La vita di campagna eccita suocera e zia. Evvai ... inculate anche
di
lykast_z
genere
incesti
No proprio non l’immaginavo che potesse finire in un paradiso di sesso e piacere.
Alla fine glielo avevo messo dovunque , e ci furono belle inculate anche, con gusto, oltre a tutta la serie di giochi erotici.
Parliamoci chiaro, a me sono sempre piaciute le donne mature, visto che ho cominciato a 15 anni con una vicina 40enne.
Io 48 anni, sposato, con una bella famiglia, mia Suocera Luisa, 63 anni che manda avanti l'azienda agricola di famiglia dopo la morte del marito, mi chiede di intervenire come consulente aziendale.
L’altra proprietaria per il 50% era mia zia Clelia, sorella di mio padre, di 60 anni, a sua volta vedova, recente, e cognata di mia suocera.
Devo dire che entrambe, nonostante l'età, erano delle donne eccitanti e morbide e avevano stravolto parecchi uomini . Non ci avevo mai pensato, però, ogni tanto mi capitava di fermare lo sguardo sulle loro scollature o sulle cosce che si scoprivano.
Che c'è da fare nipote, chiese zia Clelia? Dobbiamo andare la, stare sul posto, e rilanciare la produzione controllare le spese, ecc... , posso andare io se volete, una settimana.
Furono entusiaste e si aggregarono, mia moglie non poteva venire per i figli e la scuola ed il suo lavoro, e l’azienda era a circa 150 km dalla nostra città, per cui si scelse di dormire la, nella fattoria annessa, molto grande, loro due in una stanza , io in quella vicina, c’era una famiglia albanese che faceva i lavori di casa e curava gli animali.
La vita di campagna le eccitava, notai, erano felici, anche se c’era molto lavoro da fare, operai pochi, per cui mi misi anche a guidare il trattore, oltre a rifare contratti cercare compratori ecc.
La sera le ho viste entrambe in leggerissima sottoveste nel corridoio passare davanti alla mia porta, cazzo, mi è venuto duro, e uscendo dalla mia porta mi sono scontrato con zia Clelia, che ha tette abbondanti ma sode, che sentii addosso a me, ma lei sentì anche che ero duro, mi fece un sorriso malizioso, e mi diede un bacetto sulla guancia. Indugiò un po, con mia suocera che sorrideva sotto i baffi, mi illusi.
La mattina dopo mostrai il lavoro che avevo fatto, erano felici, l’azienda riprendeva, e mi strinsero fra loro abbracciandomi e baciandomi, non vi dico come mi venne duro, tanto che ero imbarazzato, ancora avevo timore reverenziale per mia suocera.
Ma loro erano un po complici, questo parente atletico, giovane ancora, rispettoso, le piaceva,
Le portai per festeggiare al ristorante , erano molto rilassate e tranquille, nessuna delle due nascondeva la scollatura, e non si curavano di coprire le cosce, neanche in macchina.
Cominciai a crederci, ma la prima mossa la dovevano far loro.
La prima occasione venne quando zia Clelia, mi chiese di portarla al distributore di sigarette, nella sera, non smettevo di guardare quelle belle coscione lisce ed eccitanti, al che lei disse, “ dai smettila di guardarmi in quel modo,, noi donne ce ne accorgiamo sai”.
Ma zia, scusami, nn pensavo, “ma si, mi fa piacere anche che guardi, ma siamo zia e nipote, non si può”
Proseguimmo il viaggio, si guardò bene dal coprirsi, poi alla macchinetta con la s cusa che non ci vedeva bene, mi accostai e lei non si ritirò, anzi.
Nel ritorno le dissi “ma zia, davvero non si può”? “cammina porcello, ma sorrideva.
La strada era buia e non passava nessuno, accostai fuori in un prato, non fece nessuna resistenza, subito mi baciò in bocca, poi passiamo sul sedile posteriore, dove dopo una bella succhiata che mi fece,la chiavai con forza e decisione, ed avemmo in breve un bell’orgasmo.
Quando arrivammo alla fattoria, andò a lavarsi, poi sentii delle risatine dalla loro camera, ma, che fa, racconta il fatto a mia suocera? Ero preoccupato.
Ma non era così, quello che venne dopo mi fece capire che erano complici.
Infatti il giorno dopo, andai col trattore è mia suocera fra i campi a portare delle cose, e voi sapete, il trattore è alto, ed i sedili sono stretti, e già nel farla salire vidi le belle cosce di mia suocera, che non si curava che guardassi, e aveva una scollatura esagerata, per cui i sobbalzi del trattor mettevano ancora più in evidenza le tette bianche e sode.
Suocera, io non sono un santo, mi venne da dire, lei se la rise, perché, non ti basta tua zia?
Passavamo vicino a un boschetto, infrattai il trattore, andai dalla sua parte per farla scendere, e lei si buttò nelle mie braccia, con le gonne sollevate dal tuffo che aveva fatto, era oscena oltre che eccitante, le toccai subito la figa era bagnata, aveva voglia, mentre lei me lo tirava fuori e ci baciavamo.
Presi una copertina la misi a terra, e vi giuro ero così voglioso di chiavarla, che non attesi niente, le aprii le cosce e mi trovai una giga caldissima, vogliosa, con lei che sembrava non volesse altro e si scatenava. Riuscii solo ad aspettare che avesse un forte orgasmo, poi la riempii, tanto che la sborra colò anche sulla copertina.
Era molto soddisfatta ed allegra, e capii che si erano consultate fra loro, ed avevano deciso di darsi questa botta di piacere.
A cena ridevamo felici tutti e tre. Ma loro volevano approfittare della situazione per fare cose mai fatte, o che le piacevano.
Feci da torello, la zia Clelia, voleva prenderlo nel culo, si preparò, e fece vedere a mia suocera, come si doveva mettere, perché lei non aveva mai provato ma era curiosa.
Che bel culo zia Clelia, ancora lo sogno, e come mi teneva bene dentro.
Si alternavano ad eccitarmi, ma, furbone, il sesso era la sera, di giorno si lavorava.
Dormire in tre nel letto, era forte e complice. Quando mia suocera volle provare la penetrazione anale, fu assistita dalla cognata mia zia, ed anche se ebbe un po di male iniziale, poi godette molto.
Devo dire che magari si titillarono un po fra loro, ma non avevano istinti di quel tipo, preferivano che fossi io a leccare quelle figone, e non mi feci pregare.
Loro me lo tenevano sempre in tiro di bocca, stavano attente a non farmi sborrare troppo, erano esperte. Quando era mia suocera a prendermelo in bocca era il paradiso.
Ora c’era il problema del ritorno in famiglia, loro mi dissero che finiva tutto li fra noi.
Capii che volessero dire, e fui sostanzialmente d’accordo.
Ma pure tuttavia negli anni, ora una ora l’altra, vennero a prendere piacere da me, e a darmene tantissimo.
Alla fine glielo avevo messo dovunque , e ci furono belle inculate anche, con gusto, oltre a tutta la serie di giochi erotici.
Parliamoci chiaro, a me sono sempre piaciute le donne mature, visto che ho cominciato a 15 anni con una vicina 40enne.
Io 48 anni, sposato, con una bella famiglia, mia Suocera Luisa, 63 anni che manda avanti l'azienda agricola di famiglia dopo la morte del marito, mi chiede di intervenire come consulente aziendale.
L’altra proprietaria per il 50% era mia zia Clelia, sorella di mio padre, di 60 anni, a sua volta vedova, recente, e cognata di mia suocera.
Devo dire che entrambe, nonostante l'età, erano delle donne eccitanti e morbide e avevano stravolto parecchi uomini . Non ci avevo mai pensato, però, ogni tanto mi capitava di fermare lo sguardo sulle loro scollature o sulle cosce che si scoprivano.
Che c'è da fare nipote, chiese zia Clelia? Dobbiamo andare la, stare sul posto, e rilanciare la produzione controllare le spese, ecc... , posso andare io se volete, una settimana.
Furono entusiaste e si aggregarono, mia moglie non poteva venire per i figli e la scuola ed il suo lavoro, e l’azienda era a circa 150 km dalla nostra città, per cui si scelse di dormire la, nella fattoria annessa, molto grande, loro due in una stanza , io in quella vicina, c’era una famiglia albanese che faceva i lavori di casa e curava gli animali.
La vita di campagna le eccitava, notai, erano felici, anche se c’era molto lavoro da fare, operai pochi, per cui mi misi anche a guidare il trattore, oltre a rifare contratti cercare compratori ecc.
La sera le ho viste entrambe in leggerissima sottoveste nel corridoio passare davanti alla mia porta, cazzo, mi è venuto duro, e uscendo dalla mia porta mi sono scontrato con zia Clelia, che ha tette abbondanti ma sode, che sentii addosso a me, ma lei sentì anche che ero duro, mi fece un sorriso malizioso, e mi diede un bacetto sulla guancia. Indugiò un po, con mia suocera che sorrideva sotto i baffi, mi illusi.
La mattina dopo mostrai il lavoro che avevo fatto, erano felici, l’azienda riprendeva, e mi strinsero fra loro abbracciandomi e baciandomi, non vi dico come mi venne duro, tanto che ero imbarazzato, ancora avevo timore reverenziale per mia suocera.
Ma loro erano un po complici, questo parente atletico, giovane ancora, rispettoso, le piaceva,
Le portai per festeggiare al ristorante , erano molto rilassate e tranquille, nessuna delle due nascondeva la scollatura, e non si curavano di coprire le cosce, neanche in macchina.
Cominciai a crederci, ma la prima mossa la dovevano far loro.
La prima occasione venne quando zia Clelia, mi chiese di portarla al distributore di sigarette, nella sera, non smettevo di guardare quelle belle coscione lisce ed eccitanti, al che lei disse, “ dai smettila di guardarmi in quel modo,, noi donne ce ne accorgiamo sai”.
Ma zia, scusami, nn pensavo, “ma si, mi fa piacere anche che guardi, ma siamo zia e nipote, non si può”
Proseguimmo il viaggio, si guardò bene dal coprirsi, poi alla macchinetta con la s cusa che non ci vedeva bene, mi accostai e lei non si ritirò, anzi.
Nel ritorno le dissi “ma zia, davvero non si può”? “cammina porcello, ma sorrideva.
La strada era buia e non passava nessuno, accostai fuori in un prato, non fece nessuna resistenza, subito mi baciò in bocca, poi passiamo sul sedile posteriore, dove dopo una bella succhiata che mi fece,la chiavai con forza e decisione, ed avemmo in breve un bell’orgasmo.
Quando arrivammo alla fattoria, andò a lavarsi, poi sentii delle risatine dalla loro camera, ma, che fa, racconta il fatto a mia suocera? Ero preoccupato.
Ma non era così, quello che venne dopo mi fece capire che erano complici.
Infatti il giorno dopo, andai col trattore è mia suocera fra i campi a portare delle cose, e voi sapete, il trattore è alto, ed i sedili sono stretti, e già nel farla salire vidi le belle cosce di mia suocera, che non si curava che guardassi, e aveva una scollatura esagerata, per cui i sobbalzi del trattor mettevano ancora più in evidenza le tette bianche e sode.
Suocera, io non sono un santo, mi venne da dire, lei se la rise, perché, non ti basta tua zia?
Passavamo vicino a un boschetto, infrattai il trattore, andai dalla sua parte per farla scendere, e lei si buttò nelle mie braccia, con le gonne sollevate dal tuffo che aveva fatto, era oscena oltre che eccitante, le toccai subito la figa era bagnata, aveva voglia, mentre lei me lo tirava fuori e ci baciavamo.
Presi una copertina la misi a terra, e vi giuro ero così voglioso di chiavarla, che non attesi niente, le aprii le cosce e mi trovai una giga caldissima, vogliosa, con lei che sembrava non volesse altro e si scatenava. Riuscii solo ad aspettare che avesse un forte orgasmo, poi la riempii, tanto che la sborra colò anche sulla copertina.
Era molto soddisfatta ed allegra, e capii che si erano consultate fra loro, ed avevano deciso di darsi questa botta di piacere.
A cena ridevamo felici tutti e tre. Ma loro volevano approfittare della situazione per fare cose mai fatte, o che le piacevano.
Feci da torello, la zia Clelia, voleva prenderlo nel culo, si preparò, e fece vedere a mia suocera, come si doveva mettere, perché lei non aveva mai provato ma era curiosa.
Che bel culo zia Clelia, ancora lo sogno, e come mi teneva bene dentro.
Si alternavano ad eccitarmi, ma, furbone, il sesso era la sera, di giorno si lavorava.
Dormire in tre nel letto, era forte e complice. Quando mia suocera volle provare la penetrazione anale, fu assistita dalla cognata mia zia, ed anche se ebbe un po di male iniziale, poi godette molto.
Devo dire che magari si titillarono un po fra loro, ma non avevano istinti di quel tipo, preferivano che fossi io a leccare quelle figone, e non mi feci pregare.
Loro me lo tenevano sempre in tiro di bocca, stavano attente a non farmi sborrare troppo, erano esperte. Quando era mia suocera a prendermelo in bocca era il paradiso.
Ora c’era il problema del ritorno in famiglia, loro mi dissero che finiva tutto li fra noi.
Capii che volessero dire, e fui sostanzialmente d’accordo.
Ma pure tuttavia negli anni, ora una ora l’altra, vennero a prendere piacere da me, e a darmene tantissimo.
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Commenti dei lettori al racconto erotico