Dominazione di una bella strinza: la reazione

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La luce del primo mattino illuminava la stanza dell'hotel. La luce del bagno era accesa e del vapore passava attraverso la fessura della porta socchiusa. Si sentiva lo scroscio della doccia.

Lei era stesa sul letto, nuda, a pancia in giù, con la testa sul cuscino e i capelli scombinati. Una gamba stesa e una piegata. Aveva un braccio posto sotto il cuscino e l'altro steso. La brezza mattutina,che passava dalla finestra aperta, le accarezzava la schiena.
Si era appena svegliata.

Stava ancora in quella posizione facendo mente locale su ciò che era accaduto durante la notte, quando sentì chiudersi l'acqua della doccia.
Poco dopo si ritrovò davanti un uomo. Aveva un asciugamano annodato in vita e un altro poggiato sul collo.
L'uomo la stava osservando. La vista delle sue curve gli provocò una certa eccitazione a cui lui quasi non fece caso.

-"Buongiorno!"- le disse sorridendo.

E lei rispondendo con un sorriso:-"Buongiorno il cazzo! Ho il sedere che mi brucia e mi sento cosce e natiche tutte bagnate, sei un gran bel porco!"-

Lui continuò sorridendo:-"Beh sai, hai un culo che parla da solo, e le confidenze che mi hai fatto ieri a cena mi hanno eccitato. Non dirmi che ti è dispiaciuto?!"-
E così dicendo fece il giro del letto per accostarsi a fianco a lei e accarezzarle la schiena e le natiche. Una delle due era ancora rossastra per le sberle che aveva ricevuto poche ore prima.

-"macchè!- rispose lei voltandosi e mettendogli una mano sulla petto per accarezzarlo. "Solo che non avrei mai pensato di concedere il mio sedere a qualcuno, figuriamoci ad un sessant enne sconosciuto e affascinante. E adesso che si fa?"-

Voleva non darlo a vedere, ma in realtà lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di stare con lui. Si sentiva domata, assoggettata, e la cosa le piaceva e la infastidiva allo stesso tempo. Era troppo abituata ad avere sotto scatto il marito e i dipendenti.
Le piaceva quando a sera il marito le leccava la figa fino a farla venire, quando lui la scongiurava per un pompino e lei glielo negava o quando se lo inculava con lo strap-on, negandogli però l'orgasmo se così le andava.
Le piaceva anche tenere sotto scacco i suoi dipendenti, in particolare F. che avrebbe voluto scoparsi a suo piacimento e sottometterlo come il marito.
E invece era li, ferma fissare il suo possessore con i suoi occhi azzurri e uno sguardo languido.

Lui capì che conduceva il gioco.

E con un sorriso malizioso le disse:-"e adesso abbiamo il corso, mia cara. E pio chissà!:-

Lei lo fissò incerta. Sapeva che da cacciatrice era diventata una preda, ma per indole, non poteva accettare di arrendersi senza provare a ribaltare la situazione
Fece quindi un sorriso malizioso e iniziò le tantamente a dar scendere la sua mano dal petto di lui verso il basso.

-"Sai, è ancora presto per scendere giù in sala, e io non ho ancora scoperto tutte le mie carte con te"-

E così dicendo avvicinando sciolse il nodo dell'asciugamano dell'uomo. Nel farlo, con la mano si accorse che l'uomo era già eccitato.
L'uomo le fece una carezza sul viso e lei guardandolo negli occhi con malizia impungnò con decisione il suo cazzo e lentamentamente ne scoprì la cappella gìà grossa e gonfia. Poi con il polpastrello dell'indice della stessa mano iniziò a giocherellare dapprima con l'uretra e poi con i bordi della cappella.
L'Uomo smise di accarezzarla ma restò fermo con la mano tra il viso e il collo: era completamente concentrato su quel sottile ma crescente piacere che gli procurava quel massaggio.
La donna se ne accorse e rincarò la dose iniziando a baciare e mordicchiare il palmo della mano di lui e contemporaneamente iniziò a massaggiare le palle di lui che nel frattemopo aveva aperto un po le gambe.

Passò qualche istante, poi l'uomo si alzò in piedi di scatto, facendi cadere l'aciugamano. Lei aveva già capito cosa voleva.
Lui l'afferrò per uno dei polsi come per tirarla a se. Lei si sedette davanti a quel membro turgido e pulsante. Lo fissò negli occhi con intensità e riprese a massaggiargli le palle con una mano mentre con l altra lo segava.
Poi con molta calma tirò fuori la lingua iniziò al eccargli delicatamente l'uretra.
L'uomo stava morendo dal desiderio. Quindi le afferrò una la testa con una mano e la spinse verso di lui costringendo ad ingoiare tutto il suo cazzo.
Lei cominciò a pomparlo in modo appassionato.
Di tanto in tanto un rivolo di saliva le colava dalla bocca, le scivolava sul mento e le bagnava la mano che continuava a massaggiare quelle palle ormai gonfie.

Lo ingoiava il più possibile. E lui godeva. A eva tutte e due le mani sulla testa di lei e gli occhi chiusi.

Nel frattempo le dita della donna erano bagnate di saliva e lei inziò a massaggiare l esterno dell'ano dell'uomo.
Lui la lasciò fare. L'avrebbe fermata un attimo prima di essere penetrato, ma la sua arsura continuava a crescere.
Ora lei aveva circondati con le sue labbra la cappella per succhiarla e accarezzarla con la lingua con movimenti circolari.

E senza che lui se ne accorgesse, in un attimo gli stava tastando la prostata.
Lui trasaliva.
-"che porca che sei!"
Lei non rispondeva. Si sentivano i continui schioppi della sua bocca e continuava i movimenti circolari del suo dito medio sulla sua prostata.

-"si, brava...sto per venire"-
E lei continava.
Lui le accarezzava i capelli.
-"ah!...non fermarti, vengo..
Vengo!

Ma in un attimo lei si staccò dando un ultimo schippo con le sue labbra a quella cappella ormai in procinto di esplodere...
Lui rimase interdetto

-"Noooo...stronza maledetta"!-
Urlò stizzito e affannato.
Lei soddisfatta lo guardava dal centro del letto.

Lui cedetterò le gambe e finì sul letto.

-" Il mio culo reclamava vendetta...Adesso sono soddisfatta, caro il mio porcello!"

Disse divertita.

Lui sorrise...
-"che tipetto"- disse

- e lei divertita:" Ho il culo ancora dolorante, ma mi sa che sta sera ci divertiremo"-

E lui, guardandola malizioso
-non sai quanto-

....continua...
scritto il
2024-10-27
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