Tre zitelle depravate, inculate di altri tempi

di
genere
incesti

E' una storia di un'altra epoca, quando si pensava che le zitelle fosero depravate se avessero rapporti con altre donne e con maschi più giovani.
Quindi se la volete leggere preparatevi a cose porno di molti anni fa.
Due erano mie cugine, ed io avevo allora 21 anni, e l'altra era una artista pittrice e scultrice austriaca, di cui erano innamorate entrambe.
Erano laureate, nessuna di loro era veramente bella, ma sane e ben messe fisicamente, anche se si vestivano in modo non appariscente..
La cugina Mariella, 48 anni, me lo disse, non sono zitella per scelta, ho incontrato uomini sbagliati e poi mi sono stufata ed ho preferito restare da sola.
Dell’altra mia cugina, Anna, che era figlia di un’altra sorella di mia madre, si diceva che fosse terribile, 47 anni, era molto colta, aveva girato il mondo, ma aveva umiliato l’uomo che la voleva sposare, e quindi questo le aveva fatto una fama di stronza e depravata, La scoprii dolcissima.
Edvige, 45 anni, di origine austriaca, era venuta ad abitare con Anna da quando si erano conosciute durante un viaggio.
A loro non mancavano soldi, spesso facevano vita in comune, viaggi,.
Io ero studente e le frequentavo, perché erano anche brave a insegnare lingue, e poi volevano bene a mia madre che le apprezzava molto.
Le vedevo spesso allegre, e se si spogliavano, come mi capitò di vedere, avevano un bel corpo eccitante tutte.
La Mariella aveva una bella 6t aglia di seno, sodo e dritto, forse le cosce un po più magre, ma una bella pelle liscia.
Anna era più forte di cosce e meno forte di seno, ma nella gonna muoveva un culo da favola.
Edvige era un normotipo, niente di accentuato. Non avresti detto che fosse eccitante, ma quando la vidi la prima volta in slip e canottiera vi dico che mi esplose la voglia di farmela, nonostante avesse un viso un po irregolare.
Fu proprio Edvige, che mi insegnava tedesco, la prima con cui ebbi un rapporto completo e soddisfacente. . .
Una mattina che era sola, impegnata nel suo laboratorio, aveva solo una canottiera sopra, e pantaloncini corti, mi fece subito effetto, l’aiutai a spostare casse, al che lei venne a tastarmi i muscoli, che forte che sei, mi diceva, e mentre ero li me la trovai vicinissimo, non resistetti e l’abbracciai, lei gradì, e non esitò a baciarmi, ma sorridente.
Non essere irruento, mi disse, e mi portò per mano nella sua camera, dove si tolse pantaloncini e maglietta, quel bel corpo sano, mi fece scatenare, le presi il seno, prima facendola ansimare, le toccavo le cosce, lei mi fece spogliare e mi tirò fuori il cazzo che ormai scoppiava, lo segò con calma, se lo portò per un po in bocca, poi si sdraiò sul letto facendomi salire su di lei, stavo impazzendo, e quando finalmente entrai in quella bella fica depilata, mi scatenai con la forza dei 20 anni. Lei partecipava con ardore, si vedeva che che aveva una grande voglia, io ebbi forse una prima sborrata, ma ripresi praticamente senza fermarmi, per cui mi sorpresi quando lei dette un urletto, il suo orgasmo, ma ero inesperto, proseguii e le feci fare un altro urlo, ma a me mi buttò fuori, per non restare incinta,
Me lo prese un po in bocca ed un po in mano, e diedi una sborrata fortissima che le finì addosso.
Era contenta, mi disse di non dire niente in giro, e di aspettare sempre che mi avvertisse lei.
Ma avevamo ancora voglia, e cominciammo a toccarci in piedi sul laboratorio, per poi tornare sul letto, dove la cavalcai in diversi modi, lei mi guidava un po, era curiosa ed eccitata e voleva provare in vari modi.
Passarono alcuni giorni, avemmo ancora alcuni rapporti, poi Edvige ed Anna, partirono per un viaggio all’estero, mentre Mariella rimase a casa, la trovai un po impegnata a elaborare delle schede per il suo lavoro, le diedi una mano volentieri, e siccome lavoravamo a fianco, il suo seno mi sfiorava, provocandomi un bel po di eccitazione, poi vidi chela scollatura si era aperta di più, e quando abbassai gli occhi vidi che aveva le cosce aperte, e la gonna era risalita.

Che guardi, disse lei, finiamo qui dai, io abbassai il viso nella scollatura e la baciai, lei mi fermò, ma ansimava, dopo, mi disse, aspetta. Non vi dico con che ansia misi a posto le ultime cose, ma era un suo gioco, voleva eccitarmi in modo giusto, e quando finimmo mi portò la mano fra le sue cosce, mentre mi attirava con la testa sul suo seno.
Lo scoprii era magnifico imponente sodo, mi attaccai ai capezzoli, mentre la mia mano si insinuava sotto lo slip e trovavo un buco caldo ed umido.
Dai, vieni, ci portammo in camera da letto, mentre ci baciavamo, ormai ero più esperto, lei non gradì giochi orali, se non una lunga ed intensa spazzolata del suo magnifico seno, poi mi fece sdraiare sulla schiena e si impalò, mentre avevo le sue tette sulla faccia. Entrare in quella figona calda fu veramente una cosa nuova e assorbente, la posizione sulla schiena che lei aveva scelto, le permetteva di controllare la mia irruenza, scoprii dopo, non era affatto inesperta, ed infatti, il piacere era forte, riuscivo a dare forti colpi da sotto, ma mi deliziavo anche avendo la mia faccia immersa nelle sue tettone.
La fece durare parecchio, controllandosi e facendomi controllare, mi piaceva questo modo, anche lei non voleva che sborrassi in figa, e quindi si girò si mise a faccia in giù, e mi fece entrare nel buchetto dietro, senza penetrare a fondo, per farmi sborrare, cosa che avvenne in pochi minuti.
Che esperienza, incredibile, dove l’aveva fatta tutta questa esperienza, pensavo.
Dopo un lavaggio completo, suo e mio, era molto igienica, mi portò stavolta su di se, e mi guidava a una scopata più lenta, fu molto più dolce di prima, e la sentii fremere nell’orgasmo
Anche lei mi disse, di aspettare sempre il suo via libera,
Mancava ora solo Anna, le sue cosce mi impressionavano, erano magnifiche, .
Ora era partita Mariella, ed in casa c’erano solo Edvige e Anna.
Le trovai sul divano Edvige aveva la testa sulle cosce di Anna, ma quando entrai non si mossero.
Anzi Edvige sollevò la testa per un rapido bacio sulle labbra con Anna,.
Fu Edvige che venne vicino a me, dicendo, ecco Anna , il nostro giovane stallone, guardaci.
Si spogliò mi baciò sulle labbra, scese fino al mio cazzo e lo prese in bocca, Anna non muoveva un muscolo, poi mi mise le tette in faccia e io gliele toccai e baciai, e poi mi portò la figa all’altezza del viso mentre lei si metteva nella posizione del 69, e cominciai a titillarle il monte di venere, poi con furia, mi portò su di lei, e vidi Anna che si accostava, e la carezzava mentre io la montavo in maniera forte e decisa provocandole diversi piccoli orgasmi.
Ormai ero più esperto e seppi contenermi, non volevo fare brutta figura con Anna, che si stava togliendo la gonna mostrando un paio di cosce da impazzire.
Si sdraiò affianco a noi, Edvige si alzò, e Anna mi disse, cuginetto mio, ti ringrazio, Edvige è molto più felice grazie a te, ed il nostro rapporto è ora molto migliore. Vogliamo condividere tutto, vuoi far l’amore con me?
Ora eravamo soli, ci unimmo in bacio appassionato cosa più rara che con le altre due, fra noi c’era qualcosa in più, Anna mi voleva bene più delle altre, e quando dopo aver provato il suo seno dolcissimo, ci unimmo per un rapporto intenso e sentito in cui la tensione era amorosa, arrivammo ad un orgasmo comune, che ci fece abbandonare in un momento d’estasi.
Non mi aveva chiesto di uscire, se fosse nato un figlio non si sarebbe preoccupata, era passione.
Ma che calore di donna.
Ormai il gioco era palese, e con una certa moderazione, ma per me erano sempre più rapporti settimanali, continuammo a vederci.
Ma la cosa che non avevamo calcolato, fu che la Edvige rimanesse incinta da quel primo rapporto.
La cosa le riempì di gioia, Edvige era abbastanza misteriosa per la gente, che non sapeva che pensare, loro se ne fregarono.
Per un lungo periodo furono amanti appassionate e riservate, ma mi volevano bene e si preoccupavano che tornassi ad avere delle ragazze ed una vita sessuale adatta a un giovane, e furono poi mie amiche e della mia futura moglie e dei miei figli per la vita.
Non so se qualcuno avesse qualche sospetto, ma fu una gioia immensa, per loro, e per me.
scritto il
2024-10-30
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