Se il marito ce l'ha piccolo

di
genere
tradimenti

Dopo innumerevoli discussioni, finalmente lo abbiamo trovato. L'uomo da cui potrei farmi scopare è un ragazzone palestrato con un cazzo niente male, già me lo immagino penetrare in profondità nella mia figa bagnata...
Lo avevamo fantasticato a lungo, era una di quelle fantasie che gli uomini non trovano il coraggio di condividere con la propria moglie per paura che poi si avveri, condividermi con un altro uomo senza che lui fosse presente.
La sua fantasia aveva acceso anche me, ma ora che dopo aver valutato un sacco di profili e avere scelto il toro giusto stava diventando realtà, i dubbi arrivavano come uno sciame di farfalle, ero emozionatissima. Avrei voluto farlo, ma al momento opportuno avrei saputo farlo?

Il ragazzo prescelto non sa che ho un uomo, sul sito di incontri mi sono registrata come single, inoltre non sa che Massimo ha la password del mio profilo e ha letto tutto quello che ci siamo scritti. Una volta che gli ha risposto, fingendo di essere me, facendo perfino sexting con lui.
Dopo un paio di settimane e altrettante scopate virtuali ci eravamo dati un appuntamento a casa sua, e il sabato dell’incontro avevo passato tutta la giornata a prepararmi
“Ci vediamo per un aperitivo e poi vediamo se c'è chimica per altro", diceva nel suo invito.

La paura e l’eccitazione continuarono a salire sempre più con il passare della giornata, e mio marito è stato bravo a nutrirle con messaggi del genere: "Non vedo l'ora che tu torni a casa stasera"; "Spero che possa usarti adeguatamente"; "Avrei finalmente un cazzo più grosso del mio"; "Sei d'accordo con lui che dovrebbe leccarti la figa bella, calda e bagnata?"
Gli ultimi dettagli con il ragazzo erano stati chiariti tramite messaggi, ma non dicevo a mio marito cosa mi scriveva, e la cosa eccitava anche lui…

La crisi dell'abbigliamento: cosa indosso per un appuntamento del genere? Per fortuna mio marito aveva la risposta a questa domanda: “La tua sottoveste nera e il vestito estivo verde. Niente biancheria intima…"
Non ero del tutto sicura che fosse una buona idea, eccitata com’ero al solo pensiero la mia figa stava già colando e il vestito si sarebbe inzuppato in un attimo. Ma ovviamente ho fatto come mi aveva suggerito Massimo.

Per andare nella città dell’appuntamento dovevo passare vicino allo studio di mio marito. Ho deciso di fargli una sorpresa, e all'improvviso mi sono fermato davanti al suo studio e sono entrata. Massimo era sorpreso di vedermi, essendo sabato era in studio da solo, prima che potesse parlare l'ho baciato, ho premuto il mio corpo contro il suo e gli ho sussurrato all'orecchio "Fammi avere un orgasmo subito...". Poi stando lì di fronte a lui, ha infilato 2 dita dentro di me e mi ha scopato con le dita, gli angeli hanno cantato, ho urlato il mio orgasmo e mi sono aggrappata al suo corpo. L’ho salutato con un bacio e sono risalita in macchina, basta chiacchiere, era giunto il momento di vincere le mie paure e che la serata potesse davvero iniziare…

Ho parcheggiato davanti a una moderna casa a un piano in un quartiere di recente costruzione, il mio cuore galoppava, per calmarlo non era sufficiente recitarmi il mantra "Rilassati, Chiara, l'hai fatto molte volte prima di incontrare Massimo". Era proprio perchè l’avevo aspettato e desiderato così a lungo avevo paura di rimanere delusa? Se fossi scappata e non avessi concluso niente cos avrebbe pensato Massimo di me?

Ho suonato il campanello e la porta è stata aperta dal ragazzone che avevo imparato a conoscere in chat, un ventottenne ben vestito con uno scintillio sfacciato negli occhi. Mi chiedevo se poteva sentire l'odore della mia eccitazione.
Mi ha invitata ad entrare e ci siamo seduti sulla terrazza dove c'era un rosé freddo che ci aspettava. La conversazione è andata bene, lui è stato brillante e ha lanciato lunghe occhiate alla scollatura del mio vestito, e quando mi ha chiesto se volevo "di più" ho risposto di sì, senza troppo pensare…


Si alza per venire nel mio lato del tavolo, scosta la mia sedia dal tavolo e la gira in modo che ci sia spazio davanti a me. Mi bacia velocemente sulla bocca ma senza esitazione continua con brevi baci a raffica fino al collo e alla scollatura del vestito, è così bello, le sue labbra sono morbide contro la mia pelle, respiro sempre più affannata e mi scappa qualche lieve gemito. Il ragazzone scivola in ginocchio davanti a me, con le sue braccia muscolose mi prende per il sedere e mi fa scorrere al bordo della sedia, mi solleva il vestito, mi allarga le gambe e si lascia scappare un grugnito di riconoscimento quando vede che sono senza mutandine. Aveva già visto che non indossavo il reggiseno e mentre flirtavamo davanti al vino si era complimentato per il mio seno, ma non immaginava che non avessi niente sotto.

Mi apre le grandi e le piccole labbra della figa con la lingua e inizia a leccarmi, molto lentamente, mentre sospira profondamente e mi sussurra "buonooooooo, hai un buon sapore". Posso solo fare un lungo sospiro in risposta, “Stai zitto, e leccami la figa”, penso ma non lo dico, e per una sola breve frazione di secondo penso a Massimo ancora nel suo studio, a alle sue dita dentro di me.
Il ragazzo continua a giocare con me con la sua lingua birichina, ma un po' meno concentrato. Non è un gran leccatore, ma con la coda dell’occhio vedo che ha estratto il suo cazzo dai calzoni, sembra ancora più grosso che in foto, non così lungo ma esageratamente largo, con il presperma che già luccica sulla cappella, che mi eccita ancora di più...
"Alzati, così posso vedere il tuo cazzo", gli chiedo con un po' di cautela, non sembra un uomo verso il quale posso essere troppo prepotente, ha il controllo completo su di me e sul mio corpo, ma oh, voglio assaggiare quel cazzo e sentirmelo in bocca.
Lui si alza ed è sufficientemente alto da permettermi di restare seduta sulla sedia e prendere il suo cazzo in bocca.
Lo bacio, lo lecco, infilo la punta della lingua sul buchino dell’uretra, vado su e giù sul filetto, lo assaporo per procrastinare l’istante in cui prenderlo tutto in bocca. Succhio e massaggio il cazzo con la lingua come meglio posso mentre lui mi accarezza i capelli e vi intreccia le dita…
“Prendilo in bocca”, geme. Lo guardo sfacciatamente cerco di farlo entrare il più possibile. A causa della circonferenza fuori misura faccio fatica, ma chiudo gli occhi per prenderne la maggior parte possibile, fino a sentimi solleticare la gola.
Dopo qualche minuto mi ferma, fa comparire da non so dove un preservativo, lo indossa e dice: "Con bocca fai fatica, ma vediamo se la tua figa è abbastanza larga”.

Mi fa alzare in piedi e mi fa piegare sul tavolo. Non sono del tutto sicura che che quel calibro riesca a penetrarmi la figa stretta da dietro, ma lo lascio fare. Sento premere il suo cazzo contro l'apertura della mia figa, sento la resistenza e lui lo spinge dentro con un colpo forte. Avevo sottovalutato la mia figa, che si è aperta per lui. Scivola dentro di me e il mio cervello esplode di piacere, il rumore dei sui fianchi che sbattono sul mio culo amplifica la sensazione di essere nelle sua mani, chi se ne frega se quel cornuto di Massimo adesso è a casa a farsi le seghe col suo cazzino pensandomi con un altro, il mio cervello è in una grande nebbia di crudo piacere e gemo, e imploro, “Di più! Di più!”, e il ragazzo accelera il ritmo, ”Di più! Di più” Sbattimi più forte”, i colpi sempre più rapidi, i colpi sempre più profondi, “Di più! Di più!”, e io sono arrivata al limite dell'estasi, sento la mia figa stringersi attorno al suo cazzo e finalmente godo. Poca puttana, come godo.
Mente lui continua a pompare ritrovo piano piano l’uso dei sensi. Riesco a malapena a stare in piedi, sento la tavola sorreggermi il corpo.
Vorrei che finisse, ma a quanto pare la mia figa non è d’accordo. Anche se comincio a sentire un leggero bruciore sento un altro orgasmo crescere in me. Questa volta grido “Oh mio dio!, Godooo… ancoraaaa....” Non soddisfatto lui continua imperterrito a pompare. Io sono ormai esausta. La gambe mi tremano, la figa brucia, e lui andrebbe avanti all’infinito se non raccogliessi le forze e gridando “Basta!”, non gli schiaffeggiassi una palla.
Lui allora toglie il cazzo dalla mia figa. Cerco di alzarmi ma lui mi tiene giù con un braccio.
“Stai così”, dice, “Voglio guardare il tuo culo”.
Mentre sto ancora riprendendo fiato sento le sue dita che trovano la mia figa ormai zuppa e dolorante, vanno fino in fondo e immediatamente trovano il mio punto G. Lo premono, lo massaggiano… e io esplodo di nuovo.
Vorrei dirgli di smetterla, che non ce la faccio più, che so già che domani mi aspetterà una giornata di antidolorifici e impacchi con l’acqua fredda, ma l’ultimo orgasmo è stato così intenso che non potevo, non volevo smettere, e all'improvviso mi rendo conto che avevo promesso a mio marito di contare quanti orgasmi avrei avuto, così avrebbe potuto moltiplicarli per 2 quando fossi tornata a casa... erano 3 o 4 adesso????

Il ragazzo mi aiuta ad alzarmi e a reggermi in piedi, aspetta che mi riprenda e con autorità mi chiede di sedermi sul bordo del tavolo.
“Non ce la faccio più”, dico, mentre lo vedo armeggiare ancora col suo cazzo ancora rosso e duro.
“Non ce la faccio più”, dico, ma mentre lo dico lui ha già spinto di nuovo il suo uccello dentro di me e mi sdraio sul tavolo pensando “Fanculo, oggi si gode, ai dolori ci penseremo domani”.

Lui stavolta mi penetra con un ritmo nuovo, molto lentamente e profondamente, dopo avermi fatto godere ripetutamente come una vacca si prende il suo tempo riempiendomi centimetro dopo centimetro e io mi contorco e cerco di restare zitta perchè adesso voglio solo essere usata come una bambola.
“Brava, così, senti come ti riempie e ti apre in due questo cazzo”, dice. Lentamente, con metodo, con un ritmo che solo lui sente nella sua testa, entra ed esce scivolando tra i miei umori che nonostante tutto continuano a bagnarmi la figa.
Lui sembra leggermi nella mente: “La tua figa è insaziabile, tesoro”, dice. E senza aspettare risposta con un colpo più forte fa entrare il sui cazzo in profondità e comincia a scoparmi veloce e con forza. Lui geme, geme sempre di più, diventa più profondo, come se volesse sfondarmi la figa, e alla fine urla il suo orgasmo e crolla su di me.
"I tuoi vicini sono a casa?", sussurro. Lui ride, tira fuori da me il suo cazzo e mi ha mostra con orgoglio il preservativo ben riempito del suo sperma.
“Da quanto è che non sborravo così”, mi dice.
Riprendiamo fiato, ci sediamo e beviamo un altro bicchiere di vino scambiandoci complimenti reciproci.

In macchina verso casa ho ripensato a quanti orgasmi avevo avuto e ho deciso di abbassare il numero, perché difficilmente potevo accettare che al mio ritorno il numero sarebbe raddoppiato, le mani esperte di mio marito mi mancavano, ma ormai ero esausta e avevo bisogno di un bagno e tante coccole dolci.

A casa, Massimo era seduto sul divano e si è alzato non appena ho varcato la porta, i suoi occhi brillavano di desiderio per me e l’attesa che gli raccontassi tutto.
scritto il
2024-09-21
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