Prima di diventare ciò che siamo

di
genere
confessioni

È buffo come tutto sembri chiaro solo nel silenzio della notte. Quando il mondo dorme e i pensieri più profondi, quelli che si nascondono sotto strati di quotidianità, emergono. È buffo come la tua migliore amica, quella con cui condividi tutto, diventi improvvisamente una presenza proibita, un desiderio inaspettato che si annida nei momenti di solitudine. Il caldo che senti nella pancia non è solo un disagio fisico, è una fame sottile, una tensione che si arriccia dentro di te come un serpente: silenziosa e inarrestabile.

Non è mai stata solo la sua voce, il suo sorriso o i suoi capelli che ti attiravano, vero? Era qualcosa di più profondo, un'inquietudine latente che non avevi mai avuto il coraggio di riconoscere. La parola "platonico" ora ti sembra solo una farsa, un'illusione costruita per nascondere la verità più oscura: che forse l'hai sempre voluta, ma solo ora sei disposta ad ammetterlo.
Chiudi gli occhi, e mentre fai un respiro profondo, il tuo corpo sembra gridare per l'attenzione che le tue mani esitano ancora a dare. Il respiro si fa più pesante, e i tuoi pensieri vagano verso di lei, verso il modo in cui sorrideva, come le sue dita si muovevano veloci quando parlava con passione. Forse ti manca, sì, ma è più di questo. È il desiderio, la voglia di sentirla vicina in un modo che non hai mai osato esplorare.

La tua mano scivola lungo il petto, un tocco leggero che brucia attraverso il tessuto dei tuoi vestiti. Le nocche sfiorano il cavallo dei leggings, il tessuto è un ostacolo che alimenta la tua immaginazione. Un gemito morbido ti sfugge dalle labbra mentre le ombre si allungano sul muro, giocando con i colori esterni che si dissolvono nel buio. Rosa, blu, nero: i colori della notte. Mordi il labbro, una sensazione dolce e dolorosa allo stesso tempo, mentre le dita si muovono, lente, indugiando. Il piacere è ancora solo una promessa, un accenno, ma già ti senti perduta nella possibilità di ciò che potrebbe essere.

Lei sarebbe stata lenta, come se stesse esplorando un terreno sacro. Le sue dita leggere come piume avrebbero tracciato linee invisibili sul tuo corpo, facendo fremere la tua pelle con ogni tocco appena accennato. Il palmo della sua mano avrebbe trovato il tuo seno, inizialmente con delicatezza, come se temesse di rompere qualcosa di prezioso, poi stretto, deciso. Il respiro ti si sarebbe bloccato in gola. Non ti sei mai sentita così prima d'ora. Il pensiero di lei, di quella complicità che credevi innocente, ora si tinge di una lussuria che ti travolge.
Non è mai sembrato sbagliato prima d’ora guardarla un po' troppo a lungo, soffermarti su quelle labbra piene e morbide, immaginare come sarebbe sentirle contro le tue. Sogneresti solo di svegliarti accanto a lei, nel caldo del suo corpo contro il tuo, con le lenzuola che sanno di una notte condivisa. Nel sogno, lei ti baciava con dolcezza, lasciando che il suo naso si strofinasse contro il tuo collo, facendoti rabbrividire.
"Rilassati e basta, tesoro," avrebbe sussurrato, come una promessa di protezione, una promessa che tutto ciò che accade è giusto.

Il tuo pollice scivola sotto l’elastico dei leggings, il tocco freddo ti fa sussultare, un contrasto netto con l’immagine delle sue mani calde che si insinuano sulla tua pelle. Cerchi di riscaldarti, infilando le mani sotto la maglietta, impastando il seno. Ti inarchi, il corpo implora attrito, ma resisti, non ti volti. Perché se lo facessi, lei sarebbe lì, sopra di te, e non ci sarebbe via di fuga. I suoi baci, delicati e continui, si poserebbero sul tuo sterno come una pioggia calda, e i suoi capelli, sottili fili di seta, ti solleticherebbero la pelle, mentre le sue mani stringerebbero le tue costole con una forza dolce e possessiva.

"Non preoccuparti di niente, baby. Lascia che mi prenda cura di te."
Le sue parole risuonerebbero come un mantra, e tu ti lasceresti andare, arrendendoti a quell'istinto che hai cercato così a lungo di sopprimere. Le tue dita scivolano più giù, giocano con l'orlo delle mutandine, mentre nella tua mente la vedi esitare. La sua eccitazione è evidente, ma anche la paura di rovinare qualcosa di prezioso tra di voi. La vedi lì, davanti a te, che ti spoglia con mani tremanti, eppure determinate. La sua voce, un sussurro rotto dal desiderio, ti rassicura ancora una volta: "Non preoccuparti di niente. Sono sempre stato tua."
E tu, in quel momento, capisci che forse è vero.

Le tue dita scivolano più in basso, scariche di energia attraversano il tuo corpo. Quando il pollice si posa sulla clitoride, il piacere è immediato, quasi doloroso nella sua intensità, e un tremito ti percorre. La vedi chiaramente nella tua mente, le sue labbra premono proprio lì, quel sorriso beffardo che tanto ami stampato sul suo viso, mentre i suoi occhi ridono.
Un dito scivola dentro di te, e gemi piano, lasciando che il piacere si accumuli. La immagina eccitata, compiaciuta nel trovarti così bagnata, così pronta per lei. Aggiungi un altro dito, lentamente, immaginando il modo in cui lei ti esplorerebbe, delicata e metodica, anche se dentro di te stai implorando una velocità che lei, con tutta probabilità, ti negherebbe. È lenta, si diverte nel farti aspettare, nel prolungare quel momento, come ha fatto per anni con il suo sorriso ambiguo e i gesti innocenti che ti mandavano fuori di testa. Ora lo sa, ne sei sicura, e ti tiene sulla corda, assaporando il potere che ha su di te.
Mordi il labbro per soffocare un urlo mentre torci le dita dentro di te, cercando quel punto che ti farà esplodere. Con l'altra mano, ti allunghi frenetica, cercando alla cieca il vibratore. Senti un rumore sordo: un libro, forse una bottiglia, che cade a terra, ma non ti importa. La tua mano finalmente si chiude attorno al vibratore, e un sospiro di sollievo ti scappa dalle labbra. La immagini piegarsi verso di te, finalmente cedere alla tua disperazione, premendo la lingua contro il tuo clitoride, quel ghigno compiaciuto sempre presente.

Accendi il vibratore. La tensione nel tuo corpo si scioglie leggermente, ma solo per un attimo, perché le tue dita si muovono più in profondità, torcendosi dentro di te, mentre aggiungi un terzo dito. Il piacere è intenso, quasi troppo da gestire, ma non rallenti. Alzi la potenza della vibrazione e lo premi contro di te, immaginando le sue labbra, la sua lingua, il modo in cui la sua bocca si muoverebbe contro di te, il suo sussurro leggero e divertito mentre ti assaggia. Il suono del vibratore si mescola con il tuo respiro affannato, e nella tua testa la senti canticchiare contro la tua pelle, godendo del tuo sapore, di quel momento.

La tensione cresce, un nodo di piacere che si stringe nel tuo ventre, e le tue dita accelerano, cercando, trovando il punto giusto. Un sussulto ti scappa, la bocca si apre in un gemito soffocato mentre le vibrazioni si intensificano e tu ti stringi intorno a te stessa, perdendo il controllo. Il mondo intorno a te scompare, tutto diventa nero. Non esiste nient'altro che lei, le sue labbra, le sue dita, i suoi capelli che ti sfiorano l’ombelico, e quel sorriso malizioso, quel ghigno arrogante da mangia merda. Sa quanto ti sta facendo impazzire. E poi, un sussurro nella tua testa, la sua voce dolce e crudele: "Ti ho preso, tesoro."
E tu ti arrendi.

L’orgasmo ti travolge come un’onda, un’esplosione di piacere che ti manda brividi lungo la schiena. Ansimi, il respiro affannato si fa eco nel silenzio della stanza, mentre il sudore ti cola sulla fronte. La sensazione è intensa, pura e travolgente, e per un momento desideri afferrarla, allungarla, quindi abbassi leggermente la vibrazione, cercando di prolungare quel picco di piacere che ti ha rapita. Ti mordi il labbro, un gesto istintivo per sentire qualcosa di più mentre la fantasia svanisce lentamente, come un sogno al risveglio. Con un movimento lento e deliberato, fai scivolare fuori un dito, poi gli altri, lasciando solo un velo di piacere sulla tua pelle, un ricordo di ciò che è appena accaduto.
Il tuo respiro riempie la stanza, un ritmo sussurrato che riecheggia nel piccolo spazio, creando un'atmosfera intima e carica di tensione. Ma l’armonia viene spezzata quando il tuo telefono squilla, un suono improvviso che ti spaventa a morte. La luce dello schermo illumina il tuo volto, e il suo nome balza in avanti, come un richiamo irresistibile. Il tuo cuore batte forte, una tambureggiata furiosa nel petto, mentre trattieni il respiro, lottando per calmarti. Con mani tremanti, allunghi la mano verso il telefono.
"Ehi," sussurri nell'oscurità, la tua voce è un filo di voce, quasi un segreto.
"Ehi, tesoro," dice lei, e la sua voce roca e velata dal sonno ti fa rabbrividire. "Non riesco a dormire."
"Nemmeno io." Espiri, con il cuore in gola, mentre le sue parole ti avvolgono, riportando alla mente i momenti che hai appena vissuto. La sua voce risuona ancora nelle tue orecchie, un’eco che ti invita a lasciarti andare.
“Non preoccuparti di niente.”
Il suo mantra familiare ti avvolge come una coperta calda, mentre ti immagini vicina a lei, priva di confini, avvolta nel suo abbraccio, in quel mondo che è solo vostro.

"Non preoccuparti di niente," ripete, e questa volta sembra più di un invito; è una promessa. Ma poi, un attimo di silenzio, e il suo tono cambia, diventando più giocoso. "In realtà, ho un'idea. Vuoi che venga da te?"
Il tuo cuore salta. Non te l’aspettavi. La tensione che avevi sentito in ogni cellula del tuo corpo si trasforma in un'anticipazione frenetica.
"Sì," riesci a dire, la voce tremante di emozione e desiderio. "Quando?"
"Tra dieci minuti," dice, e il suo sorriso è quasi tangibile attraverso lo schermo. "Ho qualcosa di speciale per te."
Chiudi gli occhi, e per un attimo, immagini le possibilità: le sue labbra, le sue mani, quel sorriso sfacciato che ti fa impazzire. Un fremito percorre la tua schiena mentre pensi a tutto ciò che potrebbe accadere, e un brivido di eccitazione ti attraversa il corpo.
"Non vedo l'ora," sussurri, già perdendoti in una nuova fantasia.

scritto il
2024-10-27
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