La prima volta di S.

di
genere
prime esperienze

S. La conobbi durante il servizio civile.
Sebbene non fosse bella, aveva qualcosa che però mi stimolava la curiosità di conoscerla "meglio".
Grassottella, bionda e anche una pò volgarotta nel parlare, con un forte accento della mia città.
Ma il suo pezzo forte erano i suoi occhi verdi a porca, il rossetto acceso che metteva spessissimo e il suo davanzale veramente esagerato, non a caso la chiamavano "puppe d'oro". Con S strinsi una bella e sincera amicizia. Spesso eravamo di turno insieme e il tempo che avevamo libero lo trascorrevamo a chiacchierare e ridere molto animatamente. Altrimenti quando non eravamo di turno insieme capitava che ci incrociavamo tra un servizio e l'altro e ci scambiavamo dei baci sulle guance come fanno due cari amici. Però a me lei intrigava. cazzo se mi intrigava. Così un giorno le scrissi. Era tanto felice di sentirmi anche per messaggio e da lì iniziammo a messaggiare assiduamente. Sempre più frequentemente. Non mancavano mai i messaggi del buongiorno e della buona notte. Passò un bel pò di tempo così e lei mi faceva apprezzamenti sempre più confidenziali. Un giorno mi scrisse che aveva delle fantasie su di me e da lì Inn poi iniziammo a mandarci messaggi hot. Molto spinti ma rimanevano solo fantasie. Mi spiegò che non aveva mai fatto un pompino e che avrebbe voluto farlo a me. Io continuavo a chiederle quando ma lei glissava sempre: vediamo dai tesoro. Era strana, lo ammetto perchè poi la contattavo e andavo a parare sempre sui soliti discorsi: S, ho voglia di sborrare grazie a te. E lei mi rispondeva sempre con un: sei porco, fai schifo. Poi dopo poco ritornava alla carica e mi scriveva sempre le sue fantasie anche molto perverse. Poi dopo un pò, lasciai perdere perchè fare sesso virtuale non rientrava nei miei desideri. Quando ci vedevamo in servizio facevamo finta di nulla, era il nostro segreto e io non le accennavo più niente. Ci perdemmo di vista per un periodo, il servizio civile ci finì e prendemmo strade diverse. Lei andò a lavorare in un centro commerciale e di rado ci sentivamo con dei semplici e innocenti: ciao come stai? Cose così insomma.
Un giorno mi contattò e mi chiese se avevo voglia di vederla quando usciva da lavoro, per fare due chiacchiere. Accettai.
Alle 17 uscì da lavoro e io ero lì con la macchina ad aspettarla. Era vestita con una tuta, i capelli non erano più biondi ma tinti scuri. Portava un trucco pesante sugli occhi e un rossetto scuro sulle labbra. Una volta salita in macchina mi disse che aveva voglia di stare da sola con me. Mi indicò un posto tranquillo dove avremmo potuto fare due chiacchiere in tranquillità. Il posto era in collina, molto tranquillo e silenzioso. Davvero un bel posticino, che conoscevo già perchèc'ero stato qualche anno prima con una mia vecchia fiamma. Da subito capii quale erano le intenzioni di S così ci spostammo nell'abitacolo dove iniziammo a baciarci. Fu un bacio lungo, arrapante, salivoso. con la mano indugiava a toccarmi il pacco alche le dissi: guarda che no ti mordo eh. Lei sorrise, mi morse il labbro inferiore e infilò la mano nei jeans. Avevo il cazzo turgido, con la cappella bagnata. Le mutande erano inzaccherate dai miei stessi umori e con la mano S se ne accorse. Per essere la sua prima volta, così mi disse fu molto disinvolta. Mi morse ancora il labbro e mi disse: ora ti mangio tutto. Con uno strattone violento mi abbassò pantaloni e mutande lasciandomi con il cazzo fuori. La cappella era imperlata di goccioline di precum. S si leccò le labbra prima di abbassarsi per leccare la base del cazzo. La sua lingua era calda, viscida come la sua bocca. Mi insalivò il cazzo e iniziò a mungere prima piano, poi più forte. Con una mano mi teneva le palle e con le unghie curate (aveva la passione per le ricostruzioni) mi faceva i grattini. Sembrava come se quello fosse stato il suo millesimo pompino! Ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare. Mi pompò forte, creando l'effetto del sottovuoto sulla mia cappella che era viola sotto la coltre della sua bava. Le premetti la testa sempre più in basso fino a tenerla ferma. Me la stavo chiavando in bocca e affondavo sempre più forte il cazzo nella sua gola. Rivoli di bava si crearono alla base del cazzo fino a gocciolare sui coglioni e sul sedile della macchina. Riuscì a liberarsi dalle mie mani e prendendo a segarmi mi disse che non mi avrebbe fatto arrivare in bocca. Si sputò sulla mano e iniziò a farmi una sega supersonica, mega scivolosa. Con la testa rovesciata all'indietro grugnii. Sto per sborrare! S. continuò a far scivolare la sua mano fradicia della sua stessa saliva puntandomi il cazzo sulla pancia. Sborrai forte. Come finì, S si ricompose e iniziò a parlare del più e del meno come sempre, mentre io mi ripulivo con un fazzoletto, stravolto da quel pompino selvaggio e da quella sega mega scivolosa. Ci scambiammo un bacio angelico e la ri accompagnai a casa, in centro. Continuammo a messaggiare e via via ci scambiavamo dei messaggi hot, ma solo quando lei era in buona. Se abbiamo mantenuto il nostro rapporto? Se c'è stata una seconda volta tra me e lei? Chi lo sa, vi lascio con il piacere del dilemma. Alla prossima, da GinoPorcino.
scritto il
2024-09-17
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