Claudia e Giorgio
di
Katja Bismarck
genere
sentimentali
Claudia e Giorgio
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"Ecco, siamo giunti al termine del tour della mia piccola casa!", dico ridendo a Giorgio, precedendolo verso la stanza da letto, situata al primo piano e con una grande finestra che da' sul bosco confinante.
"Davvero molto curata e bella.... Proprio come la sua padrona.", mi risponde. Arrossisco.
Improvvisamente sento le sue mani sui miei fianchi. Mi bacia con passione sul collo, lo sento aderire alla mia schiena. Mentre continua a baciarmi sul collo, le sue mani risalgono velocemente fino alle coppe del reggiseno. Le avverto sopra la stoffa della camicetta. I miei capezzoli reagiscono subito, inturgidendosi. Lui se ne accorge e mi sussurra all'orecchio "Sei meravigliosa". Mi volto di scatto e, baciandolo con una foga di cui non mi sapevo capace, gli sbottono in fretta i pantaloni. Lui mi prende la testa fra le mani, delicate e dalle lunghe dita, come quelle in un pianista. Appoggio una mano sulla stoffa dei suoi boxer e avverto la sua eccitazione. Mi stacco da lui, continuando a fissarlo e inizio a sbottonarmi la camicetta. Faccio più in fretta che posso - ho una voglia pazzesca di lui. Cielo, non mi ricordo di aver mai desiderato così un uomo! Lui si riavvicina, mi bacia e contemporaneamente, con una fare deciso, mi sbottona i pantaloni e, infilando le mani sul retro, li fa cadere per terra. Sento le sue mani sul mio fondoschiena. Mi stringe a sé. Devo prendere aria e mi stacco da lui, emettendo un breve gemito di piacere. Giorgio mi bacia nuovamente sul collo. Nel frattempo le sue mani hanno raggiunto i gancetti del mio reggiseno e, in un batter d'occhio, sento venir meno la tensione della loro stoffa sulla schiena. Mi giro nuovamente, dandogli la schiena e lui ne approfitta per sfilarmi le spalline. Mi rigira verso di sé e, con una mossa decisa, mi prende in braccio. Da vero gentleman mi sdraia delicatamente sul letto. Poi si rialza, si sfila maglioncino, canottiera, pantaloni. E boxer. Vedo per la prima volta il suo membro nella sua interezza - è già eretto. Da una tasca dei pantaloni estrae un preservativo. Lo vedo di spalle - bello come un dio greco - mentre con cura lo infila sull'asta. Torna verso di me, s'inginocchia sul bordo del letto e, con movimenti delicati, mi accarezza prima l'una, poi l'altra gamba mentre le libera dal collant, baciando man mano ogni lembo di pelle che scopre. Inizio ad ansimare per il piacere che queste sue attenzioni mi provocano. Giorgio risale lungo la gamba sinistra, continuando a dare piccoli baci alla pelle. Raggiunge le mutandine, ormai intrise dei miei umori. Inarco leggermente la schiena e lui me le sfila. In un lampo la sua bocca è immersa fra le mie grandi labbra. Mi lecca con vigore e io inizio ad emettere gemiti di piacere sempre più intensi. Quando capisce che sto per raggiungere l'orgasmo, solleva la faccia e si avvicina a me. Quasi per un riflesso incondizionato - o forse è proprio voluto! - allargo le gambe. Un istante dopo il suo membro mi penetra, lentamente. Poi Giorgio inizia a muoversi dentro di me, sempre più velocemente. Gemo ad ogni sua spinta. Alla fine non riesco più a controllare gli spasmi e un orgasmo s'impadrona di me. Giorgio rimane dentro di me e, dopo pochi minuti - che mi sembrano una meravigliosa eternità - raggiunge pure lui l'orgasmo.
Restiamo abbracciati sul letto. Lui mi accarezza capelli e seni, in silenzio. Faccio ancora fatica a credere che non sia tutto solo un sogno...
Un sogno iniziato un mese fa, Alla Fiera del Libro di Francoforte. Un'amica e ex compagna di studi, agente letteraria, mi aveva chiesto se non potevo assisterla allo stand della piccola casa editrice per la quale lavorava. Non mi sono fatta pregare - come proprietaria di una minuscola libreria ad Erfurt, in Turingia, adoro il mondo dei libri e la Buchmesse è un appuntamento obbligatorio da quando andavo al liceo. L'idea di poterla vivere non come visitatrice del settore, bensì come espositrice mi intrigava non poco. Detto fatto, a metà ottobre ho fatto la valigia e ho preso il treno per Francoforte!
I primi tre giorni della fiera sono riservati al pubblico del settore - e sono quelli più interessanti ed utili per fare nuove conoscenze.
Ma nemmeno lontanamente mi aveva sfiorato l'idea di poter incontrare un uomo come Giorgio in un tale ambiente...
Il venerdì della fiera - l'ultimo giorno riservato ai soli operatori del settore editoriale prima dell'apertura dei cancelli al grande pubblico nel fine settimana - è solitamente un giorno piuttosto tranquillo. Almeno così mi aveva riferito la mia amica. Verso l'ora di pranzo ero sola allo stand e stavo riordinando il materiale pubblicitario rimanente. Non me rendo subito conto, presa come sono dal fare ordine, ma un uomo distinto, in giacca e cravatta, mi osserva con attenzione.
"Le interessa il catalogo delle nostre novità?", gli chiedo.
"Volentieri. Sono alla Fiera per conto di un cliente.", mi risponde sorridendo. E, per un istante, i nostri sguardi s'incrociano e ci fissiamo negli occhi.
"Oh, e di cosa si occupa, questo cliente?", gli chiedo.
"Traduzioni in italiano. Sono un avvocato di Lugano e mi occupo dei contratti del mio cliente. Piacere, mi chiamo Giorgio.", risponde, allungando la mano.
"Piacere, io sono Claudia. Ma qui sono una sorta di intrusa..."
"Intrusa?", chiede incuriosito.
"Sì, perché, in realtà, sono qui per dare una mano ad una cara amica, agente letteraria... Ma adoro comunque i libri. Infatti possiedo una piccola libreria.".
"Ah, però! E dove si trova, questa piccola libreria, se posso domandare?".
"Ad Eisenach.",
"Bellissima cittadina - ha dato i natali a Bach. E offerto rifugio a Martin Lutero, nella Wartburg", mi risponde con un grande sorriso.
"Oh, non mi è mai capitato di incontrare uno "straniero" che conoscesse Eisenach... Non la conoscono perfino molti tedeschi!"
Giorgio si mette a ridere. "In effetti lo stesso si può dire di quasi tutti i miei compatrioti...".
"E, se non sono troppo indiscreta, come mai Lei la conosce?"
"Oh, Le racconto volentieri l'intera storia. Ma non qui... Ha tempo per uno spuntino?"
"Hmm, sì, ma purtroppo solo fra mezz'ora, quando sarà di ritorno la mia amica."
"Bene! Allora ritorno fra 30 min!"
Fu così che ebbe inizio la nostra storia d'amore, prima a distanza, per videochat, e ora, finalmente, "in presenza"!
"A cosa pensi?". Le parole di Giorgio, sussurrate, mi riportano al presente.
"Alla sfacciata fortuna che ho avuto rispondendo alla richiesta di aiuto della mia amica a Francoforte!"
"Sei dolcissima...". E mi bacia appassionatamente.
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"Ecco, siamo giunti al termine del tour della mia piccola casa!", dico ridendo a Giorgio, precedendolo verso la stanza da letto, situata al primo piano e con una grande finestra che da' sul bosco confinante.
"Davvero molto curata e bella.... Proprio come la sua padrona.", mi risponde. Arrossisco.
Improvvisamente sento le sue mani sui miei fianchi. Mi bacia con passione sul collo, lo sento aderire alla mia schiena. Mentre continua a baciarmi sul collo, le sue mani risalgono velocemente fino alle coppe del reggiseno. Le avverto sopra la stoffa della camicetta. I miei capezzoli reagiscono subito, inturgidendosi. Lui se ne accorge e mi sussurra all'orecchio "Sei meravigliosa". Mi volto di scatto e, baciandolo con una foga di cui non mi sapevo capace, gli sbottono in fretta i pantaloni. Lui mi prende la testa fra le mani, delicate e dalle lunghe dita, come quelle in un pianista. Appoggio una mano sulla stoffa dei suoi boxer e avverto la sua eccitazione. Mi stacco da lui, continuando a fissarlo e inizio a sbottonarmi la camicetta. Faccio più in fretta che posso - ho una voglia pazzesca di lui. Cielo, non mi ricordo di aver mai desiderato così un uomo! Lui si riavvicina, mi bacia e contemporaneamente, con una fare deciso, mi sbottona i pantaloni e, infilando le mani sul retro, li fa cadere per terra. Sento le sue mani sul mio fondoschiena. Mi stringe a sé. Devo prendere aria e mi stacco da lui, emettendo un breve gemito di piacere. Giorgio mi bacia nuovamente sul collo. Nel frattempo le sue mani hanno raggiunto i gancetti del mio reggiseno e, in un batter d'occhio, sento venir meno la tensione della loro stoffa sulla schiena. Mi giro nuovamente, dandogli la schiena e lui ne approfitta per sfilarmi le spalline. Mi rigira verso di sé e, con una mossa decisa, mi prende in braccio. Da vero gentleman mi sdraia delicatamente sul letto. Poi si rialza, si sfila maglioncino, canottiera, pantaloni. E boxer. Vedo per la prima volta il suo membro nella sua interezza - è già eretto. Da una tasca dei pantaloni estrae un preservativo. Lo vedo di spalle - bello come un dio greco - mentre con cura lo infila sull'asta. Torna verso di me, s'inginocchia sul bordo del letto e, con movimenti delicati, mi accarezza prima l'una, poi l'altra gamba mentre le libera dal collant, baciando man mano ogni lembo di pelle che scopre. Inizio ad ansimare per il piacere che queste sue attenzioni mi provocano. Giorgio risale lungo la gamba sinistra, continuando a dare piccoli baci alla pelle. Raggiunge le mutandine, ormai intrise dei miei umori. Inarco leggermente la schiena e lui me le sfila. In un lampo la sua bocca è immersa fra le mie grandi labbra. Mi lecca con vigore e io inizio ad emettere gemiti di piacere sempre più intensi. Quando capisce che sto per raggiungere l'orgasmo, solleva la faccia e si avvicina a me. Quasi per un riflesso incondizionato - o forse è proprio voluto! - allargo le gambe. Un istante dopo il suo membro mi penetra, lentamente. Poi Giorgio inizia a muoversi dentro di me, sempre più velocemente. Gemo ad ogni sua spinta. Alla fine non riesco più a controllare gli spasmi e un orgasmo s'impadrona di me. Giorgio rimane dentro di me e, dopo pochi minuti - che mi sembrano una meravigliosa eternità - raggiunge pure lui l'orgasmo.
Restiamo abbracciati sul letto. Lui mi accarezza capelli e seni, in silenzio. Faccio ancora fatica a credere che non sia tutto solo un sogno...
Un sogno iniziato un mese fa, Alla Fiera del Libro di Francoforte. Un'amica e ex compagna di studi, agente letteraria, mi aveva chiesto se non potevo assisterla allo stand della piccola casa editrice per la quale lavorava. Non mi sono fatta pregare - come proprietaria di una minuscola libreria ad Erfurt, in Turingia, adoro il mondo dei libri e la Buchmesse è un appuntamento obbligatorio da quando andavo al liceo. L'idea di poterla vivere non come visitatrice del settore, bensì come espositrice mi intrigava non poco. Detto fatto, a metà ottobre ho fatto la valigia e ho preso il treno per Francoforte!
I primi tre giorni della fiera sono riservati al pubblico del settore - e sono quelli più interessanti ed utili per fare nuove conoscenze.
Ma nemmeno lontanamente mi aveva sfiorato l'idea di poter incontrare un uomo come Giorgio in un tale ambiente...
Il venerdì della fiera - l'ultimo giorno riservato ai soli operatori del settore editoriale prima dell'apertura dei cancelli al grande pubblico nel fine settimana - è solitamente un giorno piuttosto tranquillo. Almeno così mi aveva riferito la mia amica. Verso l'ora di pranzo ero sola allo stand e stavo riordinando il materiale pubblicitario rimanente. Non me rendo subito conto, presa come sono dal fare ordine, ma un uomo distinto, in giacca e cravatta, mi osserva con attenzione.
"Le interessa il catalogo delle nostre novità?", gli chiedo.
"Volentieri. Sono alla Fiera per conto di un cliente.", mi risponde sorridendo. E, per un istante, i nostri sguardi s'incrociano e ci fissiamo negli occhi.
"Oh, e di cosa si occupa, questo cliente?", gli chiedo.
"Traduzioni in italiano. Sono un avvocato di Lugano e mi occupo dei contratti del mio cliente. Piacere, mi chiamo Giorgio.", risponde, allungando la mano.
"Piacere, io sono Claudia. Ma qui sono una sorta di intrusa..."
"Intrusa?", chiede incuriosito.
"Sì, perché, in realtà, sono qui per dare una mano ad una cara amica, agente letteraria... Ma adoro comunque i libri. Infatti possiedo una piccola libreria.".
"Ah, però! E dove si trova, questa piccola libreria, se posso domandare?".
"Ad Eisenach.",
"Bellissima cittadina - ha dato i natali a Bach. E offerto rifugio a Martin Lutero, nella Wartburg", mi risponde con un grande sorriso.
"Oh, non mi è mai capitato di incontrare uno "straniero" che conoscesse Eisenach... Non la conoscono perfino molti tedeschi!"
Giorgio si mette a ridere. "In effetti lo stesso si può dire di quasi tutti i miei compatrioti...".
"E, se non sono troppo indiscreta, come mai Lei la conosce?"
"Oh, Le racconto volentieri l'intera storia. Ma non qui... Ha tempo per uno spuntino?"
"Hmm, sì, ma purtroppo solo fra mezz'ora, quando sarà di ritorno la mia amica."
"Bene! Allora ritorno fra 30 min!"
Fu così che ebbe inizio la nostra storia d'amore, prima a distanza, per videochat, e ora, finalmente, "in presenza"!
"A cosa pensi?". Le parole di Giorgio, sussurrate, mi riportano al presente.
"Alla sfacciata fortuna che ho avuto rispondendo alla richiesta di aiuto della mia amica a Francoforte!"
"Sei dolcissima...". E mi bacia appassionatamente.
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Commenti dei lettori al racconto erotico