Avventure in metropolitana
di
Evoman
genere
dominazione
Sei in metro, di notte, torni a casa. Il vagone è affollatissimo, praticamente state come sardine. Senti il corpo di una persona che si appoggia pesantemente a te, ti giri e vedi un bell’uomo brizzolato, vestito in modo molto elegante. Quando lo guardi ti ricambia con un’occhiata profonda e un sorrisetto sardonico. Ti giri e lo ignori, ma lui continua a premere contro il tuo sedere, forse più di quanto la folla obbligherebbe a fare.
Poi senti la sua mano e ora i dubbi spariscono…. ti sta proprio importunando. Per ora la mano è ferma e sta direttamente sul tuo sedere. Vorresti scomparire, magari urlare e fare un bel po’ di casino contro quel porco, ma un calore dentro ti immobilizza. Incredibilmente ti scopri eccitata, già a partire dal suo sguardo ti aveva ammaliata e ora la sua mano ti da sensazioni nuove e perverse.
Tu palpata in pubblico, in mezzo alla gente, quasi ti vergogni di eccitarti per una cosa del genere.
La sua mano ora senti che si sposta dal sedere e va verso una gamba, scende. La mano è calda e il tocco forte al punto giusto. Rimani immobile, non sai che fare, ma dentro il calore cresce ancora di più e ora non hai proprio dubbi: la tua fica sta sbrodolando.
La mano scende e arriva sotto il bordo della gonna. A dire il vero non ha dovuto fare molta strada, ti piace portare gonne corte e far eccitare gli uomini.
Passato al contatto diretto con la tua pelle, la mano lentamente comincia a risalire, questa volta sotto la gonna, anzi forse sollevandola anche. Ma tanto chi potrebbe vederla in quel casino di folla?
Ora però il suo tocco si fa veramente audace, è arrivato al bordo delle mutandine, all’interno coscia…. e tu sei un lago più che mai. Non riesci a stare ferma e senza quasi accorgertene allarghi le gambe un po’ per facilitargli l’accesso.
Quel maiale ora strofina le sue dita direttamente sulla tua fica, da sopra le mutandine che sono zuppe dei tuoi umori. Pensi che sicuramente non potrà non accorgersi di quanto sei zuppa, di quanto sei troia ad eccitarti così. Ti vergogni di te stessa, ma la cosa ti eccita ancora di più.
Arriva con un dito, da dietro, a sfiorarti il clitoride, le tue gambe sono innaturalmente aperte, molto più del dovuto per una che deve stare in piedi su un mezzo pubblico. Il suo tocco ti strappa un leggero gemito, senti come una scossa che ti arriva al cervello. Il tuo clitoride è dritto e gonfio e urla la sua voglia di essere ben strofinato. Lui ci mette un dito sopra e comincia a spingere, ci sta fermo, ma la pressione è forte. Tu vai fuori di testa, senti quasi l’orgasmo montarti dentro e il tuo viso probabilmente ha assunto un’espressione estasiata da cagna in calore.
Ora lo muove a destra e sinistra, ma sempre premendo forte sul clitoride. E’ una sensazione violenta, che quasi rasenta il fastidio per quanto è rude, ma che in breve ti porta a godere lì davanti a tutti. Ti tremano le gambe, il tuo viso è stravolto anche se cerchi di mascherare le tue emozioni per non farti scoprire, sei tutta sudata e la tua fica è una fontana. Quel maiale in pochi secondi ti ha fatto godere come non avresti immaginato e ora ti senti puttana come mai prima in vita tua.
Così come è venuta, al sua mano va via e dopo qualche secondo non senti più neanche lui. Aspetti, ti giri e non lo vedi più. Sei quasi delusa di averlo perso.
Sei arrivata alla tua fermata e scendi, ti incammini per la solita via, sempre troppo buia per i tuoi gusti. All’improvviso, all’altezza di un vicolo ancora più buio, una mano ti afferra per tapparti la bocca e un’altra ti blocca le braccia dietro la schiena. In un secondo sei trascinata nel vicolo e sbattuta faccia al muro, senza aver avuto neanche il tempo di rendertene conto.
“Puttana, hai goduto prima quando ti toccavo in metro, vero? Non ti facevo così troia e ora penso ci divertiremo un po’ noi due”.
La sua mano sulla bocca ti impedisce di emettere anche solo un mugolio e comunque ti senti svuotata dalle forze. Ti ha preso alla sprovvista e, di nuovo incredibilmente, istantaneamente ti senti eccitatissima. Il suo corpo forte che ti blocca e ti domina ti ha scatenato una nuova ondata di succhi vaginali.
Continua a tenerti la mano sulla bocca, ma ora con l’altra di nuovo scende tra le tue cosce e si impossessa della tua fica. Questa volta è ancora più rude, il suo tocco è forte.
“Apri le cosce puttana, in metro lo hai fatto così bene, vero?” ti sibila all’orecchio. Non ti chiedi neanche perché ma gli ubbidisci e le allarghi per bene, quasi oscenamente.
Un suo schiaffo ti colpisce la fica dal basso verso l’alto, è secco, non fortissimo, ma ti strappa un urlo. La sensazione è violentissima, un po’ di dolore, ma anche un’eccitazione incredibile. Sembra che la tua fica non abbia mai desiderato altro.
Un po’ ti masturba e un po’ ti schiaffeggia, alternando le due cose, e tu di nuovo sei sull’orlo dell’orgasmo. Questa volta non ti da il tempo di godere, con un gesto secco ti abbassa le mutandine e ti infila dentro il suo cazzo. La manovra dura un secondo, neanche te ne rendi conto e sei piena del suo cazzo. Ti pompa con violenza, sbattendoti al muro. Ci metti molto poco a urlare il tuo orgasmo, ma questa volta la sua mano può far poco per smorzare i tuoi gemiti.
Senti che gode anche lui, che ti riempie la fica di sborra. In un attimo si stacca e va via, lasciandoti lì sconvolta e senza forze.
Ti ricomponi, senti le tue cosce bagnate della tua e sua sbroda che colano. Sai che a casa avrai pochi minuti per ripulirti prima che arrivi il tuo uomo. Ed eccitata come sei per lui non sarà una notte facile.
Per fare quattro chiacchiere: evoman@libero.it
Poi senti la sua mano e ora i dubbi spariscono…. ti sta proprio importunando. Per ora la mano è ferma e sta direttamente sul tuo sedere. Vorresti scomparire, magari urlare e fare un bel po’ di casino contro quel porco, ma un calore dentro ti immobilizza. Incredibilmente ti scopri eccitata, già a partire dal suo sguardo ti aveva ammaliata e ora la sua mano ti da sensazioni nuove e perverse.
Tu palpata in pubblico, in mezzo alla gente, quasi ti vergogni di eccitarti per una cosa del genere.
La sua mano ora senti che si sposta dal sedere e va verso una gamba, scende. La mano è calda e il tocco forte al punto giusto. Rimani immobile, non sai che fare, ma dentro il calore cresce ancora di più e ora non hai proprio dubbi: la tua fica sta sbrodolando.
La mano scende e arriva sotto il bordo della gonna. A dire il vero non ha dovuto fare molta strada, ti piace portare gonne corte e far eccitare gli uomini.
Passato al contatto diretto con la tua pelle, la mano lentamente comincia a risalire, questa volta sotto la gonna, anzi forse sollevandola anche. Ma tanto chi potrebbe vederla in quel casino di folla?
Ora però il suo tocco si fa veramente audace, è arrivato al bordo delle mutandine, all’interno coscia…. e tu sei un lago più che mai. Non riesci a stare ferma e senza quasi accorgertene allarghi le gambe un po’ per facilitargli l’accesso.
Quel maiale ora strofina le sue dita direttamente sulla tua fica, da sopra le mutandine che sono zuppe dei tuoi umori. Pensi che sicuramente non potrà non accorgersi di quanto sei zuppa, di quanto sei troia ad eccitarti così. Ti vergogni di te stessa, ma la cosa ti eccita ancora di più.
Arriva con un dito, da dietro, a sfiorarti il clitoride, le tue gambe sono innaturalmente aperte, molto più del dovuto per una che deve stare in piedi su un mezzo pubblico. Il suo tocco ti strappa un leggero gemito, senti come una scossa che ti arriva al cervello. Il tuo clitoride è dritto e gonfio e urla la sua voglia di essere ben strofinato. Lui ci mette un dito sopra e comincia a spingere, ci sta fermo, ma la pressione è forte. Tu vai fuori di testa, senti quasi l’orgasmo montarti dentro e il tuo viso probabilmente ha assunto un’espressione estasiata da cagna in calore.
Ora lo muove a destra e sinistra, ma sempre premendo forte sul clitoride. E’ una sensazione violenta, che quasi rasenta il fastidio per quanto è rude, ma che in breve ti porta a godere lì davanti a tutti. Ti tremano le gambe, il tuo viso è stravolto anche se cerchi di mascherare le tue emozioni per non farti scoprire, sei tutta sudata e la tua fica è una fontana. Quel maiale in pochi secondi ti ha fatto godere come non avresti immaginato e ora ti senti puttana come mai prima in vita tua.
Così come è venuta, al sua mano va via e dopo qualche secondo non senti più neanche lui. Aspetti, ti giri e non lo vedi più. Sei quasi delusa di averlo perso.
Sei arrivata alla tua fermata e scendi, ti incammini per la solita via, sempre troppo buia per i tuoi gusti. All’improvviso, all’altezza di un vicolo ancora più buio, una mano ti afferra per tapparti la bocca e un’altra ti blocca le braccia dietro la schiena. In un secondo sei trascinata nel vicolo e sbattuta faccia al muro, senza aver avuto neanche il tempo di rendertene conto.
“Puttana, hai goduto prima quando ti toccavo in metro, vero? Non ti facevo così troia e ora penso ci divertiremo un po’ noi due”.
La sua mano sulla bocca ti impedisce di emettere anche solo un mugolio e comunque ti senti svuotata dalle forze. Ti ha preso alla sprovvista e, di nuovo incredibilmente, istantaneamente ti senti eccitatissima. Il suo corpo forte che ti blocca e ti domina ti ha scatenato una nuova ondata di succhi vaginali.
Continua a tenerti la mano sulla bocca, ma ora con l’altra di nuovo scende tra le tue cosce e si impossessa della tua fica. Questa volta è ancora più rude, il suo tocco è forte.
“Apri le cosce puttana, in metro lo hai fatto così bene, vero?” ti sibila all’orecchio. Non ti chiedi neanche perché ma gli ubbidisci e le allarghi per bene, quasi oscenamente.
Un suo schiaffo ti colpisce la fica dal basso verso l’alto, è secco, non fortissimo, ma ti strappa un urlo. La sensazione è violentissima, un po’ di dolore, ma anche un’eccitazione incredibile. Sembra che la tua fica non abbia mai desiderato altro.
Un po’ ti masturba e un po’ ti schiaffeggia, alternando le due cose, e tu di nuovo sei sull’orlo dell’orgasmo. Questa volta non ti da il tempo di godere, con un gesto secco ti abbassa le mutandine e ti infila dentro il suo cazzo. La manovra dura un secondo, neanche te ne rendi conto e sei piena del suo cazzo. Ti pompa con violenza, sbattendoti al muro. Ci metti molto poco a urlare il tuo orgasmo, ma questa volta la sua mano può far poco per smorzare i tuoi gemiti.
Senti che gode anche lui, che ti riempie la fica di sborra. In un attimo si stacca e va via, lasciandoti lì sconvolta e senza forze.
Ti ricomponi, senti le tue cosce bagnate della tua e sua sbroda che colano. Sai che a casa avrai pochi minuti per ripulirti prima che arrivi il tuo uomo. Ed eccitata come sei per lui non sarà una notte facile.
Per fare quattro chiacchiere: evoman@libero.it
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