O vergogna

di
genere
confessioni

-You tell me something that you are ashamed about

Condizione, richiesta, sottile ricatto.
Questa la risposta al ragazzo con il vestito da maid che ho matchato su boo quando come in una prevedibile partita di dama mi ha chiesto di vedere i piedi.

Ma d'altronde è sempre qualcosa che riguarda il loro pene.

Eppure alla vergogna bisognerebbe creare un'ode, celebrare uno dei migliori comburenti dell'erotismo. La vergogna brucia nei lombi, li riscalda, ci spoglia talmente tanto che è come se ci infilassero le mani sotto la pelle.

(Che immagine conturbante no? Mani che accarezzano i muscoli dall'interno, stringono le ossa afferrano gli organi. È la mia definizione di carnale)

Ora penso alle mie vergogne. Esse si scaldano leggendo i beceri racconti di questo sito, volgari e spesso sgrammaticati.
Esiste qualcosa di più terribile? Ne dubito.
Essere eccitati da qualcosa che la nostra razionalità repelle è così infimo e così umano.

E ora cosa ne faccio di questa confessione? Me la tengo o ve la offro?

Ma si.
Qual è il peggio? Che qualcuno mi metta al palo della vergogna? Magari unə di quellə che su questo sito è talmente capace da rendermi impossibile la masturbazione su quei racconti tanto perfetti da sembrare assemblati da un paziente orologiaio?

No. Il peggio è non passare lo scrutinio, qui dove l'unico vero metro è una sezione commenti piena la vergogna più grande è non riceverne nessuno.
scritto il
2024-10-27
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