Un sogno che si realizza
di
onemax
genere
etero
Rileggo la nostra prima conversazione e scopro che risale ormai al 2021. Sono passati diversi anni da quel giorno, ma noi non abbiamo ancora avuto la nostra occasione per incontrarci.
Ne parliamo spesso, ma siamo su due città diverse e non facilmente raggiungibili per entrambi, anche per gli impegni quotidiani, con famiglia, figli e quant’altro. Ma c’è il desiderio di scopare con quella stessa passione ed intensità che ci mettiamo tutte le volte che godiamo insieme on-line.
Il nostro è un piacere fortissimo, ma non assoluto; ti ho sentito godere anche attraverso i tuoi audio e i tuoi video, sempre più espliciti e senza filtri. Ma godere di te dal vivo sarebbe tutt’altra cosa e non posso più farne a meno.
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Siamo giunti al grande momento, ti vedrò, ti odorerò come fanno solo gli animali, ti assaggerò leccandoti tutta per assaporare con gusto tutto il tuo corpo e in fine ti scoperò, ti inculerò e finalmente potrò sentirti ansimare, strillare senza sosta e senza pudore.
Hai scelto tu stessa una casa sulla spiaggia, che si affaccia al mare, con grandi vetrate che non nascondono allo sguardo indiscreto dei passati. Ma è inverno e non ci sarà nessuno a spiarci in quest’angolo di paradiso. Le grandi vetrate favoriranno l’ingresso della luce e questo renderà tutto più romantico, ma anche intensamente erotico. Ho voglia di vederti nuda, di esporti al mio sguardo e semmai dovesse, anche agli sguardi del passante occasionale.
Dalle foto che mi hai mandato si vede un grande camino nel salone e a riscaldarci dei grandi tappeti che caldi, con il quale trattenere il calore dei nostri corpi. Al camino si aggiunge una bella cucina a giorno; forse avrò la fortuna di vederti cucinare per me, mai vestita se non di un camice che non dovrà nascondere nulla alla vista, soprattutto quel tuo bel culo tondo. Sfogliando l’album anche le foto della camera da letto, in cui risalta un letto ampio perfetto per vivere una notte di sesso senza sosta, dove già immagino macchiata dai nostri fluidi su quelle lenzuola bianche. Infine dalla camera padronale l’accesso al bagno, con una doccia grande a vetri comoda per coccolarci ancora.
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Sei riuscita ad ingannare tutti con la scusa dell’amica che devi accompagnare in ospedale e che forse dovrai accudire per tutta la notte; ovviamente, ospedale distante da casa.
Ti vengo a prendere vicino casa, resto in attesa che i tuoi figli prendano lo scuolabus e poi di nascosto ti faccio salire in macchina e ti porto via con me. Ti guardo e tu mi sorridi nervosa; mi domando cosa indossi sotto i leggings; se è un intimo che ho già visto tra le migliaia di foto che mi hai inviato o se mi hai fatto una sorpresa, indossando qualcosa di molto sexy.
Con naturalezza poggio la mano sulla tua coscia; stringo per sentirne la consistenza; mi guardi, sorridi e poi mi dici: “ti piace quello che stai toccando”.
“Tu mi piaci … mi hai eccitato fin dal primo momento che ti ho vista, con la tua semplicità, con il tuo senso di pudore. Ho immaginato che ci fosse un universo di passioni tormentate, e forse un desiderio da soddisfare; un evento unico di profonda trasgressione, lontano, mille volte lontano, dal tuo essere mamma rispettosa e riguardosa, nonché moglie dedita e fedele. Sei diventata la mia passione e la mia più grande perversione”
“Ho davvero fatto tutto questo? Non pensavo di essere diventata un’ossessione per te…. Del resto, anche io non mi capacito. Non ho mai fatto quello che ho fatto con te, non ho mai tradito mio marito, ed ora sto per farlo con te”
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Percorriamo questa lunga strada che costeggia il litorale; una pioggerella fine nasconde le nostre figure dall’esterno; nessuno ci può vedere, ma soprattutto nessuno ci potrà riconoscere. Ti prendo la mano, te la stringo e la trattengo nella mia. Voglio che tu senta il mio calore, la mia passione, ma anche il mio amore per te.
Non sei solo la mia cavalla da montare, un pezzo di carne inerte; sei la passione e l’amore per la creatura che sei; per questo il mio desiderio sessuale cresce ogni volta che ci scriviamo senza più barriere ne confini.
Prendo la tua mano e la passo sopra al mio viso e con il braccio intorno alle tue spalle ti invito a poggiarti verso di me. Guido con te al mio fianco, poggiata al mio petto, che guardi fuori dal vetro, mentre la pioggia continua a scendere.
Nella mia testa frulla sempre lo stesso pensiero. Dovrà essere un giorno ed una notte FANTASTICI!!! Il miglior sesso della sua vita, ma anche più trasgressivo.
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Arriviamo in villa, entriamo; ti guardo da dietro mentre scorri con gli occhi tutti gli ambienti che ti circondano. Un locale essenziale, arredato con gusto; molto caldo, perfetto per un incontro furtivo. Oggi la mia dolce patatina perderà più di una verginità, ma la prima sarà quella di consumare finalmente il suo “primo tradimento”. Metterà le corna a quel marito che non ha saputo riconoscere le qualità di questa magnifica donna, meravigliosa fisicamente che personalmente.
Guardo quel meraviglioso culo e fantastico su ciò che le farò; siamo qui anche per sfatare un altro tabù, ossia penetrare quella caverna chiusa, buia che nessuno ha profanato, ma che merita di essere conquistata. Aprirò quelle splendide chiappe e ci entrerò dentro dolcemente eppoi fortemente per penetrarla fino alle palle.
Le arrivo alle spalle, la stringo alla vita e le do un bacio sul collo.
“Ho desiderato stringere le tue tette”
“fallo sono tue, facci quello che vuoi”
Ti lecco il collo, ti stringo le tette e ti pizzico i capezzoli, che sento crescere, in mezzo alle mie dita.
“non ti togliere la maglietta mentre ti slaccio il reggiseno; ora sfilalo come fai tutte le volte quando ti fai le foto per me a tette nude”
Ti levi il reggiseno lentamente senza voltarti.
Ora il seno è libero di pesare sul tuo addome; lo tocco da sotto, lo sollevo, lo stringo e lo schiaccio tetta contro tetta; ti sento gemere per la prima volta.
Premo con il cazzo sul tuo culo fasciato nei jeans stretti, che disegnano perfettamente le tue forme. Fantastico su come ti prenderò; ti penso già a pecora con quell’area un po’ timida, con quello sguardo ingenuo, da vittima sacrificale; quanto mi eccita pensarti li indifesa, pronta a concederti senza porre alcuna resistenza.
Ti prendo a schiaffi sulle natiche al palmo bello aperto; uno schiocco fragoroso ed una chiappa solida tale quasi da non muoversi all’impatto. Lo sento bello sodo e allora lo stringo, a volte con delicatezza, altre con forza. Mi eccita sentirti gemere ed ogni tanto sentirti soffrire per quel dolore inflitto. Ma ancora una volta non dici nulla, lasci fare.
Tiro su la maglia, la tolgo definitivamente. Ti porto verso lo specchio, quello più grande che c’è in salone; ti specchi a seno nudo, con me alle tue spalle, che passo le mie mani sotto i tuoi seni; li soppeso, li tiro su e ti guardo. Sono eccitatissimo, ho il cazzo che sfonda le mutande e punta a questo tuo bel culo, che a breve riempirò fino a sbatterci le palle.
Scendo lungo la schiena e da dietro sbottono i jeans e con la faccia mi posizione all’altezza del sedere; voglio godermi ogni istante, mentre delicatamente faccio scendere i jeans a scoprire le natiche. Il tuo perizoma è da vera porca; un filo di spago che sparisce tra i tuoi glutei e ripenso a quando mi dicesti che quest’indumento era fastidioso tanto da non volerlo indossare. Ed ora invece, eccoti qui disposta a tutto pur di valorizzare le tue curve meravigliose.
Passo una mano in mezzo allo spacco delle tue cosce. Sento l’umido delle mutandine e vedo spuntare diritto verso di me quei peli ribelli, che crescono in mezzo alle tue natiche. Amo il fatto che tu sia pelosa e che volutamente lasci le tue intimità rigogliose di quel pelo così folto, ricco di umori e di odori meravigliosi.
Sposto il filo del tuo perizoma apro una natica per vedere quel buco del culo che ho visto tante volte in foto, ma che non ho mai potuto odorare. Un odore acre, intenso, che mi fa impazzire i sensi.
Ti piego a pecorina, sfilo lo slip, ti apro il culo con le mie mani e ci infilo il viso dentro. Con la lingua vado a leccare intorno alle pareti della tua figa, mentre con il naso rimango imprigionato in mezzo alle tue natiche e mi godo ciò che ho cercato da sempre.
Ti sento gemere, mi vedo spingere la testa in mezzo alle tue natiche; capisco che sei eccitata e che vuoi venire al più presto. Ti lecco più forte, facendo saettare la mia lingua tra le tue grandi labbra e in breve odo le tue urla di piacere.
“e brava la mia porca … sei già venuta!”
Mi alzo mi tolgo la maglia, le scarpe, i jeans, lo slip. Ti guardo in faccia e con il fuoco negli occhi e senza indecisioni poggio le mani sulle tue spalle e ti invito a scendere.
“ed ora succhiami il cazzo”
Apri lentamente la bocca; piano piano provi ad ingoiare; non sei sicura e questo alimenta il mio desiderio.
“a quest’età non hai ancora imparato a fare un bocchino; apri di più la bocca”
Lentamente ingoi, ti fermi e poi piano piano inizi un movimento lento, intorno all’asta del cazzo; la cappella si gonfia nella tua bocca, ma non è pronta ad esplodere. Ti sfilo il cazzo di bocca e con la testa ti porto più in basso per succhiare i miei coglioni belli gonfi. Il cazzo cresce a dismisura ed è duro come fosse una barra d’acciaio.
Ti prendo in braccio e ti porto in camera da letto. ti poggio distesa sul letto e mi godo la perfezione assoluta del tuo corpo. Una donna robusta, con un seno spettacolare di una quarta misura, con due capezzoli rosa chiaro grandi ma perfettamente proporzionati in base alla grandezza del seno; stessa cosa per le aureole che si allargano ma non tanto da compromettere quest’opera d’arte; il ventre tonico, con poca pancetta nonostante le due gravidanze; una figa nera, fitta di peli, con due labbra gonfie, umide a forma di fragola.
Ti afferrò le caviglie, ti spalanco le gambe e ti sbatto il cazzo in figa. Entra senza fatica, le pareti della figa sono liquide e producono miele a quantità.
Preso dalla foga spingo e senza freni monto la mia adorata. Ti sento genere. Questo mi dà forza e cavalco la mia puledra senza sosta. Ti sento venire di nuovo e la cosa mi rende felice.
“dimmi che ti piace il cazzo, il mio cazzo”
“siiii . mi piace … dai sbattimi … fammi sentire che sono la tua cagna”
Sei bellissima quando godi; vedo le labbra della tua bocca schiudersi come un bocciolo di rosa e poi ascolto i tuoi sospiri affannati, rumorosi, crescenti come ad esaltare un orgasmo che arriverà intenso come una scossa elettrica.
Il cazzo è sempre più duro e non smette di imprimere botte così forti all’ingresso di questa figa caldissima e accogliente.
“Godi, dai godi… fammi sentire come godi”
“Siiii …. Ahhhh … sto godendo …. Sto godendo …. Dai vienimi dentro … riempimi figa del tuo orgasmo”
Sono in trans e dopo l’ennesima spinta sento schizzare dentro di lei zampilli di sperma; non smetto più di venire; il mio orgasmo è così lungo ed intenso che mi sento esplodere la testa.
“oddio sei fantastica, non posso smettere di scoparti”.
Sento che il cazzo è ancora duro, ma è una reazione naturale che non so quanto possa durare, ma voglio godermela ancora; voglio sguazzarci dentro in questa figa bollente e piena di sperma.
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Sono le tre del pomeriggio; un sole intenso entra dalle finestre senza riscaldare l’aria. È una carezza e lo ancor di più perché ora che ti guardo, il tuo corpo nudo, sdraiato sul letto, è luminoso; sembri una statua orientale ricoperta d’oro, quell’oro che il sole provoca a contatto con la tua pelle.
Sei sdraiata sul tuo fianco sinistro; dormi ed io posso osservarti indisturbato. Sono un porco, mi conosco e questo per me è un momento magico. Non voglio svegliarti perché voglio dar sfogo alle mie più becere perversioni. Amo gli odori e tu sai di sesso, ma voglio anche sapere se sai ancora del mio cazzo, anche dopo un accurato bidet che ti sei fatta per ripulirti la figa dal mio sperma.
Avvicino il naso alle labbra chiuse della figa; affondo le mie narici nella folta peluria che la circonda. Le tue labbra chiuse dovrebbero nascondere l’odore del sesso, ma se ora tuo marito si avvinasse alle tue parti intime, sentirebbe l’odore del cazzo di un altro uomo.
Penso: “Mamma mia come si sente … sei ancora piena di me, del mio seme, sei la mia troia, ti ho marchiato con il mio odore”.
Do una leccata per la lunghezza delle labbra chiuse e riconosco l’odore del mio sperma, così forte, così intenso da librarsi nell’aria circostante. Ma vengo anche catturato da un altro odore, ancora più intenso ed acre; il tuo bel culo pulsante, spuffa come fosse una locomotiva ogni volta che respiri. Sono troppo eccitato e non posso resistere alla tentazione. Inizio a leccarti il buco del culo, prima con piccoli passaggi quasi impercettibili, poi piano piano con sempre maggiore intensità coprendo tutta l’area della tua rosellina anale.
Penso: “ora ti sfondo il culo, mia bella puledra. Ti faccio provare l’ebrezza del sesso anale che ancora non hai provato”.
I miei passaggi di lingua tra culo e fregna cominciano a ridestarti da un sonno evidentemente non troppo profondo. Sento dei piccoli rumori, parole confuse, ma sempre di più continue a farmi capire che la principessa si sta svegliando sotto i colpi di lingua del suo principe azzurro.
Ora sono dentro l’altro più buio, più zozzo del tuo corpo; la mia lingua si sta facendo strada dentro il buco del culo; produco saliva a profusione, per ammorbidire l’antro che a breve ospiterà il mio cazzo per tutta la sua lunghezza e larghezza.
Apro le chiappe con le mani e vedo il buco aprirsi; ora è bagnato e se possibile odora ancor di più e questo esalta i miei sensi. Sputo intorno alla rosellina anale; la saliva sarà il lubrificante naturale per far scorrere il mio cazzo.
Infilo un dito nel culo e lo muovo vergognosamente e senza sosta. Stai soffrendo o godendo? Da qui non lo capisco, tutto mi passa ovattato, ma me ne frego perché niente può farmi desistere da “sfondarti il culo”.
Infilo un secondo dito e ti ispeziono senza sosta; sento la nocca battere contro la tua rosellina anale. Con l’altra mano infilo due dita nella figa come a stimolare una doppia penetrazione. Ora ti sento …
“Brava troia, godi, ti piace farti sbattere selvaggiamente”
“Mi piace …. Fai più piano … mmm ….. mmm … siiiiiii ….. oddio!!!”
Ti sollevo e ti faccio assumere la posizione classica, con il viso schiacciato sul cuscino e il culo esposto all’aria, con il tuo buco del culo pulsante. Sta per spalancarsi per la prima volta.
Un privilegio assoluto incularti, considerando che nelle tue esperienze vita, marito compreso, sei sempre riusciti a conservare la tua verginità.
Sputo sul tuo buco del culo e poi avvicino il cazzo alla figa e lo infilo dentro; sei così bagnata tanto da scivolarci dentro; tre/quattro colpi e sono pronto a piantartelo in culo. Spingo delicatamente, ma il pertugio non si apre. Torno a leccarti il buco del culo e con le dita ti masturbo la figa. Lecco e spingo senza sosta; stai godendo di nuovo ed è forse il momento giusto per entrare; posiziono la punta della cappella all’ingresso del buco stretto e piano piano spingo; si sta aprendo ma con difficoltà; spingo lentamente e inizio a forzare l’anello, ti sento respirare affannosamente.
“Dai patata spingi verso fuori, fai come se dovessi cagare”
Finalmente lo sento cedere e di colpo sono dentro.
“Ai …. Ai … fai piano, non spingere così che mi fai male”
Rimango immobile .. Mi aggrappo alle tue tettone; passo i capezzoli fra gli interni delle mie dita, che chiudo per strizzare e allungare; altro brivido di dolore.
Scendo con le mani lungo i fianchi eppoi mi aggrappo alle tue anche, ora sono pronto.
“Ora ti inculo; ti sfondo il culo eppoi ci sborro dentro”
Sto al settimo cielo; sento il cazzo strizzato dalle pareti interne. Ogni movimento mi provoca quasi un’allucinazione tanto è intenso il piacere. Sento la cappella gonfiarsi mentre tu stai iniziando a provare piacere.
È una lunga cavalcata ed ora ti sento godere.
“amore toccati la figa, masturbala…. Sarà ancora più intenso il piacere”
Assecondi il mio desiderio ed insieme arriviamo al piacere.
“Oddio sborro ancora”
“Siiii … godo… godo …. Godo” le tue dita non si fermano più, quasi ad incendiare il tuo piccolo bottoncino.
Le tue urla di godimento si sentono fin fuori dalle mura di casa. Hai perso il lume della ragione e non ti sei nemmeno accorta di avere un cazzo nel culo che continua a pompare dopo aver distribuito il mio seme caldo, quasi bollente.
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Siamo immobili sul letto, con te sdraiata con la faccia sul cuscino, che stai riprendendo fiato; ti guardo per non perdere un frammento di questo momento unico; il seme che cola dal tuo buco anale, che pian piano ha ripreso la sua forma originale.
Ora sei mia, totalmente mia e nessun uomo, neppure il tuo dermatologo, il tuo ginecologo o chiunque altro ha avuto il piacere di esplorare ogni lembo della tua pelle come ho fatto io.
Ti adoro mia creatura straordinaria e non posso che pensare … ma come fa tuo marito a non scoparti? Sei così bella ed ora anche così vacca.
Un mio caro amico dice che la felicità per un uomo è godere di una moglie raffinata in pubblico, estremamente troia in privato. Come non dargli ragione!!!
TU SEI COSI’
Ne parliamo spesso, ma siamo su due città diverse e non facilmente raggiungibili per entrambi, anche per gli impegni quotidiani, con famiglia, figli e quant’altro. Ma c’è il desiderio di scopare con quella stessa passione ed intensità che ci mettiamo tutte le volte che godiamo insieme on-line.
Il nostro è un piacere fortissimo, ma non assoluto; ti ho sentito godere anche attraverso i tuoi audio e i tuoi video, sempre più espliciti e senza filtri. Ma godere di te dal vivo sarebbe tutt’altra cosa e non posso più farne a meno.
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Siamo giunti al grande momento, ti vedrò, ti odorerò come fanno solo gli animali, ti assaggerò leccandoti tutta per assaporare con gusto tutto il tuo corpo e in fine ti scoperò, ti inculerò e finalmente potrò sentirti ansimare, strillare senza sosta e senza pudore.
Hai scelto tu stessa una casa sulla spiaggia, che si affaccia al mare, con grandi vetrate che non nascondono allo sguardo indiscreto dei passati. Ma è inverno e non ci sarà nessuno a spiarci in quest’angolo di paradiso. Le grandi vetrate favoriranno l’ingresso della luce e questo renderà tutto più romantico, ma anche intensamente erotico. Ho voglia di vederti nuda, di esporti al mio sguardo e semmai dovesse, anche agli sguardi del passante occasionale.
Dalle foto che mi hai mandato si vede un grande camino nel salone e a riscaldarci dei grandi tappeti che caldi, con il quale trattenere il calore dei nostri corpi. Al camino si aggiunge una bella cucina a giorno; forse avrò la fortuna di vederti cucinare per me, mai vestita se non di un camice che non dovrà nascondere nulla alla vista, soprattutto quel tuo bel culo tondo. Sfogliando l’album anche le foto della camera da letto, in cui risalta un letto ampio perfetto per vivere una notte di sesso senza sosta, dove già immagino macchiata dai nostri fluidi su quelle lenzuola bianche. Infine dalla camera padronale l’accesso al bagno, con una doccia grande a vetri comoda per coccolarci ancora.
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Sei riuscita ad ingannare tutti con la scusa dell’amica che devi accompagnare in ospedale e che forse dovrai accudire per tutta la notte; ovviamente, ospedale distante da casa.
Ti vengo a prendere vicino casa, resto in attesa che i tuoi figli prendano lo scuolabus e poi di nascosto ti faccio salire in macchina e ti porto via con me. Ti guardo e tu mi sorridi nervosa; mi domando cosa indossi sotto i leggings; se è un intimo che ho già visto tra le migliaia di foto che mi hai inviato o se mi hai fatto una sorpresa, indossando qualcosa di molto sexy.
Con naturalezza poggio la mano sulla tua coscia; stringo per sentirne la consistenza; mi guardi, sorridi e poi mi dici: “ti piace quello che stai toccando”.
“Tu mi piaci … mi hai eccitato fin dal primo momento che ti ho vista, con la tua semplicità, con il tuo senso di pudore. Ho immaginato che ci fosse un universo di passioni tormentate, e forse un desiderio da soddisfare; un evento unico di profonda trasgressione, lontano, mille volte lontano, dal tuo essere mamma rispettosa e riguardosa, nonché moglie dedita e fedele. Sei diventata la mia passione e la mia più grande perversione”
“Ho davvero fatto tutto questo? Non pensavo di essere diventata un’ossessione per te…. Del resto, anche io non mi capacito. Non ho mai fatto quello che ho fatto con te, non ho mai tradito mio marito, ed ora sto per farlo con te”
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Percorriamo questa lunga strada che costeggia il litorale; una pioggerella fine nasconde le nostre figure dall’esterno; nessuno ci può vedere, ma soprattutto nessuno ci potrà riconoscere. Ti prendo la mano, te la stringo e la trattengo nella mia. Voglio che tu senta il mio calore, la mia passione, ma anche il mio amore per te.
Non sei solo la mia cavalla da montare, un pezzo di carne inerte; sei la passione e l’amore per la creatura che sei; per questo il mio desiderio sessuale cresce ogni volta che ci scriviamo senza più barriere ne confini.
Prendo la tua mano e la passo sopra al mio viso e con il braccio intorno alle tue spalle ti invito a poggiarti verso di me. Guido con te al mio fianco, poggiata al mio petto, che guardi fuori dal vetro, mentre la pioggia continua a scendere.
Nella mia testa frulla sempre lo stesso pensiero. Dovrà essere un giorno ed una notte FANTASTICI!!! Il miglior sesso della sua vita, ma anche più trasgressivo.
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Arriviamo in villa, entriamo; ti guardo da dietro mentre scorri con gli occhi tutti gli ambienti che ti circondano. Un locale essenziale, arredato con gusto; molto caldo, perfetto per un incontro furtivo. Oggi la mia dolce patatina perderà più di una verginità, ma la prima sarà quella di consumare finalmente il suo “primo tradimento”. Metterà le corna a quel marito che non ha saputo riconoscere le qualità di questa magnifica donna, meravigliosa fisicamente che personalmente.
Guardo quel meraviglioso culo e fantastico su ciò che le farò; siamo qui anche per sfatare un altro tabù, ossia penetrare quella caverna chiusa, buia che nessuno ha profanato, ma che merita di essere conquistata. Aprirò quelle splendide chiappe e ci entrerò dentro dolcemente eppoi fortemente per penetrarla fino alle palle.
Le arrivo alle spalle, la stringo alla vita e le do un bacio sul collo.
“Ho desiderato stringere le tue tette”
“fallo sono tue, facci quello che vuoi”
Ti lecco il collo, ti stringo le tette e ti pizzico i capezzoli, che sento crescere, in mezzo alle mie dita.
“non ti togliere la maglietta mentre ti slaccio il reggiseno; ora sfilalo come fai tutte le volte quando ti fai le foto per me a tette nude”
Ti levi il reggiseno lentamente senza voltarti.
Ora il seno è libero di pesare sul tuo addome; lo tocco da sotto, lo sollevo, lo stringo e lo schiaccio tetta contro tetta; ti sento gemere per la prima volta.
Premo con il cazzo sul tuo culo fasciato nei jeans stretti, che disegnano perfettamente le tue forme. Fantastico su come ti prenderò; ti penso già a pecora con quell’area un po’ timida, con quello sguardo ingenuo, da vittima sacrificale; quanto mi eccita pensarti li indifesa, pronta a concederti senza porre alcuna resistenza.
Ti prendo a schiaffi sulle natiche al palmo bello aperto; uno schiocco fragoroso ed una chiappa solida tale quasi da non muoversi all’impatto. Lo sento bello sodo e allora lo stringo, a volte con delicatezza, altre con forza. Mi eccita sentirti gemere ed ogni tanto sentirti soffrire per quel dolore inflitto. Ma ancora una volta non dici nulla, lasci fare.
Tiro su la maglia, la tolgo definitivamente. Ti porto verso lo specchio, quello più grande che c’è in salone; ti specchi a seno nudo, con me alle tue spalle, che passo le mie mani sotto i tuoi seni; li soppeso, li tiro su e ti guardo. Sono eccitatissimo, ho il cazzo che sfonda le mutande e punta a questo tuo bel culo, che a breve riempirò fino a sbatterci le palle.
Scendo lungo la schiena e da dietro sbottono i jeans e con la faccia mi posizione all’altezza del sedere; voglio godermi ogni istante, mentre delicatamente faccio scendere i jeans a scoprire le natiche. Il tuo perizoma è da vera porca; un filo di spago che sparisce tra i tuoi glutei e ripenso a quando mi dicesti che quest’indumento era fastidioso tanto da non volerlo indossare. Ed ora invece, eccoti qui disposta a tutto pur di valorizzare le tue curve meravigliose.
Passo una mano in mezzo allo spacco delle tue cosce. Sento l’umido delle mutandine e vedo spuntare diritto verso di me quei peli ribelli, che crescono in mezzo alle tue natiche. Amo il fatto che tu sia pelosa e che volutamente lasci le tue intimità rigogliose di quel pelo così folto, ricco di umori e di odori meravigliosi.
Sposto il filo del tuo perizoma apro una natica per vedere quel buco del culo che ho visto tante volte in foto, ma che non ho mai potuto odorare. Un odore acre, intenso, che mi fa impazzire i sensi.
Ti piego a pecorina, sfilo lo slip, ti apro il culo con le mie mani e ci infilo il viso dentro. Con la lingua vado a leccare intorno alle pareti della tua figa, mentre con il naso rimango imprigionato in mezzo alle tue natiche e mi godo ciò che ho cercato da sempre.
Ti sento gemere, mi vedo spingere la testa in mezzo alle tue natiche; capisco che sei eccitata e che vuoi venire al più presto. Ti lecco più forte, facendo saettare la mia lingua tra le tue grandi labbra e in breve odo le tue urla di piacere.
“e brava la mia porca … sei già venuta!”
Mi alzo mi tolgo la maglia, le scarpe, i jeans, lo slip. Ti guardo in faccia e con il fuoco negli occhi e senza indecisioni poggio le mani sulle tue spalle e ti invito a scendere.
“ed ora succhiami il cazzo”
Apri lentamente la bocca; piano piano provi ad ingoiare; non sei sicura e questo alimenta il mio desiderio.
“a quest’età non hai ancora imparato a fare un bocchino; apri di più la bocca”
Lentamente ingoi, ti fermi e poi piano piano inizi un movimento lento, intorno all’asta del cazzo; la cappella si gonfia nella tua bocca, ma non è pronta ad esplodere. Ti sfilo il cazzo di bocca e con la testa ti porto più in basso per succhiare i miei coglioni belli gonfi. Il cazzo cresce a dismisura ed è duro come fosse una barra d’acciaio.
Ti prendo in braccio e ti porto in camera da letto. ti poggio distesa sul letto e mi godo la perfezione assoluta del tuo corpo. Una donna robusta, con un seno spettacolare di una quarta misura, con due capezzoli rosa chiaro grandi ma perfettamente proporzionati in base alla grandezza del seno; stessa cosa per le aureole che si allargano ma non tanto da compromettere quest’opera d’arte; il ventre tonico, con poca pancetta nonostante le due gravidanze; una figa nera, fitta di peli, con due labbra gonfie, umide a forma di fragola.
Ti afferrò le caviglie, ti spalanco le gambe e ti sbatto il cazzo in figa. Entra senza fatica, le pareti della figa sono liquide e producono miele a quantità.
Preso dalla foga spingo e senza freni monto la mia adorata. Ti sento genere. Questo mi dà forza e cavalco la mia puledra senza sosta. Ti sento venire di nuovo e la cosa mi rende felice.
“dimmi che ti piace il cazzo, il mio cazzo”
“siiii . mi piace … dai sbattimi … fammi sentire che sono la tua cagna”
Sei bellissima quando godi; vedo le labbra della tua bocca schiudersi come un bocciolo di rosa e poi ascolto i tuoi sospiri affannati, rumorosi, crescenti come ad esaltare un orgasmo che arriverà intenso come una scossa elettrica.
Il cazzo è sempre più duro e non smette di imprimere botte così forti all’ingresso di questa figa caldissima e accogliente.
“Godi, dai godi… fammi sentire come godi”
“Siiii …. Ahhhh … sto godendo …. Sto godendo …. Dai vienimi dentro … riempimi figa del tuo orgasmo”
Sono in trans e dopo l’ennesima spinta sento schizzare dentro di lei zampilli di sperma; non smetto più di venire; il mio orgasmo è così lungo ed intenso che mi sento esplodere la testa.
“oddio sei fantastica, non posso smettere di scoparti”.
Sento che il cazzo è ancora duro, ma è una reazione naturale che non so quanto possa durare, ma voglio godermela ancora; voglio sguazzarci dentro in questa figa bollente e piena di sperma.
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Sono le tre del pomeriggio; un sole intenso entra dalle finestre senza riscaldare l’aria. È una carezza e lo ancor di più perché ora che ti guardo, il tuo corpo nudo, sdraiato sul letto, è luminoso; sembri una statua orientale ricoperta d’oro, quell’oro che il sole provoca a contatto con la tua pelle.
Sei sdraiata sul tuo fianco sinistro; dormi ed io posso osservarti indisturbato. Sono un porco, mi conosco e questo per me è un momento magico. Non voglio svegliarti perché voglio dar sfogo alle mie più becere perversioni. Amo gli odori e tu sai di sesso, ma voglio anche sapere se sai ancora del mio cazzo, anche dopo un accurato bidet che ti sei fatta per ripulirti la figa dal mio sperma.
Avvicino il naso alle labbra chiuse della figa; affondo le mie narici nella folta peluria che la circonda. Le tue labbra chiuse dovrebbero nascondere l’odore del sesso, ma se ora tuo marito si avvinasse alle tue parti intime, sentirebbe l’odore del cazzo di un altro uomo.
Penso: “Mamma mia come si sente … sei ancora piena di me, del mio seme, sei la mia troia, ti ho marchiato con il mio odore”.
Do una leccata per la lunghezza delle labbra chiuse e riconosco l’odore del mio sperma, così forte, così intenso da librarsi nell’aria circostante. Ma vengo anche catturato da un altro odore, ancora più intenso ed acre; il tuo bel culo pulsante, spuffa come fosse una locomotiva ogni volta che respiri. Sono troppo eccitato e non posso resistere alla tentazione. Inizio a leccarti il buco del culo, prima con piccoli passaggi quasi impercettibili, poi piano piano con sempre maggiore intensità coprendo tutta l’area della tua rosellina anale.
Penso: “ora ti sfondo il culo, mia bella puledra. Ti faccio provare l’ebrezza del sesso anale che ancora non hai provato”.
I miei passaggi di lingua tra culo e fregna cominciano a ridestarti da un sonno evidentemente non troppo profondo. Sento dei piccoli rumori, parole confuse, ma sempre di più continue a farmi capire che la principessa si sta svegliando sotto i colpi di lingua del suo principe azzurro.
Ora sono dentro l’altro più buio, più zozzo del tuo corpo; la mia lingua si sta facendo strada dentro il buco del culo; produco saliva a profusione, per ammorbidire l’antro che a breve ospiterà il mio cazzo per tutta la sua lunghezza e larghezza.
Apro le chiappe con le mani e vedo il buco aprirsi; ora è bagnato e se possibile odora ancor di più e questo esalta i miei sensi. Sputo intorno alla rosellina anale; la saliva sarà il lubrificante naturale per far scorrere il mio cazzo.
Infilo un dito nel culo e lo muovo vergognosamente e senza sosta. Stai soffrendo o godendo? Da qui non lo capisco, tutto mi passa ovattato, ma me ne frego perché niente può farmi desistere da “sfondarti il culo”.
Infilo un secondo dito e ti ispeziono senza sosta; sento la nocca battere contro la tua rosellina anale. Con l’altra mano infilo due dita nella figa come a stimolare una doppia penetrazione. Ora ti sento …
“Brava troia, godi, ti piace farti sbattere selvaggiamente”
“Mi piace …. Fai più piano … mmm ….. mmm … siiiiiii ….. oddio!!!”
Ti sollevo e ti faccio assumere la posizione classica, con il viso schiacciato sul cuscino e il culo esposto all’aria, con il tuo buco del culo pulsante. Sta per spalancarsi per la prima volta.
Un privilegio assoluto incularti, considerando che nelle tue esperienze vita, marito compreso, sei sempre riusciti a conservare la tua verginità.
Sputo sul tuo buco del culo e poi avvicino il cazzo alla figa e lo infilo dentro; sei così bagnata tanto da scivolarci dentro; tre/quattro colpi e sono pronto a piantartelo in culo. Spingo delicatamente, ma il pertugio non si apre. Torno a leccarti il buco del culo e con le dita ti masturbo la figa. Lecco e spingo senza sosta; stai godendo di nuovo ed è forse il momento giusto per entrare; posiziono la punta della cappella all’ingresso del buco stretto e piano piano spingo; si sta aprendo ma con difficoltà; spingo lentamente e inizio a forzare l’anello, ti sento respirare affannosamente.
“Dai patata spingi verso fuori, fai come se dovessi cagare”
Finalmente lo sento cedere e di colpo sono dentro.
“Ai …. Ai … fai piano, non spingere così che mi fai male”
Rimango immobile .. Mi aggrappo alle tue tettone; passo i capezzoli fra gli interni delle mie dita, che chiudo per strizzare e allungare; altro brivido di dolore.
Scendo con le mani lungo i fianchi eppoi mi aggrappo alle tue anche, ora sono pronto.
“Ora ti inculo; ti sfondo il culo eppoi ci sborro dentro”
Sto al settimo cielo; sento il cazzo strizzato dalle pareti interne. Ogni movimento mi provoca quasi un’allucinazione tanto è intenso il piacere. Sento la cappella gonfiarsi mentre tu stai iniziando a provare piacere.
È una lunga cavalcata ed ora ti sento godere.
“amore toccati la figa, masturbala…. Sarà ancora più intenso il piacere”
Assecondi il mio desiderio ed insieme arriviamo al piacere.
“Oddio sborro ancora”
“Siiii … godo… godo …. Godo” le tue dita non si fermano più, quasi ad incendiare il tuo piccolo bottoncino.
Le tue urla di godimento si sentono fin fuori dalle mura di casa. Hai perso il lume della ragione e non ti sei nemmeno accorta di avere un cazzo nel culo che continua a pompare dopo aver distribuito il mio seme caldo, quasi bollente.
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Siamo immobili sul letto, con te sdraiata con la faccia sul cuscino, che stai riprendendo fiato; ti guardo per non perdere un frammento di questo momento unico; il seme che cola dal tuo buco anale, che pian piano ha ripreso la sua forma originale.
Ora sei mia, totalmente mia e nessun uomo, neppure il tuo dermatologo, il tuo ginecologo o chiunque altro ha avuto il piacere di esplorare ogni lembo della tua pelle come ho fatto io.
Ti adoro mia creatura straordinaria e non posso che pensare … ma come fa tuo marito a non scoparti? Sei così bella ed ora anche così vacca.
Un mio caro amico dice che la felicità per un uomo è godere di una moglie raffinata in pubblico, estremamente troia in privato. Come non dargli ragione!!!
TU SEI COSI’
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Commenti dei lettori al racconto erotico