu immediata e, soprattutto visibile, dato che i pantaloncini da calcetto che usavo per la palestra non nascondevano granché. Finito il suo turno si sistemò e si sedette di nuovo sul divano. Aveva notato la mia eccitazione, nonostante avessi provato a nasconderla, e non si fece cogliere impreparata:
-"Ora tocca a me: obbligo o verità?"
-"Verità"
-"Dovrai essere SINCERO! Se non lo sarai o non mi darai una risposta ti toglierai un indumento!"
-"Ma cosa stai dicendo Sara?!" Risposi
-"Sarà la penitenza! E varrà anche per me, ovvio. Tanto ti basterà giocare correttamente!"
-"Ok, dai, fammi la domanda..."
-"Hai mai pensato a me o alla mamma mentre ti masturbavi?"
Sgranai gli occhi, consapevole di essere stato messo all'angolo e rimasi in silenzio.
-"Se non rispondi inizia pure a spogliati" disse con fare malizioso.
Mi tolsi la felpa continuando a non proferire parola.
-"Allora ti faccio un'altra domanda. Ti è piaciuto fissarmi le tette prima?" Chiese. Io ero imbambolato, la situazione si stava facendo pericolosa.
-"Se non vuoi restare in mutande devi rispondere eh!" Disse fissandomi. Rimasi zitto come una tomba e mi tolsi la maglietta.
-"Di questo passo vincerò facilmente. Ultimo tentativo, se resti in silenzio anche stavolta dovrai farmi uno spogliarello fino a rimanere completamente nudo!" Io ormai ero inerme e accettai.
-"Ti piacerebbe vedermi completamente nuda?" Chiese passandosi una mano sul seno.
-"...si..." risposi con voce sommessa.
-"Allora cerca di vincere!" Disse sorridendo "Ora tocca a te...scelgo ancora obbligo."
Cercai di riprendermi e provai a vendicarsi
-"Baciami"
-"Con la lingua o senza?" Mi chiese.
-"Con la lingua" risposi.
Si mise sopra di me, mi afferrò per le guance e mi cominciò a baciare appassionatamente. Il gonfiore dei miei pantaloncini premeva sui suoi slip facendola eccitare. Cominciò a muoversi, strofinandosi sul mio pacco. Quando iniziò ad ansimare si allontanò e si rimise accanto a me. In quel momento si aprì la porta d'ingresso: era mia madre che rientrava da lavoro, e ci raggiunse in salotto.
-"Ciao ragazzi! Che fate di bello?"
-"Giochiamo a Obbligo o Verità, ti unisci a noi?" Le rispose Sara facendole l'occhiolino.
-"Certamente! Inizio subito io e scelgo verità"
-"Ti avverto mamma. Come regola abbiamo deciso che chi non risponde o non è sincero dovrà levarsi un indumento!"
-"Ok, mi sembra divertente. Però io ho solo il vestito e i tacchi, sotto sono nuda!"
-"Allora cercheremo di metterti subito in difficoltà" e si misero a ridere.
-"Dai fammi la domanda"
-"Ti piacerebbe essere scopata da Gabriele?"
Rimasi shockato.
-"Si perché no..." rispose guardandomi negli occhi. Io ero eccitatissimo, mia madre lo notò e colse la palla al balzo. "Obbligo o Verità Gabry?" Mi chiese mia madre.
-"Verità"
-"Ti piacerebbe farti fare un pompino da me, anche se sono tua mamma?"
Ero di nuovo all'angolo, in silenzio, incapace di proferire parola.
-"Se non rispondi di spogli, ricordatelo!" Insistette mia madre.
In silenzio mi tolsi i pantaloncini.
-"Allora te ne faccio un'altra: preferiresti scoparmi a pecora, con la possibilità di sculacciarmi e di afferrarmi per i capelli, o preferiresti farmi mettere sopra di te, potendo così giocare con le mie tette e baciarmi quanto vuoi?" Disse leccandosi le labbra. Io ero sempre più in imbarazzo e col cervello apparentemente senza ossigeno.
-"Ti ricordo che sei rimasto solo con le mutande, se non rispondi hai perso" Mi ricordò Sara.
-"La prima" risposi.
-"La prima che cosa?" Fece finta di non capire mia madre.
-"La prima opzione: scoparti a pecora prendendoti i capelli e schiaffeggiandoti il culo!" Risposi a voce bassa.
-"Che bravo figlio che ho!" Disse guardandomi
-"Ora tocca a me! Scelgo obbligo" disse Sara.
-"Devi leccare la fica di mamma!" Le dissi con fare di sfida.
-"Non sono mica omosessuale!" Rispose Sara.
-"Allora ti devi spogliare"
-"Ok, preferisco spogliarmi!" E si tolse gli slip, mostrandoci così la sua fichetta lucida, completamente depilata e bagnata. Restai a fissarla in preda all'eccitazione.
-"Ti piace? Se vinci tu te la faccio assaggiare" mi sussurrò per farmi riprendere.
-"Dai mamma tocca a te, obbligo o verità?"
-"Scelgo obbligo"
-"Devi spogliarti e andare in cortile per 1 minuto"
-"No! Non posso arrivare a tanto!"
-"Ricordati la penalità mamma..." le dissi guardandola.
-"Allora ho perso" e si tolse il vestito, mostrandoci il su corpo perfetto, il suo culo sodo e tondo e le sue tettone, sormontate dai capezzoli turgidi per l'eccitazione. Si avvicinò a me e, affermandosi le tette me le portò al viso.
-"Se vinci dopo ti ci faccio giocare" e mi fece l'occhiolino.
-"Resa dei conti tra me e te Gabry" Sara portò l'attenzione nuovamente sul gioco.
-"Scelgo obbligo" le risposi, ormai completamente focalizzato sulla vittoria.
-"Devi farmi raggiungere l'orgasmo usando solo la lingua, niente dita. Hai un minuto di tempo"
Era difficile cazzo! Ma dovevo riuscirci, volevo far spogliare anche lei!
Mi sistema in ginocchio davanti a lei, con le mani dietro la schiena e lei aprì le gambe. Nostra madre prese il tempo e partii non appena diede il via. Leccavo e succhiavo avidamente. Lei ansimava e si muoveva. Mi concetrai dove mi sembrava essere più sensibile e cercai di dare un ritmo ai miei movimenti. Il tempo passava e Sara ancora non era venuta. Mancavano pochi secondi e non sapevo che inventarmi, stavo per perdere. All'improvviso mi afferrò la testa, spingendola contro di se. Potevo farcela. Ultime leccate e finalmente venne. A pochi secondi dallo scadere del tempo.
-"Fantastico, non pensavo ci saresti riuscito" Mi disse mentre ancora si doveva riprendere.
-"Ora tocca a te, obbligo o verità?" Chiesi a mia sorella.
-"Obbligo"
-"Fatti una foto nuda e mandala al tuo ex."
-"Mai e poi mai! Ma sei scemo? Sei scorretto, cambia ordine!"
-"Tu volevi farmi uscire nuda in cortile per farmi vedere da tutti! L'ordine è valido, o lo esegui o hai perso." Brontolò mia madre.
-"Allora ho perso" si alzò dal divano e si sfilò la canottiera, liberando la sua terza misura.
Sia mia madre che Sara si venirono a mettere in piedi davanti a me ed io mi alzai davanti a loro.
-"Bravo amore! Hai vinto tu e il premio siamo noi. Quante volte guardandoci hai sperato di scoparci?
Quante volte avresti voluto tirarci qualche schiaffo sul culo? O afferrarci le tette? Ora hai la possibilità di vendicarti e punire la tua sorellina e la tua mamma per tutte le volte che ti abbiamo fatto eccitare e non ti abbiamo svuotato. Da dove vuoi iniziare?"
Alle parole di mia madre risposi in maniera decisa e aria soddisfatta, con un semplice "Intanto potete mettervi in ginocchio, il resto penso sappiate cosa dobbiate fare".
Sorridenti.
Mio padre è un ricco uomo d'affari, con un piccolo difetto: non riesce a tenere i pantaloni allacciati. Per questo motivo, dopo l'ennesimo tradimento, mia madre decise di divorziare, e grazie ai suoi alimenti possiamo permetterci ancora una vita più che dignitosa.
Dal punto di vista caratteriale io sono l'opposto di mia madre e mia sorella: loro solari, attive, divertenti e sempre pronte per uscire; io chiuso ed introverso. Di fatti si divertono a mettermi in difficoltà girando per casa con fare provocatorio: leggins aderenti tirati per evidenziato lo spacco rra le chiappa, camicette mezze aperte, t-shirt lunghe senza reggiseno, e chi più ne ha più ne metta, ignorando completamente il fatto che io provi un amore morboso nei loro confronti. E tutte le volte mi eccitavo a guardarle, costretto a scappare in camera per masturbarmi.
Una cosa la ignoravo io però: ogni volta che scappavo in camera, loro mi seguivano per spiarmi.
Un giorno escogitarono un piano per farmi uscire allo scoperto.
Tornai dalla palestra, in cui lavoro, mia sorella era seduta in salotto sul divano che guardava la tv, in canottiera e slip.
-"Hey fratellino! Com'è andata oggi a lavoro?" E mi fece cenno di sedersi accanto a lei.
-"Tutto nella norma, giornata noiosa. Tu che che fai?" Chiesi sedendosi
-"Guardo la tv, ma non c'è niente di interessante. Ti va di fare qualcosa insieme?"
-"Che avevi in mente?" Risposi, cercando di non avere pensieri maliziosi
-"Sai giocare a obbligo o verità?"
-"Certo, parto io. Obbligo o Verità?"
-"Obbligo"
-"Fai la verticale e restavo per 10 secondi" impartii il primo
-"Sai che difficoltà!" Si alzò e si posizionò davanti al divano. Quando iniziò la verticale la canottiera scese fino a scoprirle il seno, ma lei rimase in posizione. A quella vista meravigliosa la mia eccitazione fu immediata e, soprattutto visibile, dato che i pantaloncini da calcetto che usavo per la palestra non nascondevano granché. Finito il suo turno si sistemò e si sedette di nuovo sul divano. Aveva notato la mia eccitazione, nonostante avessi provato a nasconderla, e non si fece cogliere impreparata:
-"Ora tocca a me: obbligo o verità?"
-"Verità"
-"Dovrai essere SINCERO! Se non lo sarai o non mi darai una risposta ti toglierai un indumento!"
-"Ma cosa stai dicendo Sara?!" Risposi
-"Sarà la penitenza! E varrà anche per me, ovvio. Tanto ti basterà giocare correttamente!"
-"Ok, dai, fammi la domanda..."
-"Hai mai pensato a me o alla mamma mentre ti masturbavi?"
Sgranai gli occhi, consapevole di essere stato messo all'angolo e rimasi in silenzio.
-"Se non rispondi inizia pure a spogliati" disse con fare malizioso.
Mi tolsi la felpa continuando a non proferire parola.
-"Allora ti faccio un'altra domanda. Ti è piaciuto fissarmi le tette prima?" Chiese. Io ero imbambolato, la situazione si stava facendo pericolosa.
-"Se non vuoi restare in mutande devi rispondere eh!" Disse fissandomi. Rimasi zitto come una tomba e mi tolsi la maglietta.
-"Di questo passo vincerò facilmente. Ultimo tentativo, se resti in silenzio anche stavolta dovrai farmi uno spogliarello fino a rimanere completamente nudo!" Io ormai ero inerme e accettai.
-"Ti piacerebbe vedermi completamente nuda?" Chiese passandosi una mano sul seno.
-"...si..." risposi con voce sommessa.
-"Allora cerca di vincere!" Disse sorridendo "Ora tocca a te...scelgo ancora obbligo."
Cercai di riprendermi e provai a vendicarsi
-"Baciami"
-"Con la lingua o senza?" Mi chiese.
-"Con la lingua" risposi.
Si mise sopra di me, mi afferrò per le guance e mi cominciò a baciare appassionatamente. Il gonfiore dei miei pantaloncini premeva sui suoi slip facendola eccitare. Cominciò a muoversi, strofinandosi sul mio pacco. Quando iniziò ad ansimare si allontanò e si rimise accanto a me. In quel momento si aprì la porta d'ingresso: era mia madre che rientrava da lavoro, e ci raggiunse in salotto.
-"Ciao ragazzi! Che fate di bello?"
-"Giochiamo a Obbligo o Verità, ti unisci a noi?" Le rispose Sara facendole l'occhiolino.
-"Certamente! Inizio subito io e scelgo verità"
-"Ti avverto mamma. Come regola abbiamo deciso che chi non risponde o non è sincero dovrà levarsi un indumento!"
-"Ok, mi sembra divertente. Però io ho solo il vestito e i tacchi, sotto sono nuda!"
-"Allora cercheremo di metterti subito in difficoltà" e si misero a ridere.
-"Dai fammi la domanda"
-"Ti piacerebbe essere scopata da Gabriele?"
Rimasi shockato.
-"Si perché no..." rispose guardandomi negli occhi. Io ero eccitatissimo, mia madre lo notò e colse la palla al balzo. "Obbligo o Verità Gabry?" Mi chiese mia madre.
-"Verità"
-"Ti piacerebbe farti fare un pompino da me, anche se sono tua mamma?"
Ero di nuovo all'angolo, in silenzio, incapace di proferire parola.
-"Se non rispondi di spogli, ricordatelo!" Insistette mia madre.
In silenzio mi tolsi i pantaloncini.
-"Allora te ne faccio un'altra: preferiresti scoparmi a pecora, con la possibilità di sculacciarmi e di afferrarmi per i capelli, o preferiresti farmi mettere sopra di te, potendo così giocare con le mie tette e baciarmi quanto vuoi?" Disse leccandosi le labbra. Io ero sempre più in imbarazzo e col cervello apparentemente senza ossigeno.
-"Ti ricordo che sei rimasto solo con le mutande, se non rispondi hai perso" Mi ricordò Sara.
-"La prima" risposi.
-"La prima che cosa?" Fece finta di non capire mia madre.
-"La prima opzione: scoparti a pecora prendendoti i capelli e schiaffeggiandoti il culo!" Risposi a voce bassa.
-"Che bravo figlio che ho!" Disse guardandomi
-"Ora tocca a me! Scelgo obbligo" disse Sara.
-"Devi leccare la fica di mamma!" Le dissi con fare di sfida.
-"Non sono mica omosessuale!" Rispose Sara.
-"Allora ti devi spogliare"
-"Ok, preferisco spogliarmi!" E si tolse gli slip, mostrandoci così la sua fichetta lucida, completamente depilata e bagnata. Restai a fissarla in preda all'eccitazione.
-"Ti piace? Se vinci tu te la faccio assaggiare" mi sussurrò per farmi riprendere.
-"Dai mamma tocca a te, obbligo o verità?"
-"Scelgo obbligo"
-"Devi spogliarti e andare in cortile per 1 minuto"
-"No! Non posso arrivare a tanto!"
-"Ricordati la penalità mamma..." le dissi guardandola.
-"Allora ho perso" e si tolse il vestito, mostrandoci il su corpo perfetto, il suo culo sodo e tondo e le sue tettone, sormontate dai capezzoli turgidi per l'eccitazione. Si avvicinò a me e, affermandosi le tette me le portò al viso.
-"Se vinci dopo ti ci faccio giocare" e mi fece l'occhiolino.
-"Resa dei conti tra me e te Gabry" Sara portò l'attenzione nuovamente sul gioco.
-"Scelgo obbligo" le risposi, ormai completamente focalizzato sulla vittoria.
-"Devi farmi raggiungere l'orgasmo usando solo la lingua, niente dita. Hai un minuto di tempo"
Era difficile cazzo! Ma dovevo riuscirci, volevo far spogliare anche lei!
Mi sistema in ginocchio davanti a lei, con le mani dietro la schiena e lei aprì le gambe. Nostra madre prese il tempo e partii non appena diede il via. Leccavo e succhiavo avidamente. Lei ansimava e si muoveva. Mi concetrai dove mi sembrava essere più sensibile e cercai di dare un ritmo ai miei movimenti. Il tempo passava e Sara ancora non era venuta. Mancavano pochi secondi e non sapevo che inventarmi, stavo per perdere. All'improvviso mi afferrò la testa, spingendola contro di se. Potevo farcela. Ultime leccate e finalmente venne. A pochi secondi dallo scadere del tempo.
-"Fantastico, non pensavo ci saresti riuscito" Mi disse mentre ancora si doveva riprendere.
-"Ora tocca a te, obbligo o verità?" Chiesi a mia sorella.
-"Obbligo"
-"Fatti una foto nuda e mandala al tuo ex."
-"Mai e poi mai! Ma sei scemo? Sei scorretto, cambia ordine!"
-"Tu volevi farmi uscire nuda in cortile per farmi vedere da tutti! L'ordine è valido, o lo esegui o hai perso." Brontolò mia madre.
-"Allora ho perso" si alzò dal divano e si sfilò la canottiera, liberando la sua terza misura.
Sia mia madre che Sara si venirono a mettere in piedi davanti a me ed io mi alzai davanti a loro.
-"Bravo amore! Hai vinto tu e il premio siamo noi. Quante volte guardandoci hai sperato di scoparci?
Quante volte avresti voluto tirarci qualche schiaffo sul culo? O afferrarci le tette? Ora hai la possibilità di vendicarti e punire la tua sorellina e la tua mamma per tutte le volte che ti abbiamo fatto eccitare e non ti abbiamo svuotato. Da dove vuoi iniziare?"
Alle parole di mia madre risposi in maniera decisa e aria soddisfatta, con un semplice "Intanto potete mettervi in ginocchio, il resto penso sappiate cosa dobbiate fare".
Sorridenti.
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