Tiziano in arte Noemi cap 6/10
di
Miss Serena
genere
dominazione
"L'altra sera non mi sei piaciuta per niente. Non capisco perchè non fai quello che sei, cioè la troia quando te ne viene data l'occasione. O vuoi essere una di quelle che preferisce prenderlo nel culo solo da una donna ?"
Mia zia aveva iniziato quella che oramai consideravo la sua predica mattutina, ma quel giorno era ben chiaro che non sarebbe durata poco.
"Mia signora io credevo d'esser stata all'altezza." le risposi tenendo la testa bassa.
"All'altezza un paio di palle ! Sei venuta senza toccarti e già questo non è grave ma gravissimo, non hai mai preso l'iniziativa per far godere quel pover'uomo, senza dimenticare che non mi hai degnata di una sola attenzione, dico una sola senza che te lo ordinassi !"
Compresi che era inutile provare a ribattere, così accettai in silenzio la punizione di dieci colpi sul sedere dati con una pala di legno ricoperta di cuoio, per poi iniziare i miei lavori mattutini, in attesa di nuove disposizioni, che però non arrivarono.
"Ho deciso che inviterò un vero Master, così imparerai a fare la troia." mi disse mentre le servivo il pranzo.
"Scusi signora, cos'è un Master ?" le chiesi con una certa curiosità.
"Un uomo dominante pratico del Bdsm, anche se è chiaro che con te dovrà andarci piano, ma in ogni caso ti servirà da lezione per il futuro."
"Quello che decide lei è sempre per il mio bene." le risposi baciandole una mano come segno di devozione.
Mia zia non ci mise molto a trovare l'uomo giusto, scegliendo un quarantenne che si faceva chiamare Master Tan, che le garantì di non trattarmi come una schiava qualunque, ma come una giovane sissy inesperta.
L'appuntamento fu fissato di li a qualche giorno, durante i quali Eleonora mi picchiò per ogni sbaglio commesso, senza però usare il mio culetto, quasi volesse abituarmi in tutta fretta al dolore puro e semplice.
"Visto che farai la puttana vestiti da tale." mi disse qualche ora prima dell'appuntamento mentre mi truccavo "Quindi solo intimo e di basso livello, perchè è facile che te lo strappi di dosso."
Scelsi un completino preso alle bancherelle per pochi euro, aggiungendoci delle autoreggenti a rete che mi facevano sembrare una vera puttana dei viali, riempendo alla fine il reggiseno con una piccola imbottitura.
Quando mi presentai a mia zia, lei mi diede subito uno schiaffo sulla natica, per poi ripetermi quanto già mi diceva da giorni.
"Vedi di fare la tua parte senza sbavature, o giuro ti caccio di casa senza pensarci un attimo, e ricordati che fuori di qui sei solo una checca senza un posto dove dormire. Non ho la minima idea di cosa ti farà quell'uomo, ma sarò inflessibile nel punire ogni tua esitazione, sempre che non lo faccia lui, e poco importa se alla fine avrai il culo a strisce per le frustate, sono stata chiara ?"
"Sì padrona, ho capito cosa devo fare per non deluderla."
Nonostante la tensione riuscii a sembrare normale, ma non appena suonò la porta ebbi paura di quello che mi sarebbe potuto succedere. Mi bastò però incrociare lo sguardo di mia zia per andare ad aprire, e fare la conoscenza di Master Tan, che era esattamente come nelle foto che aveva mandato.
L'uomo era asciutto e dimostrava i suoi anni, ma non aveva rughe in faccia o qualche segno del tempo, a parte qualche capello bianco qua e la. Era vestito in modo classico e portava una borsa in cuoio abbastanza grande, un po' come quella dei medici di una volta.
"Tu sei Noemi la troia da addestrare vero ?" mi chiese con un tono di voce profondo e sensuale.
"Sì signore, sono Noemi per servirla." risposi facendo un piccolo inchino.
Lui salutò mia zia facendole dei complimenti, che lei accettò con un sorriso, ma del resto era una bella donna e se li meritava tutti.
"Non vedo perchè perdere tempo, quindi se vuoi iniziamo." disse l'uomo poggiando la borsa sul tavolo.
"Fai come se fossi a casa tua, io rimarrò in disparte ma chiamami se ti dovesse servire qualcosa." gli rispose mia zia andandosi a sistemare su una poltrona.
Lui aprì la borsa per mettere dei guanti in pelle nera, e quindi dirigersi con decisione verso di me.
"Mani dietro la schiena e non muoverti fino a quando non ti do un altro ordine." mi disse facendomi fare subito quello che voleva.
Con calma mi fece scendere le mutandine sino a metà coscia, per poi ridere delle dimensioni del mio pene.
"Fossi in te mi taglierei quel moncherino, almeno come donna avresti un senso, perchè così sei solo un essere ridicolo. In compenso hai un bel culo, non troppo sfondato anche se presto avrà le dimensioni di un cratere, ma del resto non aspetti altro vero troia ?"
"Sì signore." risposi prontamente poco prima che mi desse un sonoro ceffone sulla natica destra.
Master Tan mi fece piegare leggermente in avanti, facendo sì che mi trovassi in un equilibrio precario, ma terrorizzato com'ero non feci una piega quando iniziò a colpirmi il sedere con le mani prima e una pala di sola pelle poi. Anche se sentivo le chiappe bruciarmi sotto i suoi colpi, non dissi nulla, riuscendo a trattenere anche se a stento ogni piccolo gemito di dolore.
Quando l'uomo fu soddisfatto del rossore del mio sedere mi fece inginocchiare davanti a lui, ordinandomi poi di toccarmi il pene, ma senza poter venire.
Mentre mi masturbavo cercando di fare il più piano possibile, lui si spogliò completamente finendo col mostrare non solo un fisico tonico, ma anche una gran mazza se pur ancora floscia, che mi mise davanti alla faccia. Non gli diedi il tempo di dire nulla che la presi in bocca, cercando di non usare le mani come m'aveva insegnato mia zia, ma usando solo le labbra per tenerla stretta, e la lingua per girarci intorno.
"Ma sei proprio una brava pompinara !" mi disse spingendomi tutto il randello in bocca facendomi quasi soffocare.
Non avevo neppure pensato che potesse esistere un uomo così brutale come quello, ma per quanto pensassi che il peggio era passato, lui poneva quel limite sempre un passo in avanti. Non solo mi usò a lungo come una semplice bocca dentro la quale spingere il suo membro. ma quando s'andò a sedere mi fece fare lo stesso lavoro con ancora più forza, sino quasi a spingermi anche i testicoli fra le labbra.
Quando finalmente ebbe finito con la mia bocca, non andò meglio al mio culo, visto che mi fece sdraiare sul tavolo per poi sodomizzarmi senza alcuna pietà, sbattendomi dentro il suo randello con un paio di poderosi affondi. Non pago del dolore che mi stava provocando, prese a stringermi ora il pene, ora i capezzoli, coll'unico scopo di farmi male, ma per lui quello era ancora poco.
Così prese un dildo non molto grande ma stranamente liscio, che m'infilò nel retto, per poi aggiungere il suo pene in quella caverna che stava diventando il mio ano. Cercai lo sguardo di mia zia, che però era il ritratto della felicità, mentre io provavo solo un gran dolore.
"Lo so vorresti un altro cazzo nel culo, ma per oggi ti devi accontentare di questi, e poi se non parli vuol dire che ti piace." mi disse tirandomi in alto il pene quasi volesse staccarmelo.
In realtà ero terrorizzato da quell'uomo. e non osavo dire nulla per paura di renderlo ancora più violento, non sapendo con chi avevo a che fare.
Master Tan mi fece scendere dal tavolo solo per venirmi in bocca, dopodiché passò alcuni minuti senza dire o fare nulla, ed io pensai che fosse finita li, ma come al solito mi sbagliavo.
"Piegati contro il tavolo che adesso iniziamo a divertirci sul serio."
Ubbidii per poi ritrovarmi un grosso collare fissato al collo con un anello d'acciaio che faceva bella mostra sulla parte posteriore. L'uomo m'infilò un gancio anale nel retto, che fu forse l'unica operazione poco dolorosa della serata, per metterlo subito in trazione coll'anello usando una corda rossa. Mi ritrovai così impossibilitato a muovermi, pena il dilatarmi da solo l'ano, che a quel punto mi bruciava già parecchio.
"Credo sia giunto il momento di punirti per tutte le mancanze verso la tua padrona." mi disse prendendo una grossa frusta a più flagellanti dalla borsa "E sia chiaro puoi semplicemente subire ciò che ti spetta, oppure agitarti e sentire ancora più dolore, questo dipende solo da te e da quanto sei masochista."
Quando m'arrivò la prima frustata sul sedere spinto dall'istinto provai a tirare su la testa, ma il dolore che m'arrivò dal retto mi costrinse a fermarmi all'istante, e così fu per tutti gli altri colpi che ricevetti, sia da lui che da mia zia ben felice di essergli d'aiuto.
In poco tempo sentii bruciarmi non solo il sedere, ma anche la parte alta delle gambe e soprattutto i genitali, che i due fingevano di colpire per sbaglio. Non so chi di loro fosse il più sadico, se quell'uomo abituato a comportarsi in quel modo, o mia zia che oramai m'odiava senza darlo a nascondere in alcun modo.
Quando smisero quasi caddi per terra, senza più forze ma forse ancor più grave senza più alcuna dignità.
Master Tan mi costrinse ad avere un altro rapporto con lui, che neanche a dirlo usò nuovamente il dildo per potermi penetrare come se avessi a che fare con due uomini, prendendo fiato quando era Eleonora con uno dei suoi strap-on a scoparmi al suo posto. Li sentivo insultarmi dandomi della troia pervertita, ma erano come due voci in sottofondo perchè il mio unico obbiettivo era uscire vivo da quella sera.
Come prima lui mi venne in bocca, e quella fu l'ultima violenza che portò contro di me, mentre mia zia si fece leccare la passera sino a venire perchè non aveva ancora avuto un orgasmo.
Eleonora congedò l'uomo promettendogli di richiamarlo, e tanto bastò per terrorizzarmi più di quel che già non lo ero, non sapendo che i suoi propositi erano altri.
"Allora Noemi hai capito cosa vuol dire essere la schiava di un uomo ?" mi chiese dopo essersi seduta sulla sua poltrona preferita.
"Sì signora m'è stato molto chiaro."
"E credo non ti sia piaciuto vero ?"
"Veramente non molto, anzi direi per nulla." risposi con sincerità.
"Bene perchè è mia intenzione non farti più incontrare uno come Master Tan, ma ovviamente c'è una condizione."
"E quale sarebbe signora ?"
"Da domani tu farai la troia, nel senso più puro del termine. Farai marchette una dopo l'altra dando bocca e culo a chiunque paghi per averti, e sarò io gestire il denaro. Non potrai rifiutare nessuno perchè sei una troia a cui piace il cazzo, quindi non conta se sia di un vecchio, di un nero o di che ne so io. Sono stata chiara ?"
"Sì signora, solo potrò tenere il lavoro da commesso ?"
"Certo che sì anche perchè avrai sempre i turni di mattina, o al massimo quelli del primo pomeriggio. Ho sentito Alessia ed è d'accordo anche lei."
Mi resi in conto d'esser in trappola, ma piuttosto che riavere a che fare con Master Tan avrei fatto un pompino anche a un morto.
Voglio ringraziare la combriccola che si divere a mettere "zero" a tutti i miei racconti, fosse solo perchè così fanno alzare le visulalizzazioni.
Umberto & friends, ma non avete di meglio da fare ?
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Mia zia aveva iniziato quella che oramai consideravo la sua predica mattutina, ma quel giorno era ben chiaro che non sarebbe durata poco.
"Mia signora io credevo d'esser stata all'altezza." le risposi tenendo la testa bassa.
"All'altezza un paio di palle ! Sei venuta senza toccarti e già questo non è grave ma gravissimo, non hai mai preso l'iniziativa per far godere quel pover'uomo, senza dimenticare che non mi hai degnata di una sola attenzione, dico una sola senza che te lo ordinassi !"
Compresi che era inutile provare a ribattere, così accettai in silenzio la punizione di dieci colpi sul sedere dati con una pala di legno ricoperta di cuoio, per poi iniziare i miei lavori mattutini, in attesa di nuove disposizioni, che però non arrivarono.
"Ho deciso che inviterò un vero Master, così imparerai a fare la troia." mi disse mentre le servivo il pranzo.
"Scusi signora, cos'è un Master ?" le chiesi con una certa curiosità.
"Un uomo dominante pratico del Bdsm, anche se è chiaro che con te dovrà andarci piano, ma in ogni caso ti servirà da lezione per il futuro."
"Quello che decide lei è sempre per il mio bene." le risposi baciandole una mano come segno di devozione.
Mia zia non ci mise molto a trovare l'uomo giusto, scegliendo un quarantenne che si faceva chiamare Master Tan, che le garantì di non trattarmi come una schiava qualunque, ma come una giovane sissy inesperta.
L'appuntamento fu fissato di li a qualche giorno, durante i quali Eleonora mi picchiò per ogni sbaglio commesso, senza però usare il mio culetto, quasi volesse abituarmi in tutta fretta al dolore puro e semplice.
"Visto che farai la puttana vestiti da tale." mi disse qualche ora prima dell'appuntamento mentre mi truccavo "Quindi solo intimo e di basso livello, perchè è facile che te lo strappi di dosso."
Scelsi un completino preso alle bancherelle per pochi euro, aggiungendoci delle autoreggenti a rete che mi facevano sembrare una vera puttana dei viali, riempendo alla fine il reggiseno con una piccola imbottitura.
Quando mi presentai a mia zia, lei mi diede subito uno schiaffo sulla natica, per poi ripetermi quanto già mi diceva da giorni.
"Vedi di fare la tua parte senza sbavature, o giuro ti caccio di casa senza pensarci un attimo, e ricordati che fuori di qui sei solo una checca senza un posto dove dormire. Non ho la minima idea di cosa ti farà quell'uomo, ma sarò inflessibile nel punire ogni tua esitazione, sempre che non lo faccia lui, e poco importa se alla fine avrai il culo a strisce per le frustate, sono stata chiara ?"
"Sì padrona, ho capito cosa devo fare per non deluderla."
Nonostante la tensione riuscii a sembrare normale, ma non appena suonò la porta ebbi paura di quello che mi sarebbe potuto succedere. Mi bastò però incrociare lo sguardo di mia zia per andare ad aprire, e fare la conoscenza di Master Tan, che era esattamente come nelle foto che aveva mandato.
L'uomo era asciutto e dimostrava i suoi anni, ma non aveva rughe in faccia o qualche segno del tempo, a parte qualche capello bianco qua e la. Era vestito in modo classico e portava una borsa in cuoio abbastanza grande, un po' come quella dei medici di una volta.
"Tu sei Noemi la troia da addestrare vero ?" mi chiese con un tono di voce profondo e sensuale.
"Sì signore, sono Noemi per servirla." risposi facendo un piccolo inchino.
Lui salutò mia zia facendole dei complimenti, che lei accettò con un sorriso, ma del resto era una bella donna e se li meritava tutti.
"Non vedo perchè perdere tempo, quindi se vuoi iniziamo." disse l'uomo poggiando la borsa sul tavolo.
"Fai come se fossi a casa tua, io rimarrò in disparte ma chiamami se ti dovesse servire qualcosa." gli rispose mia zia andandosi a sistemare su una poltrona.
Lui aprì la borsa per mettere dei guanti in pelle nera, e quindi dirigersi con decisione verso di me.
"Mani dietro la schiena e non muoverti fino a quando non ti do un altro ordine." mi disse facendomi fare subito quello che voleva.
Con calma mi fece scendere le mutandine sino a metà coscia, per poi ridere delle dimensioni del mio pene.
"Fossi in te mi taglierei quel moncherino, almeno come donna avresti un senso, perchè così sei solo un essere ridicolo. In compenso hai un bel culo, non troppo sfondato anche se presto avrà le dimensioni di un cratere, ma del resto non aspetti altro vero troia ?"
"Sì signore." risposi prontamente poco prima che mi desse un sonoro ceffone sulla natica destra.
Master Tan mi fece piegare leggermente in avanti, facendo sì che mi trovassi in un equilibrio precario, ma terrorizzato com'ero non feci una piega quando iniziò a colpirmi il sedere con le mani prima e una pala di sola pelle poi. Anche se sentivo le chiappe bruciarmi sotto i suoi colpi, non dissi nulla, riuscendo a trattenere anche se a stento ogni piccolo gemito di dolore.
Quando l'uomo fu soddisfatto del rossore del mio sedere mi fece inginocchiare davanti a lui, ordinandomi poi di toccarmi il pene, ma senza poter venire.
Mentre mi masturbavo cercando di fare il più piano possibile, lui si spogliò completamente finendo col mostrare non solo un fisico tonico, ma anche una gran mazza se pur ancora floscia, che mi mise davanti alla faccia. Non gli diedi il tempo di dire nulla che la presi in bocca, cercando di non usare le mani come m'aveva insegnato mia zia, ma usando solo le labbra per tenerla stretta, e la lingua per girarci intorno.
"Ma sei proprio una brava pompinara !" mi disse spingendomi tutto il randello in bocca facendomi quasi soffocare.
Non avevo neppure pensato che potesse esistere un uomo così brutale come quello, ma per quanto pensassi che il peggio era passato, lui poneva quel limite sempre un passo in avanti. Non solo mi usò a lungo come una semplice bocca dentro la quale spingere il suo membro. ma quando s'andò a sedere mi fece fare lo stesso lavoro con ancora più forza, sino quasi a spingermi anche i testicoli fra le labbra.
Quando finalmente ebbe finito con la mia bocca, non andò meglio al mio culo, visto che mi fece sdraiare sul tavolo per poi sodomizzarmi senza alcuna pietà, sbattendomi dentro il suo randello con un paio di poderosi affondi. Non pago del dolore che mi stava provocando, prese a stringermi ora il pene, ora i capezzoli, coll'unico scopo di farmi male, ma per lui quello era ancora poco.
Così prese un dildo non molto grande ma stranamente liscio, che m'infilò nel retto, per poi aggiungere il suo pene in quella caverna che stava diventando il mio ano. Cercai lo sguardo di mia zia, che però era il ritratto della felicità, mentre io provavo solo un gran dolore.
"Lo so vorresti un altro cazzo nel culo, ma per oggi ti devi accontentare di questi, e poi se non parli vuol dire che ti piace." mi disse tirandomi in alto il pene quasi volesse staccarmelo.
In realtà ero terrorizzato da quell'uomo. e non osavo dire nulla per paura di renderlo ancora più violento, non sapendo con chi avevo a che fare.
Master Tan mi fece scendere dal tavolo solo per venirmi in bocca, dopodiché passò alcuni minuti senza dire o fare nulla, ed io pensai che fosse finita li, ma come al solito mi sbagliavo.
"Piegati contro il tavolo che adesso iniziamo a divertirci sul serio."
Ubbidii per poi ritrovarmi un grosso collare fissato al collo con un anello d'acciaio che faceva bella mostra sulla parte posteriore. L'uomo m'infilò un gancio anale nel retto, che fu forse l'unica operazione poco dolorosa della serata, per metterlo subito in trazione coll'anello usando una corda rossa. Mi ritrovai così impossibilitato a muovermi, pena il dilatarmi da solo l'ano, che a quel punto mi bruciava già parecchio.
"Credo sia giunto il momento di punirti per tutte le mancanze verso la tua padrona." mi disse prendendo una grossa frusta a più flagellanti dalla borsa "E sia chiaro puoi semplicemente subire ciò che ti spetta, oppure agitarti e sentire ancora più dolore, questo dipende solo da te e da quanto sei masochista."
Quando m'arrivò la prima frustata sul sedere spinto dall'istinto provai a tirare su la testa, ma il dolore che m'arrivò dal retto mi costrinse a fermarmi all'istante, e così fu per tutti gli altri colpi che ricevetti, sia da lui che da mia zia ben felice di essergli d'aiuto.
In poco tempo sentii bruciarmi non solo il sedere, ma anche la parte alta delle gambe e soprattutto i genitali, che i due fingevano di colpire per sbaglio. Non so chi di loro fosse il più sadico, se quell'uomo abituato a comportarsi in quel modo, o mia zia che oramai m'odiava senza darlo a nascondere in alcun modo.
Quando smisero quasi caddi per terra, senza più forze ma forse ancor più grave senza più alcuna dignità.
Master Tan mi costrinse ad avere un altro rapporto con lui, che neanche a dirlo usò nuovamente il dildo per potermi penetrare come se avessi a che fare con due uomini, prendendo fiato quando era Eleonora con uno dei suoi strap-on a scoparmi al suo posto. Li sentivo insultarmi dandomi della troia pervertita, ma erano come due voci in sottofondo perchè il mio unico obbiettivo era uscire vivo da quella sera.
Come prima lui mi venne in bocca, e quella fu l'ultima violenza che portò contro di me, mentre mia zia si fece leccare la passera sino a venire perchè non aveva ancora avuto un orgasmo.
Eleonora congedò l'uomo promettendogli di richiamarlo, e tanto bastò per terrorizzarmi più di quel che già non lo ero, non sapendo che i suoi propositi erano altri.
"Allora Noemi hai capito cosa vuol dire essere la schiava di un uomo ?" mi chiese dopo essersi seduta sulla sua poltrona preferita.
"Sì signora m'è stato molto chiaro."
"E credo non ti sia piaciuto vero ?"
"Veramente non molto, anzi direi per nulla." risposi con sincerità.
"Bene perchè è mia intenzione non farti più incontrare uno come Master Tan, ma ovviamente c'è una condizione."
"E quale sarebbe signora ?"
"Da domani tu farai la troia, nel senso più puro del termine. Farai marchette una dopo l'altra dando bocca e culo a chiunque paghi per averti, e sarò io gestire il denaro. Non potrai rifiutare nessuno perchè sei una troia a cui piace il cazzo, quindi non conta se sia di un vecchio, di un nero o di che ne so io. Sono stata chiara ?"
"Sì signora, solo potrò tenere il lavoro da commesso ?"
"Certo che sì anche perchè avrai sempre i turni di mattina, o al massimo quelli del primo pomeriggio. Ho sentito Alessia ed è d'accordo anche lei."
Mi resi in conto d'esser in trappola, ma piuttosto che riavere a che fare con Master Tan avrei fatto un pompino anche a un morto.
Voglio ringraziare la combriccola che si divere a mettere "zero" a tutti i miei racconti, fosse solo perchè così fanno alzare le visulalizzazioni.
Umberto & friends, ma non avete di meglio da fare ?
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