Inizio con le donne mature. Inculate e sesso bollente con la zia e le amiche
di
lo studente erotico1
genere
incesti
A 18 anni, la voglia è sempre tanta, almeno nella mia generazione, per cui l’avremmo messo in qualsiasi buco. Ma a me andò bene, la voglia che avevo mi aprì le cosce di una parente e di una sua amica, che erano un po a secco di cazzo.
Solo che la differenza di età era grande, una 54, e una 55 anni, ma non mi fece ammosciare, anzi.
Nel cortile della grande casa familiare vivevano vari figli di mio nonno, fra cui mio padre, con le loro famiglie ed anche una sua sorella, zitella ed aspra, che aveva litigato praticamente con tutte le cognate. Si chiamava Lucia, ed era di media altezza, aveva un viso aspro veramente sempre severo, ma noi ragazzi vedevamo che aveva una scollatura piena di un bel pettone, e culo grosso e morbido.
Litigiosa com’era, praticamente non parlava con nessuno, aveva un’amica che era la sorella del prete della vicina parrocchia, una che a differenza di lei era magra, ma con forme femminili, anche se poco rilevate.
Si vociferava che se la intendessero fra loro, ma non c’erano prove di nulla.
Mi fissai che volevo scopare zia Lucia, non dissi niente a nessuno, e cominciai ad essere gentile con lei, che non sembrava gradire, pure qualche volta mi mandò per delle commissioni, ma non mi faceva entrare nel suo appartamento. La possibilità la ebbi una sera che la sentii chiamare, un pipistrello era entrato nella sua camera, e lei era terrorizzata, e chiamò me.
Era sera e forse era già pronta per andare a letto, aveva una sottoveste leggera, che mostrava tutto il petto, e le cosce che erano grosse ma tornite.
Feci uscire il pipistrello, poi le dissi di calmarsi, mi ringraziò, meno severa del solito, poi notò il mio sguardo sul seno, e mi chiese cosa guardassi. Zia, mi piace troppo, hai un seno che mi fa impazzire. Stavo attento a non fare mosse, lei stava per mandarmi via, poi mi osservò, disse che m’ero fatto proprio un bel giovane, mi fece sedere, e mi offrì da bere, mi chiese del liceo, di che progetti avessi, e notai che non si curava più di nascondere il seno e le cosce.
Zia, me lo fai baciare? Inaspettatamente tirò fuori una zinna soda e grossa con un capezzolo molto rilevato e me lo offrì. Mi ci attaccai con passione, e dopo un po toccavo e baciavo anche l’altro seno.
Lei ansimava, si vedeva che godeva, ma poi interruppe, ora basta, vai via se no qui qualcuno fa casino, aspetta che ti chiamo io la prossima volta. Nel frattempo me lo aveva preso in mano, e me lo segò un po, e sborrai quasi subito, tanto ero eccitato, ma dopo un po ero già tornato su, voglioso, ma dovevo andare.
Passarono alcuni giorni, lei non dava segno di niente, a malapena mi salutava, poi mi disse che ci saremmo visti nella casa della sorella del prete, che mi aveva sempre apprezzato come ragazzo, e mi sorrideva sempre.
Andai da questa signorina, che mi fece entrare, era sola, mi chiese dei miei studi, se avessi la ragazza, cosa volevo fare da grande, quando arrivò anche zia Lucia, che non voleva casini, la casa dove abitavamo aveva troppi occhi ed orecchie,
Si baciarono sulle labbra con la signorina, che poi uscì dal salotto, lasciandoci soli.
Zia Lucia non perse tempo, vide che ero già duro, mi fece togliere i pantaloni, lo tirò fuori, lo baciò, ma per poco se no sborravo subito, e poi mi fece ciucciare le tette, Un sogno erotico che si avverava. Avevo già scopato con le ragazze, sempre arretrando alla fine per non metterle incinte, ora volevo la figa, e la zia, si sraiò sul divano, mi fece salire sopra, allargò le cosce, me lo prese e se lo portò dentro.
Una sensazione incredibile, niente che assomigliasse alle scopate che avevo fatto finora, la figa era bagnata e calda, mia avvolgeva, ero con la testa fra le tette sue, cominciai con un vigore incredibile, che la faceva godere, tanto che molto presto avemmo un orgasmo quasi contemporaneo.
Ma io rimasi dentro, con la voglia e la potenza che avevo, dopo meno di un minuto, potevo continuare, e lo feci, lei ansimava, e godeva, stavolta durò di più, e lei ebbe diversi orgasmi, io non ero tanto esperto di questo, poi lo capii, finquando non ne feci un’altra nella figa. Mi sorpresi a vedere che la sborra usciva dalla figa e andava sul divano.
Che porcello, disse la zia Lucia, sei proprio un toro, bravo, ma non devi dire mai niente a nessuno, mi raccomando.
Entrò la signorina sua amica, mentre mi rivestivo, che bel giovane, disse, l’hai fatta godere bene, vieni a trovarmi quando vuoi, ma passa dal giardino che non ti veda nessuno.
Tornava zia Lucia che ancora una volta si baciò con la signorina, e mi disse di andare uscendo di nascosto.
Vi dirò avrei ricominciato in quel momento con chiunque, tanta voglia mi aveva messo quella chiavata animale, senza baci, di pura voglia.
Il pomeriggio successivo, zia Lucia era uscita, andai dalla signorina, passando da una portella sul giardino, fu felice che fossi andato, mi diede un abcio sulle labbra, che non mi aspettavo, era diverso dai baci che davano le ragazze, infilò un po la lingua fra le labbra, cosa che me lo fece subito indurire, il cazzo si vedeva grosso sotto i pantaloni estivi.
Sorrise soddisfatta, mi chiese se volessi far l’amore anche con lei, risposi subito si, qui non avevo le tettone a cui afferrarmi, ma lei fu divina, lo tirò fuori dia pantaloni, e prima lo baciò, poi cominciò un bel pompino, non era il primo della mia vita, ma il più bello certo.
Quando si tolse la gonna, vidi delle belle cosce lisce, più magre di quelle di mia zia, non era sensibile al seno, non si tolse neanche il reggiseno, ma si sdraiò a faccia in giù, dicendomi di baciarle la schiena ed il collo, mentre il mio cazzo era nel solco delle chiappe.
Il bacio sula schiena, e qualche piccolo morso che le diedi, la facevano impazzire, a un certo punto allungò la mano, prese il mio cazzo, se lo portò sulla figa ed entrai da dietro, lei chiise le cosce e me lo sentiti stringere, ma era la figa,, calda, e questo mi fece durare molto, lei arcuava i fianchi per farmi penetrare e poi si mise a pecorina, godeva moltissimo.
Stavo sperimentando tutto, con quelle due navi scuola infoiate, quando lei ebbe un primo orgasmo, quasi urlato, cosa che quasi mi spaventava dato la mia inesperienza.
Ma aveva ancora voglia, mi fece sborrare, poi si lavò lei e fece lavare anche me, aveva in mente un’altra porcata, me lo fece tornare durissimo di bocca, orami mi sentivo in paradiso, si sdraiò con la faccia in giù, mi chiamò sopra di se , rpese il ccazzo, e stavolta non lo mise nella figa, ma sul buco del culo.
Era la mia prima volta per cui lei disse di fare piano, il culo è più freddo della figa, ma molto più stretto, e meno lubrificato, ma io avevo tanto vigore che entrai quasi subito, lei mi fece prima fermare, poi mi incitava ad andare avanti, ebbe un altro orgasmo, e poi sborrai anche io sul suo culo.
Non era tanto graziosa, ma tanto porca, e si vede che le mancava un maschio vigoroso, con me si era dato tutto il godimento che poteva.
Immaginatevi, mi sentivo un leone, due fighe in due giorni, ed era già tanto per l’epoca, ma anche il culo, e il mio cazzo sinceramente era orgoglioso di aver fatto provare tanti orgasmi a quelle due troie.
Ma la mia educazione non finì li. Organizzarono un incontro fra loro due e me.
Non se ne fregavano nulla di quante volte sborrassi io, tanto, ragazzo com’è, ne ha, ma organizzarono il loro piacere. Non avevo mai visto due donne con la testa fra le cosce scambievolmente , e la scena mi fece eccitare.
La signorina mi baciò in bocca, e quando vide che non lo sapevo fare tanto bene, secondo lei, mi mostrò come si baciavano loro due.
Le tette di zia Lucia stavano in bocca a me ed alla signorina, godeva come una pazza, poi mentre montavo zia Lucia, la signorina gliele baciava e la baciava in bocca.
Ormai era confidenza totale, avevano trovato quello che volevano, e potevano continuare con i giochi lesbici, godendosi il cazzo di un ragazzo vigoroso.
Neanche nei sogni piu arditi avevo mai pensato di entrare in una figa, uscirne e metterlo in un altra.
La zia Lucia non mi baciava mai in bocca, non ho mai capito perché, ma nemmeno io lo chiedevo, mentre l’altra era molto più affettuosa con me, in compenso la signorina non mi faceva toccare le tette, ma mi dava il culo.
Dopo la furia dei primi incontri, capirono che potevamo essere sputtanati, e quindi dilazionarono e stavano molto attente, anche a non farmi stancare troppo.
La cosa durò fino a quando non andai all’Università, l’unico inconveniente era che non cercavo più ragazze, non mi eccitavano tanto, ormai volevo donne mature.
Cosa che mi portai anche dopo che tornai a gusti più normali, e che mi fidanzai con una ragazza molto bella.
Ogni tanto avevo voglia della figa delle mie tardone.
Solo che la differenza di età era grande, una 54, e una 55 anni, ma non mi fece ammosciare, anzi.
Nel cortile della grande casa familiare vivevano vari figli di mio nonno, fra cui mio padre, con le loro famiglie ed anche una sua sorella, zitella ed aspra, che aveva litigato praticamente con tutte le cognate. Si chiamava Lucia, ed era di media altezza, aveva un viso aspro veramente sempre severo, ma noi ragazzi vedevamo che aveva una scollatura piena di un bel pettone, e culo grosso e morbido.
Litigiosa com’era, praticamente non parlava con nessuno, aveva un’amica che era la sorella del prete della vicina parrocchia, una che a differenza di lei era magra, ma con forme femminili, anche se poco rilevate.
Si vociferava che se la intendessero fra loro, ma non c’erano prove di nulla.
Mi fissai che volevo scopare zia Lucia, non dissi niente a nessuno, e cominciai ad essere gentile con lei, che non sembrava gradire, pure qualche volta mi mandò per delle commissioni, ma non mi faceva entrare nel suo appartamento. La possibilità la ebbi una sera che la sentii chiamare, un pipistrello era entrato nella sua camera, e lei era terrorizzata, e chiamò me.
Era sera e forse era già pronta per andare a letto, aveva una sottoveste leggera, che mostrava tutto il petto, e le cosce che erano grosse ma tornite.
Feci uscire il pipistrello, poi le dissi di calmarsi, mi ringraziò, meno severa del solito, poi notò il mio sguardo sul seno, e mi chiese cosa guardassi. Zia, mi piace troppo, hai un seno che mi fa impazzire. Stavo attento a non fare mosse, lei stava per mandarmi via, poi mi osservò, disse che m’ero fatto proprio un bel giovane, mi fece sedere, e mi offrì da bere, mi chiese del liceo, di che progetti avessi, e notai che non si curava più di nascondere il seno e le cosce.
Zia, me lo fai baciare? Inaspettatamente tirò fuori una zinna soda e grossa con un capezzolo molto rilevato e me lo offrì. Mi ci attaccai con passione, e dopo un po toccavo e baciavo anche l’altro seno.
Lei ansimava, si vedeva che godeva, ma poi interruppe, ora basta, vai via se no qui qualcuno fa casino, aspetta che ti chiamo io la prossima volta. Nel frattempo me lo aveva preso in mano, e me lo segò un po, e sborrai quasi subito, tanto ero eccitato, ma dopo un po ero già tornato su, voglioso, ma dovevo andare.
Passarono alcuni giorni, lei non dava segno di niente, a malapena mi salutava, poi mi disse che ci saremmo visti nella casa della sorella del prete, che mi aveva sempre apprezzato come ragazzo, e mi sorrideva sempre.
Andai da questa signorina, che mi fece entrare, era sola, mi chiese dei miei studi, se avessi la ragazza, cosa volevo fare da grande, quando arrivò anche zia Lucia, che non voleva casini, la casa dove abitavamo aveva troppi occhi ed orecchie,
Si baciarono sulle labbra con la signorina, che poi uscì dal salotto, lasciandoci soli.
Zia Lucia non perse tempo, vide che ero già duro, mi fece togliere i pantaloni, lo tirò fuori, lo baciò, ma per poco se no sborravo subito, e poi mi fece ciucciare le tette, Un sogno erotico che si avverava. Avevo già scopato con le ragazze, sempre arretrando alla fine per non metterle incinte, ora volevo la figa, e la zia, si sraiò sul divano, mi fece salire sopra, allargò le cosce, me lo prese e se lo portò dentro.
Una sensazione incredibile, niente che assomigliasse alle scopate che avevo fatto finora, la figa era bagnata e calda, mia avvolgeva, ero con la testa fra le tette sue, cominciai con un vigore incredibile, che la faceva godere, tanto che molto presto avemmo un orgasmo quasi contemporaneo.
Ma io rimasi dentro, con la voglia e la potenza che avevo, dopo meno di un minuto, potevo continuare, e lo feci, lei ansimava, e godeva, stavolta durò di più, e lei ebbe diversi orgasmi, io non ero tanto esperto di questo, poi lo capii, finquando non ne feci un’altra nella figa. Mi sorpresi a vedere che la sborra usciva dalla figa e andava sul divano.
Che porcello, disse la zia Lucia, sei proprio un toro, bravo, ma non devi dire mai niente a nessuno, mi raccomando.
Entrò la signorina sua amica, mentre mi rivestivo, che bel giovane, disse, l’hai fatta godere bene, vieni a trovarmi quando vuoi, ma passa dal giardino che non ti veda nessuno.
Tornava zia Lucia che ancora una volta si baciò con la signorina, e mi disse di andare uscendo di nascosto.
Vi dirò avrei ricominciato in quel momento con chiunque, tanta voglia mi aveva messo quella chiavata animale, senza baci, di pura voglia.
Il pomeriggio successivo, zia Lucia era uscita, andai dalla signorina, passando da una portella sul giardino, fu felice che fossi andato, mi diede un abcio sulle labbra, che non mi aspettavo, era diverso dai baci che davano le ragazze, infilò un po la lingua fra le labbra, cosa che me lo fece subito indurire, il cazzo si vedeva grosso sotto i pantaloni estivi.
Sorrise soddisfatta, mi chiese se volessi far l’amore anche con lei, risposi subito si, qui non avevo le tettone a cui afferrarmi, ma lei fu divina, lo tirò fuori dia pantaloni, e prima lo baciò, poi cominciò un bel pompino, non era il primo della mia vita, ma il più bello certo.
Quando si tolse la gonna, vidi delle belle cosce lisce, più magre di quelle di mia zia, non era sensibile al seno, non si tolse neanche il reggiseno, ma si sdraiò a faccia in giù, dicendomi di baciarle la schiena ed il collo, mentre il mio cazzo era nel solco delle chiappe.
Il bacio sula schiena, e qualche piccolo morso che le diedi, la facevano impazzire, a un certo punto allungò la mano, prese il mio cazzo, se lo portò sulla figa ed entrai da dietro, lei chiise le cosce e me lo sentiti stringere, ma era la figa,, calda, e questo mi fece durare molto, lei arcuava i fianchi per farmi penetrare e poi si mise a pecorina, godeva moltissimo.
Stavo sperimentando tutto, con quelle due navi scuola infoiate, quando lei ebbe un primo orgasmo, quasi urlato, cosa che quasi mi spaventava dato la mia inesperienza.
Ma aveva ancora voglia, mi fece sborrare, poi si lavò lei e fece lavare anche me, aveva in mente un’altra porcata, me lo fece tornare durissimo di bocca, orami mi sentivo in paradiso, si sdraiò con la faccia in giù, mi chiamò sopra di se , rpese il ccazzo, e stavolta non lo mise nella figa, ma sul buco del culo.
Era la mia prima volta per cui lei disse di fare piano, il culo è più freddo della figa, ma molto più stretto, e meno lubrificato, ma io avevo tanto vigore che entrai quasi subito, lei mi fece prima fermare, poi mi incitava ad andare avanti, ebbe un altro orgasmo, e poi sborrai anche io sul suo culo.
Non era tanto graziosa, ma tanto porca, e si vede che le mancava un maschio vigoroso, con me si era dato tutto il godimento che poteva.
Immaginatevi, mi sentivo un leone, due fighe in due giorni, ed era già tanto per l’epoca, ma anche il culo, e il mio cazzo sinceramente era orgoglioso di aver fatto provare tanti orgasmi a quelle due troie.
Ma la mia educazione non finì li. Organizzarono un incontro fra loro due e me.
Non se ne fregavano nulla di quante volte sborrassi io, tanto, ragazzo com’è, ne ha, ma organizzarono il loro piacere. Non avevo mai visto due donne con la testa fra le cosce scambievolmente , e la scena mi fece eccitare.
La signorina mi baciò in bocca, e quando vide che non lo sapevo fare tanto bene, secondo lei, mi mostrò come si baciavano loro due.
Le tette di zia Lucia stavano in bocca a me ed alla signorina, godeva come una pazza, poi mentre montavo zia Lucia, la signorina gliele baciava e la baciava in bocca.
Ormai era confidenza totale, avevano trovato quello che volevano, e potevano continuare con i giochi lesbici, godendosi il cazzo di un ragazzo vigoroso.
Neanche nei sogni piu arditi avevo mai pensato di entrare in una figa, uscirne e metterlo in un altra.
La zia Lucia non mi baciava mai in bocca, non ho mai capito perché, ma nemmeno io lo chiedevo, mentre l’altra era molto più affettuosa con me, in compenso la signorina non mi faceva toccare le tette, ma mi dava il culo.
Dopo la furia dei primi incontri, capirono che potevamo essere sputtanati, e quindi dilazionarono e stavano molto attente, anche a non farmi stancare troppo.
La cosa durò fino a quando non andai all’Università, l’unico inconveniente era che non cercavo più ragazze, non mi eccitavano tanto, ormai volevo donne mature.
Cosa che mi portai anche dopo che tornai a gusti più normali, e che mi fidanzai con una ragazza molto bella.
Ogni tanto avevo voglia della figa delle mie tardone.
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