Lo zio

di
genere
gay

Sono un ragazzo gay che ha cercato da sempre di nasconderlo alla mia famiglia bigotta. Ora ho 18 anni e voglio vivere la mia sessualità a modo mio.
Nella mia famiglia, l’unico che mi è sempre stato vicino e c’è sempre stato è mio zio Marco, poco più che trentenne.
Con lui ho un bellissimo rapporto, come se fosse mio fratello maggiore.
È con lui infatti che ho avuto il primo rapporto sessuale e adoro concedermi a lui quando passiamo i weekend a pescare.
Lo zio ha un piccolo bungalow in un campeggio sul lago, a pochi chilometri da Roma.
Il venerdì sera partiamo e torniamo la domenica.
Lui mi mostrò per primo il suo cazzo, pisciando al chiaro di luna, a pochi passi da me.
Rimasi con l’acquolina in bocca nel vedere il suo arnese.
Tornati nel bungalow, abbiamo passato la notte insieme, il letto è uno solo, matrimoniale.
Avevo già dormito centinaia di volte con lui, ma quella sera, ogni volta che chiudevo gli occhi, pensavo al suo uccello.
Averlo lì, entrambi in boxer per il gran caldo, mi faceva frizzare il buco del culo perché lo volevo dentro di me.
Continuavo a girarmi e rigirami nel letto fino a quando la sua mano mi afferrò il pacco.
“Che c’è sei agitato?” Mi disse lo zio paspandomi per bene le mutande.
Non sapevo che dire, la sua mano mi ha colto impreparato.
“Ti faccio rilassare io, che è con i tuoi amici non vi fate mai la sega della buona notte? Con questa ti rilassi e dormi “ la sua mano scivola dentro ai miei boxer afferrandomi l’uccello e iniziando a segarmi.
Non posso negare che il mio uccello era già in tiro.
La sua mano afferra la mia e la porta sul suo pacco.
Anche lo zio ha l’uccello bello in tiro.
Prendo in mano la sua asta bella venosa. Durante il nostro primo rapporto era anche pieno di peli.
Lo zio si accorse subito della mia passione per il cazzo” lo vuoi assaggiare?”
Si mise sopra di me mettendomi per primo le palle sulla bocca. Mi fece leccare le sue palle pelose poi, finalmente, presi in bocca la sua cappella.
“Bravo Mattia!lecca, ciuccia, così “ mi diceva lo zio.
Ci cambiammo posizione. Lo zio stradiato, io sopra di lui a succhiare il suo cazzo.
Lui si dedicò al mio buchetto, baciandolo, leccandolo e deflorandolo con il dito.
Adoro avere il suo cazzo in bocca e sentire il suo dito che mi esplora.
Lo zio si alza, prende dall’armadio un gel lubrificante, mi fa rimanere a novanta sul letto e inizia a masturbarmi il buco.
“Ti piace?” Continuava a ripetermi.
Ero estasiato.
Dopo le dita, nel mio buco spinse la sua cappella facendomi godere dal primo secondo, senza dolore.
Mi scopò il culo facendomi venire sul letto senza toccarmi.
Lo zio venne sborrandomi sulle chiappe.
Da quella sera, i weekend al lago sono dedicati a lui
scritto il
2024-11-30
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