Il convento.

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etero

Sono uno studioso di storia antica e spesso mi ritrovo a viaggiare per trovare informazioni sui miei studi. A volte vado in posti non usuali invece delle biblioteche, tipo vecchi palazzi patronali che hanno vecchi libri all'interno delle loro stanze adibite a piccole biblioteche o in conventi sparsi in luoghi sperduti. Grazie all'amicizia di un mio ex compagno di classe del liceo che è diventato vescovo presso il Vaticano e che mi fa avere dei lasciapassare per entrare dove normalmente non potrei. Ho 50 anni e a detta di tanti non dimostro la mia età. Anche sé totalmente calvo e fisicamente non sono un Adone ma mi mantengo bene in forma grazie al nuoto. In una di questi miei viaggi per l'Italia mi tocca andare in Umbria in un convento di suore che per fortuna non sono di clausura altrimenti sarebbe stato un problema anche per il mio amico vescovo farmi avere il lasciapassare. Il convento si trova in un paese che è situato sù un monte. È un vecchio borgo medievale con non più di 50 case e poco abitato. Si presenta bello architettonicamente sembra che il tempo qui si sia fermato. Il convento si trova fuori all'estremità Nord del paese. Vengo accompagnato lì dal prete dell'unica chiesa che C'è in paese. Il parroco è un settantino segaligno e mostra più dei suoi anni. Mi presenta alla madre superiore che è una 50 ina dal viso rubicondo e due occhi che sembrano indagare su chi sia io. Perlomeno è l'impressione che mi dà il suo sguardo. Mi dice che mi stava aspettando e che aveva ricevuto una lettera dal mio amico vescovo che gli chiedeva la cortesia di ospitarmi per un po' di giorni e di darmi accesso alla piccola biblioteca che avevano in convento. La madre superiore saluta il parroco che deve scappare a dire messa e mi invita a seguirla per mostrarmi il convento e il mio alloggio. È un palazzo antico quanto il borgo medievale e l'ho capisco dal tipo di travi e volte che ne compongono la struttura interna. Ci raggiunge una suora che la superiore mi presenta come suor Agnese. È sicuramente più giovane della superiore di una decina di anni calcolo dai lineamenti del viso e dai suoi occhi scuri e ridenti. Insieme mi fanno dà ciceroni all'interno del convento e mi spiegano quali sono le zone comuni e quelle riservate dove non posso accedere come il piano superiore perché ci sono gli alloggi delle sorelle e della madre superiore. La mia stanza è al piano terra non molto distante dalla cucina e vicino alla piccola biblioteca in modo che non debba fare strada dentro il convento. Praticamente in uno spazio di qualche decina di metri ho alloggio, posto di lavoro e dove mangiare in modo che non sia d'intralcio alla vita del convento. Sistemo la roba che mi sono portato nell'armadio e metto l'occorrente per la doccia e la barba nel piccolo bagno all'interno della stanza. I primi giorni scorrono in assoluta monotonia immerso nei libri che sono una fucina di interesse e informazioni per i miei studi, tanto che riempio un quaderno di appunti in 48 ore. Nel frattempo ho fatto conoscenza delle altre sorelle che abitano il convento. In tutto sono 8 suore compresa la madre superiore. 3 sono anziane e erano le vecchie superiori del convento hanno oltre i settanta e passa anni,le altre oltre suor Agnese che poi scopro avere 45 anni sono 2 38 enni e una 30enne che è la più giovane del gruppo anche se dimostra più anni di quelli che ha. Le altre si chiamano suor Rosa, Anna e Teresa. Rosa e Teresa sono le 38 enni e hanno dei lineamenti molto graziosi nonostante portano la veste monacale devono essere delle belle donne. A colazione, pranzo e cena ho la possibilità di vederle perché si mangia tutti insieme nella cucina che funge anche da mensa. Il pranzo e la cena sono gli unici momenti che scambio qualche parola con loro. Teresa è quella più spigliata e mi chiede del mio lavoro. Quanto ho spiegato di cosa si trattava le quattro suore giovani e la superiore mi guardavano e poi mi hanno iniziato a tempestare di domande a cui ho cercato di rispondere in sintesi. Suor Agnese che è quella che giornalmente mi aiuta a cercare i libri e l'unica che vedo al di fuori della cucina ad un tratto si alza e dice adesso basta lasciamo stare in pace questo poveretto che l'avete assillato con le vostre domande. Più tardi poi sé C'è tempo dopocena ci racconterà lui qualcosa se vuole. Ben detto rispose la superiore e tutte si sono alzate e sono uscite salutando. La sera dopocena nella mia stanzetta guardo un po' internet per capire cosa succede nel mondo fuori da questo convento. Dalle 22 C'è silenzio assoluto e non C'è anima viva in giro. Una sera causa secondo me la minestra di verdure che ci hanno dato per cena che era un po' salata ho una sete che mi sembra essere stato nel deserto tanto che ho già fatto fuori la bottiglia di acqua che normalmente ho sul ripiano della scrivania. Nonostante ciò l'arsura non ne vuole sapere di passare. Decido di alzarmi e andare in cucina a prendere un altra bottiglia di acqua. Sto per uscire dalla stanza quando sento dei passi lungo il corridoio. Mi blocco sull'uscio della porta senza farmi vedere. Sono le 23 passate da un pezzo e a quest'ora dovrebbero essere tutte a nanna. Sento bisbigliare e uscendo appena appena la testa vedo 2 figure in sottoveste bianca fare un pezzo di corridoio e prendere le scale che portano giù nelle vecchie segrete del convento. Resto qualche minuto fermo a pensare poi decido di seguire le 2 figure che non sono riuscito a riconoscere da distanza. Le scale sono scarsamente illuminate e devo stare attento a dove metto i piedi. Riesco ad arrivare al corridoio anch'esso scarsamente illuminato e vedo che una delle segrete in fondo è illuminata. Mi avvicino cercando di non fare rumore e sento delle voci di donne e una voce di uomo. Arrivato nei pressi della segreta cerco di sbirciare dentro senza essere visto. Lo spettacolo che i miei occhi vedono mi fa' mancare un battito e mi mozza il respiro. Suor Rosa e Teresa sono sedute sul lettino e davanti a loro C'è un uomo di colore con una minchia enorme sarà sui 25 cm e le suore stanno spompinando insieme. La mia minchia è diventata dura come le pietre che compongono le mura del convento. Poi l'uomo fa alzare suor Teresa e gli toglie la sottoveste e lei è nuda. Ha un bel corpo pieno. Le tette saranno una terza che l'uomo inizia a leccare e succhiare mentre Rosa ingoia finché riesce quella minchia enorme. L'uomo comincia a sditalinare Teresa che inizia ad ansimare poi gli mette 2 dita dentro la fica e inizia a scoparla come fossero una minchia. Lei si gode le 2 dita dentro mentre Rosa continua a succhiare la minchia del nero che adesso è diventata durissima e ad un tratto si stacca da quel palo e dice a Teresa è pronto per te. L'uomo fa mettere Teresa sul letto a pecorina e inizia a leccargli la fica già bagnata dal lavoro precedente delle 2 dita e nel frattempo Rosa si toglie la sottoveste e mette in mostra un corpo che sotto l'abito monacale non si direbbe d'avere. Ha una 4 piena e un culo alto e rotondo come un mappamondo. Rosa si sdraia davanti la faccia di Teresa che si sta godendo la lingua dell'uomo che adesso vedo entrare e uscire dalla fica bagnata. L'uomo si alza e punta la cappella grossa sull'entrata della fica di Teresa e piano piano gliela spinge dentro e quest'ultima gradisce gemendo dei siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii sfondami con questo cazzone. L'uomo inizia a scoparla e Teresa si fionda sulla fica di rosa e comincia a leccargliela con sempre più foga man mano che l'uomo aumenta le spinte dentro la sua fica. Deve essere brava con la lingua Teresa perché Rosa in men che non si dica inizia a godere ansimando siiiiiiiiiiiii brava cosiiiiiii cosiiiiiii che mi fai impazzire. La minchia dell'uomo scorre dentro la fica di Teresa con facilità e si vede che è tutta bagnata dagli umori che ormai colano fuori ad ogni movimento. Teresa alza la testa dalla fica di rosa e dice sto venendo sto venendo godoo godoooooo vengoooooooo vengoooooooo e gode tremando tutta. Io non resisto più e mi sto menando la minchia cercando di non farmi vedere. La voglia di entrare a partecipare è enorme ma non so quale potrebbe essere la reazione dei 3. Mentre Teresa sta godendo qualcuno mi tappa la bocca con una mano e io salto in aria e giro la testa per vedere chi fosse. Il mio sguardo incrocia il volto di Agnese che mi fa segno con il dito appoggiato al naso di fare silenzio. Io annuisco con la testa e lei toglie la mano dalla mia bocca. La guardo, senza l'abito monacale è molto bella con dei capelli lunghi e neri che cadono sulla sottoveste che indossa uguale a quella delle consorelle. Si avvicina al mio orecchio e mi dice vedo che ti serve aiuto facendo segno con la testa alla mia minchia che penzola fuori dai pantaloni. Io mi avvicino al suo orecchio e gli dico tu mi puoi aiutare? Agnese mi spinge contro il muro e poi si inginocchia e inizia a spompinarmi mentre mi fa' segno di non farmi sentire dai 3 dentro. Ci sa fare Agnese con i pompini e la mia minchia torna dura in un biz. Dentro la segreta le donne si sono cambiate le posizioni adesso è Rosa ad essere scopata e Teresa ad essere leccata. Io faccio alzare Agnese e la bacio mentre gli tolgo la sottoveste. Il suo corpo non è niente male. Ha una terza piena e le cosce e il culo sono pieni e molto belli da vedere. Agnese mi dice qui no andiamo in camera tua. Gli ridò la sottoveste e saliamo sopra lasciando i 3 dentro la segreta al loro divertimento. Appena entrati Agnese mi dice stai tranquillo le altre dormono tutte ho messo del sonnifero nella tisana che gli porto tutte le sere. Sapevo che Rosa e Teresa avevano appuntamento con il nostro giardiniere e per stare tranquille abbiamo messo il sonnifero alle altre. D'altronde l'ho facciamo da un anno da quando abbiamo scoperto che il giardiniere ha quella minchia pazzesca. Prima lesbicavamo tra di noi e ci scopavamo con degli ortaggi. Poi una sera abbiamo visto la superiore uscire in giardino e dirigersi nel capanno dove dorme il giardiniere. E così io e Teresa abbiamo scoperto che la superiore si faceva scopare dal giardiniere e riesce a farselo mettere pure nel culo quel bastone. Dovresti vedere come gode a farsi inculare. Ma basta parlare di altro ho voglia di scopare con te. Gli ritolgo la sottoveste e inizio a leccargli e baciargli il collo scendendo piano piano verso i capezzoli che trovo duri e tesi e che appena sfioro con la lingua fanno uscire un gemito di piacere dalle labbra di Agnese che nel frattempo ha fatto scendere i miei pantaloni e le mie mutande e si è impadronita della mia minchia che sta menando. La faccio sdraiare sul letto e mi fiondo in mezzo alle sue gambe. La sua fica è depilata e mette in mostra un clitoride molto sviluppato che tocco con la lingua e lei ha un fremito lungo il corpo. Le allargo le labbra e prendo tra le mie quel clitoride che è duro e lo lecco e succhio con voluttà. Agnese inizia ad ansimare siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii bravo continua continua mi fai impazzire così. Con le dita cerco l'ingresso della sua fica e la penetro con 2 dita. Cerco il suo punto g e appena lo sento sotto le dita comincio a stimolarlo. Agnese si poggia sui gomiti e si alza il busto dal letto e mi dice che stai facendo con quelle dita? Non ti piace gli chiedo? E lei mi risponde non so sento una sensazione strana ma piacevole come sé il piacere si amplifica ma allo stesso tempo una pressione alla parte alta della vescica. Rilassati e goditi la cosa e non avere paura la pressione che senti è lo squirt che può essere che riesci a squirtare ma devi lasciarti andare. Ho sentito parlare di questa cosa ma non credevo fosse vera mi dice lei. Aumento il movimento delle dita e Agnese mi dice oddio oddio mi stai facendo impazzire sto godendo come mai così siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii così così non ti fermare sto venendo sto venendo godoo godoooooo godoooooo e viene squirtando un pochino. Si sdraia sul letto e con le gambe che gli tremano mi dice mamma mia è stato pazzesco un piacere enorme e profondo. Adesso scopami. Non me lo faccio ripetere 2 volte mi metto sopra di lei e affondo la mia minchia dentro la sua fica che è calda e bagnata in un colpo. Inizio a scoparla e mentre gli lecco le tette che lei si tiene strette in modo da potergli leccare i capezzoli insieme. Poi la giro a pecorina e la scopo così finché lei mi dice così così scopami forte che sto venendo sto venendo siiiiiiiiiiiii godo di nuovo godoooooo vengoooooooo vengoooooooo e gode ansimando siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii. Si sdraia sul letto e mi fa cenno di avvicinarmi a lei. Mi sdraio accanto e lei si abbassa sul mio ventre e mi prende in bocca la minchia e inizia un pompino che in meno di un paio di minuti mi porta a godere. Gli dico siiiiiiiiiiiii così così che mi fai sborrare siiiiiiiiiiiii siiiiiiiiiiiii e lei affonda dì più dentro la sua bocca la mia minchia e mentre parte la sborrata che io ansimando gli dico sto sborrando sto sborrando vengoooooooo vengoooooooo e inghiotte il fiume di sborra che esce. Una parte la sento colare sul mio ventre. Poi quando gli spasmi del mio orgasmo scemano Agnese si alza dal mio ventre e si avvicina al mio viso e mi dice hai un buon sapore.
scritto il
2024-11-03
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