Tra i due litiganti...
di
LiamGallagher
genere
confessioni
Mamma ha una carnagione olivastra, con capelli nerissimi a caschetto. Fisico molto anni 80, con una vita non molto stretta, due tette veramente grosse e tonde che le cadono delicatamente sulle costole, non perché siano flosce ma perché sono veramente grosse. Areole larghe con capezzoli rosa. Non eccede sul lato B, ha un culetto normale che comunque risalta nelle sue tutine strette, gambe lisce e scure. Ah, dimenticavo la zona più importante, con dei peli molto curati, neri.
Ho sempre pensato che chiunque se la trombasse fosse veramente un fortunato, perché non sapeva da dove iniziare. Mi ha sempre eccitato e Allo stesso tempo infastidito.
Quando avevo intorno ai 19 anni ricordo che alcuni ragazzi del parco, più grandi di me e della mia cerchia facevano degli apprezzamenti su di lei. Riusciva diciamo a dividerli, a qualcuno faceva impazzire mentre qualcun altro non la trovava un granché. Io l ho sempre trovata molto sexy. Uno dei miei migliori amici, Enzo, era tra quelli che pensavano non fosse niente di che...
Io gli raccontavo spesso come fosse mia mamma nuda per fargli capire quanto si sbagliasse, ma lui rimaneva freddo sull argomento. Un giorno me ne stavo sotto al mio balcone con Enzo e un suo amico, Gino, e mia mamma stava stendendo i panni...stava in tenuta da casa, con un pantaloncino e una canotta.
"Ma chi è quella?" Disse Gino
"Sua mamma" rispose Enzo indicandomi.
"Uah, si vede tutto" disse ancora Gino.
La cosa iniziò a darmi fastidio ma come ho già detto prima mi eccitava parecchio. Effettivamente il pantaloncino di mamma era corto e largo e si vedevano benissimo le mutandine bianche.
Poi, ricordo, che iniziammo tutti a guardarla facendoci scoprire. Mamma con un gesto disse "che c'è?" Come per dire " perché mi state fissando?"
Presi dalla vergogna ci allontanammo.
Qualche settimana dopo mia madre andò a trovare la mamma di Enzo, che abita a solo un piano da noi. C era anche Gino e dopo pochi minuti arrivai anche io. Ce ne stavamo nella stanza di Enzo e ricordo che appena sentirono la voce di mamma decisero di andare a vedere come fosse vestita. Mamma era seduta con le gambe accavallate sorseggiando il caffè, mentre col piede giocava con la pantofola. Aveva un semplice vestitino estivo per niente scollato. Ricordo che ad un certo punto, nascosti dietro al muro, sgamatissimi, perché ridevamo come scemi, chiesi agli altri 2 di stare zitti. Mamma stava parlando di sesso con la mamma di Enzo, le stava confessando che qualche volta le era capitato, essendo ormai sola da 7/8 anni, di andare a letto con altri uomini.
Il volto di Gino si illuminò. Enzo mi guardò e disse queste parole " tua mamma lo prende ancora tutto nella f****".
Ero arrapato come un riccio!
Iniziarono a fantasticare entrambi su come sarebbe stato trombarsela sia insieme che singolarmente. Poi io spensi i loro sogni, dicendogli che mia mamma era troppo una signora per scopare con loro. Quanto avrei voluto che lo avesse fatto però!
Qualche giorno dopo, di domenica, a casa di Enzo c'erano ospiti. Alcuni parenti della mamma erano andati a pranzare a casa sua e tra loro c'era Ciro, suo cugino, di pochi anni più grande di noi. A differenza di Enzo era più vivace, era stato beccato per piccoli furti e si diceva frequentasse persone poco raccomandabili. A dirla tutta non si vedeva, con noi è sempre stato tranquillo, un amicone.
Poco dopo sentimmo la mamma di Enzo chiamare mia mamma dal balcone, mamma si affacciò e scese da loro. "Vado giù" mi disse, "vieni?". Così la seguii.
Ricordo che ci furono varie strette di mano, di presentazione, mamma era fuori al loro balcone a chiacchierare con la famiglia di Enzo e Ciro non le toglieva gli occhi di dosso. Restò a parlare con lui per qualche minuto poi entrarono in casa e non essendoci posto ci accorgemmo che mamma era seduta sulle gambe di Ciro.
"Ma che sta facendo?" Pensai...
Ciro le mise un braccio intorno al fianco accarezzandole la pancia con la mano, sopra il vestito. Mamma con educazione la tolse.
Qualche ora dopo mamma entrò nella stanza di Enzo, "ce ne andiamo? Io salgo". "Resto un altro po'" le risposi.
Pochi minuti dopo anche Ciro scese.
Io e Enzo ci guardammo e pensammo entrambi che la cosa non era molto normale. Salii a casa ma mia mamma non c'era. Andammo a farci un giro per il quartiere e Ciro era scomparso.
Tornammo a casa di Enzo chiedendo che fine avesse fatto ma ci risposero che era andato a comprare le sigarette.
"Vabbè, andiamo a prendere il pallone" disse Enzo. "Perdiamo del tempo nel campetto". Io annuii. Scendemmo nello scantinato e più ci avvicinavamo alla sua cantina più sentivamo dei rumori. Pensavamo fossero i topi "Che schifo!" Dissi. Poi notammo che non c'era il catenaccio e che la porta era chiusa da dentro. Sentimmo delle voci e poi il silenzio. Decidemmo di farci il giro, scavalcammo la rete che portava nella campagna dietro casa mia e dove affacciano le finestre delle nostre cantine e la scena fu chiarissima.
Mamma stava carponi davanti a Ciro che la prendeva per i capelli e la spingeva con la testa sul cazzo. Appena mamma prese fiato gli disse "che pesce che tieni". Ciro sorrise "Ti piace? Succhia!" E mamma "Ma non ci entra tutto" e di nuovo giù.
Io ed Enzo rimanemmo sbalorditi. Ci facevamo entrambi segno di stare zitti, e a un certo punto anche Ciro ridendo alzò la testa verso di noi facendoci segno di non farci sentire. Ridemmo.
Ricordo che Ciro prese mamma per le mani facendola alzare, la girò e con una spinta dietro la schiena la buttò praticamente tra le bici impolverate. Mamma aveva i capelli davanti agli occhi, li scostò e mentre stava per dire qualcosa Ciro la penetrò da dietro stringendola per i fianchi. Lei si mise una mano davanti alla bocca e con l altra si appoggiava alle bici. Aveva il vestitino alzato e tutto il culo fuori. " Lo sanno qua dentro che sei una puttana?" Le diceva Ciro scopandola forte...
"Rispondi! Che c'è non rispondi?"
Mamma non proferiva parola.
Poi Ciro vide un materasso vecchio dietro di loro. Lo prese, lo mise a terra e trascinò mia madre sopra di lui. Non pensavo mamma potesse scopare così. Gemeva e Saltava su quel cazzo una meraviglia, tenendolo tutto dentro di sé poggiando le mani sulle spalle di Ciro. Che nel frattempo le aveva messo un dito nel buco del culo. Era bellissimo vedere quanto fosse porca, quanto le piacesse farsi riempire la Fe*** con quella foga. Aveva la pelle lucidissima complice anche il sudore. E quando i suoi gemiti si facevano più forti Ciro era pronto a metterle due dita in bocca. Poi, davanti ai nostri occhi Ciro la prese ancora la stese su quel materasso sporco e tenendola per le cosce, sotto le ginocchia, si appoggiò con tutto il peso su di lei sfondandola. Ad ogni botta mamma tremava e guardava Ciro con gli occhi spalancati. A Ciro sembrava non interessare più delle urla di mia madre, la lasciava fare, mentre noi avevamo iniziato a masturbarci.
Ad un certo punto la sentimmo urlare ancora più forte, "No, Ciro noo!" . Ciro aveva sbagliato buco di proposito e le stava disintegrano il buco del culo. " Voglio tutto, tanto non ci vediamo più" le disse. Stringendo le tette " che zizze che hai!".
Mamma si girò a pecora e Ciro le fece il culo come una voragine su una strada provinciale, Schiacciando la testa di mamma col piede nel materasso lurido, e riempendoglielo con tanta sborra.
"Mamma mia, mamma mia, non mi era mai successa una cosa così" disse mamma.
"Che mi hai combinato" diceva mentre Ciro si stava già rivestendo. La lasciò sul materasso sporco e andò via. "Ma sei proprio uno Stronzo!" Disse ancora mia madre e continuò a borbottare cose.
Non la guardammo mai più con gli stessi occhi.
Noi scavalcammo di nuovo la rete per tornare a casa sperando di incontrarla per le scale. Infatti mia madre saliva le scale dicendo Mi fanno male le gambe!" Noi non riuscivamo a dire niente. Ridevamo e basta
Ho sempre pensato che chiunque se la trombasse fosse veramente un fortunato, perché non sapeva da dove iniziare. Mi ha sempre eccitato e Allo stesso tempo infastidito.
Quando avevo intorno ai 19 anni ricordo che alcuni ragazzi del parco, più grandi di me e della mia cerchia facevano degli apprezzamenti su di lei. Riusciva diciamo a dividerli, a qualcuno faceva impazzire mentre qualcun altro non la trovava un granché. Io l ho sempre trovata molto sexy. Uno dei miei migliori amici, Enzo, era tra quelli che pensavano non fosse niente di che...
Io gli raccontavo spesso come fosse mia mamma nuda per fargli capire quanto si sbagliasse, ma lui rimaneva freddo sull argomento. Un giorno me ne stavo sotto al mio balcone con Enzo e un suo amico, Gino, e mia mamma stava stendendo i panni...stava in tenuta da casa, con un pantaloncino e una canotta.
"Ma chi è quella?" Disse Gino
"Sua mamma" rispose Enzo indicandomi.
"Uah, si vede tutto" disse ancora Gino.
La cosa iniziò a darmi fastidio ma come ho già detto prima mi eccitava parecchio. Effettivamente il pantaloncino di mamma era corto e largo e si vedevano benissimo le mutandine bianche.
Poi, ricordo, che iniziammo tutti a guardarla facendoci scoprire. Mamma con un gesto disse "che c'è?" Come per dire " perché mi state fissando?"
Presi dalla vergogna ci allontanammo.
Qualche settimana dopo mia madre andò a trovare la mamma di Enzo, che abita a solo un piano da noi. C era anche Gino e dopo pochi minuti arrivai anche io. Ce ne stavamo nella stanza di Enzo e ricordo che appena sentirono la voce di mamma decisero di andare a vedere come fosse vestita. Mamma era seduta con le gambe accavallate sorseggiando il caffè, mentre col piede giocava con la pantofola. Aveva un semplice vestitino estivo per niente scollato. Ricordo che ad un certo punto, nascosti dietro al muro, sgamatissimi, perché ridevamo come scemi, chiesi agli altri 2 di stare zitti. Mamma stava parlando di sesso con la mamma di Enzo, le stava confessando che qualche volta le era capitato, essendo ormai sola da 7/8 anni, di andare a letto con altri uomini.
Il volto di Gino si illuminò. Enzo mi guardò e disse queste parole " tua mamma lo prende ancora tutto nella f****".
Ero arrapato come un riccio!
Iniziarono a fantasticare entrambi su come sarebbe stato trombarsela sia insieme che singolarmente. Poi io spensi i loro sogni, dicendogli che mia mamma era troppo una signora per scopare con loro. Quanto avrei voluto che lo avesse fatto però!
Qualche giorno dopo, di domenica, a casa di Enzo c'erano ospiti. Alcuni parenti della mamma erano andati a pranzare a casa sua e tra loro c'era Ciro, suo cugino, di pochi anni più grande di noi. A differenza di Enzo era più vivace, era stato beccato per piccoli furti e si diceva frequentasse persone poco raccomandabili. A dirla tutta non si vedeva, con noi è sempre stato tranquillo, un amicone.
Poco dopo sentimmo la mamma di Enzo chiamare mia mamma dal balcone, mamma si affacciò e scese da loro. "Vado giù" mi disse, "vieni?". Così la seguii.
Ricordo che ci furono varie strette di mano, di presentazione, mamma era fuori al loro balcone a chiacchierare con la famiglia di Enzo e Ciro non le toglieva gli occhi di dosso. Restò a parlare con lui per qualche minuto poi entrarono in casa e non essendoci posto ci accorgemmo che mamma era seduta sulle gambe di Ciro.
"Ma che sta facendo?" Pensai...
Ciro le mise un braccio intorno al fianco accarezzandole la pancia con la mano, sopra il vestito. Mamma con educazione la tolse.
Qualche ora dopo mamma entrò nella stanza di Enzo, "ce ne andiamo? Io salgo". "Resto un altro po'" le risposi.
Pochi minuti dopo anche Ciro scese.
Io e Enzo ci guardammo e pensammo entrambi che la cosa non era molto normale. Salii a casa ma mia mamma non c'era. Andammo a farci un giro per il quartiere e Ciro era scomparso.
Tornammo a casa di Enzo chiedendo che fine avesse fatto ma ci risposero che era andato a comprare le sigarette.
"Vabbè, andiamo a prendere il pallone" disse Enzo. "Perdiamo del tempo nel campetto". Io annuii. Scendemmo nello scantinato e più ci avvicinavamo alla sua cantina più sentivamo dei rumori. Pensavamo fossero i topi "Che schifo!" Dissi. Poi notammo che non c'era il catenaccio e che la porta era chiusa da dentro. Sentimmo delle voci e poi il silenzio. Decidemmo di farci il giro, scavalcammo la rete che portava nella campagna dietro casa mia e dove affacciano le finestre delle nostre cantine e la scena fu chiarissima.
Mamma stava carponi davanti a Ciro che la prendeva per i capelli e la spingeva con la testa sul cazzo. Appena mamma prese fiato gli disse "che pesce che tieni". Ciro sorrise "Ti piace? Succhia!" E mamma "Ma non ci entra tutto" e di nuovo giù.
Io ed Enzo rimanemmo sbalorditi. Ci facevamo entrambi segno di stare zitti, e a un certo punto anche Ciro ridendo alzò la testa verso di noi facendoci segno di non farci sentire. Ridemmo.
Ricordo che Ciro prese mamma per le mani facendola alzare, la girò e con una spinta dietro la schiena la buttò praticamente tra le bici impolverate. Mamma aveva i capelli davanti agli occhi, li scostò e mentre stava per dire qualcosa Ciro la penetrò da dietro stringendola per i fianchi. Lei si mise una mano davanti alla bocca e con l altra si appoggiava alle bici. Aveva il vestitino alzato e tutto il culo fuori. " Lo sanno qua dentro che sei una puttana?" Le diceva Ciro scopandola forte...
"Rispondi! Che c'è non rispondi?"
Mamma non proferiva parola.
Poi Ciro vide un materasso vecchio dietro di loro. Lo prese, lo mise a terra e trascinò mia madre sopra di lui. Non pensavo mamma potesse scopare così. Gemeva e Saltava su quel cazzo una meraviglia, tenendolo tutto dentro di sé poggiando le mani sulle spalle di Ciro. Che nel frattempo le aveva messo un dito nel buco del culo. Era bellissimo vedere quanto fosse porca, quanto le piacesse farsi riempire la Fe*** con quella foga. Aveva la pelle lucidissima complice anche il sudore. E quando i suoi gemiti si facevano più forti Ciro era pronto a metterle due dita in bocca. Poi, davanti ai nostri occhi Ciro la prese ancora la stese su quel materasso sporco e tenendola per le cosce, sotto le ginocchia, si appoggiò con tutto il peso su di lei sfondandola. Ad ogni botta mamma tremava e guardava Ciro con gli occhi spalancati. A Ciro sembrava non interessare più delle urla di mia madre, la lasciava fare, mentre noi avevamo iniziato a masturbarci.
Ad un certo punto la sentimmo urlare ancora più forte, "No, Ciro noo!" . Ciro aveva sbagliato buco di proposito e le stava disintegrano il buco del culo. " Voglio tutto, tanto non ci vediamo più" le disse. Stringendo le tette " che zizze che hai!".
Mamma si girò a pecora e Ciro le fece il culo come una voragine su una strada provinciale, Schiacciando la testa di mamma col piede nel materasso lurido, e riempendoglielo con tanta sborra.
"Mamma mia, mamma mia, non mi era mai successa una cosa così" disse mamma.
"Che mi hai combinato" diceva mentre Ciro si stava già rivestendo. La lasciò sul materasso sporco e andò via. "Ma sei proprio uno Stronzo!" Disse ancora mia madre e continuò a borbottare cose.
Non la guardammo mai più con gli stessi occhi.
Noi scavalcammo di nuovo la rete per tornare a casa sperando di incontrarla per le scale. Infatti mia madre saliva le scale dicendo Mi fanno male le gambe!" Noi non riuscivamo a dire niente. Ridevamo e basta
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