Era di nuovo quella volta
di
Claire1980
genere
tradimenti
Era di nuovo quella volta. Davide aveva invitato alcuni sconosciuti che aveva rimorchiato su un sito di incontri hard.
“Un gruppo di veneti” disse.
Arianna non sapeva esattamente quanti. Ma non importava, c'era sempre abbastanza birra in frigo e i ragazzi non venivano certo per sedersi attorno a un tavolo a mangiare. Sentì suonare il campanello e capì cosa doveva fare.
Si ritirò in camera da letto e cominciò a cambiarsi. Le autoreggenti erano l'unica biancheria intima consentita. Per l’outfit aveva puntato su due capi in pelle nera: una gonna corta di Versace e un top attillato di Balmain, che mostrava il suo seno sodo e di media grandezza. Naturalmente non potevano mancare i tacchi alti, sandali neri di Stuart Weitzman. Andò in bagno a truccarsi. Labbra rosse, mascara e un tocco di illuminante per accentuare le guance. Aveva intrecciato i suoi lunghi capelli castani, in una treccia stretta. Poteva già sentire delle voci provenire dal soggiorno. Difficile stimare quanti. Quattro? Sentì una sensazione di formicolio, e non solo allo stomaco. Arrivò il momento. Sentì Davide che la chiamava. Fece un altro respiro profondo.
Scese in soggiorno. La sua ipotesi era corretta: erano quattro uomini, tra i 35 ei 50 anni. Due erano seduti sul divano, due sulle poltrone. Tutti avevano una bottiglietta di Beck’s in mano. Cinque paia di occhi erano puntati su di lei.
Davide si schiarì la voce: "È lei. La mia adorabile moglie Arianna. Ho raccontato loro tutto quello che possono e non possono farti. Potranno sculacciarti ma senza lasciare segni, So quanto odi i preservativi, e per questo ho chiesto i test IST. Mostra ai nostri ospiti quello che hai da offrire, tesoro."
Alexa era sintonizzata su Spotify, un funky lento a volume ambiente. Arianna chiuse gli occhi e cominciò a muoversi al ritmo della musica. Muoveva i fianchi in modo provocatorio, girandosi e rigirandosi in modo che tutti potessero esaminarla, spogliarla con gli occhi, nella dolce attesa che precede la tempesta.
I complimenti sul suo "culo caldo" e sulle "tette sode" la eccitavano.
"Mostraci di più, piccola", le chiese uno degli uomini. Lentamente si tolse il top ed espose il seno. Gli elogi e i fischi dei ragazzi la lusingarono: le era sempre piaciuto sentirsi al centro dell’attenzione, non c’era sguardo di maschi che passasse su di lei senza provocarle effetto.
Le chiesero di continuare. Abbassò la gonna. Riaprì gli occhi e vide come i ragazzi la fissavano con lussuria e avidità. Le sue guance brillavano, si mordicchiò il labbro inferiore, arricciò il naso. Si sentì ineluttabilmente bagnata.
"Ah, guardatela ragazzi. Che spettacolo!”
“La puttanella indossa solo le autoreggenti.”
“Mmmh, e la sua figa è ben rasata. Così deve essere!"
Le parole provenivano soprattutto da un uomo corpulento. Probabilmente il più anziano del gruppo. Si alzò e si avvicinò a Arianna.
"Qualcuno deve iniziare" disse.
Le afferrò coraggiosamente i seni, li impastò, li massaggiò e pizzicò leggermente i suoi capezzoli, che divennero subito duri.
"Sì, ti piace, vero? Apri un po' le gambe!"
Lei fece come le era stato detto. L’uomo tolse una mano dal seno e la infilò tra le cosce, facendo scivolare un dito attraverso la fessura, provocando un leggero gemito da parte di Arianna.
“La bambolina è davvero fradicia adesso", disse con una risata sporca. "Non vedi l'ora di farti scopare, eh?"
Allontanò le mani dal corpo di Arianna, aprì la cerniera dei pantaloni e se li tolse insieme ai boxer. Il suo uccello era già sull’attenti. Non era particolarmente grande, ma era davvero grosso, forte, e aveva vene spesse e bluastre che lo attraversavano. Arianna istintivamente lo prese e iniziò a massaggiarlo. L’uomo ringhiò.
"Aaah sì! Mettiti in ginocchio! Non te la caverai semplicemente spugnettandomi. Sai cosa devi fare, forza!"
Arianna obbedientemente si inginocchiò davanti all’uomo. Davanti al suo viso trovò in tutta la sua maestosità un bel glande rosso e lucido che la stava aspettando. Lo leccò un paio di volte prima di infilarselo in bocca e iniziare a succhiarlo. Lavorò quel randello duro con le labbra, la lingua e le mani, succhiandolo sempre più profondamente, sempre più velocemente nella sua bocca.
"Aaahh sì, stai andando bene! La porcellina sa quello che fa. Forza ragazzi. Questa troia ha bisogno di più cazzi, altrimenti si annoia."
Gli altri uomini, che nel frattempo si erano tolti i pantaloni e si stavano masturbando, non se lo fecero dire due volte, e si misero velocemente in cerchio attorno a Arianna, ancora inginocchiata. Lei afferrò un cazzo con ciascuna mano, sussultò e succhiò tutti i cazzi in circolo, sentendo gli odori, assaporandone la sapidità. I mugugni di piacere degli uomini erano la sua colonna sonora preferita.
Uno dei ragazzi afferrò la testa di Arianna, la spinse in profondità su tutta la lunghezza e la bloccò lì per un momento. Arianna si sentì aprire la gola, ebbe un conato di vomito, le lacrime le salirono agli occhi e la saliva le colò dalla bocca. Quando l’uomo impetuoso le lasciò la testa lei era senza fiato. Il successivo prese esempio dal compare: l'afferrò immediatamente e le spinse il cazzo in gola.
Il trucco era già imbrattato di lacrime e saliva. Davide era seduto su una poltrona e osservava con interesse ciò che stava accadendo. Era l'unico che indossava ancora i pantaloni. Ma il rigonfiamento evidente non lasciava dubbi sul fatto che ciò che stava guardando lo arrapava.
"Era da un po’ che non ti divertivi così, vero coniglietta?", disse. "Ragazzi, vogliamo trasferirci in camera da letto?"
Gli uomini acconsentirono, si tolsero il resto dei vestiti e seguirono Davide su per le scale, nella loro camera matrimoniale. Una processione laica e indecente: a capo un cerimoniere alto e ben vestito, seguito da due maschi nudi e dalla la regina della serata con i tacchi e le autoreggenti. Chiudevano la processione gli altri due maschi, altrettanto nudi,
Appena arrivò in camera Arianna si stese sul letto di schiena. I quattro ragazzi si inginocchiarono accanto a lei, due su ciascun lato. Le sue gambe furono afferrate e separate.
"Mmmh guarda che figa meravigliosa, bagnata e lucente. Quelle deliziose piccole labbra e la clitoride gonfia… mmmhh devo assaggiarli" disse il corpulento, che si era ormai autoeletto come capogruppo. Si appoggiò tra le sue cosce e cominciò a leccarla e toccarla avidamente.
"Mmh, la figa ha un sapore meraviglioso ed è dannatamente stretta."
Arianna gemette. Ma il gemito venne subito soffocato da un grosso cazzo che le venne infilato in bocca. Su tutto il suo corpo c'erano mani avide che la toccavano, i cazzi erano tesi , lei masturbava e succhiava e succhiava e masturbava. Il ragazzo tarchiato si alzò, appoggiò il suo fungo sulla vagina di Arianna e spinse forte e in profondità. Arianna si inarcò, ansimando e arricciando le dita dei piedi. Dolore e piacere in un mix celestiale. L’uccello nella sua figa era così grosso che si sentì lacerare. Tutti i sensi erano acuiti dall’euforia. Osservava e assaggiava e annusava e toccava gli altri tre cazzi. Ascoltava i rumori dei suoi risucchi e le voci dei ragazzi che la incitavano.
Gli uomini si alternarono, nella sua bocca e nelle sue mani, gemendo, ansimando e incoraggiandosi a vicenda. Non ci volle molto prima che fosse scossa dal suo primo violento orgasmo. Ma non le è fu concessa tregua. Continuò a farsi scopare.
Il ragazzo corpulento giaceva ora sulla schiena.
"Dai, siediti sul mio cazzo, lurida troia!"
Arianna obbedì e lasciò che il grosso arnese scivolasse nella sua fica morbida e arrossata.
"Sì, così. Adesso piegati. Chi la vuole inculare?"
Rispose un ragazzo magro ma atletico. Davide si alzò, prese dal cassetto del comodino un tubetto e glielo porse.
“Usa questo” disse.
Il ragazzo le si avvicinò alle spalle, le aprì le natiche e gli spalmò una abbondante dose di lubrificante. Senza ulteriore preavviso, le sbatté il cazzo dentro. Nonostante fosse il meno dotato, Arianna urlò e alzò gli occhi al cielo. Le urla furono subito attutite da un cazzo in bocca.
Scopata in tutti e tre gli orifizi, le rimanevano le mani. Con una di queste segava il ragazzo rimasto senza un buco disponibile.
E Davide? Davide aveva liberato il suo piccolo cazzo dai pantaloni. Facendosi una sega, rimase accanto al letto e guardò sua moglie mentre veniva scopata, lasciandosi usare come una puttana e ovviamente godendone la vista.
Una decina di minuti dopo, quasi contemporaneamente, gli uccelli del tozzo e dell'atletico si contrassero. Quasi contemporaneamente schizzarono il loro sperma in profondità nei buchi più intimi di Arianna accompagnandosi con suoni osceni che sembravano latrati. Anche lei fu travolta nuovamente da un orgasmo, ancora più violento del primo. Dopo un minuto o due anche gli altri due ragazzi si avvicinarono al volto di Arianna, e gli svuotarono il loro carico sul viso.
Esausta, lasciò che l'uomo corpulento la liberò dalla presa e la facesse scivolare sul letto.
Lì giaceva adesso. Scopata, usata e profondamente soddisfatta. Lo sperma usciva dal suo culo e dalla sua fica, altra sbobba gli colava dal viso imbrattato.
Senza una parola, gli uomini, indottrinati prima dal marito, si alzarono e lasciarono la camera da letto. Solo quello atletico che l’aveva inculata, contravvenendo alle regole, le sussurrò all’orecchio: "Grazie, è stato bello".
Davide riaccompagnò gli uomini al piano di sotto, dove si vestirono, ringraziarono e salutarono. Una volta usciti, il marito tornò di sopra.
"La mia mogliettina arrapata... Sei stata bravissima."
Si tolse i vestiti, il suo cazzettino era duro come l'acciaio. La scopò di nuovo in entrambi i buchi inseminati, regalandole un terzo orgasmo.
“Un gruppo di veneti” disse.
Arianna non sapeva esattamente quanti. Ma non importava, c'era sempre abbastanza birra in frigo e i ragazzi non venivano certo per sedersi attorno a un tavolo a mangiare. Sentì suonare il campanello e capì cosa doveva fare.
Si ritirò in camera da letto e cominciò a cambiarsi. Le autoreggenti erano l'unica biancheria intima consentita. Per l’outfit aveva puntato su due capi in pelle nera: una gonna corta di Versace e un top attillato di Balmain, che mostrava il suo seno sodo e di media grandezza. Naturalmente non potevano mancare i tacchi alti, sandali neri di Stuart Weitzman. Andò in bagno a truccarsi. Labbra rosse, mascara e un tocco di illuminante per accentuare le guance. Aveva intrecciato i suoi lunghi capelli castani, in una treccia stretta. Poteva già sentire delle voci provenire dal soggiorno. Difficile stimare quanti. Quattro? Sentì una sensazione di formicolio, e non solo allo stomaco. Arrivò il momento. Sentì Davide che la chiamava. Fece un altro respiro profondo.
Scese in soggiorno. La sua ipotesi era corretta: erano quattro uomini, tra i 35 ei 50 anni. Due erano seduti sul divano, due sulle poltrone. Tutti avevano una bottiglietta di Beck’s in mano. Cinque paia di occhi erano puntati su di lei.
Davide si schiarì la voce: "È lei. La mia adorabile moglie Arianna. Ho raccontato loro tutto quello che possono e non possono farti. Potranno sculacciarti ma senza lasciare segni, So quanto odi i preservativi, e per questo ho chiesto i test IST. Mostra ai nostri ospiti quello che hai da offrire, tesoro."
Alexa era sintonizzata su Spotify, un funky lento a volume ambiente. Arianna chiuse gli occhi e cominciò a muoversi al ritmo della musica. Muoveva i fianchi in modo provocatorio, girandosi e rigirandosi in modo che tutti potessero esaminarla, spogliarla con gli occhi, nella dolce attesa che precede la tempesta.
I complimenti sul suo "culo caldo" e sulle "tette sode" la eccitavano.
"Mostraci di più, piccola", le chiese uno degli uomini. Lentamente si tolse il top ed espose il seno. Gli elogi e i fischi dei ragazzi la lusingarono: le era sempre piaciuto sentirsi al centro dell’attenzione, non c’era sguardo di maschi che passasse su di lei senza provocarle effetto.
Le chiesero di continuare. Abbassò la gonna. Riaprì gli occhi e vide come i ragazzi la fissavano con lussuria e avidità. Le sue guance brillavano, si mordicchiò il labbro inferiore, arricciò il naso. Si sentì ineluttabilmente bagnata.
"Ah, guardatela ragazzi. Che spettacolo!”
“La puttanella indossa solo le autoreggenti.”
“Mmmh, e la sua figa è ben rasata. Così deve essere!"
Le parole provenivano soprattutto da un uomo corpulento. Probabilmente il più anziano del gruppo. Si alzò e si avvicinò a Arianna.
"Qualcuno deve iniziare" disse.
Le afferrò coraggiosamente i seni, li impastò, li massaggiò e pizzicò leggermente i suoi capezzoli, che divennero subito duri.
"Sì, ti piace, vero? Apri un po' le gambe!"
Lei fece come le era stato detto. L’uomo tolse una mano dal seno e la infilò tra le cosce, facendo scivolare un dito attraverso la fessura, provocando un leggero gemito da parte di Arianna.
“La bambolina è davvero fradicia adesso", disse con una risata sporca. "Non vedi l'ora di farti scopare, eh?"
Allontanò le mani dal corpo di Arianna, aprì la cerniera dei pantaloni e se li tolse insieme ai boxer. Il suo uccello era già sull’attenti. Non era particolarmente grande, ma era davvero grosso, forte, e aveva vene spesse e bluastre che lo attraversavano. Arianna istintivamente lo prese e iniziò a massaggiarlo. L’uomo ringhiò.
"Aaah sì! Mettiti in ginocchio! Non te la caverai semplicemente spugnettandomi. Sai cosa devi fare, forza!"
Arianna obbedientemente si inginocchiò davanti all’uomo. Davanti al suo viso trovò in tutta la sua maestosità un bel glande rosso e lucido che la stava aspettando. Lo leccò un paio di volte prima di infilarselo in bocca e iniziare a succhiarlo. Lavorò quel randello duro con le labbra, la lingua e le mani, succhiandolo sempre più profondamente, sempre più velocemente nella sua bocca.
"Aaahh sì, stai andando bene! La porcellina sa quello che fa. Forza ragazzi. Questa troia ha bisogno di più cazzi, altrimenti si annoia."
Gli altri uomini, che nel frattempo si erano tolti i pantaloni e si stavano masturbando, non se lo fecero dire due volte, e si misero velocemente in cerchio attorno a Arianna, ancora inginocchiata. Lei afferrò un cazzo con ciascuna mano, sussultò e succhiò tutti i cazzi in circolo, sentendo gli odori, assaporandone la sapidità. I mugugni di piacere degli uomini erano la sua colonna sonora preferita.
Uno dei ragazzi afferrò la testa di Arianna, la spinse in profondità su tutta la lunghezza e la bloccò lì per un momento. Arianna si sentì aprire la gola, ebbe un conato di vomito, le lacrime le salirono agli occhi e la saliva le colò dalla bocca. Quando l’uomo impetuoso le lasciò la testa lei era senza fiato. Il successivo prese esempio dal compare: l'afferrò immediatamente e le spinse il cazzo in gola.
Il trucco era già imbrattato di lacrime e saliva. Davide era seduto su una poltrona e osservava con interesse ciò che stava accadendo. Era l'unico che indossava ancora i pantaloni. Ma il rigonfiamento evidente non lasciava dubbi sul fatto che ciò che stava guardando lo arrapava.
"Era da un po’ che non ti divertivi così, vero coniglietta?", disse. "Ragazzi, vogliamo trasferirci in camera da letto?"
Gli uomini acconsentirono, si tolsero il resto dei vestiti e seguirono Davide su per le scale, nella loro camera matrimoniale. Una processione laica e indecente: a capo un cerimoniere alto e ben vestito, seguito da due maschi nudi e dalla la regina della serata con i tacchi e le autoreggenti. Chiudevano la processione gli altri due maschi, altrettanto nudi,
Appena arrivò in camera Arianna si stese sul letto di schiena. I quattro ragazzi si inginocchiarono accanto a lei, due su ciascun lato. Le sue gambe furono afferrate e separate.
"Mmmh guarda che figa meravigliosa, bagnata e lucente. Quelle deliziose piccole labbra e la clitoride gonfia… mmmhh devo assaggiarli" disse il corpulento, che si era ormai autoeletto come capogruppo. Si appoggiò tra le sue cosce e cominciò a leccarla e toccarla avidamente.
"Mmh, la figa ha un sapore meraviglioso ed è dannatamente stretta."
Arianna gemette. Ma il gemito venne subito soffocato da un grosso cazzo che le venne infilato in bocca. Su tutto il suo corpo c'erano mani avide che la toccavano, i cazzi erano tesi , lei masturbava e succhiava e succhiava e masturbava. Il ragazzo tarchiato si alzò, appoggiò il suo fungo sulla vagina di Arianna e spinse forte e in profondità. Arianna si inarcò, ansimando e arricciando le dita dei piedi. Dolore e piacere in un mix celestiale. L’uccello nella sua figa era così grosso che si sentì lacerare. Tutti i sensi erano acuiti dall’euforia. Osservava e assaggiava e annusava e toccava gli altri tre cazzi. Ascoltava i rumori dei suoi risucchi e le voci dei ragazzi che la incitavano.
Gli uomini si alternarono, nella sua bocca e nelle sue mani, gemendo, ansimando e incoraggiandosi a vicenda. Non ci volle molto prima che fosse scossa dal suo primo violento orgasmo. Ma non le è fu concessa tregua. Continuò a farsi scopare.
Il ragazzo corpulento giaceva ora sulla schiena.
"Dai, siediti sul mio cazzo, lurida troia!"
Arianna obbedì e lasciò che il grosso arnese scivolasse nella sua fica morbida e arrossata.
"Sì, così. Adesso piegati. Chi la vuole inculare?"
Rispose un ragazzo magro ma atletico. Davide si alzò, prese dal cassetto del comodino un tubetto e glielo porse.
“Usa questo” disse.
Il ragazzo le si avvicinò alle spalle, le aprì le natiche e gli spalmò una abbondante dose di lubrificante. Senza ulteriore preavviso, le sbatté il cazzo dentro. Nonostante fosse il meno dotato, Arianna urlò e alzò gli occhi al cielo. Le urla furono subito attutite da un cazzo in bocca.
Scopata in tutti e tre gli orifizi, le rimanevano le mani. Con una di queste segava il ragazzo rimasto senza un buco disponibile.
E Davide? Davide aveva liberato il suo piccolo cazzo dai pantaloni. Facendosi una sega, rimase accanto al letto e guardò sua moglie mentre veniva scopata, lasciandosi usare come una puttana e ovviamente godendone la vista.
Una decina di minuti dopo, quasi contemporaneamente, gli uccelli del tozzo e dell'atletico si contrassero. Quasi contemporaneamente schizzarono il loro sperma in profondità nei buchi più intimi di Arianna accompagnandosi con suoni osceni che sembravano latrati. Anche lei fu travolta nuovamente da un orgasmo, ancora più violento del primo. Dopo un minuto o due anche gli altri due ragazzi si avvicinarono al volto di Arianna, e gli svuotarono il loro carico sul viso.
Esausta, lasciò che l'uomo corpulento la liberò dalla presa e la facesse scivolare sul letto.
Lì giaceva adesso. Scopata, usata e profondamente soddisfatta. Lo sperma usciva dal suo culo e dalla sua fica, altra sbobba gli colava dal viso imbrattato.
Senza una parola, gli uomini, indottrinati prima dal marito, si alzarono e lasciarono la camera da letto. Solo quello atletico che l’aveva inculata, contravvenendo alle regole, le sussurrò all’orecchio: "Grazie, è stato bello".
Davide riaccompagnò gli uomini al piano di sotto, dove si vestirono, ringraziarono e salutarono. Una volta usciti, il marito tornò di sopra.
"La mia mogliettina arrapata... Sei stata bravissima."
Si tolse i vestiti, il suo cazzettino era duro come l'acciaio. La scopò di nuovo in entrambi i buchi inseminati, regalandole un terzo orgasmo.
3
9
voti
voti
valutazione
6.6
6.6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Magic Momentracconto sucessivo
Come lo sai che mi piace?
Commenti dei lettori al racconto erotico