Visita a sorpresa in villa

di
genere
dominazione

Lei:
Una mano mi tappa la bocca e le braccia mi bloccano senza permettermi di poter fare nulla, lo shock, la paura subentrano alla sorpresa, queste mani non sono quelle di mio marito, cosa sta succedendo?

Ero nella doccia quando è successo, mio marito in soggiorno che guardava la televisione, io invece ero appena tornata da una noiosa riunione amministrativa della società che presiedevo, i domestici avevano il loro giorno libero e loro lo sapevano.
Vi state dipingendo un quadro della situazione vero? Riuscite a immaginare? A vedere la nostra villa, il nostro relax, il nostro vivere in una società che voi conoscete soltanto attraverso quegli stupidi giornali?
Se la risposta è positiva, se capite tutto questo, capirete anche tutto il resto.

Il mio corpo nudo assaporava il contatto con l’acqua calda, a occhi chiusi mi rilassavo pensando che stanotte avevo voglia di una cena romantica e poi di far divertire un po’ mio marito, volevo provocarlo, eravamo soli, io e lui, potevamo divertirci tutta la notte senza pensare a nulla, che diavolo, era anche il nostro anniversario! Dieci anni di matrimonio meritavano di essere festeggiati con una sana notte di sesso.

Ma tutto questo non avvenne

"Se gridi ti ammazzo".

A quelle parole mi afflosciai come una bambola tra queste braccia forti che mi stringono da dietro, chiude l’acqua con un gesto veloce e sento premuto sullo spacco del culo qualcosa che è impossibile non riconoscere: un cazzo duro. Oddio, verrò violentata in casa mia, perché tutto questo? Perché?

"Brava mogliettina, stai calma, non vogliamo farti male, voi ricchi ve la fate sotto appena vedete qualcuno diverso da voi, ma noi siamo brava gente sai? Basta conoscerci meglio e avrai modo di farlo. E poi, so bene che non disdegni di fare la zoccola con alcuni dei tuoi dipendenti vero? Fai la padrona con loro e infine ti fai scopare come una troia qualsiasi. Lo sa tuo marito di questa tua perversione? Credo proprio di no, bisognerà istruirlo su quanto è cornuto”.

Chi erano, come facevano a conoscere tutte queste cose di me, volevano i soldi o anche altro, potrebbero distruggere tutto quello che ho. Perché?

"Bene, il silenzio è assenso, ora che ci siamo capiti, voglio che esci dalla doccia, ti toglierò la mano dalla faccia ma non dovrai gridare, né voltarti hai capito?"

Faccio un cenno di assenso, non posso ribellarmi, il suo palo di carne è ancora in mezzo al culo e sento che si struscia piano piano, è enorme al contatto mai sentito nulla del genere, non posso farci nulla mi sto eccitando anche in una situazione del genere, fortunatamente sono ancora tutta bagnata e gli umori si confondono con l’acqua, per ora.

Mi toglie la mano ma le mie gambe sono ancora molli e fatico a stare in piedi.

"Muoviti stupida ma cosa credi che siamo qui per farti da maggiordomi come quei cretini che ti sei scelta per pulirti anche il culo?"

Ride e inizia a tirarmi per i capelli, una scarica di dolore mi trafigge il corpo e mi ritrovo davanti a lui, indossa un passamontagna che nasconde il viso, gli occhi di un verde penetrante osservano ogni parte del mio corpo nudo, mentre cerco di coprirmi per la vergogna.

"Ma cosa fai ti copri? Pensi che non abbia mai visto una zoccola nuda?"

Mi schiaffeggia le mani facendomi male e cerco di lasciarle cadere lungo i fianchi. E’ molto forte, il suo fisico atletico emana energia e forza, i miei occhi cadono sul suo pacco, i jeans stretti che indossa mettono in risalto la forma del cazzo. Avevo visto giusto, è enorme e grosso, già me lo immagino cosa proverò quando me lo infilerà dentro, cerco di distogliere subito lo sguardo ma lui se ne è già accorto.

"Che guardi troia? Il mio cazzone? Ti piace se ti chiamo così vero? Il tuo maritino c’è l’ha piccolo e non ti soddisfa abbastanza? Sarà sicuramente così altrimenti non saresti così vogliosa di cazzo fresco ogni giorno"

Ride.

Le sue parole mi percuotono il corpo e l’anima, sono nuda e indifesa davanti a uno sconosciuto, ha in mano un coltello ora e con l’altro mano si sta massaggiando il cazzo con molta lentezza, non posso non guardare, è impossibile resistere a questa tentazione e infine penso a mio marito e al suo cazzo, niente di speciale, normale, si mi piace ma questo, Dio mi potrebbe far venire a ripetizione scommetto.
MA COSA STO PENSANDO? Questo qui mi vuole rapinare e violentarmi. Potrebbe anche uccidermi se volesse, no, no, ti prego.

Parlo per la prima volta.

"Ti…ti prego non farci del male, ti daremo tutto quello che vuoi, abbiamo molti soldi, non farci del male, non diremo nulla alla polizia, non farci, non farmi del male ti prego”.

"Mi implori stupida cretina? Pensi che m’interessi qualcosa di te e dei tuoi soldi? Pensi di cavartela con queste parole? Va bene facciamo una scommessa, ora mi farai un pompino, un bel pompino e dovrai cercare di prenderlo tutto in bocca, se ci riuscirai forse avrò pietà di te, accetti?"

Non pensai a mio marito o alle conseguenze, non pensai che ovviamente anche se ci fossi riuscita non sarebbe cambiato nulla, no, pensavo a quel cazzo, non lo nascondo, lo volevo vedere…

"Sssi".

"Non sento stupida troia cos’hai detto?"

"Si accetto".

"Accetti di fare cosa stupida troia?"

"A.. a... accetto di farti un pompino".

"Bene, bene, allora fallo, vediamo quanto ti piace prenderlo in bocca".

Così dicendo si tirò giù la zip dei jeans e abbassandosi gli slip lo tirò fuori, un cazzo di almeno venticinque centimetri pulsanti, una cappella già gonfia e rossa, strabuzzai gli occhi, era impossibile prenderlo in bocca, come avrei potuto?

"Allora puttana hai perso l’uso della lingua? Guarda che non si fanno così i pompini".

Dicendo così e con la minaccia del coltello mi prese per i capelli facendomi inginocchiare davanti al quel palo scuro e me lo spinse in bocca, l’odore del suo cazzo mi riempì la testa, puzzava di piscio e cercai di aprire completamente la bocca ma stentava ancora a entrare, mi stavo slogando la mascella con quel cazzo enorme e per cercare di aiutarmi nell’impresa alzai le mani per stringerlo a me.

"Niente mani stupida pompinara, le brave troie lo fanno senza mani, al massimo se proprio vuoi un aiuto ci penso io".

Con la mano libera iniziò a spingere la mia testa sempre più verso di lui, il suo cazzo a poco a poco entrava nella mia bocca. Porca miseria non ero ancora arrivata a metà, non c’è l’avrei mai fatta a ingoiarlo tutto! Era impossibile, ma la pressione della sua mano non si esaurì e affondò nella mia gola raschiandomela.

"Ahhh brava pompinara vedi che se t’impegni riesci a prenderlo?"

Rise di gusto e mi lasciò andare, ero sopraffatta da conati di vomito e la saliva mi scendeva dagli angoli della bocca, respiravo a fatica con ancora davanti quel bastone duro come la pietra che aspettava che finissi il lavoro.

"Allora sei già stanca di succhiare? Poverina, vorrà dire che continuerai il lavoretto davanti a tuo marito".

Dicendo questo mi prese per i capelli trascinandomi fuori dal bagno, tossivo e cercavo di implorare pietà ma niente di quello che dicevo sembrava colpirlo.

Mi trovai così in soggiorno, e potei vedere che insieme al mio aguzzino c’erano anche altri due compari che tenevano sotto tiro con un pistola mio marito, ci guardammo negli occhi e lui capì immediatamente dai resti della saliva sulla mia bocca cosa stavo facendo, cercò di alzarsi ma un gesto di uno dei due lo fece desistere, non era mai stato un tipo eroico è il massimo del suo coraggio era insultare qualcuno in macchina che ci tagliava la strada.

"Eccoci qui, tua moglie deve concludere una scommessa lo sai? Volevo però farti assistere per farti vedere quanto è porca la tua mogliettina"

Lui:
Non potevo crederci, vedevo mia moglie davanti a me, nuda che si massaggiava la bocca, la saliva gli usciva dagli angoli e avevo capito subito che stava spompinando il capo di questi farabutti, ero impotente di fronte a questa violenza che stava subendo la mia amata mogliettina ma, non posso negarlo, anche molto eccitato. Il cazzo mi stava facendo male da quanto era duro e volevo proprio vederla all’opera con un arnese di quel calibro.

Davanti ai miei occhi, vidi la mia cara mogliettina che s’inginocchiava di fronte a lui, e senza fiatare tirarglielo fuori, CAZZO! Era enorme! Le mani di Laura non riuscivano a prenderlo tutto e dopo qualche attimo di esitazione, guardandomi negli occhi iniziò a spingerselo in bocca, i rumori del pompino arrivavamo fino a me e potevo notare che anche gli altri due non erano rimasti indifferenti allo spettacolo, infatti iniziarono a toccarsi i loro rispettivi pacchi e notai che anche loro erano ben dotati. Cosa sarebbe successo?

"Ahhh che brava mogliettina che hai lo sai? Succhia come se fosse una baldracca di strada pronta a ricevere la sborra di sconosciuti, mi sta succhiando l’anima, secondo me ci sta prendendo gusto…ahahahah".

Queste parole mi colpirono come schiaffi sul viso, la cosa peggiore era però che anch’io la pensavo così, mia moglie si stava eccitando da morire, la vedevo che cercava di succhiarne quanto più possibile con gli occhi aperti, ogni tanto mi guardava con uno sguardo carico di voglia e vedevo che la sua mano scendeva giù ad accarezzarsi il clitoride e pizzicarselo. La mia mogliettina stava facendo la troia con degli sconosciuti davanti a me, lurida, porca, cagna!

Lei:
Succhiavo e ancora succhiavo cercando di reprimere i conati che mi salivano con quel spaventoso uccellone in bocca, ormai ero riuscita ad ingoiarlo tutto ed ero talmente eccitata che mi stavo sditalinando senza ritegno davanti a questi sconosciuti e a quel cornuto di mio marito e non mi contenevo più, avevo voglia di sentirmelo nella figa mentre mi apriva in due, volevo essere riempita in tutti i buchi, ma soprattutto volevo che mio marito mi guardasse fare la puttana davanti a lui.

"Ahhh brava sei riuscita ad ingoiarlo tutto, avete visto com’è brava?"

Dicendo questo lo tirò fuori dalla mia bocca, e guardando mio marito disse.

"Avevamo scommesso che non ci sarebbe riuscita a farlo, lo sai cornutone? Ora dovrei pensare se liberarvi oppure no, ahahahah, ti farò vedere quanto è troia la tua donna ora ahahahah. Legatelo a questa sedia avanti che ora ci divertiamo!"

Lui:
Cercai di divincolarmi per scappare ma subito mi furono addosso e senza tanti complimenti mi legarono braccia e gambe alla sedia, non potevo fare nulla se non guardare; subito si spogliarono tutti e tre lasciandosi solo il passamontagna , il capo era il più dotato ma anche gli altri due non scherzavano, tre cazzi grossi e duri per mia moglie, l’avrebbero sfondata in ogni buco, così imparerà a fare la troia sotto i miei occhi, vacca.

Lei:
Mi misero al centro e iniziarono a darmi colpi in faccia con i loro uccelloni, mi stringevano i capezzoli fino a farmi male e a turno mi ordinavano di succhiarglieli.

"Succhia troia, succhia, che puttana che sei, ti stai eccitando come una vacca".

Le mie proteste erano sempre più blande e poco convinte.

"No…no lasciatemi vi prego, non davanti a mio marito, non fatemi male, ahhhh, mmm".

"Che porca, miagola come una gatta in calore, succhia che tra poco ci divertiamo con te, e tu cornutone guarda come si deve scopare una zoccola così!"

Mi sputarono in bocca e mi fecero continuare a leccare i loro cazzi e le loro palle, mi spingevano la testa tirandomi per i capelli per spostarmi da un cazzo all’altro, il capo a un certo punto si girò e mi fece spingere a farsi leccare il suo culo.

"Leccami il culo vacca, sei proprio brava come leccaculo, lecca così brava".

Intanto che facevo questo uno dei due mi stava mordendo le labbra già gonfie della figa infilandomi la lingua dentro e frugandomi tutta. Non nascondevo più l’eccitazione che mi permeava tutto il corpo, non era possibile farlo.

Il primo orgasmo mi prese così, mentre leccavo il culo del mio aguzzino e mi facevo slinguare da un altro.

"Ahhh vengo, Dio ahhh, godo continua… ahhh non fermarti".

"Ma guarda come gode sta vacca, lurida troia, hai visto cornutone che vacca? ahahahah".

Lui:
Non potevo crederci, mia moglie che leccava il culo ad uno sconosciuto e nel mentre godeva a farsi leccare la figa, vedevo gli umori colargli copiosi sul passamontagna del rapinatore e poi era come se stringesse le gambe per prolungare il piacere.

Volevo gridarle quanto fosse porca, ma mi avevano imbavagliato e cercando di farlo emettevo solo versi striduli, mi sentivo umiliato di fronte a questa scena ma anche molto eccitato.
Ecco che iniziano a scoparla, il capo si sdraia sotto e mia moglie incomincia a farsi impalare da quel cazzone, centimetro dopo centimetro fino a toccare le palle e inizia un lento su e giù, mentre uno dei due si porta davanti a lei per farselo succhiare.
Non poteva nemmeno più gridare mentre veniva aperta in due da quel palo di carne viva, l’altro invece si mise dietro mia moglie e iniziò a sputargli il buco del culo e dopo poco iniziò a forzarglielo con il cazzo, mia moglie non l’aveva mai preso da me in culo, ma non mi sembrava tanto inesperta, infatti vedevo che si allargava già abbastanza, la troia! Chissà quanti cazzi aveva già preso in quel suo bel culetto.

Lei:
Quel cazzone mi stava sfondando la figa, lo sentivo nello stomaco e avevo ormai tutti i buchi pieni, bocca, culo, sentivo un bruciore fortissimo nel culo, perché il tizio non mi aveva nemmeno lubrificato un po’.
In bocca un cazzo mi stava scopando e ormai ero come una bambola nello loro mani, godevo in ogni buco e gli orgasmi si succedevano uno dietro l’altro senza darmi il tempo di pensare o rilassarmi.

Dopo un po’ cambiarono posizione, alternandosi nei miei buchi, ormai avevo la figa aperta e il culo ancora di più, solo il capo doveva ancora aprirmi il culo, infatti dopo un tempo che mi parve lunghissimo mi disse:
"Ora ti spaccherò quel tuo bellissimo culo troia, voglio proprio farti male vacca".

Mi legarono le mani e mi fecero mettere a novanta gradi e i due iniziarono ad allargarmi le chiappe per favorire l’entrata di quel cazzone.

"Ahhh noooo ti prego mi spaccherai, noooo ti prego".

"Ahahahah si voglio proprio farlo".

Dicendo questo me lo infilò nel culo facendomi urlare di dolore, era come uno spiedo rovente che mi lacerava tutta, arrivò fino alle palle e si fermò per lasciarmi abituare all’intrusione, subito dopo iniziò a pomparmi il culo sempre con maggior vigore, ma in breve tempo mi trovai a godere da morire.

"Spaccami il culo porco, ahhhh si rompimelo, quel cornuto di mio marito non me l’ha mai fatto, ahhhh come godo, sono una troia, ahhh".

Lui:
Si stava facendo fare il culo dal capo della banda, e mi insultava pesantemente come una troia, ero umiliato della situazione anche se il cazzo non la pensava allo stesso modo, era duro come l’acciaio e mi faceva male da quanto ero eccitato, avrei voluto almeno segarmi davanti a queste scene così porche. Si era proprio vero, ero un cornuto di prima categoria.

Lei:
Sentii che s’ingrossava ancora di più, e subito fui investita da fiotti caldi di sperma negli intestini.

"Ahhhhhh si sborrooo".

Uscì fuori dal mio culo lasciandomelo oscenamente aperto, mentre un rivolo di sborra cadeva giù dal buco, come se fosse stato dato un ordine gli altri due si misero di fronte a me e dopo poco mi sborrarono in faccia una quantità esagerata di sperma.
Cercai di berne il più possibile ma il più finì tra i capelli. Respiravo a fatica ed ero tutta piena di dolori, sentivo i miei buchi che cercavano di richiudersi inutilmente, ero diventata una puttana davanti a mio marito.

Lui:
Era ricoperta di sborra, uno spettacolo pazzesco, i suoi gemiti di piacere, le sue urla di dolore mi fecero venire nei pantaloni senza nemmeno toccarmi, una macchia inequivocabile si allargò nei Jeans e per questo venni deriso dagli aguzzini.

"Guarda il cornutone è venuto nei pantaloni come un bambino, ahahahah che stupido! Ti è piaciuto lo spettacolo cornutone? Sicuramente si, almeno così sai quanto è puttana la tua mogliettina!"

Detto questo si rivestirono soddisfatti di quello che avevano fatto, il capo della banda mi liberò una mano e disse:
"bene, bene, per ora qui abbiamo finito, tua moglie è proprio una gran vacca, ma questo l’hai potuto vedere da te".

Più tardi.

Riuscii a liberarmi dal nastro con cui mi avevano legato, liberai mia moglie, stremata e piena di sborra ovunque ormai solidificata, ci guardammo negli occhi per molti minuti, in silenzio, consci di quello che era successo quella notte, finalmente lei parlò.

"Grazie per questo stupendo regalo di anniversario amore mio. Ti amerò per sempre".

Per fare quattro chiacchiere: evoman@libero.it
di
scritto il
2023-03-12
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